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Giovani, mantenete l’integrità a scuolaLa Torre di Guardia 1965 | 1° giugno
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politica che il mondo dell’incredula umanità aveva eretto. Quindi Gesù respinse anche il progetto popolare per un regno locale, ‘ritirandosi di nuovo sul monte tutto solo’. — Giov. 6:15.
Non solo Gesù si tenne separato dalla politica, ma verso il 96 d.C. il risuscitato Figlio di Dio diede all’apostolo Giovanni la visione di una bestia selvaggia che ascendeva dal mare, con sette teste e dieci corna. Poiché Rivelazione fu presentata in segni, la bestia selvaggia era simbolica. In armonia con la spiegazione biblica delle bestie selvagge di Daniele, capitoli sette e otto, la bestia selvaggia che Giovanni vide in visione simboleggia la visibile organizzazione politica del Diavolo sotto sette successive autorità nel corso dei secoli. Chi diede a questa simbolica bestia politica la sua potenza? La Bibbia dice: “Il dragone diede alla bestia la sua potenza e il suo trono e grande autorità”. (Riv. 13:2) Poiché il Dragone, il Diavolo, dà la sua potenza alla simbolica bestia politica, i cristiani danno ascolto saggiamente ai consigli e all’esempio di Gesù e rifiutano di immischiarsi nelle attività politiche del mondo dell’incredula umanità.
‘GENTILI VERSO TUTTI’
La Bibbia mostra anche che tutti i veri cristiani devono coltivare nella loro vita il frutto del santo spirito di Dio. Questo frutto comprende amore, pace, benignità, mitezza e padronanza di sé. (Gal. 5:22, 23) Quindi ai cristiani, giovani o vecchi, è detto: “Lo schiavo del Signore non ha bisogno di contendere, ma ha bisogno d’esser gentile verso tutti, qualificato per insegnare, mantenendosi a freno nel male”. (2 Tim. 2:24) Seguendo questi consigli, dobbiamo essere gentili sia nel nostro parlare che nella nostra condotta verso altri. Non dovremmo andare attorno con un atteggiamento di sfida, cercando di attaccar briga o anche aspettandoci dei guai. Dovremmo imparare a frenarci, anche quando siamo provocati.
Avendo visto quali sono alcuni princìpi biblici a cui il cristiano deve dare ascolto se vuole mantenere l’integrità a Dio, considerate che cosa significa ciò per voi come studenti a scuola. Andate a scuola per farvi un’istruzione, per imparare a leggere e scrivere, conoscere la storia e forse imparare una professione. Ma mentre siete a scuola, come cristiani non volete adottare lo “spirito del mondo”, poiché Gesù disse che i suoi veri seguaci non “sono parte del mondo”. E l’ispirato apostolo Paolo scrisse: “Cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio”. (1 Cor. 2:12; Giov. 15:19; Rom. 12:2) Perciò il cristiano non può partecipare a tutte le attività del mondo. La sua condotta dev’essere guidata dalla “perfetta volontà di Dio” esposta nella Bibbia. Naturalmente, la Bibbia non dà comandi diretti su ogni situazione che può verificarsi, ma espone i princìpi che dovrebbero guidarci.
CERIMONIE DEL SALUTO ALLA BANDIERA
Per esempio, le cerimonie del saluto alla bandiera sono frequenti nelle scuole di tutto il mondo. Ora, quali princìpi biblici stabiliscono quello che il cristiano deve fare mentre la classe si impegna in quest’attività?
Ebbene, che cos’è la bandiera? È un’immagine fatta dall’uomo; è una rappresentazione dello Stato. Spesso le bandiere contengono rappresentazioni di cose che sono nei cieli, come stelle, e di cose che sono sulla terra. Quindi per i cristiani dedicati, inginocchiarsi davanti a una bandiera o salutarla sarebbe una violazione del Secondo Comandamento e del comando cristiano di ‘fuggire l’idolatria’.
In alcuni paesi i fanciulli devono inginocchiarsi davanti alla bandiera e baciarla. In altri luoghi si salutano le bandiere stendendo un braccio o portando la mano alla fronte o sul cuore. Tutti questi modi di rendere omaggio alla bandiera hanno lo stesso significato basilare. Qualsiasi saluto fatto a un immagine con la mano o col corpo è un atto idolatra, quindi è qualcosa che i testimoni di Geova, che sono dedicati cristiani, non possono compiere coscienziosamente. Ciò nonostante, non impediscono ad altri di far questo.
Ma che dire se non vi è chiesto di salutare la bandiera ma solo di tenerla, in un corteo o in un’aula, perché gli altri la salutino? Ebbene, sarebbe questo un ‘fuggire l’idolatria’? No, anziché fuggire, vi mettereste proprio al centro della cerimonia idolatra.
Si può dire la stessa cosa dello sfilare in cortei patriottici, cosa richiesta dagli studenti in molti paesi. Naturalmente, coloro che lo fanno partecipano alla cerimonia e mostrano di sostenere la cosa onorata dal corteo. I testimoni di Geova si rifiutano coscienziosamente di far questo.
In base al principio biblico implicato, il dedicato cristiano potrebbe forse rimanere quietamente in piedi durante la cerimonia del saluto alla bandiera? L’atto di stare in piedi vi renderebbe idolatri? No, il semplice stare in piedi quietamente mentre gli altri fanno il saluto mostra che siete solo rispettosi osservatori; per il testimone di Geova sarebbe un atto di idolatria il saluto, non il rimanere in piedi in modo normale.
Ma supponiamo che al momento di salutare la bandiera sia richiesto un rigido atteggiamento del corpo. Far questo significherebbe partecipare alla cerimonia idolatra.
Ovviamente sorgono molte circostanze riguardo al saluto. Come deve dunque regolarsi il giovane cristiano? Secondo una serie di norme talmudiche che prevedano ogni immaginabile circostanza? No, ma secondo il principio. Voi conoscete il principio implicato: “Fuggite l’idolatria”. Quindi applicate sempre il principio, e sarete in grado di decidere quello che il dedicato cristiano deve fare per mantenere l’integrità.
Facciamo un altro esempio. Supponiamo che in una scuola sia scelto uno studente per rappresentare tutta la scuola e che lo studente saluti la bandiera fuori presso il pennone della bandiera; dentro, gli studenti stanno semplicemente in piedi mentre il loro rappresentante saluta la bandiera. Ora, in questo caso, potrebbe il dedicato cristiano compiere l’atto di stare in piedi? Ebbene, che cosa significa in tal caso stare in piedi? Significa acconsentire che lo studente che è fuori saluti la bandiera per voi. Egli prende il vostro posto, agendo quale vostro rappresentante. In base a ciò, comprendete che in questo caso rimanere in piedi in qualsiasi maniera significherebbe partecipare alla cerimonia idolatra. Perciò colui che vuole ‘fuggire l’idolatria’ se ne rimarrà quietamente seduto.
Per fare un altro esempio, supponiamo che una persona assista a un avvenimento sportivo, e che venga portata in corteo la bandiera, per cui la gente si toglie il cappello davanti alla bandiera. Ivi il gesto stesso ha la natura di un saluto, anche se il cappello tolto non è posto sul cuore come si fa spesso. Così se un testimone di Geova dovesse essere presente in tale luogo dov’è portata in corteo la bandiera, egli dovrebbe sostenere il principio biblico. Comunque, se la partecipazione all’avvenimento fosse facoltativa, in quel momento il cristiano si troverebbe saggiamente in un altro posto. Se si desidera assistere a un avvenimento pubblico, non è necessario essere presenti al tempo della cerimonia idolatra, che di solito ha luogo all’inizio dell’avvenimento, ma si può arrivare più tardi, quando la cerimonia è finita. Oppure, se essa ha luogo regolarmente al termine dell’avvenimento, la persona può andarsene quietamente prima che l’avvenimento si concluda.
STARE IN PIEDI PER GLI INNI MONDANI
Il giovane cristiano che desidera mantenere l’integrità a Dio oggi si trova spesso davanti il problema di alzarsi in piedi quando sono suonati inni, come quelli nazionali. Quali princìpi biblici sono dunque implicati? Voi sapete che i veri seguaci di Gesù Cristo devono stare separati dal mondo, e, seguendo l’esempio di Gesù, non pregano per il mondo. Come potrebbe dunque il cristiano condividere i sentimenti di un inno che spesso, almeno in parte, è in effetti una preghiera a Dio per una nazione del mondo? Benché i cristiani osservino la legge e rispettino i pubblici funzionari, come potrebbero prendere parte a un inno che esalta una nazione di “questo sistema di cose” di cui Satana, come mostra la Bibbia, è dio? — Giov. 17:9; 2 Cor. 4:4.
Perciò quando ci si deve alzare in piedi per questi inni, il testimone di Geova deve chiedersi che cosa significa stare in piedi. Se alzarsi da sedere e rimanere in piedi mentre è suonata la musica è tutto ciò che si richiede dai presenti per mostrare che sono d’accordo coi sentimenti dell’inno, il cristiano si astiene dal far questo, perché tali sentimenti sono in disaccordo coi princìpi biblici.
Qual è dunque la differenza tra stare in piedi per la cerimonia del saluto alla bandiera e stare in piedi per un inno? Quando il cristiano si leva in piedi mentre altri si alzano per salutare la bandiera, il semplice fatto che egli se ne sta quietamente in piedi non costituisce il saluto, non è vero? Nella maggioranza dei casi dovreste fare di più per salutare. Comunque, per gli inni nazionali, di solito, per indicare a tutti i presenti che condivide i sentimenti dell’inno la persona non deve far altro che alzarsi.
Ma supponiamo che in un’aula gli studenti siano già in piedi durante una lezione di musica e che tra le canzoni considerate vi sia un inno nazionale. Deve il giovane cristiano compiere l’atto speciale di mettersi a sedere? No, può rimanere in piedi; non è come se si fosse alzato in piedi per l’inno.
Gli inni scolastici sono forse nella medesima categoria degli inni nazionali? Sì, essi vengono considerati da coloro che sono a scuola nello stesso modo in cui sono considerati gli inni nazionali dalle nazioni. Spesso sono cantati con fervore religioso e con evviva, e si richiede che gli studenti si alzino. Si tratta di rendere omaggio a un’istituzione del mondo, cosa che i testimoni di Geova non possono fare. Perché no? Perché essi riservano tali onori e l’adorazione a Geova Dio.
Per la stessa ragione essi si astengono dal partecipare a cerimonie (come quella di alzarsi per un minuto di silenzio) in onore di eroi nazionali dopo la loro morte o in occasione dei loro anniversari.
CARICHE E POSIZIONI ELETTIVE
In molte scuole il corpo degli studenti elegge altri studenti per certe cariche o posizioni, come quella di presidente o portavoce della classe, colui che prende l’iniziativa nell’acclamare qualcuno, reginetta di bellezza, ecc. Si può essere presentati come candidati e ricevere un incarico mediante votazione senza nemmeno accettare la candidatura. In alcune scuole superiori è persino permessa una campagna politica in piccole proporzioni, e gli studenti possono portare distintivi e affiggere manifesti di “votate per”.
Ebbene, come considerano i cristiani queste cariche e posizioni elettive? Accetterebbero un incarico dato loro mediante votazione dei compagni di classe? Parteciperebbero alla votazione, per alzata di mano o mediante schede?
Ma qual è lo scopo di questa votazione a scuola? Nella maggioranza dei casi è di far conoscere ai giovani il meccanismo della politica del mondo. Quale principio biblico si applica? Quello della separazione dal mondo e dalla sua politica. Poiché i testimoni di Geova adulti non si immischiano nella politica, è solo ragionevole che i figli dei testimoni di Geova non si immischino nella politica a scuola, né accettando una carica elettiva, né partecipando al conferimento di tale carica ad altri. Perciò, che cosa farebbe il giovane cristiano se fosse presentato come candidato a una carica? Rifiuterebbe con tatto la candidatura o, se fosse eletto senza la sua approvazione, potrebbe rifiutare con tatto la carica; così seguirebbe l’esempio di Gesù, che si ritirò quando il popolo voleva farlo re.
Benché un testimone di Geova rifiuti un incarico affidatogli tramite il meccanismo della politica in piccole proporzioni, egli considera una nomina da parte dell’insegnante come una cosa diversa. Se un giovane cristiano fosse nominato dall’insegnante per aiutare a dirigere il traffico o per qualche altro compito su cui non vi è nulla da ridire durante le ore scolastiche, egli coopererebbe. Se adempiendo la nomina non violerebbe nessun principio biblico, egli si renderebbe utile alla scuola e agli altri studenti in ogni misura ragionevole.
Naturalmente, alcuni incarichi scolastici implicano una violazione dei princìpi biblici, anche se tale incarico si ottiene per nomina e non tramite il meccanismo della politica. Per esempio, che dire se uno è nominato per dirigere acclamazioni e celebrazioni? L’incoraggiare altri non è male, come quando si gioca in una squadra e si gridano parole di incoraggiamento. Ma è un’altra cosa dirigere un gruppo in frenetici evviva per esaltare un’istituzione di questo mondo, dare la direttiva affinché persone si alzino per l’inno scolastico o condurre altri nel laccio dell’adorazione degli eroi. Questo violerebbe i princìpi biblici. Il cristiano che è separato da questo mondo e rende esclusiva devozione a Geova Dio rifiuterebbe tale nomina.
In alcune scuole si elegge una reginetta di bellezza. Anche se una ragazza cristiana fosse nominata e non eletta per essere reginetta, come potrebbe accettare? I princìpi biblici mostrano che non è giusto dare indebita importanza alla creatura. (Rom. 1:25) Inoltre, porre su un piedistallo il sesso femminile violerebbe i princìpi biblici. (1 Tim. 2:12, 13) I cristiani non prendono parte alla glorificazione delle creature umane, e non vorrebbero che nessun altro riservasse loro tale trattamento idolatra. Inoltre, quelli che servono come “re” o “reginette” devono prendere l’iniziativa in attività politiche, patriottiche e religiose del mondo, cose che i veri cristiani non possono fare.
Naturalmente, i giovani cristiani fanno bene a tenere presente che non tutte le votazioni sono politiche. A volte gli studenti sono invitati dall’insegnante a esprimere opinioni. Non si violerebbe il principio biblico esprimendo la propria preferenza per certe attività o valutando un discorso o una composizione. Non si elegge politicamente qualcuno ad una carica quando si esprime un’opinione alzando la mano circa la qualità di qualcosa.
ISTRUZIONE IN CLASSE
Che dire se parte dell’istruzione in classe che ricevete richiede che vi esprimiate in merito a cose che voi sapete contrarie ai princìpi biblici? Supponete che nella lezione di musica dobbiate cantare un inno nazionale. Benché il testimone di Geova non possa cantare coscienziosamente le parole, alcuni cantano le note per mostrare che conoscono il motivo. Se vi è chiesto di recitare qualcosa come un giuramento che il cristiano non potrebbe fare coscienziosamente, come dovete agire? Benché si tratti soltanto di una prova di conoscenza o di memoria, se possibile vi farete esonerare. Ma, se è necessario, potete dar prova di avere la capacità di recitarlo e, per evitare di dare un’impressione errata, spiegherete prima o dopo che non condividete i sentimenti di tale giuramento.
Nell’istruzione in classe possono essere incluse filosofie come l’evoluzione che sono contrarie alla Bibbia. Che farete se vi sarà assegnato il compito di parlare su soggetti che sono falsi o pagani secondo voi? In tal caso, approfittate del compito per dare testimonianza in merito a ciò che è la verità. Le dissertazioni in classe sono un eccellente modo per dare testimonianza. Se uno ricevesse il compito di fare una dissertazione sull’evoluzione, egli potrebbe dire ciò che dice il libro di testo e quindi potrebbe dichiarare ciò che crede secondo la Bibbia. È la stessa cosa per gli esami scritti: se una domanda richiede la risposta del libro di testo sull’evoluzione, potete dare tale risposta, aggiungendo, se necessario, che voi personalmente accettate come corretta la risposta della Bibbia anziché quella del libro di testo. Considerate le dissertazioni in classe come opportunità per aiutare altri. Anche se è necessario imparare i dettagli circa false teorie come l’evoluzione, non la considerate una totale perdita di tempo. Con tale conoscenza capirete meglio il punto di vista di altri e potrete usarla con profitto quando li aiuterete a liberarsi dalle vuote filosofie degli uomini. — Col. 2:8.
ISTRUZIONE NELL’ATLETICA
In alcune scuole l’educazione fisica può comportare varie attività ginniche. Non si violano i princìpi biblici impegnandosi in attività come la corsa. Ma supponiamo che la scuola voglia insegnarvi la lotta, il pugilato e la lotta giapponese o altri modi di danneggiare le persone? Quale principio biblico si applicherebbe? Voi sapete che “lo schiavo del Signore non ha bisogno di contendere”. Quindi il cristiano non si addestrerebbe per combattere con altri o danneggiarli. Inoltre, poiché non va in giro in cerca di guai o non se li aspetta, non si addestrererà in forme di violenza fisica. Il cristiano “ha bisogno d’esser gentile verso tutti”, e di mantenersi “a freno nel male”. (2 Tim. 2:24) Egli evita di addestrarsi per attività che non sono in accordo con ciò che dice la Bibbia in Isaia 2:4. Quindi il testimone di Geova non potrebbe accettare addestramento sui modi di danneggiare altri, benché partecipasse ad altre attività di educazione fisica durante le ore di scuola.
Ovviamente vivere secondo i princìpi biblici in un mondo che è lontano da Dio non è facile. Alcuni giovani possono essere minacciati di venire espulsi da scuola o può esser loro negato il diploma al tempo del conferimento perché si astengono dal compiere attività che non sono in armonia con la Bibbia. Se la legge protegge la libertà di coscienza in queste cose, i problemi saranno meno. Ma se non è fatta nessuna concessione a quelli che non si conformano, spesso è saggio parlare in anticipo all’insegnante e spiegargli gentilmente il proprio atteggiamento basato sulla Bibbia. Forse i vostri genitori vorranno accompagnarvi quando farete questo. Quando i vostri insegnanti comprendono che non vi astenete dal partecipare per uno spirito di ribellione, ma che apprezzate i loro sforzi di ammaestrarvi e avete il dovuto rispetto per le “autorità superiori”, possono essere disposti a mostrare considerazione per le vostre credenze. Ma ci vorranno pazienza e una fedele condotta da parte vostra. — Rom. 13:1.
Indipendentemente dalla reazione di altri, se volete mostrare d’essere veri cristiani, è essenziale che la vostra condotta sia guidata dalla parola di Dio. Con l’aiuto dei vostri genitori o del sorvegliante della congregazione, stabilite quali princìpi biblici si applicano e prendete le vostre decisioni in armonia con essi. Allora non avrete bisogno di chiedere ad altri ciò che dovrete fare in ogni situazione, ma saprete che cosa piace a Dio. Proteggere la vostra integrità mentre siete a scuola avrà buoni frutti, perché dimostrerete a Dio che siete la specie di persone che egli dice vivranno nel suo eterno nuovo sistema di cose.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1965 | 1° giugno
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Domande dai lettori
● Ciò che è detto circa il ballo a pagina 409 de La Torre di Guardia del 1º luglio 1964 significa forse che non si deve ballare entro la congregazione cristiana o che è del tutto sbagliato per quanto riguarda i celibi?
La Torre di Guardia, nell’edizione del 1º luglio 1964, a pagina 409, non diceva che non si debba ballare entro la congregazione cristiana o che il ballo sia del tutto sbagliato per quanto riguarda i celibi. Tuttavia, quando si tratta di celibi minorenni, i genitori sono in grado di stabilire se, come minorenni, dovrebbero ballare. Questi giovani dovrebbero considerare la cosa coi genitori e quindi seguire il consiglio dei genitori. Facendo questo, mostreranno quanto rispettano la disposizione divina delle cose, poiché l’ubbidienza ai propri genitori è un’esigenza cristiana. — Efes. 6:1-3.
Quando si balla con persone del sesso opposto si deve ricordare questo: Non è appropriato che il cristiano balli stretto con uno del sesso opposto a cui non è sposato. I celibi che ballano con persone del sesso opposto non dovrebbero certamente ballare così stretti da trarre dal ballo qualche piacere sensuale. Questo sarebbe molto inadeguato. Inoltre, sarebbe bene considerare la possibilità che il proprio compagno fosse inopportunamente stimolato, anche se voi pensaste di non essere abbastanza stretti da trarre dal ballo piacere sensuale.
Naturalmente, sarebbe errato ballare col coniuge di un altro in modo tale da essere sessualmente stimolati o da stimolare sessualmente la persona con cui ballate. Ma vi è ancora un’altra cosa da considerare in questo caso, ed è l’atteggiamento o desiderio del marito. Se ballaste con la moglie di qualcuno, il marito potrebbe non approvare, perciò dovete tener conto dei suoi sentimenti e desideri nella questione del ballo e non pensare di avere il diritto di chiedere di ballare a una sorella sposata senza consultare il marito al riguardo. Come capo di sua moglie, il marito ha diritto di decidere se ella debba ballare con qualcun altro, come ha diritto di decidere questo per i suoi figli minorenni.
Quindi, benché non si possa dire arbitrariamente che è male in qualsiasi circostanza che persone non sposate ballino insieme, molto probabilmente nella maggioranza dei casi è così. Non è appropriato, per quanto riguarda il cristiano, che i celibi ballino stretti o facciano qualche altro ballo che eccita sessualmente, o facciano tali balli con il coniuge di un altro. Il cristiano dovrebbe ricordare di agire in tutte le cose in modo da onorare Dio. — 1 Cor. 10:31.
Naturalmente, si possono fare balli in gruppo in cui ragazzi e ragazze celibi non sono tutti accoppiati per ballare abbracciati, e a questi balli in gruppo potrebbero partecipare anche persone sposate. Tali balli in gruppo, fatti debitamente, possono essere sia piacevoli che salutari. Eliminerebbero la difficoltà di cercare di stabilire che cosa significa ballare troppo stretti e non ballare troppo stretti, specialmente perché non tutti considerano la cosa allo stesso modo.
Alcuni che si preoccupano eccessivamente di ciò farebbero bene a chiedersi se si preoccuperebbero altrettanto qualora vi fosse l’usanza che gli uomini ballassero solo con gli uomini e le donne solo con le donne. In tal caso non vi sarebbe implicata la questione del sesso e forse il desiderio di ballare non sarebbe altrettanto pronunciato, poiché non vi sarebbe nessuna occasione di abbracciare una persona del sesso opposto tanto per ballare.
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