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  • Libro biblico numero 22: Il Cantico dei Cantici
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
    • era venuta a trovarsi presso il suo accampamento. ‘Che cosa vedi in me?’, chiede la ragazza. Salomone approfitta della sua innocente domanda per parlarle della sua bellezza, dalla pianta dei piedi alla sommità del capo, ma la fanciulla resiste a tutti i suoi espedienti. Coraggiosamente dichiara la propria devozione al suo pastore, chiamandolo. Per la terza volta rammenta alle figlie di Gerusalemme che sono sotto giuramento di non destare in lei un amore contrario alla sua volontà. Salomone la lascia andare a casa. Non è riuscito a conquistare l’amore della Sulamita.

      15. (a) Tornata dai suoi fratelli, quale richiesta fa ora la fanciulla? (b) In che modo ha trionfato l’esclusiva devozione?

      15 La Sulamita ritorna (8:5-14). I suoi fratelli la vedono avvicinarsi, ma non è sola. ‘Si appoggia al suo caro’. Rammenta di aver conosciuto il suo innamorato sotto un melo e dichiara il suo incrollabile amore per lui. Vengono menzionati alcuni precedenti commenti dei suoi fratelli che si preoccupavano per lei quando era “una piccola sorella”, ma lei dichiara d’essersi dimostrata una donna matura e stabile. (8:8) Acconsentano ora i suoi fratelli che si sposi. Il re Salomone si tenga pure le sue ricchezze! Lei è contenta della sua unica vigna, poiché ama esclusivamente il suo caro. Nel suo caso questo amore è forte come la morte e il suo divampare è come “la fiamma di Iah”. L’insistere sull’esclusiva devozione, “inflessibile come lo Sceol”, ha trionfato e l’ha portata alla sublime e gloriosa unione con il suo diletto pastore. — 8:5, 6.

      PERCHÉ È UTILE

      16. Quali preziose lezioni insegna questo cantico?

      16 Quali lezioni insegna questo cantico d’amore che potrebbero essere utili oggi per l’uomo di Dio? Viene dato grande risalto alla fedeltà, all’integrità e alla lealtà ai princìpi divini. Il cantico insegna la bellezza della virtù e dell’innocenza di chi ama veramente. Insegna che il vero amore è incrollabile, inestinguibile e incorruttibile. I giovani cristiani di entrambi i sessi, nonché i mariti e le mogli, possono trarre beneficio da questo bell’esempio di integrità quando sorgono tentazioni e si presentano allettamenti.

      17. (a) Come mostra Paolo che questo cantico è stato scritto per l’istruzione della congregazione cristiana? (b) Perché è senz’altro possibile che Paolo pensasse a questo amore quando scrisse ai corinti e agli efesini? (c) Quali interessanti paragoni si possono fare con gli ispirati scritti di Giovanni?

      17 Ma questo cantico ispirato è della massima utilità anche per la congregazione cristiana nel suo insieme. Fu riconosciuto come parte delle Scritture ispirate dai cristiani del I secolo, uno dei quali scrisse: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. (Rom. 15:4) È senz’altro possibile che questo stesso scrittore ispirato, Paolo, pensasse all’esclusivo amore della Sulamita per il suo pastore quando scrisse alla congregazione cristiana: “Sono geloso di voi con una santa gelosia, poiché vi ho personalmente promessi in matrimonio a un solo marito per presentarvi come casta vergine al Cristo”. Paolo scrisse pure dell’amore di Cristo per la congregazione paragonandolo all’amore di un marito per la moglie. (2 Cor. 11:2; Efes. 5:23-27) Per i suoi unti seguaci Gesù Cristo non è solo il Pastore eccellente, ma anche il Re che offre loro l’indescrivibile gioia del “matrimonio” con lui nei cieli. — Riv. 19:9; Giov. 10:11.

      18. In che modo gli unti seguaci di Cristo Gesù possono trarre beneficio dall’esempio della Sulamita?

      18 Certo questi unti seguaci di Cristo Gesù traggono molto beneficio dall’esempio della Sulamita. Anch’essi devono essere leali nel loro amore, non facendosi adescare dal luccichio del materialismo del mondo e mantenendo l’equilibrio nella loro integrità finché non abbiano ottenuto la ricompensa. Hanno la mente rivolta alle cose di sopra e ‘cercano prima il Regno’. Accettano con piacere le tenere espressioni d’amore del loro Pastore, Gesù Cristo. Si rallegrano grandemente sapendo che questo loro caro, benché invisibile, è vicino a loro e li invita a farsi coraggio e a vincere il mondo. Provando questo inestinguibile amore, forte come “la fiamma di Iah”, per il loro Re Pastore, vinceranno di sicuro e saranno uniti a lui quali coeredi nel glorioso Regno dei cieli. Così il nome di Iah sarà santificato! — Matt. 6:33; Giov. 16:33.

  • Libro biblico numero 23: Isaia
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
    • Libro biblico numero 23: Isaia

      Scrittore: Isaia

      Dove fu scritto: Gerusalemme

      Quando fu completato: Dopo il 732 a.E.V.

      Tempo a cui si riferisce: ca. 778–dopo il 732 a.E.V.

      1. Qual era la situazione nel Medio Oriente, specie in Israele e in Giuda, nell’VIII secolo a.E.V.?

      LA MINACCIOSA ombra del crudele monarca assiro si proiettava sinistramente sugli altri imperi e sui regni minori del Medio Oriente. In tutta la zona si parlava di cospirazioni e alleanze. (Isa. 8:9-13) L’apostata Israele a nord sarebbe presto caduto vittima di questo intrigo internazionale, mentre i re di Giuda a sud regnavano in maniera precaria. (2 Re, capp. 15–21) Si costruivano e si impiegavano nuove armi da guerra, che accrescevano il terrore di quel periodo. (2 Cron. 26:14, 15) Dove si poteva cercare protezione e salvezza? Benché il nome di Geova fosse sulle labbra del popolo e dei sacerdoti del piccolo regno di Giuda, essi avevano rivolto il loro cuore lontano, in altre direzioni, prima all’Assiria e poi all’Egitto. (2 Re 16:7; 18:21) La fede nella potenza di Geova era svanita. Dove non c’era vera e propria idolatria, prevaleva un’adorazione ipocrita, basata sul formalismo e non sul vero timore di Dio.

      2. (a) Chi rispose all’invito di parlare per conto di Geova, e quando? (b) Cos’ha di particolare il nome di questo profeta?

      2 Chi avrebbe quindi parlato per conto di Geova? Chi avrebbe dichiarato il suo potere salvifico? “Eccomi! Manda me”, fu la pronta risposta. A rispondere così fu Isaia, che in precedenza aveva già profetizzato. Era l’anno in cui morì lebbroso il re Uzzia, all’incirca il 778 a.E.V. (Isa. 6:1, 8) Il nome Isaia significa “salvezza di Geova”: lo stesso significato, anche se scritto in ordine inverso, del nome Gesù (“Geova è salvezza”). Dal principio alla fine, la profezia di Isaia mette in risalto questo fatto, che Geova è salvezza.

      3. (a) Cosa si sa di Isaia? (b) In quale periodo profetizzò, e chi furono altri profeti del suo tempo?

      3 Isaia era figlio di Amoz (da non confondere con Amos, altro profeta di Giuda). (1:1) Le Scritture non parlano né della sua nascita né della sua morte, quantunque la tradizione ebraica dica che egli fu segato a pezzi dal malvagio re Manasse. (Confronta Ebrei 11:37). I suoi scritti mostrano che egli dimorava a Gerusalemme con sua moglie, che era profetessa, e con almeno due figli dal nome profetico. (Isa. 7:3; 8:1, 3) Prestò servizio all’epoca di almeno quattro re di Giuda: Uzzia, Iotam, Acaz ed Ezechia; evidentemente cominciò verso il 778 a.E.V. (quando morì Uzzia, o forse prima) e continuò per lo meno fin dopo il 732 a.E.V. (14º anno di Ezechia), cioè per non meno di 46 anni. Senza dubbio per quest’ultima data doveva anche aver messo per iscritto la sua profezia. (1:1; 6:1; 36:1) Altri profeti del suo tempo furono Michea in Giuda e Osea e Oded a nord. — Mic. 1:1; Osea 1:1; 2 Cron. 28:6-9.

      4. Cosa indica che lo scrittore del libro fu Isaia?

      4 Che Geova comandasse a Isaia di scrivere giudizi profetici è evidente da Isaia 30:8, dove si legge: “Ora vieni, scrivilo su una tavoletta con loro, e incidilo anche in un libro, affinché serva per un giorno futuro, come testimonianza a tempo indefinito”. Gli antichi rabbini ebrei riconobbero che Isaia era lo scrittore e inclusero il libro fra i profeti maggiori (Isaia, Geremia ed Ezechiele), collocandolo per primo.

      5. Cosa testimonia a favore dell’unità del libro di Isaia?

      5 Benché secondo alcuni il cambiamento di stile del libro dal capitolo 40 in poi indichi uno scrittore diverso, un “secondo Isaia”, il cambiamento di argomento dovrebbe bastare a spiegarlo. Ci sono numerose indicazioni che Isaia scrisse l’intero libro che porta il suo nome. Per esempio, l’unità del libro è attestata dall’espressione “il Santo d’Israele”, che compare 12 volte nei capitoli da 1 a 39 e 13 volte nei capitoli da 40 a 66, per un totale di 25 volte, mentre in tutto il resto delle Scritture Ebraiche compare solo 6 volte. Anche l’apostolo Paolo testimonia a favore dell’unità del libro citando ogni parte della profezia e attribuendo l’intera opera a un solo scrittore, Isaia. — Confronta Romani 10:16, 20; 15:12 con Isaia 53:1; 65:1; 11:1.

      6. In che modo il Rotolo del Mar Morto di Isaia dà convincente prova (a) che le Bibbie odierne rispecchiano l’originale scritto ispirato, e (b) che l’intero libro fu scritto da un solo Isaia?

      6 È interessante che, a cominciare dal 1947, in alcune grotte non distanti da Khirbet Qumran, vicino alla sponda nordoccidentale del Mar Morto, furono rinvenuti degli antichi documenti. Erano i Rotoli del Mar Morto, che includevano la profezia di Isaia. Quest’ultimo rotolo, uno splendido testo

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