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Barac, giudice e liberatore d’IsraeleLa Torre di Guardia 1967 | 1° aprile
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un patto di pace col re Iabin, ma le simpatie di lei andavano agli Israeliti. Ebbene, non aveva Mosé preso moglie fra loro? Non erano questi Israeliti oppressi dal re Iabin? Ora era il momento di mostrare da che parte era, e quindi impiegò ciò che si potrebbe ben definire strategia bellica. Ella fece in modo che il suo avversario provasse un senso di sicurezza così che potesse giustiziarlo, ciò che ella fece conficcandogli nelle tempie un piolo della tenda. Quando Barac andò a cercare il generale Sisera, ella gli mostrò l’uomo che cercava, ma morto. Secondo le parole di Debora, Geova vendette effettivamente il superbo Sisera nelle mani di una donna. — Giud. 4:9, 21, 22.
Questo può aver destato in Barac una certa ammirazione per Iael, poiché non mostrò ella con ciò dov’erano le sue simpatie nella lotta fra i Cananei e gli Israeliti? Che dire della sua ingegnosità nel trovare il mezzo per uccidere il generale Sisera? Gli stessi uomini di Barac contavano essenzialmente su armi fatte in casa, e Iael mostrò quanto queste potevano essere efficaci! Sì, poiché, dopo tutto, per Barac la cosa principale era la vittoria dell’esercito di Geova sui pagani Cananei. Egli lo dimostrò spingendo al limite la guerra, come leggiamo: “La mano dei figli d’Israele si fece sempre più dura contro Iabin re di Canaan. E il paese non fu più disturbato per quarant’anni”. — Giud. 4:23, 24; 5:31.
“PER NOSTRA ISTRUZIONE”
In Romani 15:4 ci è detto che “tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione”. Questo includerebbe, perciò, il racconto della vittoria d’Israele al comando del capitano Barac. Appropriatamente, egli è richiamato alla nostra attenzione come esempio di fede, poiché egli, insieme a quelli che erano con lui, fu pronto a rischiare la sua vita nella causa di Geova, e Geova gli diede la vittoria nonostante l’enorme svantaggio. I cristiani sono paragonati a soldati e si potrebbe anche dire che si trovano di fronte a enorme svantaggio, Satana e i suoi demoni, e a tutti i loro strumenti visibili e quelli sotto il loro controllo. Ma con forte fede i cristiani possono vincere il mondo e resistere con successo al Diavolo. — Giov. 16:33; Efes. 6:12; 2 Tim. 2:3; Giac. 4:7; 1 Giov. 5:4.
Questo racconto ispirato ha ulteriore importanza; ha anche significato profetico. Come possiamo esserne certi? Perché la sconfitta e la rotta di Sisera e del suo esercito ebbe luogo sulle pianure di Meghiddo, la prima battaglia che rese famoso quel luogo e le quali battaglie sono servite da simboli della battaglia del gran giorno dell’Iddio Onnipotente, Armaghedon. (Riv. 16:14, 16) Questo è ulteriormente rivelato dalla preghiera profetica del salmista: “Fa a loro come a . . . Sisera, come a Iabin alla valle del torrente di Chison. Furono annientati a En-Dor; divennero letame per la terra”. — Sal. 83:9, 10, 18; Ger. 25:33.
Poiché colui che combatterà vittoriosamente la battaglia ad Armaghedon per Geova e per il suo nome sarà Gesù Cristo, insieme alle sue schiere celesti, ne consegue che Barac raffigura Gesù Cristo. (Riv. 2:27; 19:11-21) Il re Iabin di Canaan, principale oppressore d’Israele, raffigurerebbe bene Satana il Diavolo, il principale oppressore del popolo di Dio, mentre i suoi strumenti sulla terra che fanno il suo volere sarebbero bene raffigurati dal generale Sisera. Che dire di Iael? Chi raffigura ella?
Non essendo della nazione d’Israele, ella raffigurerebbe qualcuno all’infuori degli Israeliti spirituali. Logicamente raffigurerebbe la “grande folla” che l’apostolo Giovanni vide dopo aver visto i 144.000 dell’Israele spirituale, e la quale folla uscì da ogni nazione, popolo e lingua. Questi partecipano a lodare Geova Dio e mostrano la loro lealtà al più grande Barac, Gesù, all’Israele spirituale trattando come morti gli strumenti di Satana. — Riv. 7:9-17.b
In realtà, ciò che fu scritto anteriormente serve a rafforzare la nostra fede, incoraggiandoci e facendo luce sul nostro cammino! — Sal. 119:105.
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I giovani, i genitori e la congregazione cristianaLa Torre di Guardia 1967 | 1° aprile
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I giovani, i genitori e la congregazione cristiana
COME voi, giovani, ben sapete, spesso vi trovate in situazioni che vi impongono di prendere decisioni. Alcuni di voi avete anche osservato che, se le decisioni sono sagge, il risultato è di solito buono. D’altra parte, se il pensiero che spinge alle decisioni non è salutare, la persona può rovinare tutta la sua vita. Ora, dove potete trovare l’aiuto tanto necessario per far fronte con successo alle difficili situazioni della vostra vita? Genitori, che cosa potete fare per essere d’aiuto? Amorevolmente, Geova ha indicato nella Bibbia i provvedimenti che proteggeranno e recheranno durevole beneficio a ciascuno di noi.
Anche se forse l’avete già letto, considerate il saggio ammonimento che si trova in Proverbi 6:20-22 (Ga), ricordando che può ben essere la soluzione dei problemi a cui andate incontro: “Osserva, figlio mio, i comandi di tuo padre e non trascurare gli insegnamenti di tua madre; tienili sempre stretti al cuore, appesi al tuo collo. Quando cammini ti sarà di guida, quando riposerai veglierà su di te, quando ti desterai ragionerà con te”.
Perciò, giovani, Dio non vi ha lasciati soli a scoprire con la prova e con l’errore che cos’è la vita. Ha saggiamente disposto che veniate al mondo al protettivo riparo di una disposizione familiare. I vostri genitori, che hanno già affrontato molti problemi a cui andate incontro, sono lì per guidarvi. Se fate come dice la Bibbia, tenendo vicino al cuore il consiglio dei vostri genitori e ubbidendo alle loro istruzioni, sarete guidati affinché siate all’altezza dei problemi della vita. Questo avviene particolarmente se i vostri genitori sono devoti a Geova Dio.
Mostrando così profondo rispetto per i vostri genitori terrestri ponete il fondamento per la giusta relazione con il nostro celeste Padre Geova Dio e la sua organizzazione simile a una madre. Se ubbidite ai vostri genitori umani, “questo è grato al Signore” perché è in armonia con la sua volontà. — Col. 3:20.
Genitori, voi che pure desiderate essere grati al Signore, fate bene a prefiggervi, non solo di trasmettere ai vostri figli le vostre osservazioni sulla vita, ma anche a inculcare in loro accurata conoscenza della Parola di Dio e profondo apprezzamento per essa. In particolare voi, padri, avete la principale responsabilità a questo riguardo, perché voi siete quelli designati dalla Parola di Dio come capi della casa. Efesini 6:4 dice esplicitamente: “Voi, padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”.
Questo richiede tempo e sforzo da parte vostra, con la cooperazione di vostra moglie. Richiede regolare considerazione della
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