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  • Parlare in lingue è forse un’evidenza di vera adorazione?
    La Torre di Guardia 1964 | 15 agosto
    • che parlano delle lingue e del non essere feriti da serpenti, non furono scritti da Marco ma aggiunti da un altro. Tregelles, noto studioso della Bibbia del diciannovesimo secolo, dichiara: “Eusebio, Gregorio di Nissa, Vittore di Antiochia, Severo di Antiochia, Girolamo, e altri scrittori, specialmente greci, attestano che questi versetti non furono scritti da S. Marco, né si trovano nelle copie migliori”. Ma anche se queste parole facessero parte degli scritti ispirati di Marco (benché le maggiori evidenze indichino di no) nulla in esse contraddice l’evidenza scritturale che le lingue sarebbero cessate dopo la morte degli apostoli.

      SONO UN’EVIDENZA DI VERA ADORAZIONE OGGI?

      Mentre l’apostolo Paolo mostrò che nella congregazione cristiana il dono delle lingue doveva cessare, indicò pure che l’amore era la permanente caratteristica distintiva dei veri cristiani. Anche Gesù lo mostrò, quando disse: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. — Giov. 13:35; 1 Cor. 13:8, 13.

      L’amore è il principale frutto dello spirito santo di Dio; gli altri sono “gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé”. Queste qualità, insieme alla fedele ubbidienza al comando di Dio di predicare “questa buona notizia del regno”, distinguono colui che oggi ha lo spirito santo, e non il dono delle lingue. — Gal. 5:22, 23; Matt. 24:14.

      Che cos’è dunque che in certe occasioni fa cadere gli adoratori dalla sedia e li fa gridare in diverse lingue? Poiché le Scritture mostrano chiaramente che non è lo spirito di Dio; se non è la conseguenza di esagerata emotività o di squilibrio mentale, è un caso in cui operano Satana e i suoi demoni. L’apostolo Paolo avvertì che ‘Satana si sarebbe trasformato in angelo di luce’ e che avrebbe ingannato molti con “segni e portenti di menzogna, e con ogni ingiusto inganno”. — 2 Cor. 11:14; 2 Tess. 2:9, 10.

      Coloro che cercano questi doni miracolosi che Dio non concede più al suo popolo si prestano a farsi ingannare in tal modo da Satana, e spesso gli effetti sono imbarazzanti. A parte gli attacchi di convulsione e le grida emotive, D. A. Hayes, nel suo libro The Gift of Tongues, descrisse un episodio simile a quelli narrati da altri. “Non molto tempo fa a Los Angeles”, egli scrisse, “una donna aveva il dono delle lingue, e uno stimato Cinese che la udì disse che parlava il suo dialetto cinese. Quando gli fu chiesto di interpretare ciò che diceva, egli rifiutò, asserendo che si trattava del più ignobile linguaggio”.

      Questa oscenità è caratteristica dell’operato dei demoni. No, il cosiddetto ‘parlare in lingue’ di oggi non è evidenza di vera adorazione. Ma, invece, Gesù disse che i suoi discepoli sarebbero stati riconosciuti dall’amore che avrebbero avuto fra loro.

  • Quanti Israeliti partirono dall’Egitto?
    La Torre di Guardia 1964 | 15 agosto
    • Quanti Israeliti partirono dall’Egitto?

      LA DOMANDA in merito a quanti Israeliti partirono dall’Egitto la notte del 14 nisan 1513 a.C. è suscitata da Esodo 12:37, 38, (Ga), dove si legge: “I figli di Israele partirono da Ramses verso Succot: erano circa seicentomila uomini a piedi, senza contare i fanciulli. Uscì con loro anche una moltitudine mista e bestiame minuto e bestiame grosso, un gregge in grandissima quantità”. Da ciò sembrerebbe che quella notte cominciassero a partire dall’Egitto due o tre milioni di uomini, donne e bambini, Israeliti e una moltitudine mista.

      Ma questo non è vero, dice A Catholic Bible Commentary. “Alcuni interpretano che i 600.000 gebarim a piedi fossero uomini combattenti, cosa che fa pensare a un assurdo totale di circa tre milioni di persone. . . . Un numero così grande di persone avrebbe difficilmente potuto attraversare in una sola notte il Mare di Canne presso un guado. . . . Il numero dato è quindi dubbio e può essere dovuto a una corruzione del testo”.

      L’Interpreter’s Bible protestante è d’accordo con questo parere cattolico: “È plausibile che questo impossibile numero si basi su un’interpretazione numerica delle lettere ebraiche nella frase ‘figli di Israele’. . . . Che questa cifra non abbia nessun fondamento è chiaro da quasi ogni punto di vista. Questo grande numero di persone non avrebbe potuto vivere in Egitto né sopravvivere nel deserto. Né avrebbe potuto trovare posto a Canaan”. — Vol. I, pagina 925.

      L’archeologo e studioso giudaico Nelson Glueck è dello stesso parere. Secondo lui, “la solita traduzione di Esodo [12:37] del numero di Israeliti che partirono dall’Egitto come se fosse stato ‘seicentomila’ è semplicemente illogica, se presa letteralmente”. — Times Magazine di New York del 25 settembre 1960.

      Con le precedenti autorità religiose sono d’accordo alcune autorità secolari come l’Encyclopedia Americana, che dice, fra l’altro: “Il Libro di Numeri, dov’è registrato il censimento delle tribù, può aver esagerato il numero delle persone implicate: il deserto non avrebbe potuto provvedere sostentamento per tali moltitudini”. — Vol. 10, pagina 641.

      Che dire di tutte queste obiezioni? Vi è stata un’errata traduzione, o una corruzione del testo o un’esagerazione? Era impossibile che l’Egitto, il deserto, la Terra Promessa contenessero tante persone? La risposta a tutte queste domande dev’essere un enfatico no!

      Il candore degli scritti di Mosè confuta immediatamente l’argomento che vi sia stata un’esagerazione. Quanto all’errata traduzione o corruzione del testo in Esodo 12:37 si può dire: Se si insinuò in questo versetto, doveva insinuarsi anche in Esodo 38:26, dov’è data la cifra più esatta di 603.550 quale totale dei maschi di vent’anni e più che furono registrati per il servizio. Quindi doveva anche insinuarsi nel primo capitolo del libro di Numeri dove sono indicate le cifre delle singole tribù, con un totale simile. E inoltre, in Numeri 11:21 doveva pure esservi una corruzione o errata traduzione del testo, poiché ivi Mosè, lamentandosi con Geova riguardo alla richiesta di carne da parte del popolo, dice che erano 600.000 uomini a piedi.

      Che il numero degli Israeliti sia stato veramente considerevole è indicato dal fatto che costruirono le città di Pitom e Ramses; dal fatto che Faraone disse: “Il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e potente di noi”; e dal fatto che Faraone radunò tutto il suo esercito per riprendere gli Israeliti. — Eso. 1:9-12; 14:6-9, Ga.

      Quanto alla possibilità che tale moltitudine attraversasse il Mar Rosso in una sola notte, non v’è nulla nel racconto che dica quanto era largo il passaggio e quindi doveva solo essere abbastanza largo perché tutti gli Israeliti potessero attraversarlo in una sola notte. Quanto al fatto che nel deserto potesse sostentarsi questa grande moltitudine, non leggiamo forse che Geova provvedeva manna sei giorni la settimana e in due occasioni provvide grandi stormi di quaglie? — Eso. 16:4-18; Num. 11:31, 32.

      Quanto alla possibilità dell’Egitto di sostentare e contenere questo numero di Israeliti, William Jenks dice nel suo Bible Commentary: “Molti hanno ritenuto incredibile questo aumento; ma [è stato] dimostrato che il suolo di Goshen potrebbe sostentare anche al presente questo numero . . . Quale seria difficoltà vi è dunque, che 3.000.000 di persone potessero vivere su 20.000 chilometri quadrati?” Oggi la Repubblica d’Israele ha un’area di circa 20.000 chilometri quadrati e una popolazione di oltre due milioni di abitanti. Negli anni passati, Israele occupava un’area di oltre 25.000 chilometri quadrati, poiché parte del suo territorio si stendeva a est del Giordano.

      Questa posizione scritturale è anche confermata da una nota in calce nella Bibbia di Soncino su Esodo 12:37: “Senza dubbio vi sono difficoltà per capire la partenza in un sol tempo e in un sol luogo di un gruppo di uomini così grande; ma l’avvenimento ha dei paralleli nella storia. Verso la fine del 18º secolo, 400.000 Tartari partirono in una sola notte dai confini della Russia verso le frontiere cinesi”.

      Quando prendiamo in considerazione tutti i fatti, il racconto scritturale è veramente rivendicato.

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