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  • Il suo “sì” significò sì
    La Torre di Guardia 1983 | 15 marzo
    • Il suo “sì” significò sì

      Incoraggiando a dire la verità, Gesù Cristo una volta disse: “La vostra parola Sì significhi Sì”. (Matteo 5:37) Seguendo questo consiglio e anche essendo desti a cogliere le opportunità di parlare della Bibbia ad altri, i cristiani possono avere esperienze molto gioiose. Questo è illustrato dalla seguente notizia proveniente da un paese dell’Europa orientale:

      Mentre pitturava alcune stanze in casa di una signora, un testimone di Geova parlò di Geova Dio, del suo meraviglioso proposito futuro per l’umanità e di altri soggetti scritturali. Ma il Testimone non riuscì a prendere accordi per una visita ulteriore, e si chiese cosa trattenesse la padrona di casa, perché sapeva che era una persona buona e modesta.

      Il Testimone racconta: “A lavoro ultimato mi pagò e mi chiese se potevo aiutarla a rimettere a posto i mobili nelle stanze, in quanto non aveva nessuno che la aiutasse. Promisi di tornare quella sera alle 21 per aiutarla”. La sera egli tornò e portò con sé come aiutante un altro testimone di Geova. I due uomini impiegarono solo dieci minuti a rimettere a posto i mobili. Poi parlarono brevemente alla donna del regno di Dio e delle sue benedizioni, e se ne andarono.

      Due anni dopo la donna chiese di nuovo al Testimone di pitturarle le camere. Mentre annotava il nome e l’indirizzo della donna, egli le chiese se aveva riflettuto su ciò che le aveva spiegato dalla Bibbia. “Sì”, rispose la donna, “e nel frattempo mi sono battezzata”. Alla domanda come fossero andate le cose, rispose:

      “Mi avevi detto delle cose veramente belle circa la Bibbia, e mi erano piaciute, anche se non le avevo prese molto seriamente. Ma quando promettesti di rimettere i mobili a posto, pensai: Se quest’uomo mantiene la parola dev’essere un vero servitore di Dio. Quando tornasti, addirittura con un aiutante, e senza chiedere alcun compenso, decisi di interessarmi seriamente della Bibbia. Dopo due o tre giorni andai al mercato, dove incontrai una testimone di Geova che mi aveva già parlato diverse volte della Bibbia. . . . Poi lei iniziò con me uno studio biblico, e otto mesi dopo mi sono battezzata”.

      Fu così che questa donna si battezzò in simbolo della sua dedicazione a Geova Dio. Ora anche lei era una testimone di Geova, e tutto questo perché un cristiano aveva mantenuto la parola. Il suo “sì” era stato sì.

  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia 1983 | 15 marzo
    • Domande dai lettori

      ◼ Perché alle adunanze e alle assemblee cristiane l’uditorio è a volte invitato ad alzarsi per il cantico e la preghiera?

      Da molto tempo il canto e la preghiera fanno parte della vera adorazione. (I Cronache 16:7-9; Matteo 26:26-30; Giacomo 5:13, 14) Questi aspetti sono quindi una componente normale e importante dell’adorazione alle adunanze di congregazione o alle assemblee dei testimoni di Geova.

      Molti cantici sono espressi in forma di preghiera o lode a Dio. Il fatto che un numeroso gruppo di persone si alzi contemporaneamente per il cantico e la preghiera si può considerare un segno di rispetto nell’accostarsi a Dio con rendimento di grazie. — I Re 8:14, 22, 23.

      Si deve però ricordare che secondo la Bibbia si può pregare o cantare lodi a Dio in qualsiasi posizione. (Confronta Luca 22:39-41; Atti 16:24, 25). Perciò non ci sono regole a questo riguardo. Se per ragioni di salute o altre circostanze la persona ritiene opportuno stare seduta durante il cantico e la preghiera in congregazione, ciò non è sbagliato. Spesso i cristiani restano seduti quando pregano agli studi di libro di congregazione, che sono più piccoli, agli studi biblici a domicilio e in occasione dei pasti.

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