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Pena capitale: È la legge di Dio?Svegliatevi! 1975 | 8 gennaio
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Qual è la veduta della Bibbia?
Pena capitale: È la legge di Dio?
“LA PENA di morte NON è la legge di Dio”, dichiarava un drammatico titolo nello Star di Toronto del 29 gennaio 1971. Questa era l’indubbia veduta dello scrittore, un ex moderatore della Chiesa Unita del Canada. Per varie ragioni molti gruppi religiosi sono favorevoli all’abolizione della pena capitale. In generale, gli oppositori della pena di morte la considerano crudele. Ma i suoi fautori credono che scoraggi il crimine.
Inevitabilmente, questa è una controversia carica di emozioni, poiché si tratta della vita, il più prezioso possedimento dell’uomo. Chi è meglio qualificato a risolvere la faccenda? Ebbene, il Supremo Datore della vita, Geova Dio. (Sal. 36:9; Isa. 42:5) Certo, Geova ha anche il diritto di fare leggi che regolano il suo dono della vita. Naturalmente, i suoi pensieri e le sue vie sono superiori a quelli dell’uomo. (Isa. 33:22; 55:8) Dapprima, quindi, si possono non capire o apprezzare pienamente i regolamenti di Dio. Tuttavia, i suoi decreti non sono privi d’amore, ingiusti o difettosi. — Ger. 9:24.
Non si può dire che Geova sia contrario alla pena capitale di per sé, anche se certo non approva ogni esecuzione. Per disubbidienza alla legge divina, Adamo ed Eva subirono la pena di morte, secondo il decreto di Dio. (Gen. 2:16, 17; 3:17-19; 5:5) Geova giustiziò i malfattori durante il diluvio universale del giorno di Noè e nelle malvage Sodoma e Gomorra. (2 Piet. 2:5, 6) Per mezzo di autorità umane nell’antico Israele, Dio fece talvolta eseguire la pena capitale. (Eso. 32:27, 28; Num. 25:1-11) Inoltre, nella veniente “grande tribolazione” Gesù Cristo giustizierà i flagranti violatori della legge divina. — 2 Tess. 1:6-9.
Le autorità umane hanno spesso classificato l’omicidio tra i delitti capitali. Che cosa dice in merito la legge di Dio? “Non devi assassinare”, dichiara uno dei Dieci Comandamenti. (Deut. 5:17) Il cristiano apostolo Giovanni scrisse: “Voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in sé”. (1 Giov. 3:15; Riv. 21:8) Quando i loro sentimenti sono toccati, forse da servizi giornalistici sensazionali, alcuni penseranno che sia crudele giustiziare gli omicidi volontari. Ma non può dirsi la stessa cosa dei loro atti violenti con cui altri sono privati della vita? Spesso, inoltre, ‘l’assassino uccide l’afflitto e il povero’. (Giob. 24:14) E mentre in queste cose il semplice sentimento non è la base d’ogni giudizio, chi può ignorare il dolore dei familiari del defunto?
Certo, l’onnisapiente Datore della vita soppesò ogni fattore essenziale quando dichiarò in origine la sua immutabile legge relativa all’omicidio e alla pena capitale. Ai superstiti del diluvio mondiale, e pensando all’intera famiglia umana, Geova dichiarò: “Io richiederò il sangue delle vostre anime. . . . Chiunque sparge il sangue dell’uomo, il suo proprio sangue sarà sparso dall’uomo, poiché a immagine di Dio egli ha fatto l’uomo”. — Gen. 9:1, 5, 6.
Il Supremo Legislatore autorizzò così l’esercizio dell’autorità umana nel giustiziare gli assassini. Mettendo a morte tali criminali, l’autorità governativa agisce da “ministro di Dio, vendicatrice per esprimere ira su chi pratica il male”. (Rom. 13:1, 3, 4) Naturalmente, questo non dà a chi non vi è autorizzato il diritto di ‘farsi giustizia da sé’ ed eliminare con la violenza un omicida.
Pur considerando l’omicidio deliberato un delitto capitale, la legge data da Dio a Israele stabiliva che fosse riservato un trattamento misericordioso all’omicida involontario. Gli era concessa l’incolumità in una delle città di rifugio della nazione, ma solo dopo che i responsabili avevano determinato che la morte era stata accidentale. L’omicida involontario non era messo in prigione, ma doveva svolgere un lavoro utile a beneficio suo e di altri. — Num. 35:9-34.
La legge data da Geova agli Israeliti richiedeva anche la pena capitale nei casi di negligenza criminosa e per certi atti di trasgressione che recavano grave danno fisico, mentale e spirituale. Dio mostrò così amorevole interesse per il popolo in generale. Se osservati, i suoi regolamenti avrebbero elevato Israele al di sopra delle nazioni pagane, dedite a pratiche così corrotte come incesto, sodomia e bestialità. (Eso. 21:29; Lev. 18:6-30; 20:10-23) La pena capitale permetteva di togliere di mezzo i colpevoli di grave immoralità e con essi eliminava la possibilità che inducessero altri a seguirli nella degradazione. Inoltre, l’esecuzione degli omicidi volontari impediva loro di privare altri ancora della vita.
Alcuni chiederanno: “La pena capitale scoraggia realmente il crimine?” Dio, che ben conosce la costituzione dell’uomo, dice di sì. Riguardo all’apostata, ci è detto: “Lo devi lapidare con pietre, ed egli deve morire, perché ha cercato di farti volgere da Geova tuo Dio . . . Quindi tutto Israele udrà e avrà timore, e non faranno più in mezzo a te una cosa cattiva come questa”. — Deut. 13:6-11.
Ogni tanto, le autorità umane hanno giustiziato ingiustamente alcuni per trasgressioni insignificanti. I governi mondani devono assumersi la responsabilità di questo dinanzi al “Giudice di tutta la terra”. (Gen. 18:25) A volte, sono stati anche messi a morte degli innocenti. Per esempio, la regina Izebel d’Israele fece in modo che Nabot fosse falsamente accusato d’avere maledetto Dio e il re. Egli fu dunque giustiziato per qualche cosa che non aveva fatto. (1 Re 21:1-16) Ma la giusta legge di Dio richiedeva che chi rendeva intenzionalmente falsa testimonianza pagasse proprio con ciò che aveva architettato di togliere all’accusato. Visto nella giusta luce, il decreto di Geova che si desse ‘vita per vita’ non indica mancanza di riguardo per la vita, ma esalta l’alto valore che Dio vi attribuisce. — Deut. 19:15-21.
Geova non è responsabile delle parodie di giustizia che causano la morte per esecuzione, poiché egli è giusto. (Deut. 32:4; Isa. 40:14) Inoltre, egli può risuscitare la sventurata vittima dell’immeritata pena capitale inflitta per mano delle autorità umane. (Atti 24:15) I Romani inflissero la pena di morte a due ladri messi al palo accanto a Gesù Cristo. Mentre la rapina non era in se stessa un delitto capitale secondo la legge mosaica, uno di questi malfattori ammise: “Riceviamo appieno ciò che meritiamo per le cose che abbiamo fatte”. Il malfattore chiese a Gesù di ricordarsi di lui quando fosse stato nel potere del Regno, e Cristo promise: “Tu sarai con me in Paradiso”. Egli assicurò a quel criminale la risurrezione nel futuro paradiso terrestre. (Luca 23:32-43; Matt. 27:38) Naturalmente, Geova deciderà se specifici individui che nel corso dei secoli subirono la pena di morte saranno risuscitati.
Dobbiamo dunque concludere che la pena capitale per l’omicidio volontario faceva parte della legge divina che si applica a tutto il genere umano. Nell’antico Israele, quando si seguivano strettamente i decreti di Dio ed era giustamente imposta la pena di morte per certi gravi delitti, questo non era per il freddo, crudele capriccio di una divinità priva di amore. La pena capitale serviva a scoraggiare il crimine e proteggeva il popolo. E sappiamo che Geova non ignora gli abusi dell’autorità umana nell’infliggere la pena di morte né vi è insensibile. Felicemente, i cristiani possono anche guardare a questo Dio di amore e misericordia perché rechi sulla terra le condizioni nelle quali la morte — e infine il bisogno di infliggere la pena capitale — non esisterà più. — Isa. 25:8, 9.
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Uno sguardo al mondoSvegliatevi! 1975 | 8 gennaio
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Uno sguardo al mondo
Tribunale sul banco degli imputati
◆ Gli undici magistrati del tribunale di Foggia, Italia, sono comparsi lo scorso mese di giugno dinanzi alla commissione disciplinare del Consiglio Superiore della magistratura sotto l’accusa di avere “con il loro comportamento leso la fiducia e la considerazione di cui deve godere un magistrato e di avere così compromesso il prestigio dell’ordine giudiziario”. Pare che gli undici magistrati abbiano spesso rinviato cause, soprattutto civili, e depositato in ritardo le sentenze, rallentando così le attività giudiziarie del tribunale.
“Bambini drogati dal video”
◆ Perché milioni di bambini trascorrono diverse ore della giornata dinanzi al televisore? Lo psicologo italiano dott. Mario Cimica attribuisce la massima responsabilità ai genitori che “per mancanza di tempo, o per semplice utilitarismo, affidano alla TV il comodo ruolo di baby-sitter per poi lamentarsi del fascino esercitato da questa vice-madre sempre compiacente”. Circa il pericolo rappresentato da questa abitudine, egli aggiunge che “il bambino si arricchisce è vero di una ingente mole di informazioni, ma la sua accresciuta capacità di apprendere avviene a spese della non meno importante capacità di fare e di prendere iniziative”.
Messe a pagamento per i defunti
◆ Per “salvare” sacerdoti e rettori di chiese “da ogni sospetto di profitto illecito”, con una lettera apostolica di Paolo VI in vigore dal 1º luglio 1974 si vieta loro di cedere “in subaffitto” le messe richieste dai fedeli in “suffragio” dei loro defunti. Questa è una pratica che il clero segue da secoli. Ora tale decreto del papa dovrebbe porre fine alle speculazioni di quei sacerdoti che cedevano ai loro colleghi la celebrazione di messe per i defunti e una parte delle relative offerte. Rimane tuttavia l’obbligo da parte dei fedeli del pagamento di tali messe secondo precise tariffe stabilite da ciascun parroco. Tutto ciò fa sorgere nella mente dei cattolici sinceri domande come: Se, secondo la dottrina cattolica, la messa è “il sacrificio di Cristo che si rinnova per la salvezza gratuita di tutti gli uomini”, perché pagare per essa? Inoltre, di quale beneficio è un rito per i morti, in vista di ciò che dicono chiaramente le scritture sulla loro condizione: “[I morti] non sono consci di nulla, né hanno più alcun salario”? — Eccl. 9:5.
Inquinamento della stratosfera
◆ Descrivendo i pericoli rappresentati dal traffico supersonico per il clima e la biosfera terrestre, Martyn Caldwell, professore di scienze presso l’Università dello Utah, U.S.A., ha dichiarato fra l’altro: “L’ozono della stratosfera potrebbe essere parzialmente distrutto. Essa rappresenta lo scudo principale della Terra alle radiazioni ultraviolette . . . Se tali radiazioni si intensificano, vi saranno ad esempio, più casi di cancro della pelle”.
Amicizia con i non cristiani
◆ Mentre il mondo occidentale è in difficoltà con l’Arabia Saudita, il Vaticano è in grado di allacciare amichevoli relazioni con quel paese. Lo scorso mese di marzo il presidente del Segretariato per i non cristiani, cardinale Pignedoli, vi ha compiuto un viaggio, effettuando uno scambio di messaggi fra il papa e il re arabo Feisal. Interrogato sull’esito
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