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Edifichiamo discepoli che abbiano la qualità della perseveranzaLa Torre di Guardia 1970 | 15 settembre
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e a capire che Geova è il solo Dio. Avete anche smascherato una basilare falsa dottrina, la dottrina della Trinità. In quasi tutto ciò che insegnano, è utile per il discente che seguiamo questo modello. In tal modo possiamo stabilire se lo studente impara, se discerne la verità della Parola di Dio, se capisce i punti presentati, se pensa in modo spirituale. Quando insegnamo in questo modo, lo studente col quale studiamo comprenderà come il discernimento spirituale, l’intendimento e la facoltà di pensare superano per valore tutti i tesori materiali, perché le loro ricompense sono piacevolezza e vita. — Prov. 2:4, 5, 9-11; 3:16-18.
LA PROVATA QUALITÀ DELLA FEDE
11. (a) Perché la fede è essenziale? (b) Che cos’altro deve apprezzare lo studente circa la fede? (c) Quale qualità di fede è più preziosa dell’oro e dell’argento?
11 Quando tenete studi biblici ricordate sempre la qualità della fede, poiché “senza fede è impossibile essere accetto [a Dio]”. (Ebr. 11:6) Inoltre, il cristiano ‘vive a motivo della sua fede’. (Rom. 1:17) Ma ci vuole più che semplice fede. Lo studente deve apprezzare la provata qualità della fede, che la sua fede dev’essere provata, cioè raffinata, come sono raffinati l’argento e l’oro. La fede dev’essere liberata da ogni impurità e si fa questo sottoponendola a prove. Tale processo di raffinamento ci è ben descritto dall’apostolo Pietro, che disse: “Essendo al presente per poco tempo, . . . addolorati da varie prove, onde la provata qualità della vostra fede, di valore assai più grande dell’oro che perisce malgrado sia provato dal fuoco, sia trovata causa di lode e gloria e onore alla rivelazione di Gesù Cristo”. (1 Piet. 1:6, 7) La fede che conta è dunque la fede che è sottoposta a prova e sopravvive. Questa provata qualità della fede è più preziosa dell’oro e dell’argento e non è semplicemente e soltanto fede.
12. Perché è bene preavvertire gli studenti circa le prove della fede, e l’esempio di chi abbiamo da seguire in questo?
12 Se lo studente sa in anticipo che subirà prove per la condotta prescelta, le prove e le difficoltà che incontrerà a causa della sua fede non saranno più una sorpresa, ma una cosa attesa e prevista. Gesù preavvertì i suoi discepoli; perché non fare altrettanto? In Matteo 10:22, 36-38 Gesù mostrò che i cristiani avrebbero avuto prove da molte parti, che sarebbero stati “oggetto di odio da parte di tutti a motivo del [suo] nome”; che avrebbero incontrato opposizione da parte di familiari, “in realtà, i nemici dell’uomo saranno quelli della sua propria casa”, disse. Preparate lo studente a questa inevitabile realtà. — Giov. 15:20; 16:33; Mar. 13:9; Riv. 2:10; Luca 6:22, 23; 2 Cor. 11:21-28.
LA RAGIONE DELL’INTEGRITÀ
13. (a) Che cosa si deve insegnare oltre all’integrità e perché ciò è importante? (b) A quale convinzione e risoluzione si deve condurre lo studente?
13 Comunque, non basta dire allo studente che il mondo lo odierà e che soffrirà molto perché è cristiano. Deve sapere, capire e apprezzare perché deve soffrire e perché deve rimanere saldo. Non si deve quindi insegnare semplicemente l’integrità verso la giustizia, ma la ragione dell’integrità. Non solo dobbiamo insegnare che cos’è l’integrità, ma dobbiamo anche edificare apprezzamento per essa. Dobbiamo aiutare coloro coi quali studiamo la Bibbia a capire che si deve mantenere l’integrità non solo per essere un buon esempio per altri o per avere una buona reputazione presso altri. La principale ragione dell’integrità è che il nome di Dio è implicato in ciò che facciamo e come agiamo. Perciò, è molto appropriato che aiutiamo altri a capire il grande privilegio di partecipare alla rivendicazione del nome di Geova sostenendo la giustizia, i santi princìpi, non cedendo mai al timore degli uomini. (Matt. 10:28; Atti 2:31, 32) Come l’antico patriarca Giobbe, si deve preferire la morte piuttosto che compromettere la propria integrità a Dio. Giobbe disse: “Finché spirerò non rimuoverò da me stesso la mia integrità!” (Giob. 27:5) Si deve portare lo studente a questa risoluzione. — Giac. 5:11.
DEVOZIONE AI PRINCÌPI BIBLICI
14. Fate un esempio del perché si deve insegnare la devozione ai princìpi biblici.
14 Mentre è importante che gli studenti della Bibbia conoscano i princìpi in essa contenuti, questo in se stesso non basta. Si deve inoltre insegnare la devozione ai princìpi biblici. La devozione ai princìpi biblici impedisce di seguire la condotta conveniente. Questo è bene illustrato dal caso di Giuseppe, figlio di Giacobbe. Quando fu tentato dalla moglie di Potifar ad avere relazioni immorali con lei, Giuseppe non cedette alla tentazione e non abbandonò i giusti princìpi. Invece, rispose: “Sei sua moglie. Come potrei dunque commettere questa grande empietà e peccare effettivamente contro Dio?” (Gen. 39:9) Sapeva che avere relazioni con la moglie di un altro uomo è male. È ‘peccare contro Dio’! Si deve inculcare questo apprezzamento morale negli studenti delle Scritture. La fedele osservanza dei santi princìpi causò dapprima a Giuseppe ingiusta sofferenza, ma molto più grandi furono le benedizioni che ricevette da Geova a motivo della sua profonda devozione verso ciò ch’era giusto.
RISPETTO PER LE LEGGI E LE ESIGENZE
15. Come mostra il salmista la giusta attitudine che si deve acquistare verso le leggi e i comandamenti di Dio?
15 Non possiamo sperare di essere in armonia con la volontà e i propositi di Geova se non siamo in armonia con le sue leggi e le sue esigenze per la vita. Tuttavia, non si devono solo insegnare leggi ed esigenze, ma profondo rispetto per esse. Questo apprezzamento deve spingere il cristiano nelle vie della giustizia. Il debito rispetto è rispecchiato dal salmista che disse: “Insegnami la bontà, l’assennatezza e la conoscenza stesse, poiché nei tuoi comandamenti ho esercitato fede. Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine”. (Sal. 119:66, 97) Se vogliamo camminare rettamente dobbiamo fare delle leggi di Dio la nostra sollecitudine. Dobbiamo rispettare ciò che significano per noi. Si deve inculcare questa qualità dell’apprezzamento se si vuole che lo studente perseveri.
CONVINTI CHE LA BIBBIA È LA PAROLA DI DIO
16. A quale profondo apprezzamento per la Bibbia si deve portare lo studente e come fu questo mostrato dai Tessalonicesi?
16 Si devono insegnare fede e fiducia nella scritta Parola di Dio. Lo studente deve imparare a usare la Parola di Dio come sicura guida nella sua vita. Dev’essere portato a trarre la conclusione del salmista che disse: “La tua parola è una lampada al mio piede, e una luce al mio cammino”. “La sostanza della tua parola è verità”. (Sal. 119:105, 160) È possibile ottenere questa convinzione? Sì. Scrivendo circa i Tessalonicesi, l’apostolo Paolo disse che erano causa di lode a Dio perché quando avevano udito la parola di Dio predicata da Paolo essi “[l’accettarono] non come la parola degli uomini, ma, quale veracemente è, come la parola di Dio”. (1 Tess. 2:13) Si deve portare lo studente a questa convinzione nei suoi studi della Bibbia se deve perseverare.
LEALTÀ ALLA VISIBILE ORGANIZZAZIONE DI DIO
17. Che posto deve avere la lealtà all’organizzazione di Geova nella vita dello studente e com’è questo mostrato dall’apostolo Pietro?
17 Lo studente deve anche imparare ad apprezzare la teocratica organizzazione del popolo di Geova. La lealtà all’organizzazione teocratica impedirà allo studente di inciampare riguardo a una spiegazione della Parola di Dio che può essere difficile da capire. Nel primo secolo molti persero il grande privilegio di far parte della congregazione di Dio, perché smisero quando Gesù richiamò alla loro attenzione una difficile verità dottrinale. Ma come risposero gli apostoli ben addestrati quando Gesù chiese loro: “Non ve ne volete andare anche voi, non è vero?” L’apostolo Pietro rispose: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna”. (Giov. 6:67, 68)La vera lealtà, come quella posseduta da Pietro, è ciò che vogliamo edificare in coloro coi quali studiamo la Parola di Dio, affinché rimangano sempre vicini all’organizzazione di Dio, ricevendone benedizioni.
AMATE TENERAMENTE I FRATELLI
18. Quale amore deve nutrire nel suo cuore il discepolo verso i fratelli e come questo fu illustrato nella vita di Gesù?
18 In 1 Corinti capitolo 13 l’apostolo Paolo mette in risalto che senza amore il cristiano non è nulla, nonostante le opere che può aver compiute. “L’amore”, dice, “non viene mai meno”. (1 Cor. 13:8) Tuttavia lo studente deve imparare a fare più che amare i fratelli. Deve imparare ad amarli calorosamente e teneramente. Paolo scrisse: “Con amore fraterno abbiate tenero affetto gli uni per gli altri”. (Rom. 12:10) L’apostolo Pietro scrive: “Amatevi di cuore gli uni gli altri intensamente”. (1 Piet. 1:22) Questa qualità di amarsi gli uni gli altri intensamente sarà fonte di vera gioia per lo studente, che gli permetterà di sopportare molte prove. Lo avvicinerà all’organizzazione di Geova, poiché l’amore “è un perfetto vincolo d’unione”. (Col. 3:12-14) Gesù ci diede un perfetto esempio nell’amare di cuore, teneramente e intensamente. Seguiamolo. (Giov. 10:11-15; 1 Giov. 3:18) Lo studente deve acquistare tale amore se vuole perseverare per la salvezza.
SOSTENETE E PREDICATE IL REGNO DI DIO
19. Quali importanti fattori circa il regno di Dio deve imparare lo studente e come gli sarà questo d’aiuto?
19 È necessario aiutare lo studente a capire che siamo già sudditi dell’istituito regno di Dio e perciò dobbiamo avere incrollabile attaccamento ad esso e l’intrepida volontà di rendervi testimonianza. (Matt. 24:14) Come ambasciatori e inviati del regno di Dio non facciamo parte dei governi politici di questo sistema di cose. (2 Cor. 5:20) Promuoviamo esclusivamente gli interessi dell’istituito governo del Regno di Dio nei cieli. Dobbiamo continuare a essere intrepidi proclamatori dell’istituzione del Regno. In ciò imitiamo il coraggioso esempio di Gesù e dei suoi apostoli. (Giov. 18:36; Atti 4:20) Quindi non possiamo essere divisi nelle nostre lealtà. Essendo inculcato nello studente questo apprezzamento per il Regno, egli rimarrà saldo come proclamatore del Regno. Non si ritrarrà o non si sottrarrà alla responsabilità di dichiarare questa buona notizia del Regno, che rappresenta.
20. (a) Riassumendo, secondo Paolo, quali fattori è bene tenere a mente? (b) Come possiamo edificare saggiamente e pertanto in vista di quale fine?
20 Perciò nella nostra opera di fare discepoli è bene tenere a mente le parole dell’apostolo Paolo, che disse: “Siamo collaboratori di Dio. Voi siete il coltivato campo di Dio, l’edificio di Dio. Secondo l’immeritata benignità di Dio che mi fu data, quale saggio direttore di lavori io posi un fondamento, ma qualche altro vi edifica sopra. Ma ciascuno guardi come vi edifica sopra. Poiché nessun uomo può porre alcun altro fondamento oltre quello posto, che è Gesù Cristo. Ora se alcuno edifica sul fondamento oro, argento, pietre preziose [queste eccellenti qualità che resistono al fuoco], materiali di legno, fieno, stoppia, l’opera di ciascuno sarà manifesta, poiché il giorno la mostrerà, perché sarà rivelata mediante il fuoco; e il fuoco stesso mostrerà quale sorta d’opera è quella di ciascuno”. (1 Cor. 3:9-13) Edificate dunque saggiamente. Aiutate gli studenti della Bibbia a capire e apprezzare le sante qualità della sapienza celeste. Fate in modo che acquistino durevole apprezzamento per il discernimento spirituale, l’intendimento e la capacità di pensare. Aiutateli ad avere a cuore la provata qualità della loro fede, la ragione dell’integrità, la devozione ai princìpi biblici e il profondo rispetto per le leggi e i comandamenti di Dio. Accertatevi che apprezzino la Bibbia quale Parola di Dio, il bisogno di stare vicini all’organizzazione di Geova e il bisogno di nutrire intenso amore per i fratelli. Guidateli ad avere apprezzamento per il Regno quale sola speranza per il genere umano e suscitate in loro incrollabile attaccamento ad esso e la volontà di rendere testimonianza ad esso. Se farete questo, c’è ogni ragione di credere che la vostra opera durerà, a lode e gloria di Dio, poiché questa è la sua promessa.
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Quando edificate discepoli, spronate il cuoreLa Torre di Guardia 1970 | 15 settembre
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Quando edificate discepoli, spronate il cuore
“La bocca parla dall’abbondanza del cuore”. — Matt. 12:34.
1. Che cosa include l’incarico del cristiano e per adempiere il proprio incarico su che cosa si deve influire?
L’INCARICO del cristiano è non solo di insegnare la dottrina, ma anche di inculcare amore, apprezzamento, umiltà, fede, in effetti, tutti i frutti dello spirito di Dio menzionati in Galati 5:22, 23. L’opera del cristiano è di aiutare altri a ‘togliersi la vecchia personalità che si conforma alla loro condotta di un tempo e che è corrotta secondo i suoi desideri ingannatori; ma ad essere rinnovati nella forza che fa operare la loro mente, e a rivestire la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà’. (Efes. 4:20-24) Per riuscirvi, ci vuole più che conoscenza nella mente. Si deve influire sul cuore dello studente biblico e spronarlo nelle vie della giustizia.
2. Che cos’è, in effetti, il cuore, e perché è necessario che lo esaminiamo?
2 In effetti, il cuore è un deposito di molte cose. L’uomo può mettere nel deposito del suo cuore il bene e il male. Nello studio della Parola di Dio, la Bibbia, egli attinge all’inesauribile deposito di Geova e trasferisce il materiale nel suo proprio deposito. È materiale buono, poiché ‘Dio è
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