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Conoscenza che non può avere avuto origine dagli uominiLa Torre di Guardia 1975 | 15 agosto
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sempre più gravi che gli uomini e le nazioni non sono capaci di risolvere con successo? C’è mai stato prima dello scoppio della prima guerra mondiale un tempo in cui l’umanità andasse incontro a una così gran quantità di problemi? Non vi sono pertanto chiare indicazioni che dobbiamo vivere senz’altro nel periodo di timore e afflizione senza precedenti predetto da Gesù Cristo? Certo!
Questo vuol dire che dev’essere imminente una grande liberazione ad opera del regno di Dio. Quel regno, secondo la profezia biblica, è un giusto governo che eliminerà da questa terra ogni influenza corruttrice e darà inizio a un’èra di vera pace e sicurezza. — Dan. 2:44; 2 Piet. 3:13.
La Bibbia vi permetterà di sapere di più intorno a questo regno e a come potete essere fra quelli che parteciperanno alla grande liberazione che esso recherà. Come si vede dall’accurato adempimento delle sue profezie, si può confidare che la Bibbia è il messaggio di Dio per tutta l’umanità. Certo non vorrete essere come gli increduli connazionali di Gesù che nel primo secolo avrebbero potuto sfuggire alla calamità se solo avessero agito secondo la parola profetica. In realtà, quale modo migliore di usare il tempo potrebbe esserci che quello di dedicarne un po’ a un’azione positiva per acquistare conoscenza di cose che possono significare per voi e per i vostri cari un sicuro e felice domani?
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La Bibbia, benché scritta da uomini, è il messaggio di DioLa Torre di Guardia 1975 | 15 agosto
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La Bibbia, benché scritta da uomini, è il messaggio di Dio
1. Da un punto di vista umano, che uomini furono gli scrittori biblici?
LA BIBBIA fu scritta da una quarantina di uomini in un periodo di quasi sedici secoli. Erano uomini imperfetti, soggetti a debolezze e ad errori. Come creature umane, non erano diversi dalle altre persone. Uno di loro, Paolo, disse ad alcuni che erroneamente consideravano lui e il suo compagno missionario Barnaba come dèi: “Anche noi siamo uomini e abbiamo le stesse infermità che avete voi”. (Atti 14:15) Da un punto di vista umano molti scrittori biblici non furono uomini di eccezionale cultura e capacità. Fra loro vi furono uomini molto comuni, uomini dediti a occupazioni come quella di mandriano e di pescatore.
2. Come fu possibile a uomini imperfetti scrivere un racconto che è realmente la “parola” di Dio?
2 Come fu dunque possibile a questi uomini imperfetti scrivere un racconto che è in effetti il messaggio di Dio? Non scrissero di proprio impulso, ma furono ispirati da Dio: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio”, disse l’apostolo Paolo riguardo alla parte delle Sacre Scritture disponibile nel suo tempo. — 2 Tim. 3:16.
3, 4. Perché i dubbi sull’ispirazione della Bibbia possono essere potenzialmente pericolosi?
3 Può darsi che accettiate la Bibbia come ispirata Parola di Dio. Ma quanto è forte la vostra convinzione? Reggerebbe nella prova? Il profeta Geremia disse: “La parola di Geova mi divenne causa di biasimo e di burla per tutto il giorno”. (Ger. 20:8) Sareste disposti a subire per essa offese verbali, maltrattamenti fisici e anche la morte? Sotto la pressione della sofferenza e dell’opposizione, anche minimi dubbi sull’ispirazione della Parola di Dio possono far sorgere dubbi più grandi, che minano la fede e indeboliscono la resistenza della persona alla tentazione. (Giac. 1:6) Comunque, se siete veramente convinti che la Bibbia è la Parola di Dio e che la sola cosa giusta da fare è di seguirla nella vostra vita, sarete molto più in grado di sopportare l’oppressione e resistere alla tentazione di seguire una via di comodo.
4 Chi ragiona che la Bibbia può essere — almeno in parte — solo il prodotto del pensiero umano cercherà di giustificare la sua inosservanza di quello che dice nel tentativo di evitare difficoltà. Ma così facendo, può in effetti sacrificare la prospettiva della vita eterna. Gesù Cristo disse: “Chiunque cerca di tenere in salvo per sé la sua anima la perderà, ma chiunque la perderà la conserverà in vita”. (Luca 17:33) È dunque di assai più che fuggevole interesse considerare come la Bibbia, un libro scritto da uomini, è veramente la Parola di Dio. È in gioco la nostra stessa vita.
COME GLI SCRITTORI DELLA BIBBIA RICEVETTERO LE INFORMAZIONI
5. Nella composizione del racconto biblico, quale parte ebbe la dettatura diretta?
5 Fra i “molti modi” impiegati per trasmettere il messaggio di Dio agli uomini sulla terra vi fu la dettatura diretta. (Ebr. 1:1, 2) Fra le parti dettate della Bibbia vi sono i Dieci Comandamenti (pure forniti per iscritto su due tavolette di pietra) e tutte le altre leggi e i regolamenti del patto che Dio stipulò con gli Israeliti. Geova Dio trasmise questo patto della Legge per mezzo di angeli. (Atti 7:53) Perciò fu dato a Mosè il comando: “Scriviti queste parole”. (Eso. 34:27) Oltre a Mosè altri profeti pure ricevettero messaggi specifici che furono in seguito messi per iscritto. (Come esempi, si vedano II Samuele 7:5-16; Isaia 7:3-9 e Geremia 7:1-34). Questi messaggi specifici erano di solito pronunciati dall’angelo rappresentativo di Dio. — Gen. 31:11-13.
6. Descrivete la natura di sogni, visioni e trance, e la parte che ebbero nel comunicare il messaggio di Dio agli uomini.
6 Geova Dio si servì a volte di sogni, visioni e trance per comunicare il suo messaggio agli uomini. (Num. 12:6; 1 Sam. 3:4-14; 2 Sam. 7:17; Dan. 9:20-27) Nel caso dei sogni, o “visioni della notte”, alla mente della persona addormentata erano sovrapposte le immagini che comunicavano il messaggio o proposito di Dio. Altri che videro visioni erano completamente svegli e le informazioni furono impresse mediante immagini sulla mente cosciente. (Matt. 17:2-9; Luca 9:32) Qualcuno ricevette visioni dopo essere caduto in trance. Benché cosciente, era così assorto nella visione da essere immemore verso tutto ciò che lo circondava. (Atti 10:10-16; 11:5-10) Gli scrittori biblici che avevano ricevuto le informazioni per mezzo di sogni, visioni o trance dovettero poi scegliere le parole e le espressioni per descrivere in termini significativi quello che avevano visto. — Abac. 2:2; Riv. 1:1, 11.
7. Come fecero gli scrittori biblici a ricevere le informazioni per le parti storiche?
7 Una considerevole parte della Bibbia è narrazione storica e racconta le vicende di persone, famiglie, tribù e nazioni. Come fecero gli scrittori biblici a ricevere queste informazioni? A volte furono testimoni degli avvenimenti stessi che narrarono. Ma spesso dovettero attingere ad altre fonti, consultando racconti storici già esistenti, genealogie o anche persone che erano in grado di fornire informazioni fidate, direttamente o in altro modo. Questo richiese vaste e attente ricerche da parte dello scrittore. Esdra, sacerdote ed esperto copista, usò una ventina di fonti documentarie per compilare i due libri di Cronache. Il medico Luca, scrivendo in merito al suo Vangelo, osservò: “[Ho] con accuratezza seguito ogni cosa dall’inizio, [per scriverla] in ordine logico”. (Luca 1:3) Il materiale storico (come quello contenuto in Genesi e nel libro di Giobbe) sugli inizi dell’uomo e su avvenimenti precedenti, sulle conversazioni nei cieli invisibili e su cose simili fu rivelato da Dio agli scrittori o, inizialmente, ad altri. Se fu reso noto a persone che non erano gli scrittori, dovette essere trasmesso verbalmente o in forma scritta fino al tempo in cui divenne parte del racconto biblico.
8. Quale fu la fonte di molti saggi detti e consigli contenuti nella Bibbia?
8 Oltre alla storia, la Bibbia contiene un gran numero di saggi detti e consigli. Gli scrittori attinsero alla propria e all’altrui esperienza, sulla base dello studio e dell’osservanza delle Scritture loro disponibili. Nella Bibbia leggiamo ripetute dichiarazioni che lo illustrano. Riguardo all’interesse mostrato da Dio ai suoi servitori e di cui era stato testimone, il salmista Davide dichiarò: “Sono stato giovane ed ora sono vecchio, ma non ho visto un giusto abbandonato, né i suoi figli mendicare per il pane”. (Sal. 37:25, La Bibbia Concordata) Il saggio scrittore di Ecclesiaste, Salomone figlio di Davide, da quello che aveva osservato concluse: “Per l’uomo non c’è niente di meglio che mangiare e in realtà bere e far vedere alla sua anima il bene a causa del suo duro lavoro. Io ho visto anche questo, sì, io, che questo è dalla mano del vero Dio”. (Eccl. 2:24) Per mettere in ordine il materiale basato sull’esperienza umana si richiese dallo scrittore un diligente sforzo. Questo si vede da Ecclesiaste 12:9, 10, dove leggiamo: “Il congregatore era divenuto saggio, anche insegnò di continuo al popolo la conoscenza, e ponderò e fece una completa ricerca, per mettere in ordine molti proverbi. Il congregatore cercò di trovare le parole dilettevoli e lo scritto di corrette parole di verità”.
LA PARTE SVOLTA DALLO SPIRITO DI DIO
9. Il fatto che per scrivere la Bibbia si richiesero tanti sforzi umani significa forse che le Sacre Scritture siano il messaggio di Dio solo in senso limitato?
9 Giacché per scrivere la Bibbia si richiesero tanti sforzi umani, vuol dire questo che la Bibbia è la Parola di Dio solo in senso limitato? Sono forse il messaggio di Dio solo le parti dettate divinamente? No, poiché tutte le parti della Bibbia, non solo alcune, sono ispirate da Dio. Questo avviene perché Geova Dio, per mezzo della sua forza attiva o spirito, guidò gli scrittori della Bibbia. Riconoscendo questo fatto, il salmista Davide dichiarò: “Lo spirito di Geova parlò mediante me, e la sua parola fu sulla mia lingua”. — 2 Sam. 23:2.
10. Illustrate che cosa si intende con l’espressione ‘parola di Dio’ in relazione con il contenuto della Bibbia.
10 La “parola” di Dio che fu sulla lingua di Davide non fu una singola “parola”, ma un messaggio composto. Lo si vede dal modo in cui la Bibbia usa il termine “parola”. Per esempio, un servitore del profeta Eliseo disse a Ieu capo dell’esercito israelita: “Ho una parola per te, o capo”. (2 Re 9:5) Quella “parola” fu il messaggio di Dio. Designò Ieu come re scelto da Dio sul regno delle dieci tribù d’Israele e gli affidò l’incarico di eseguire il giudizio contro la casa reale di Acab. (2 Re 9:6-10) Similmente, con ovvio riferimento a un messaggio e non a una singola “parola”, in Geremia 23:29 leggiamo: “‘Non è la mia parola in maniera corrispondente come un fuoco’, è l’espressione di Geova, ‘e come un maglio che frantuma la rupe?’” Nessuna singola “parola” può avere un effetto così rovinoso, ma un messaggio vigoroso può avere tale effetto quando viene attuato. Come si servì Dio del suo spirito per porre tali vigorosi messaggi nella mente degli scrittori biblici e assicurarsi che continuassero a essere la Sua “parola”?
11. In che senso la profezia biblica non “sorge da privata interpretazione”?
11 Riguardo alla parte che ebbe lo spirito di Dio in relazione alla profezia, la Bibbia ci dice: “Nessuna profezia della Scrittura sorge da privata interpretazione. Poiché la profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo”. (2 Piet. 1:20, 21) Questo vuol dire che la profezia biblica non fu il risultato dell’analisi e dell’interpretazione da parte dello scrittore delle tendenze e degli avvenimenti umani attuali e di ciò a cui avrebbero condotto secondo il suo pensiero. Piuttosto, la mente dello scrittore fu spronata dallo spirito di Dio ed egli fu spinto a esprimere il messaggio ispirato, generalmente con le sue parole. Per cui le parole furono quelle dello scrittore, ma il messaggio fu quello di Geova Dio.
12. Quale parte ebbe lo spirito di Dio nel guidare la narrazione di avvenimenti passati?
12 Ma il materiale che divenne parte della Bibbia non fu spesso scritto anni dopo che gli avvenimenti descritti si erano verificati? Sì, questo avvenne, ad esempio, dei racconti del ministero terreno di Gesù. Ciò nondimeno, lo spirito di Dio fu responsabile di produrre un racconto accurato. Lo si capisce dalle parole che Gesù disse ai discepoli: “Il soccorritore, lo spirito santo, che il Padre manderà nel mio nome, quello v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutte le cose che vi ho dette”. (Giov. 14:26) Lo spirito di Dio, quindi, fece ricordare accuratamente le informazioni che vennero incluse nel racconto biblico.
13. Quale prova c’è che Dio guidò la scelta del materiale incluso nella Bibbia?
13 Per mezzo del suo spirito, Geova Dio fece pure in modo che quanto veniva scritto fosse conforme al suo proposito, provvedendo l’istruzione essenziale a quelli che desideravano essere e rimanere suoi approvati servitori. Egli guidò la scelta del materiale da includere. Per questo motivo l’apostolo Paolo poté dire: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. (Rom. 15:4) E con specifico riferimento alle vicende degli Israeliti al tempo di Mosè, egli osservò: “Queste cose accadevano loro come esempi [“in modo tipico”, versione tradotta da Luigi Moraldi], e furono scritte per avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose [giudaici]”. — 1 Cor. 10:11.
14. “Inscenò” Geova Dio gli avvenimenti relativi alle trasgressioni degli Israeliti così che queste cose fossero messe per iscritto come avvertimento ai cristiani? Spiegate.
14 Da questo non dobbiamo concludere che Dio agisse in ogni caso come un grande “Drammaturgo”, inscenando di proposito gli avvenimenti che avrebbero provveduto esempi dai quali in tempi successivi i suoi servitori potessero trarre lezioni ammonitrici e incoraggianti. No, ma come negli avvenimenti a cui si riferisce l’apostolo, gli Israeliti si comportarono in determinate circostanze secondo le loro preferenze e i loro desideri quando furono vittime di mormorii, idolatria e fornicazione. Non fu Dio a spingerveli. (1 Cor. 10:1-10) Essendo gli Israeliti il popolo del patto di Dio, il fatto che cedettero alla tentazione dà maggior peso all’avvertimento dato successivamente dall’apostolo: “Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. — 1 Cor. 10:12.
15. Come mostra la lettera di Giuda che lo spirito di Dio guidò la scelta del materiale?
15 Anziché far accadere molti di questi avvenimenti, Geova Dio lasciò soltanto che molte situazioni seguissero il loro corso naturale e poi fece in modo che gli scrittori riferissero quello che Dio sapeva sarebbe stato utile in futuro. Che la scelta del materiale del racconto biblico fosse davvero guidata dallo spirito di Dio è ben illustrato dal caso della lettera del discepolo Giuda. In origine Giuda voleva scrivere in merito alla salvezza che i cristiani unti dallo spirito hanno in comune. Comunque, sotto l’influenza dello spirito di Dio, riconobbe che i conservi credenti avevano bisogno di qualche altra cosa per fronteggiare la situazione che si presentava loro in quel momento. Spiegando la ragione per cui aveva abbandonato la sua originale intenzione, scrisse: “Diletti, benché facessi ogni sforzo per scrivervi intorno alla salvezza che abbiamo in comune, trovai necessario scrivervi per esortarvi a combattere strenuamente per la fede che fu una volta per sempre trasmessa ai santi. La mia ragione è che si sono insinuati certi uomini da tempo assegnati dalle Scritture a questo giudizio, uomini empi, che mutano l’immeritata benignità del nostro Dio in una scusa per condotta dissoluta e si mostrano falsi al nostro solo Proprietario e Signore, Gesù Cristo”. (Giuda 3, 4) Quello che Giuda dichiarò successivamente sotto la guida dello spirito di Dio fu proprio ciò di cui avevano bisogno i conservi credenti per resistere a influenze corruttrici.
16. Gli scrittori biblici usarono a volte iniziativa nell’esposizione del materiale? Spiegate.
16 Il fatto che lo spirito di Dio guidò la scelta del materiale per il racconto biblico vuol dire forse che quelli impiegati per scrivere non usassero nessuna iniziativa personale in quanto al soggetto di cui scrissero? No, spesso avevano degli obiettivi in mente e scrissero in conformità. Risposero a certe domande o cercarono di chiarire punti che avevano dato luogo a malintesi. Ne è un esempio la seconda lettera dell’apostolo Paolo alla congregazione di Tessalonica. In quella congregazione alcuni avevano erroneamente pensato che la presenza di Gesù Cristo nel potere reale fosse giunta. Inoltre, c’erano alcuni che non avevano preso a cuore il suo precedente consiglio di ‘lavorare strenuamente e camminare decentemente riguardo a quelli fuori della congregazione’. La seconda lettera di Paolo trattò questo aspetto e rivelò la giusta veduta cristiana su queste cose. (1 Tess. 4:10-12; 2 Tess. 2:1-3; 3:10-15) Poiché gli scrittori biblici come Paolo seguirono la direttiva dello spirito di Dio, ciò che scrissero fu in piena armonia con il proposito di Dio e perciò fu fidato.
OPINIONI UMANE: CON O SENZA SOSTEGNO DIVINO?
17, 18. Come dovremmo intendere le dichiarazioni dell’apostolo Paolo circa il ‘dare la sua opinione’?
17 Ma che dire delle occasioni in cui gli scrittori biblici espressero apparentemente la propria opinione? Prendete, ad esempio, le seguenti dichiarazioni dell’apostolo Paolo: “Agli altri dico, sì, io, non il Signore . . .” “Ora riguardo ai vergini non ho nessun comando dal Signore, ma do la mia opinione”. “Ella [la vedova] è più felice se rimane com’è [cioè senza sposarsi], secondo la mia opinione. Certamente penso di avere anch’io lo spirito di Dio”. (1 Cor. 7:12, 25, 40) Che cosa volle dire Paolo con queste dichiarazioni?
18 L’apostolo non poteva citare un diretto insegnamento del Signore Gesù Cristo sugli argomenti in discussione e perciò espresse la sua “opinione”. Comunque, scrisse sotto la direttiva dello spirito di Dio e quindi la sua opinione aveva la guida divina ed esprimeva la veduta di Dio stesso.
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