-
È la religione soprannaturale una superstizione?La Torre di Guardia 1954 | 15 agosto
-
-
cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la forza tua,” e, “Devi amare il tuo prossimo come te stesso”. — Marco 12:30, 31, NW.
Il mondo è nella confusione, non perché sia ostacolato dalla religione soprannaturale, ma, perché gli uomini hanno scartato la vera religione soprannaturale.
-
-
Esame delle dottrine islamiticheLa Torre di Guardia 1954 | 15 agosto
-
-
Esame delle dottrine islamitiche
ISLAMISMO è il nome della religione che fu fondata al principio del settimo secolo dopo Cristo da Maometto, il quale ne fece la più giovane delle cosiddette “grandi” religioni del mondo. Il termine Islam significa “rassegnazione” o “sottomissione totale”. Il libro sacro dell’Islam è il Corano. Consiste di 114 sure o capitoli suddivisi in versetti a somiglianza della Bibbia, salvo che queste suddivisioni in versetti non sono affatto uniformi, mentre alcune traduzioni non portano alcuna suddivisione in versetti.
Esaminando il Corano, che ha la dimensione approssimativa delle Scritture Greche Cristiane, si resta colpiti dall’assenza di miracoli o della prova che Maometto fosse effettivamente un profeta mandato da Dio. Quando Mosè, primo scrittore della Bibbia e primo profeta inviato ai discendenti di Giacobbe, si presentò a Israele fu fortificato con miracoli che provarono la sua divina missione. Si veda Esodo, capitolo 4. Parimenti, quando Cristo Gesù venne, compì tanti miracoli che tutti coloro che non s’erano lasciati accecare dall’egoismo dovettero ammettere ch’egli era inviato da Dio. — Giov. 7:31; 10:37, 38; 14:11.
Maometto, però, non venne con prove soprannaturali della sua commissione divina. Di tanto in tanto i suoi critici lamentavano questa lacuna ed egli diceva loro ripetutamente che la sua opera non consisteva nel produrre dei segni ma semplicemente nel predicare, e che questa mancanza di segni aveva lo scopo di provare la loro fede. Ma cos’è la fede senza prova? Chiunque potrebbe pretendere d’essere mandato da Dio. Mosè e Cristo lo provarono compiendo numerosi miracoli, or dove sono i miracoli di Maometto? Egli confessò nel Corano di non averne alcuno. — Si vedano le Sure 2:118; 10:38; 11:13; 6:109, Ali.
Nondimeno molti Maomettani pretendono ch’egli compisse miracoli. Ripetutamente essi sostengono che spaccasse la luna, e citano per prova la Sura 54:1. Però notate anzitutto che questo testo non dichiara che Maometto spaccasse la luna. E i commentatori mussulmani di questo versetto, che parla della luna spaccata in due, dichiarano che può essere apparsa come tale a Maometto e ai suoi credenti nella valle della Mecca; che ciò dev’essere inteso allegoricamente o che può essere ancora adempito nel futuro. (Si veda Ali.) Il racconto biblico della creazione e del Diluvio è ampiamente attestato dalle tracce rinvenute nelle rocce, dalla scienza della geologia, ma quale prova c’è che la luna si fosse mai spaccata?
Altri insistono che Maometto compì molti miracoli e che essi furono scritti nell’Alhadith o Hadis, libro della tradizione maomettana, che venne compilato nel terzo secolo dell’èra maomettana. Fra i miracoli che sarebbero stati compiuti da Maometto, come fu trasmesso dalla tradizione, ci sono i seguenti: “Gli alberi, le rocce e le montagne furono impiegati per salutarlo presso la Mecca. Una volta mentre le persone avevano molta sete Maometto riempì tutte le loro anfore facendo zampillare l’acqua fra le sue dita. Un albero fu invitato a testificare la divina commissione di Maometto. L’albero venne, squarciando il terreno finché stette in sua presenza. Tre volte esso testificò che Maometto è il profeta di Dio”. Secondo Sir William Muir, sono state tramandate all’incirca mezzo milione di queste tradizioni.
Pertanto, troviamo nella tradizione la stessa difficoltà contrastante con la storia scritta che si trova nel Giudaismo e nella Cristianità professante. Il Corano semplicemente non ammette miracoli. Esso cita chiaramente Dio che dice: “Noi ci asteniamo dal mandare Segni, soltanto perché gli uomini d’altri tempi li considerarono come falsi”. (Sura 17:59, Ali) Ciò non ammette esplicitamente segni di sorta. Se Maometto avesse compiuto dei segni, perché rimproverare i suoi ascoltatori che li chiedevano; perché avrebbero essi dovuto lamentarsi di non averne alcuno? Eppure questo è quello che il Corano fa. La parola scritta è sempre più degna di fiducia della tradizione trasmessa oralmente, e siamo maggiormente indotti a tale conclusione dalla stessa natura fantastica di questi supposti miracoli.
ABROGARE E CANCELLARE
Il Corano è stato qualificato il più vicino rivale della Bibbia, essendo il libro sacro di 300 milioni di Mussulmani i quali credono ch’esso non sia stato creato, che fosse inviato dai più alti cieli e che fosse rivelato a Maometto dall’angelo Gabriele in sezioni o sure. Dato ch’è fatta sovente l’accusa che la Bibbia si contraddice, gli amanti della Bibbia non si affretteranno a concludere che il Corano contraddice se stesso.
Ma nello stesso Corano troviamo ammissioni di tali contraddizioni in quanto esso si assume il diritto di “cancellare” o di “abrogare”. I critici di Maometto avevano lamentato ch’egli alle volte si contraddiceva, e perciò insegnò che ogni volta che una rivelazione susseguente ne contraddiceva una precedente, la seconda cancellava o abrogava la prima. Pertanto leggiamo: “Nessuna delle nostre rivelazioni abroghiamo o lasciamo cadere in oblio ma vi sostituiamo qualche cosa di migliore o di simile. Non sai tu che Dio ha il potere di ogni cosa?” — Sura 2:106; 16:101, Ali.
Dato che tanto il versetto precedente o cancellato quanto quello che viene dopo e cancella o abroga rimangono nel Corano si può facilmente constatare come nel Corano ci sono contraddizioni. Questo è specialmente possibile dato che non è affatto certo quando ogni singola sura fu “rivelata”, e quindi non si può sempre determinare quale sia il testo abrogante e quale quello abrogato.
Alcuni Mussulmani moderni fanno obbiezione a tutto questo e pretendono che quello a cui Maometto si riferiva come essendo cancellato o abrogato non fosse qualche cosa che esisteva nel Corano ma soltanto cose che possono esser state scritte nel Tourat o nelle Scritture Ebraiche o nel Injil o Vangelo. Fare però una tale asserzione è come negare la testimonianza della storia, che prova come Maometto fu accusato d’essere un contraffattore, e che ignorava il testo del Corano. Tale affermazione è fatta solo da alcuni Mussulmani moderni, poiché la testimonianza dei più noti scribi mussulmani e imam dei tempi passati esprime il senso che ambedue i testi tanto quelli cancellati che quelli che cancellano si trovino nel Corano. Dice il noto Razi, sul Sura 16:99, 100: “I commentatori senza eccezioni ritengono che la cancellazione abbia il suo posto nella presente legge”. E riguardo al
-