BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Quale tendenza segue la moderna erudizione cattolica?
    Svegliatevi! 1973 | 8 settembre
    • Anche qui, la moderna erudizione cattolica preferisce ignorare tutta questa evidenza e accetta le teorie degli scettici e dei critici moderni i quali mettono in dubbio che Salomone scrivesse questo libro. Essa ha di nuovo preferito schierarsi con la sapienza di questo mondo — ‘che è stoltezza presso Dio’ — invece che con la fede nell’ispirazione e nella divina preservazione della Bibbia. — 1 Cor. 3:19.

      Più di uno scrittore di Isaia?

      Un altro esempio di come la moderna erudizione cattolica tende ad allontanarsi dalla fede nell’ispirazione, nell’autenticità e nella divina preservazione dei vari libri della Bibbia si vede nel fatto che segue i moderni critici senza fede i quali sostengono che ci furono tre o più “Isaia”. Secondo questi critici, un “Isaia” scrisse i capitoli da 1 a 39, un altro scrisse i capitoli da 40 a 55, e un altro ancora scrisse i capitoli da 56 a 66.

      Ma tale veduta non si può mettere in armonia con la Bibbia. Essa stessa mostra che il libro fu scritto interamente da uno scrittore il cui nome fu Isaia. Ad esempio, Matteo 3:3 attribuisce Isaia 40:3 al “profeta Isaia”, come Matteo 4:14-16 attribuisce le parole di Isaia 9:1, 2 allo stesso Isaia. Similmente, sia Isaia 6:1, 10 che 53:1 sono attribuiti al “profeta Isaia” in Giovanni 12:38-41. In Romani 10:16 l’apostolo Paolo attribuisce similmente al profeta Isaia le parole che si trovano in Isaia 53:1. E in Luca 4:17 leggiamo che “il rotolo del profeta Isaia” fu consegnato a Gesù ed egli lesse le parole che si trovano in Isaia 61:1, 2 e le applicò a sé. Si potrebbero fare altri esempi comprovanti che gli scrittori biblici attribuirono le supposte tre suddivisioni di Isaia al solo profeta Isaia.

      Il rotolo del mar Morto “A” contenente Isaia dà la stessa testimonianza. Il suo copista non sapeva nulla di una supposta divisione tra Isaia capitoli 39 e 40, poiché in esso ciò che ora conosciamo come capitolo 40 comincia nell’ultima riga della colonna contenente il capitolo 39. È pure degno di nota che gli ultimi versetti del capitolo 39, i quali parlano della futura cattività a Babilonia, provvedono una logica transizione con ciò che segue. Il capitolo 40 addita il tempo in cui quella cattività sarebbe finita.

      Di nuovo, al principio di questo secolo, il 28 giugno 1908, la Pontificia Commissione Biblica confutò gli argomenti di quelli che sostenevano che la profezia di Isaia avesse parecchi scrittori, e concluse dicendo: “Non sono venuti alla ribalta argomenti validi, neppure presi cumulativamente, per provare che il libro di Isaia debba attribuirsi non al solo Isaia, ma a due o piuttosto a molti autori”. E la Catholic Biblical Encyclopedia, Old Testament, osservò giustamente: “L’anonimato del cosiddetto Deutero– [Secondo] e Trito– [Terzo] Isaia resta un insormontabile ostacolo per la scuola di critica. Essi non sanno spiegare come uno dei più importanti libri rimanesse d’autore ignoto, mentre nello stesso tempo i più piccoli scritti profetici”, cioè Abdia e Aggeo, “conservassero il nome dei loro autori”.

      Si può giustamente chiedere: Perché la moderna erudizione cattolica ha preferito ignorare tutta questa evidenza relativa all’unità del libro di Isaia? Perché? Perché ha perso la fede nella potenza e nella sapienza dell’Autore della Bibbia. Coloro che adottano la teoria secondo cui Isaia fu scritto da più scrittori lo fanno primariamente perché rifiutano di credere che un profeta di Geova potesse accuratamente predire i particolari predetti da Isaia sulla conquista di Babilonia ad opera di Ciro e su simili avvenimenti. Ma così facendo vanno contro uno degli stessi temi di Isaia, cioè che il vero Dio può predire avvenimenti e che i falsi dèi non li possono predire. Pertanto leggiamo: “Ricordate le prime cose di molto tempo fa, che io sono il Divino e che non c’è nessun altro Dio, né alcuno simile a me; Colui che annuncio dal principio il termine, e da molto tempo fa le cose che non sono state fatte; Colui che dico: ‘Il mio proprio consiglio avrà effetto, e farò tutto ciò che è il mio diletto’ . . . L’ho pure proferito; lo farò anche avvenire”. E ancora: “La mia parola che esce dalla mia bocca . . . non tornerà a me senza risultati, ma per certo farà ciò di cui mi son dilettato, e avrà sicuro successo in ciò per cui l’ho mandata”. — Isa. 46:9-11; 55:11.

      Sì, questo vero Dio che può predire il futuro sfida gli adoratori dei sedicenti dèi: “Siano le nazioni radunate tutte insieme in un sol luogo, e si raccolgano i gruppi nazionali. Chi può fra loro annunciare questo? O possono farci udire pure le prime cose? Presentino i loro testimoni, affinché siano dichiarati giusti, o odano e dicano: ‘È la verità!’” — Isa. 43:9.

      Il fatto che la moderna erudizione cattolica tenda ad allontanarsi sempre più dalla fede nella Bibbia come ispirata e infallibile Parola del Creatore, l’Iddio dei cieli il cui nome è Geova, dovrebbe preoccupare seriamente tutti i cattolici che ancora hanno fede che la divina Provvidenza diresse la composizione e la preservazione della Bibbia quale Parola di Dio.

  • La mia nuova dimora, la Germania
    Svegliatevi! 1973 | 8 settembre
    • La mia nuova dimora, la Germania

      IL SOLE non si era ancora levato. C’era ancora la rugiada sui prati e sui campi quando lasciai la mia casa in un piccolo villaggio nel cuore della Grecia. I miei genitori mi accompagnarono al treno. Benché ci provassimo, era difficile conversare. I nostri pensieri erano impediti dall’imminente separazione.

      Quando infine arrivammo alla stazione ferroviaria da dove i “lavoratori ospiti” dovevano iniziare il loro viaggio verso la Germania, si vedevano solo facce rigate di lagrime e si udivano solo meste parole di addio. Con aria scoraggiata, guardavamo il treno in arrivo come una cosa cattiva fatta di acciaio che avrebbe spezzato quegli stretti legami familiari per un po’ di tempo, o in alcuni casi per sempre.

      Non dimenticherò mai il momento, poco prima che il treno partisse, in cui mia madre mi abbracciò per l’ultima volta. Era preoccupata per me, lo sentivo. Singhiozzando, mi augurò le migliori cose nella mia nuova dimora. Oggi mi sembra ancora di sentire la sua mano tremante che mi carezzava la guancia per l’ultima volta e mi supplicava di non dimenticarla. Quindi il treno si mise in moto e tutti noi sventolammo i fazzoletti in un ultimo addio.

      Dopo questo addio, rivolsi il pensiero al futuro. Che cosa mi attendeva in Germania? Avevo un contratto di lavoro

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi