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IsaiaAusiliario per capire la Bibbia
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benedetta dalla presenza del Messia, che “ha sparso la luce sulla vita e sull’incorruzione per mezzo della buona notizia”. (II Tim. 1:10) La restaurazione di Gerusalemme doveva avere anche un adempimento maggiore e più grandioso avvenire. — Rom. 15:4; I Cor. 10:11; Gal. 4:25, 26.
ESTENSIONE E IMPORTANZA DELL’OPERA DI ISAIA
Isaia non scrisse solo il libro biblico che porta il suo nome, ma evidentemente scrisse almeno un libro storico, i fatti del re Uzzia, che senza dubbio faceva parte dei documenti ufficiali della nazione. (II Cron. 26:22) Adempiendo fedelmente l’opera profetica affidatagli da Geova, ebbe una grande influenza sulla storia della nazione, specie grazie ai consigli e alla guida dati al giusto re Ezechia. Molte profezie di Isaia hanno anche un adempimento maggiore nel Messia e nel suo regno. Il libro di Isaia viene citato e menzionato molte volte nelle Scritture Greche Cristiane. In molti casi gli scrittori cristiani applicano le profezie di Isaia a Gesù Cristo, o ne indicano l’adempimento ai loro giorni.
Alcune profezie relative a Gesù Cristo
Isaia Scritture
Cristiane
Isa. 9:1, 2 Predicazione di Gesù illumina Matt. 4:14-16
paese di Zabulon e Neftali
Isa. 11:1, 10 Gesù Cristo della casa di Davide Matt. 1:1, 6, 16
figlio di Iesse
Isa. 40:3 Giovanni il Battezzatore è Matt. 3:1-3
colui che “grida nel deserto:
‘Preparate la via di Geova!”
Isa. 42:1-4 Gesù Cristo è il servitore che Matt. 12:14-21
Dio ha scelto
Isa. 53:4 Gesù si addossa i mali del Matt. 8:14-17
popolo
Isa. 53:5, 11 Gesù porta sul palo i peccati I Piet. 2:24
del popolo
In molti altri casi avvenimenti che adempiono profezie di Isaia sono descritti dallo scrittore senza fare riferimento a Isaia.
Isaia Scritture Cristiane
Isa. 50:6 Gesù insultato, schiaffeggiato, Matt. 26:67;
sputacchiato Mar. 14:65
Isa. 53:7 Gesù tace davanti agli Matt. 27:12-14
accusatori, non si lamenta
Isa. 53:9 Gesù sepolto nella tomba di un Matt. 27:57-60
ricco
Isa. 53:12 Gesù annoverato fra i fuorilegge Luca 22:37
Altre profezie adempiute
Alcuni dei numerosi avvenimenti anteriori al I secolo E.V. che adempirono profezie di Isaia:
Isaia
Isa. 1:26-30; 24:1-6; 39:6, 7 Distruzione di Gerusalemme;
cattività in Babilonia
Isa. 43:14; 44:26-28 Liberazione; restaurazione di
Gerusalemme; Ciro, strumento
di Geova per far questo
Adempimenti maggiori presenti e futuri
Dalla lettura della Bibbia è evidente che molte profezie di Isaia hanno più di un adempimento, e che gran parte del libro ha ora o deve ancora avere l’adempimento maggiore e definitivo. Nel libro di Rivelazione ci sono molte citazioni o allusioni alle profezie di Isaia, alcune delle quali sono:
Isaia Rivelazione
Isa. 21:9 Babilonia è caduta! Riv. 18:2
Isa. 40:10 Geova viene con la Riv. 22:12
ricompensa
Isa. 60:1, 3, 5, 11 Nuova Gerusalemme Riv. 21:11, 24-26 paragonata all’antica
Gerusalemme restaurata
Isa. 66:22 Geova crea nuovo cielo Riv. 21:1
e nuova terra
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Isaia, libro diAusiliario per capire la Bibbia
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Isaia, libro di
Il libro di Isaia magnifica Geova, “il Santo d’Israele”, ripetendo quest’espressione ben venticinque volte. Inoltre addita con chiarezza inequivocabile il Messia o Unto di Geova per mezzo del quale il popolo di Dio sarebbe stato liberato.
UNITA DEL TESTO
In tempi recenti certi critici hanno sostenuto che il libro di Isaia non sia stato scritto tutto da Isaia. Alcuni affermano che i capitoli da 40 a 66 siano stati scritti da un personaggio non identificato vissuto verso la fine della cattività degli ebrei in Babilonia. Altri avanzano l’ipotesi che altre parti ancora non siano state scritte da Isaia. Ma la Bibbia non sostiene affatto queste ipotesi.
Ispirati scrittori delle Scritture Greche Cristiane hanno attribuito al “profeta Isaia” sia il materiale ora incluso nei capitoli da 1 a 39 che quello che fa parte dei capitoli da 40 a 66. Mai hanno insinuato che ci fossero due personaggi con lo stesso nome o che il nome dello scrittore di parte del libro fosse sconosciuto. (Per esempio, confronta Matteo 3:3 e Matteo 4:14-16 con Isaia 40:3 e 9:1, 2; e anche Giovanni 12:38-41 con Isaia 53:1 e 6:1, 10). Oltre a ciò ci sono molti altri riferimenti in cui scrittori delle Scritture Greche Cristiane attribuiscono esplicitamente materiale citato dall’ultima parte del libro di Isaia non a uno scrittore sconosciuto, ma al “profeta Isaia”. (Confronta Matteo 12:17-21 con Isaia 42:1-4; Romani 10:16 con Isaia 53:1). Nella sinagoga di Nazaret, lo stesso Gesù Cristo lesse dal “rotolo del profeta Isaia” il passo di Isaia 61:1, 2. — Luca 4:17:19.
Inoltre il rotolo del Mar Morto di Isaia (ritenuto del I o II secolo a.E.V.) dimostra che il copista che lo scrisse non sapeva nulla di una presunta divisione della profezia al termine del capitolo 39, infatti iniziò il capitolo 40 nell’ultima riga della colonna che contiene il capitolo 39.
L’intero libro di Isaia è stato tramandato per secoli come un’unica opera, non due o più. La continuità dal capitolo 39 al capitolo 40 è evidente da quanto si legge in Isaia 39:6, 7 un’ovvia transizione e un’introduzione delle profezie successive, relative al giudizio di Babilonia.
Coloro che vorrebbero attribuire il libro a più di uno scrittore non ritengono possibile che Isaia avesse predetto quasi due secoli prima che un sovrano di nome Ciro avrebbe liberato gli ebrei prigionieri; perciò pensano che ciò sia stato scritto in epoca più tarda, per lo meno dopo l’inizio delle conquiste di Ciro. (Isa. 44:28; 45:1) Ma non tengono conto del significato di tutta questa parte del libro, infatti il materiale tratta proprio la preconoscenza di Dio, la facoltà che ha di predire ciò che deve accadere al suo popolo. Questa profezia messa per iscritto quasi duecento anni in anticipo conteneva il nome del non ancora nato conquistatore di Babilonia che avrebbe liberato gli ebrei. Il suo adempimento avrebbe dimostrato in modo inequivocabile che era di origine divina. Non era una previsione del futuro fatta da Isaia, ma, come egli stesso scrisse, “questo è ciò che Geova ha detto”. (Isa. 45:1) Attribuire la stesura di questa parte di Isaia a uno scrittore dell’epoca di Ciro non risolverebbe lo stesso il problema dei critici. Perché no? Perché questa parte del libro prediceva nei particolari anche avvenimenti del ministero e della vita terrena del Messia, Gesù Cristo, cose ancora più lontane nel futuro. L’adempimento di tali profezie conferma che la profezia di Isaia è divinamente ispirata e non è una raccolta di opere di impostori. Quelli che negano che Isaia abbia scritto i capitoli da 40 a 66 di solito, per le stesse ragioni, negano che abbia scritto il capitolo 13, relativo alla caduta di Babilonia. Eppure il capitolo 13 inizia con le parole: “La dichiarazione contro Babilonia che Isaia figlio di Amoz vide in visione”. Ovviamente questo è lo stesso “Isaia figlio di Amoz” il cui nome compare nel primo versetto del capitolo 1.
IN RELAZIONE AD ALTRE PARTI DELLA BIBBIA
Gli scritti di Isaia trovano ampio riscontro in altre parti della Bibbia. Un secolo o più dopo Isaia, Geremia scrisse i libri di Re, ed è interessante osservare che gli episodi descritti in II Re da 18:13 fino a 20:19 sono gli stessi che si trovano in Isaia capitoli da 36 fino a 39. Non solo altri profeti trattano materiale simile a quello considerato da Isaia, ma altri scrittori biblici più volte fanno specifico riferimento agli scritti di Isaia.
Fra le profezie del libro di Isaia più notevoli e più spesso citate ci sono quelle che predicono particolari relativi al Messia. Molte sono citate dagli ispirati scrittori delle Scritture Greche Cristiane che ne indicano l’adempimento. Isaia 7:14, per esempio, prediceva la nascita del Messia da una fanciulla, una vergine. (Matt. 1:23) Era predetto che sarebbe nato nella discendenza di Davide figlio di Iesse (Isa. 9:7; 11:1, 10; Luca 1:32, 33; Rom. 15:8, 12); che qualcuno avrebbe gridato nel deserto, preparando la via davanti a questo rappresentante di Geova. (Isa. 40:3; Mar. 1:1-4) La sua opera era descritta in Isaia 61:1, 2 (Luca 4:17-21), ed era predetto che grazie al suo ministero la popolazione della Galilea avrebbe visto una gran luce. (Isa. 9:1, 2; Matt. 4:13-16) Secondo la profezia avrebbe portato le nostre infermità (Isa. 53:4; Matt. 8:16, 17); non sarebbe stato creduto (Isa. 53:1; Giov. 12:37, 38); non avrebbe alzato la voce per le strade (Isa. 42:1-4; Matt. 12:14-21); sarebbe stato rigettato, come una pietra d’inciampo, ma sarebbe diventato la principale pietra angolare (Isa. 8:14, 15; 28:16; I Piet. 2:6-8); sarebbe rimasto in silenzio davanti agli accusatori, benché percosso e condannato (Isa. 50:6; 53:7, 8; Giov. 19:3, 9; Mar. 14:53-65; 15:1-15); sarebbe stato annoverato fra i trasgressori (Isa. 53:12; Matt. 26:55, 56; 27:38); sarebbe morto in sacrificio per eliminare i peccati e dare a molti la possibilità di essere dichiarati giusti da Dio (Isa. 53:5, 8, 11, 12; Rom. 4:25) e sarebbe stato sepolto col ricco. (Isa. 53:9; Matt. 27:57-60; Giov. 19:38-42) È interessante osservare che Gesù Cristo e gli apostoli citarono soprattutto gli scritti di Isaia per identificare chiaramente il Messia.
Queste non sono certo tutte le citazioni che altri scrittori biblici ispirati hanno fatto delle profezie di Isaia, ma sono quelle che meglio sottolineano le profezie per cui Isaia è più largamente conosciuto. Queste profezie, insieme a tutto il resto del libro, magnificano Geova, il Santo d’Israele, Colui che offre tale salvezza per mezzo del suo unto Figlio.
SCHEMA DEL CONTENUTO
I Colpa di Giuda e Gerusalemme; incarico di Isaia (1:1-6:13)
A. Nazione peccatrice ha abbandonato Geova, che non accetta sacrifici, riti e preghiere, ma invita a venire per mettere le cose a posto (1:1-23)
B. Purificazione, restaurazione di Sion nella giustizia, con giudici e consiglieri (1:24—2:22)
1. Fine di coloro che si ribellano a Geova
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