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  • Facciamo risuonare il divino avvertimento
    La Torre di Guardia 1981 | 15 luglio
    • Facciamo risuonare il divino avvertimento

      “Allora vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più. Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati”. — Matt. 24:21, 22.

      1, 2. (a) In che senso il mondo è diventato piccolo? (b) Il fatto che tutti i popoli sono vicini di casa quali pericolose conseguenze comporta?

      Oggi il mondo è diventato piccolo. Grazie agli attuali velocissimi mezzi di trasporto in meno di un giorno potremmo fare il giro del mondo volando intorno all’equatore o passando per i poli. Grazie alle linee telefoniche internazionali o al radiotelefono potremmo, in pochi minuti, parlare con qualcuno anche agli antipodi. Possiamo mangiare molti cibi stranieri, frutto del lavoro di tante persone in distanti parti della terra.

      2 Essendo così intimamente unita, tutta l’umanità è soggetta a pericoli comuni. Circa sessantasette anni fa, cioè in questo stesso secolo, persone di ogni parte della terra si svegliarono alla realtà catastrofica di una guerra mondiale. Ventun anni dopo la fine del peggiore conflitto mondiale il mondo si trovò nell’incubo di una guerra ancora più terribile. E ora, trentasei anni dopo aver superato quello sconvolgimento mondiale, siamo minacciati da qualcosa di ben più orribile. Nessuno infatti può dire: ‘Oh, quello che accade là, così lontano, non mi tocca!’ Ragionare e parlare in tal modo significa ingannare se stessi. Ormai siamo tutti vicini di casa, ma il fatto che non rispettiamo le regole del buon vicinato crea un problema, anzi un pericolo mondiale. Perciò delle voci si levano in solenne avvertimento.

      3. (a) Perché alcune persone riflessive credono che il mondo corra un pericolo mortale? (b) Cosa pensano di Dio gli esperti del mondo?

      3 A motivo della vastità del problema, alcuni dubbiosi forse chiedono: Davvero tutto il mondo corre un pericolo mortale? A questa domanda persone riflessive che non sono affatto uccelli del malaugurio rispondono sì! La loro malinconica risposta non si basa solo su quello che l’umanità può farsi da sé. C’è qualcosa di ben più grave di cui dobbiamo tener conto. Possibile? Certo, se si tiene conto di Colui al quale appartiene questa terra e tutta la vita animale ed umana su di essa. È vero, oggi pochissimi lo prendono in considerazione. Esperti di questo secolo scientificamente progredito pensano in modo troppo indipendente per credere in un Creatore o chiedersi: cosa ha in mente? Ma il Creatore non è così duro di cuore da non curarsi della triste situazione umana. Tuttavia essi lo mettono da parte come se non esistesse o fosse così lontano da non occuparsene o neanche interessarsene.

      4. (a) Essendo il proprietario della terra, in che senso Geova si preoccupa della sua proprietà? (b) Cosa bisogna fare perché la terra divenga un luogo piacevole in cui vivere?

      4 Un proprietario non dovrebbe forse preoccuparsi della sua proprietà? Dovrebbe volerla mantenere nel miglior stato di conservazione. Specialmente se tale proprietà è veramente preziosa. Così la pensa il nostro Creatore. In quanto allo stato di conservazione, non si può negare che oggi la terra viene rovinata e rischia di essere rovinata in modo spaventoso. I tempi sono maturi ed è ora che si sbarazzi di tutti i responsabili della rovina della sua proprietà in origine perfetta. Ormai il momento di iniziare quest’opera purificatrice dovrebbe essere prossimo. Egli ha fatto scrivere un libro al riguardo. Secondo questo libro, cosa si propone di fare?

      UNA SITUAZIONE SIMILE È GIÀ ESISTITA

      5. Quando gli uomini del passato si sono trovati in una situazione simile a quella d’oggi?

      5 Molti saranno sorpresi di sentirlo, ma già una volta tutto il genere umano vivente si trovò in una situazione simile a quella in cui si trovano oggi tutti gli abitanti della terra. Quella volta accadde qualche cosa su scala mondiale. Avvenne ai giorni di un uomo da cui discendiamo tutti noi oggi viventi. Quel nostro comune antenato era Noè, figlio di Lamec. Dei giorni di Noè il Libro ispirato dal Creatore dice: “A suo tempo Noè generò tre figli, Sem, Cam e Iafet. E la terra si rovinò alla vista del vero Dio e la terra fu piena di violenza. Dio vide dunque la terra, ed ecco, era rovinata, perché ogni carne aveva rovinato la sua via sulla terra”. — Gen. 6:10-12.

      6, 7. (a) Ai giorni di Noè quale avvertimento fu dato al mondo? (b) Come fu che la terra tornò a essere un luogo pacifico in cui vivere?

      6 Cosa ci volle allora per rendere di nuovo questa terra un luogo pacifico e sicuro in cui vivere? Quei violenti che rovinavano la terra iniziarono forse una guerra mondiale sterminandosi a vicenda? L’avvertimento che Noè ebbe il comando di dare riguardava una simile calamità provocata dall’uomo, alla quale l’umanità non avrebbe potuto sopravvivere? No! Egli diede all’umanità un divino avvertimento, come Dio gli aveva comandato. Ciò mise tutti gli uomini sull’avviso riguardo a quello che Dio, il Creatore, stava per fare affinché la terra divenisse un luogo calmo e sicuro su cui persone per bene potessero godere la vita. Dio accennò a Noè che la gente non l’avrebbe ascoltato, e perciò Noè avrebbe dovuto costruire un’arca o cassa galleggiante per sé e la sua famiglia, otto anime umane. Nel giorno predetto dell’anno 2370 a.E.V. ebbe inizio il diluvio universale. Fu un “atto di Dio”. Coloro che annegarono pagarono il prezzo.

      7 Quell’antico “atto di Dio” fu per il bene di tutto il genere umano. Diede alla razza umana un nuovo inizio da una famiglia giusta, timorata di Dio, e questo su una terra per il momento pacifica e sicura.

      PROSSIMA UNA SIMILE DISTRUZIONE MONDIALE

      8. (a) In che modo Gesù Cristo fece un paragone fra i giorni di Noè e quelli d’oggi? (b) Quale avvenimento è prossimo, quindi cosa bisogna fare a questo proposito?

      8 A parte il nostro tempo, quella fu l’unica volta in cui tutta l’umanità corse il rischio dell’estinzione. Fu una prefigurazione del nostro giorno in cui è minacciato un mondo con miliardi di abitanti. Questo non è un nostro ragionamento umano pessimistico, un’idea estremista. Non è più esagerato di quello di un personaggio di fama mondiale, un profeta più grande di Noè: Gesù Cristo. Additando i nostri giorni egli disse: “Come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo. Poiché come in quei giorni prima del diluvio, mangiavano e bevevano, gli uomini prendevano moglie e le donne andavano a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”. (Matt. 24:37-39) Secondo la profezia di Cristo stesso sulle condizioni mondiali durante la sua presenza invisibile sulla terra, dal 1914 la nostra situazione mondiale è simile a quella dei giorni di Noè. Quindi un simile “atto di Dio” dev’essere prossimo. È tempo che si faccia conoscere a tutta l’umanità in pericolo l’avvertimento dato da Dio. Chi sarà come quelli che entrarono nell’arca insieme a Noè? È la domanda che ciascuno deve porsi.

      9. (a) Perché abbiamo ragione di credere che la predetta “grande tribolazione” è vicina? (b) Sebbene la “grande tribolazione” si abbattesse su Gerusalemme nel 70 E.V., perché il maggiore adempimento della profezia di Gesù sulla “grande tribolazione” deve ancora verificarsi?

      9 Anche a prescindere da quanto dice il Libro ispirato dal Creatore, la Bibbia, abbiamo ragione di ritenere che questo sistema di cose sia giunto al suo “tempo della fine”. I suoi ultimi giorni stanno per scadere. Possiamo aspettarci che la fine completa arrivi con un tempo d’afflizione, una “grande tribolazione”, ben peggiore del diluvio noetico per grandiosità e distruttività. Quel riferimento di Gesù ai giorni di Noè faceva parte della sua ultima profezia che pronunciò nel 33 E.V. e che estendeva le sue predizioni oltre la distruzione di Gerusalemme ad opera dei romani nel 70 E.V., sì, fino ai nostri giorni. La distruzione di quella città santa fu il culmine di una “grande tribolazione” per gli ebrei della provincia romana della Giudea nel Medio Oriente. Ma evidentemente Gesù doveva avere in mente ben più della distruzione di Gerusalemme quando disse: “Allora vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora [l’anno 33 E.V.], no, né vi sarà più. Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati”. — Matt. 24:21, 22; Mar. 13:19, 20.

      10, 11. (a) Quale descrizione fece l’apostolo Pietro di una futura distruzione mondiale? (b) Cosa pensa la gente in generale di una tale distruzione mondiale da parte di Dio?

      10 Un discepolo di Gesù, l’apostolo Pietro, collegò profeticamente la fine del mondo ai giorni di Noè con la fine del sistema di cose odierno al culmine di questo “tempo della fine”. (Dan. 12:4) Invece dei rovesci d’acqua dei giorni di Noè, Pietro predisse che “fuoco” avrebbe avviluppato non solo la simbolica terra ma anche i simbolici cieli. (II Piet. 3:5-12) In questo paragone Pietro non menzionò la distruzione di Gerusalemme ad opera dei romani, che avvenne poco dopo il suo martirio.

      11 All’epoca di Pietro i cristiani credevano in quella che generalmente è chiamata “la fine del mondo”. (Matt. 24:3, CEI) Ma oggigiorno, diciannove secoli dopo, specialmente quelli che si dicono cristiani o che fanno parte delle chiese della cristianità credono in una cosa del genere? Difficilmente! Dobbiamo solo osservare come si affannano dietro alle cose materiali di questo mondo condannato.

      12. (a) Quale catastrofe mondiale temono alcune persone responsabili? (b) Come si propongono gli uomini di prevenire un olocausto nucleare?

      12 Eppure attualmente ci sono persone responsabili che non basano affatto le loro predizioni sulla Bibbia ma che predicono quello che equivale alla “fine del mondo”. Ci avvertono della sua probabilità, in particolare dopo l’esplosione di due bombe atomiche nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale. Oggi le cosiddette “potenze nucleari” possiedono bombe nucleari in tale quantità che potrebbero uccidere più volte tutte le creature della terra, se fosse possibile. Si parla anche di bombe al neutrone. Queste annienterebbero tutti gli esseri umani ma non danneggerebbero le proprietà materiali prive di vita. Ma a cosa servirebbero edifici intatti se non ci fosse nessuno ad abitarli? Non formerebbero altro che una “città fantasma” o un mondo “fantasma”. Chi può accarezzare un’idea del genere? Il pericolo è molto reale. Ci si rivolge alle Nazioni Unite, di cui ora fanno parte 153 nazioni, per prevenire un olocausto del genere. Ma le Nazioni Unite, che includono tutte le potenze nucleari, non possono scongiurare l’annientamento della razza umana di sua propria mano.

      13. (a) A quale domanda di importanza capitale si deve rispondere? (b) Perché uomini per nulla religiosi non hanno una risposta soddisfacente, ma ne esiste una?

      13 Chi può salvare davvero l’umanità dall’autodistruzione, dal suicidio? Uomini per nulla religiosi sono ora obbligati a considerare seriamente tale domanda. Non credendo nella Bibbia non possono trovare una risposta soddisfacente. Non possono additarci alcun salvatore. Significa questo che non esista? No!

      L’UNICA VERA SPERANZA

      14. Perché è ragionevole credere che il Creatore abbia fatto la terra con uno scopo?

      14 Gli scienziati non possono dimostrare che la nostra terra e il genere umano su di essa si siano fatti da soli. Ci dev’essere un Creatore. Che dire di lui? Già nel sedicesimo secolo avanti l’era volgare egli aveva ispirato l’integro Giobbe a dichiarare la verità scientifica che Egli ha sospeso la nostra terra nello spazio sul nulla, ma ve la sospese forse per nulla? (Giob. 26:7) È per caso che miliardi di noi si trovano su di essa? Fu un errore o una cosa senza scopo da parte Sua? Ormai ha lasciato che questa terra si riempisse di creature viventi quasi fino al limite. Aveva in mente che tutti i miliardi di creature umane d’oggi si annientassero lasciando la terra fluttuare nello spazio come un pianeta morto? Se consideriamo quello che ci dice non possiamo attribuirgli una simile stoltezza.

      15. (a) Qual è il proposito di Dio riguardo alla terra? (b) Cosa possiamo avere fiducia che Dio farà presto?

      15 Egli ispirò il saggio Salomone figlio del re Davide a scrivere nella Bibbia: “Una generazione [dell’umanità] va, e una generazione viene; ma la terra sta fino a tempo indefinito”. (Eccl. 1:4) E ispirò il profeta Isaia a scrivere: “Questo è ciò che ha detto Geova, . . . il Formatore della terra e il suo Fattore, . . . che non la creò semplicemente per nulla, che la formò pure per essere abitata: ‘Io sono Geova, e non c’è nessun altro’”. (Isa. 45:18) Egli promette dunque che la terra non sarà mai lasciata disabitata dall’uomo. Quindi quello che cancellerà completamente dalla faccia della terra è questo sistema di cose che uomini violenti hanno stabilito sulla proprietà di Dio. Possiamo ripetere le parole di ringraziamento contenute nell’ultimo libro della Bibbia: “Ti ringraziamo, Geova Dio, Onnipotente, . . . perché hai preso il tuo gran potere e hai cominciato a regnare. . . . Ma le nazioni si adirarono, e venne l’ira tua, e il tempo fissato . . . di ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”. — Riv. 11:17, 18.

      16. (a) Quali piani molto perfezionati hanno ora le nazioni, e, a questo riguardo, quali avvertimenti risuonano? (b) Tutti noi quale avvertimento facciamo bene ad ascoltare?

      16 Per il loro vantaggio militare le nazioni hanno già piani molto perfezionati per ‘rovinare la terra’ al massimo e nel peggior modo possibile. Armi chimiche, batteriologiche e anche terrificanti esplosivi sono tenuti pronti per l’immediato uso strategico contro qualsiasi nemico. Non se ne fa un segreto. Qua e là risuonano deboli avvertimenti circa la minaccia all’esistenza umana. Per quanto tali avvertimenti siano opportuni e giustificati, non hanno il sostegno del Creatore della terra, Geova Dio. Il suo avvertimento scritto nella Bibbia riguarda la sua stessa azione “di ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”, la sua stessa creazione. La sua azione sarà controllata. Non spazzerà via completamente tutta l’umanità. Quelli che avranno la sua approvazione sopravvivranno. Chi ama la vita, specialmente la vita eterna nel Paradiso, vorrà essere fra loro.

  • Il tempo giusto per una sentinella come Ezechiele
    La Torre di Guardia 1981 | 15 luglio
    • Il tempo giusto per una sentinella come Ezechiele

      1. (a) Da quando Dio ha fatto risuonare l’avvertimento per mezzo della classe della “sentinella”, e a quale scopo? (b) Anziché dare l’avvertimento, cos’ha fatto la cristianità?

      Oltre trent’anni prima dell’esplosione delle bombe atomiche nell’Estremo Oriente, Geova aveva misericordiosamente messo di vedetta la sua sentinella per far risuonare l’avvertimento di qualcosa che ora è evidentemente prossimo, che deve verificarsi entro questa generazione. Ancor prima che scoppiasse nel 1914 la prima guerra mondiale Egli aveva messo di vedetta la classe della “sentinella” per far risuonare l’avvertimento: non solo per avvertire quelli che volevano sapere cosa fare per sopravvivere, ma anche per mettere sull’avviso i nemici volontari di Geova. Così tali nemici sapranno da che fonte viene la distruzione. Nessuno avrà alcuna ragione di lamentarsi di non esser stato avvertito in tempo. La cristianità, che ha la Sacra Bibbia in oltre mille lingue, avrebbe dovuto preoccuparsi di dare l’avvertimento, a motivo di ciò che pretende di essere. Ma non l’ha dato. Invece ha partecipato alle due guerre mondiali e alle altre guerre di questo secolo, che hanno notevolmente rovinato la terra. Chi è dunque la “sentinella” composita?

      2, 3. (a) Chi scelse Dio per dare l’avvertimento dell’imminente diluvio universale, e di chi si è servito oggi per dare un avvertimento simile? (b) Perché Geova non potrà essere incolpato della perdita di vite umane?

      2 Ai suoi giorni non solo Noè predicò ma costruì anche un’enorme arca a conferma del suo messaggio verbale. Perciò Noè fu allora in modo preminente sentinella e testimone di Geova. I sette componenti della sua famiglia si affiancarono a Noè nel servire come sentinella. Ebrei 11:1-7 ci dice che Noè ebbe testimonianza che Dio si compiaceva di lui. Fu un approvato testimone di Geova Dio, “un predicatore di giustizia”. (II Piet. 2:5) Oggi ci troviamo di fronte a un “atto di Dio” universale come il diluvio dei giorni di Noè. In base ai fatti, di chi si serve Dio per darne l’avvertimento al mondo intero? Di devoti cristiani noti ovunque come “testimoni di Geova”. Quindi Geova è a posto. Non ha mancato di far dare il divino avvertimento da milioni di suoi testimoni!

      3 Geova non sarà responsabile della perdita di vite umane durante la prossima fine del sistema di cose mondiale. La responsabilità ricadrà giustamente su tutti coloro che non avranno agito in base al divino avvertimento. La cristianità stessa non ha prestato ascolto all’avvertimento dato dai testimoni di Geova. Che sarebbe accaduto se si fosse unita ai testimoni di Geova nel far risuonare l’avvertimento dato da Dio? La situazione dell’umanità sarebbe stata ben diversa!

      SENTINELLA PER L’ANTICO ISRAELE

      4. (a) Chi suscitò Geova come profeta per il suo stesso popolo, Israele, e questo profeta chi prefigurò? (b) Quale incarico ricevette Ezechiele?

      4 Grazie ai suoi poteri divini Geova sapeva in anticipo che anche la cristianità avrebbe avuto bisogno di ricevere il suo finale avvertimento. Sapeva quello che indicava o prefigurava la storia del suo popolo eletto in epoca precristiana. Nel 613 a.E.V. Dio aveva suscitato un ebreo di nome Ezechiele come profeta per il suo stesso popolo. E benché si trovasse allora in esilio nel paese di Babilonia, Ezechiele fu la sentinella di Geova per Israele. Le sue profezie furono portate al sud fino a Gerusalemme nel paese di Giuda. Quello che Geova disse allora a Ezechiele interessa anche noi, perché egli raffigurava gli unti testimoni di Geova attuali. Questa classe unta ha agito in base a quello che Geova disse a Ezechiele con queste parole: “Figlio d’uomo, ti ho reso sentinella alla casa d’Israele, e devi udire dalla mia bocca la parola e li devi avvertire da parte mia. Quando io dico a qualcuno malvagio: ‘Positivamente morrai’, e tu in effetti non l’avverti e non parli per avvertire il malvagio della sua malvagia via per conservarlo in vita, essendo egli malvagio, morirà nel suo errore, ma richiederò il suo sangue dalla tua propria mano”. — Ezec. 3:17, 18.

      5, 6. (a) In quale periodo di tempo visse Ezechiele? (b) Perché Dio non poteva essere accusato di imporre a Ezechiele una difficile missione?

      5 Perché Geova parlò così seriamente a questo ebreo, Ezechiele? Perché nel 613 a.E.V. Ezechiele viveva negli ultimi giorni del condannato regno di Giuda con capitale a Gerusalemme. Là in quel paese il suo popolo aveva stretto un patto nazionale con Geova mediante il Suo mediatore, il profeta Mosè, e facendo parte di quel popolo Ezechiele era in obbligo verso Geova per tutta la vita. Era anche sacerdote, e avrebbe dovuto servire Geova nel tempio di Gerusalemme. Naturalmente dunque doveva qualcosa a Dio. Perciò Dio non poteva essere accusato di imporre ingiustamente una difficile missione a Ezechiele, che per nascita doveva osservare quel patto nazionale e assolvere i doveri del sacerdozio aaronnico, di cui allora Seraia era sommo sacerdote. — II Re 25:18.

      6 Al popolo di Ezechiele Geova aveva detto in precedenza per bocca del profeta Isaia: “‘Voi siete i miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘pure il mio servitore che io ho scelto’”. (Isa. 43:10-12) Ezechiele raffigurava quindi il corpo organizzato dei testimoni di Geova unti dallo spirito nel tempo attuale, gli israeliti spirituali. Questi unti testimoni vivono in un tempo ancor più denso di significato di quello di Ezechiele.

      7. (a) Quale governo era in pericolo ai giorni di Ezechiele, ma che dire di oggi? (b) Per quanto tempo Ezechiele fece risuonare l’avvertimento prima che venisse la predetta distruzione?

      7 Allora era in pericolo solo un governo, il piccolo regno di Giuda. Oggi è in pericolo ciò che quell’antico regno prefigurava, cioè la cristianità, con tutti i suoi compagni mondani. Infatti l’intero sistema di cose mondiale è in giudizio, come lo era ai giorni di Noè il mondo destinato alla distruzione. L’avvertimento di Dio dato da Ezechiele era ancor più urgente, perché Ezechiele cominciò a farlo risuonare solo quattro anni prima che l’esercito babilonese invadesse la sua terra, o sei anni prima che distruggesse l’assediata città di Gerusalemme e il suo tempio. Durante l’assedio molti abitanti di Gerusalemme morirono di fame, di pestilenza o di spada. Molti dei superstiti furono trascinati in esilio per morire nella lontana Babilonia. Quindi tale calamità minacciava la stessa generazione di Ezechiele.

      8. (a) Quale incombente distruzione del primo secolo ci aiuta a stabilire il tempo della distruzione mondiale che Dio recherà? (b) Allora chi diede l’avvertimento da parte di Dio, e quanto era importante la loro opera?

      8 Quanto sia breve il tempo che rimane, possiamo solo dedurlo da quanto è accaduto sulla terra secondo la profezia biblica. Nella sua profezia, riportata in Matteo, capitoli 24 e 25, Gesù avvertì i suoi discepoli, che dovevano costituire la prima parte della classe dello “schiavo fedele e discreto”, della distruzione che si sarebbe abbattuta su Gerusalemme entro la loro stessa generazione. In tal modo rese i suoi discepoli consapevoli della responsabilità che avevano nei confronti degli ebrei abitanti nella provincia della Giudea. Erano in gravissimo pericolo a motivo dell’incombente calamità nazionale. Se allora, nel momento critico, la classe dello “schiavo” cristiano non avesse avvertito ed esortato gli ebrei a uscire più in fretta che potevano dalla zona del pericolo, sarebbe stata responsabile per la perdita di vite umane e della libertà da parte degli ebrei non avvertiti.

      9. In che senso Ezechiele fu un ottimo esempio per l’odierno unto “schiavo” di Dio?

      9 Cosa sarebbe accaduto se tanto tempo fa Ezechiele non avesse assolto il compito affidatogli di avvertire da lontano i suoi concittadini in pericolo? Non sarebbe sopravvissuto alla distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V., perché Geova l’avrebbe ritenuto responsabile del loro sangue. È chiaro che Ezechiele assolse fedelmente l’incarico affidatogli da Dio finché furono possibili le comunicazioni con la condannata Gerusalemme, perché Geova si compiacque di lasciarlo in vita. Geova si compiacque di fargli pronunciare una profezia nel ventisettesimo anno del suo esilio a Babilonia. Questo avvenne 16 anni dopo l’orribile bagno di sangue subito da Gerusalemme nel 607 a.E.V. (Ezec. 29:17; 40:1) Sotto questo aspetto Ezechiele fu un eccellente esempio per l’unta classe dello “schiavo” nei nostri tempi pericolosi. È vero, se singoli individui della classe dello “schiavo” rinunciassero a far risuonare oltre l’avvertimento e a mettere in guardia i malvagi, costoro dovrebbero fare i conti con Geova. Ma, per la maggior parte, la classe dello “schiavo” dimostrerà di essere come Ezechiele. Non le sarà imputata la colpa del sangue.

      10. (a) Quanto è importante la posizione di una sentinella? (b) Come mostra Dio di preoccuparsi sia di quelli che devono essere avvertiti che della sua sentinella?

      10 È ben chiaro che la sentinella ha una posizione di grande responsabilità. In tempo di guerra se un soldato si addormenta mentre è di sentinella, viene messo a morte, perché ha messo in pericolo la vita degli altri anche col rischio di una sconfitta. (Giud. 7:19) Perciò Dio si preoccupa non solo della vita di coloro che devono essere avvertiti, ma anche della vita della sua sentinella. Questo è dimostrato dalle successive parole rivolte a Ezechiele: “Ma in quanto a te, nel caso che tu abbia avvertito qualcuno malvagio ed egli in effetti non si volga dalla sua malvagità e dalla sua via malvagia, egli stesso morrà per il suo errore; ma in quanto a te, avrai liberato la tua propria anima. E quando qualcuno giusto si volge dalla sua giustizia e in effetti opera ingiustizia e io gli devo mettere davanti un sasso d’inciampo, egli stesso morrà perché tu non l’hai avvertito. Egli morrà per il suo peccato, e i suoi atti giusti che fece non saranno ricordati, ma richiederò il suo sangue dalla tua propria mano. E in quanto a te, nel caso che tu abbia avvertito qualcuno giusto affinché il giusto non pecchi, ed egli stesso in effetti non pecca, senza fallo continuerà a vivere perché era stato avvertito, e tu stesso avrai liberato la tua propria anima”. — Ezec. 3:19-21; 33:2-9.

      11. In che modo l’opera dello “schiavo fedele e discreto” è simile a quella di una sentinella?

      11 Il Salmo 127:1 dice: “Salvo che Geova stesso guardi la città, non serve a nulla che sia stata sveglia la guardia”. Ma la sentinella sulle mura di una città ha sempre il compito di salvaguardare la vita dei suoi abitanti. Ha l’obbligo di avvertire i cittadini di qualsiasi pericolo per la loro vita e per la loro libertà. Giustamente non vorrà che il loro sangue ricada su di lei. Se sta sveglia e vigila le sarà attribuito il merito di avere salvaguardato la vita di altre anime umane. Tale è la situazione della classe dello “schiavo fedele e discreto” in questo tempo in cui il vecchio sistema di cose sta per finire. Geova ha incaricato la classe dello “schiavo” di fare la “sentinella” per vigilare sugli interessi eterni di tutti coloro che si professano Suo popolo, come nel caso di Ezechiele.

      AVVERTIMENTI DATI DALLA SENTINELLA MODERNA

      12, 13. (a) Avendo fatto risuonare l’avvertimento, qual è il primo desiderio di Dio? (b) Grazie all’avvertimento dato, cosa possono fare alcuni, ma che dire di quelli che non ascoltano?

      12 Tuttavia, sono solo quelli che affermano di essere cristiani ad essere minacciati di distruzione alla fine di questo sistema di cose? No, tutte le altre persone religiose lo sono, e anche quelli che rifiutano di far parte di qualsiasi religione organizzata. Il Creatore della terra, Geova Dio, lo sa. Egli preferirebbe non distruggere il mondo del genere umano. Il suo primo desiderio è che quanti più possibile siano salvati dall’eterna distruzione e si dimostrino degni di vivere nel giusto nuovo sistema di cose. Per questo ha fatto risuonare l’avvertimento per lungo e per largo.

      13 Misericordiosamente egli ha avvertito prima la classe dello “schiavo” raffigurata da Ezechiele. Così questa classe è diventata la sua “sentinella” composita. Questa classe della “sentinella” ha il preciso incarico di far risuonare il divino avvertimento. Grazie al loro tempestivo avvertimento sempre più persone possono udire e quindi agire con la speranza di essere risparmiate quando il vecchio mondo finirà. In quanto a quelli che rifiutano di ascoltare l’avvertimento dato da Dio, il loro sangue ricadrà sulle loro teste!

      14, 15. (a) Chi ha cercato inutilmente di mettere a tacere coloro che danno l’avvertimento, ma chi l’ha ascoltato e accolto? (b) Cosa significherà la fine del periodo di “buona volontà da parte di Geova”?

      14 La classe della “sentinella” di Geova si è fatta conoscere in tutto il mondo. I nemici vorrebbero metterla a tacere. Pensano che il suo messaggio sovverta il loro sistema di cose. Ma tutto invano! L’avvertimento è rintronato nei loro orecchi specialmente dal 1919, l’anno in cui il mondo cominciava a riprendersi dalle ferite inflittegli dalla prima guerra mondiale. D’allora in poi ci siamo trovati nel periodo di tempo che in Isaia 61:2 è chiamato “l’anno di buona volontà da parte di Geova”. Questo significa che la sua ira non si è ancora riversata sul sistema di cose che si oppone a Dio. A cosa è servito questo tempo? Ha permesso che si adempisse finora la profezia di Gesù: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. (Matt. 24:14) Grazie a ciò, molti che oggi fanno parte del rimanente degli eredi del regno hanno accolto il messaggio del Regno. Così hanno approfittato della “buona volontà da parte di Geova”. Sono divenuti parte della classe della “sentinella”. Hanno partecipato all’opera di far risuonare il divino avvertimento.

      15 Il simbolico “anno” concesso alla “buona volontà da parte di Geova” è un tempo limitato. Attualmente tutto indica che sta per finire. Al termine d’esso non inizierà un “Felice anno nuovo!” ma sarà tempo di passare dalla “buona volontà” all’ira di Geova. Sarà giunto “il giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. (Isa. 61:1, 2) Sarà il giorno più tenebroso che questo mondo del genere umano abbia mai visto.

      16. Quali risultati produce il servizio della classe della “sentinella”?

      16 Pertanto è urgente che la classe della “sentinella” faccia risuonare l’avvertimento che l’“anno” della buona volontà di Geova sta per finire e sta per iniziare il “giorno di vendetta”. Il fatto che essa ha ubbidito facendo risuonare il divino avvertimento non salverà questo vecchio raffazzonato sistema di cose né i suoi devoti sostenitori dalla distruzione nella prossima “grande tribolazione”. Ma questo non scoraggia la classe della “sentinella”. Ha l’assicurazione che se converte i malvagi dalla loro via malvagia alla giustizia questi saranno salvati dall’annientamento di questo vecchio mondo. Così la classe della “sentinella” eviterà la colpa del sangue nel caso di coloro che sono stati avvertiti di allontanarsi dalla loro malvagità mortifera. La classe della “sentinella” ha anche l’assicurazione che persistendo nel dare l’avvertimento dissuaderà molti giusti dal fare il male e dall’unirsi al mondo malvagio affinché non si condannino a perire insieme a esso nella “grande tribolazione”. Questa è una grande soddisfazione per la classe della “sentinella”. Il suo servizio non sarà stato vano!

      17. (a) Quale premio ha avuto la classe della “sentinella”? (b) Chi si è ora unito alla “sentinella” nel far risuonare l’avvertimento?

      17 La classe della “sentinella” non ha ancora perso la voce a forza di gridare l’avvertimento circa il “giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. Né ha abbassato il tono, ed è determinata a non farlo. Come premio, quale spettacolo alla gloria di Geova si presenta ai loro occhi scrutatori! Un’innumerevole “grande folla” di persone che hanno ascoltato l’avvertimento si profila davanti alla classe della “sentinella”. (Riv. 7:9) Gli occhi della “grande folla” sono stati aperti per vedere la “spada” del giustiziere di Geova che sta per abbattersi sugli empi oppositori del suo regno messianico. Quattro anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale questa “grande folla” cominciò a prender forma e a schierarsi con la classe della “sentinella”. Misericordiosamente la seconda guerra mondiale non culminò nel “giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. Né la seconda guerra mondiale né le sue conseguenze fermarono o rallentarono l’afflusso della “grande folla” a fianco della classe della “sentinella” nonostante la persecuzione mondiale. In questo modo si è assunta l’obbligo di unirsi alla classe della “sentinella” nel far riecheggiare intrepidamente il divino avvertimento. Non si è sottratta a questa responsabilità. In tal modo non solo vuole esprimere amorevole ubbidienza a Geova Dio ma anche amore per il prossimo, per i suoi simili.

      18, 19. (a) Di quale attività c’è ora il massimo bisogno, in armonia con le parole di Isaia 52:8? (b) Cosa dovrebbe spingerci a far risuonare il divino avvertimento?

      18 In questa tarda data, negli ultimi giorni della cristianità e di tutto il resto di questo condannato sistema di cose, c’è il massimo bisogno di unità d’azione. Molto tempo fa il profeta Ezechiele e il contemporaneo profeta Geremia, pur lontani centinaia di chilometri l’uno dall’altro, unirono le proprie voci per avvertire la loro nazione sviata del “giorno di vendetta” che stava per iniziare. Ora, nel nostro secolo, dalla fine della prima guerra mondiale, le parole di Isaia 52:8 si applicano al dedicato popolo di Geova: “Ascolta! Le tue proprie sentinelle hanno alzato la voce. All’unisono continuano a gridare di gioia; poiché vedranno a faccia a faccia quando Geova ricondurrà Sion”. Tutti quelli che sono stati ricondotti sotto la ‘Sion celeste’ hanno avuto la stessa visione alla luce della profezia biblica che si stava adempiendo; insieme hanno visto la mano di Geova agire a loro favore. Hanno annunciato un unico messaggio a tutto il mondo. Oggi, più di sessant’anni dopo, devono continuare la loro testimonianza unita, solo includendo ormai l’urgente avvertimento del “giorno di vendetta” di Geova. La “grande folla” di molte nazioni e di molte lingue deve unire la sua voce a quella della “sentinella”.

      19 Tutti insieme continuiamo dunque a dare l’avvertimento del “giorno di vendetta da parte del nostro Dio”! Non macchiamoci della colpa del sangue, perché vogliamo esser risparmiati durante quel “giorno di vendetta”. Molti nostri simili vorrebbero la salvezza. Il supremo amore che abbiamo per Geova e Cristo e l’umanitario amore per il prossimo, per i nostri simili, ci spingano irresistibilmente a far risuonare il vivificante avvertimento. Proveremo un’immensa gioia! Soprattutto, sarà dimostrato che Geova si interessa amorevolmente dell’umanità!

      [Immagine a pagina 23]

      Come Ezechiele aveva avvertito, l’esercito babilonese distrusse Gerusalemme e portò in esilio molti superstiti

      [Immagine a pagina 25]

      Come Ezechiele, la moderna classe della “sentinella” fa risuonare l’avvertimento, e adesso si avvale della cooperazione della “grande folla”

  • Coloro che amano Dio prendono una risoluzione . . .
    La Torre di Guardia 1981 | 15 luglio
    • Coloro che amano Dio prendono una risoluzione . . .

      Questa risoluzione è stata entusiasticamente adottata la scorsa estate da centinaia di migliaia di presenti alle Assemblee di Distretto “Amore divino” tenute dai testimoni di Geova.

      1. Quale avvertimento danno i testimoni di Geova, e perché?

      Da oltre cento anni Geova Dio dà per mezzo dei suoi testimoni l’avvertimento che questo mondo o sistema di cose non può durare. La nostra sollecitudine per il prossimo di qualunque nazione, tribù, popolo o lingua, ci spinge, per amore divino, a indicare ai singoli la via di Dio quale unica soluzione dei problemi dell’uomo.

      2. Quali cose vanno male nel mondo?

      2 Ora che siamo entrati negli anni ottanta, quale conseguenza osserviamo del fatto che i singoli e le nazioni ignorano o rifiutano la via di Dio e perseguono la loro condotta di autogoverno e vita indipendente? Ovunque persone avvedute esprimono grave preoccupazione notando che il mondo va alla deriva e lo stato di cose è assai confuso. E non c’è da meravigliarsi se le cose vanno male. Nel campo dei trasporti, delle comunicazioni, della medicina, della scienza e della tecnica, varie cose un tempo acclamate come una speranza o una benedizione troppo spesso si sono rivelate deludenti e persino micidiali. Oggi la società umana è sopraffatta da problemi a non finire: criminalità, corruzione, perversione, disordini sociali, atti di terrorismo e altri pericoli che la minacciano. In effetti l’attuale scena mondiale è sconcertante. Da un punto di vista puramente umano, l’esistenza stessa dell’attuale ordine mondiale è messa seriamente in dubbio. Eppure, quanti oggi considerano seriamente il significato di queste condizioni senza precedenti alla luce della Parola di Dio, la Bibbia?

      3. L’adempimento di quali profezie convince i testimoni di Geova che la fine di questo sistema è vicina? Cosa dicono queste profezie?

      3 Gesù Cristo diede un particolareggiato segno composito concernente il termine di questo sistema di cose e il tempo in cui avrebbe cominciato a esercitare il suo potere regale sul mondo del genere umano. Il suo commento profetico sui nostri tempi è stato messo per iscritto in Matteo capitoli 24 e 25, Luca capitolo 21 e Marco capitolo 13. In pieno accordo con la sua grande profezia, descrizioni ispirate relative a questi ultimi giorni si trovano in II Timoteo 3:1-5, Rivelazione capitolo 6 e in altri brani profetici delle Scritture Ebraiche e Greche Cristiane. Attenti studenti biblici fra noi hanno assistito all’adempimento di gran parte di queste profezie durante questo secolo.

      4. Com’è chiaramente evidente il fatto ‘che tutta la creazione geme’?

      4 In ogni ambiente e strato sociale, è chiaramente evidente il fatto “che tutta la creazione continua a gemere insieme ed è in pena insieme fino ad ora”. (Rom. 8:22) Vediamo persone colpite da una quantità di disturbi fisici, mentali ed emotivi nonostante i tanto acclamati progressi della medicina. Vincoli coniugali si disgregano. Separazioni e divorzio uguagliano o superano in molti paesi il numero dei matrimoni. La vita familiare è sconvolta, e molti si chiedono se questo basilare nucleo della società, la famiglia, potrà sopravvivere ancora per molto. Le città sono gravate da schiaccianti oneri finanziari e in procinto di andare in rovina. Le nazioni sono nell’angoscia, dilaniate da fazioni interne e minacciate all’esterno da vicini ostili e aggressivi. Il mondo in generale è tormentato da crisi economica e finanziaria, crisi energetica, inquinamento e minacce alla salute pubblica, sovrappopolazione e fame in molti luoghi. Oltre a tutto questo incombe lo spettro di una corsa agli armamenti che minaccia di provocare incalcolabili sventure e la distruzione nucleare del genere umano. Davvero il cuore dell’uomo vien meno per il timore di quello che vede venire sulla terra abitata.

      5. (a) In mezzo a tutto questo scompiglio, cosa fa la maggior parte degli uomini? (b) Cosa bisogna fare per sopravvivere alla prossima grande tribolazione, e quali modelli di sopravvivenza esistono?

      5 In mezzo a tale scompiglio, molti rimangono apatici, altri si lasciano trascinare dalla corrente degradante e dallo spirito che è popolare al momento. Ci sono anche quelli che sono nemici di Dio, e prendono in effetti posizione contro i suoi giusti princìpi e la sua sovranità universale. Il mondo ora raccoglie quello che semina: frutti marci. Si avvicina il tempo stabilito da Dio per la sua distruzione improvvisa e violenta. Coloro che amano la giustizia e si rendono conto del pericolo della condotta umana egoista, materialista, pazza dei piaceri e incurante del pericolo, sono esortati a prestare ascolto al divino avvertimento prima che sia troppo tardi. Così facendo, com’è avvenuto nel passato, possono essere fra coloro che hanno la prospettiva di sopravvivere alla prossima grande tribolazione. Quarantatré secoli fa Dio risparmiò Noè e la sua famiglia dal diluvio universale. Alcuni secoli dopo liberò Lot e le sue due figlie quando furono distrutte Sodoma e Gomorra. Ciò provvede un modello del modo in cui Dio tratta coloro che agiscono con fede e accettano l’eterna buona notizia che è stata dichiarata in tutto questo secolo.

      6. (a) Perché dal 1914 ci sono stati tanti guai nel mondo? (Riv. 12:7-12) (b) Nella “grande tribolazione” cosa accadrà alla falsa religione e poi alle nazioni del mondo? (Riv. 18:9, 10, 21-24; 19:11-16)

      6 Storici moderni hanno riconosciuto che il 1914 ha segnato una svolta. Da quell’anno significativo, l’umanità è vissuta in un turbolento periodo di straordinari cambiamenti. Molti non si rendono conto del fatto che la profezia biblica indica che questo è un periodo di guai per l’umanità “perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. (Riv. 12:7-12) Il giorno della resa dei conti si avvicina rapidamente. Si abbatterà su questa generazione con quella che Gesù descrisse come una “grande tribolazione” che vedrà l’esecuzione del giudizio di Dio su Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione di cui la cristianità è la parte principale. Poi tutte le nazioni che si oppongono al regno di Dio, il suo prossimo governo mondiale, saranno coinvolte nella guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente, chiamata in linguaggio biblico Armaghedon, in cui subiranno una sconfitta eterna. — Riv. 16:14-16.

      7. (a) Dopo Armaghedon, cosa accadrà al Diavolo e alle sue forze spirituali? (Riv. 20:1-3) (b) Quale futuro avrà quindi l’umanità, come indicano le profezie bibliche? (Riv. 21:3, 4; Sal. 37:9-11, 29; Isa. 11:6-9; 33:24; 65:21-24)

      7 Infine il Diavolo e le sue malvage forze spirituali saranno scagliati in un simbolico abisso d’inattività, e così sarà spianata la via per mille anni d’incontrastato dominio del regno di Dio su tutta la terra. (Riv. 20:1-3; 21:3, 4) Come siamo grati di sapere che Dio eliminerà la malvagità dalla scena terrestre! Non attendiamo tale intervento divino con viva aspettazione? Sì, e acclamiamo con gioia i nuovi cieli del suo governo e una nuova terra, o società purificata che ha promessi! — II Piet. 3:13.

      PERCIÒ PRENDIAMO LA RISOLUZIONE DI

      8. Essendo sudditi leali del regno di Dio, quale condotta siamo decisi a seguire imitando Gesù Cristo? (Mar. 1:38; Luca 4:43; Giov. 6:15; 15:19; 17:16; 18:36)

      Intensificare i nostri sforzi, in qualità di testimoni di Geova, per proclamare con zelo la buona notizia del regno e anche dichiarare intrepidamente il messaggio del giudizio di Dio entro il tempo da lui concesso. Continueremo con tutta l’anima a essere fedeli al regno di Dio e ci sforzeremo di essere sudditi leali. Siamo decisi a far questo seguendo il fedele esempio di Gesù Cristo, mantenendoci separati dal mondo, evitando di farci coinvolgere, rifiutando di immischiarci nelle sue controversie e non cedendo ad alcun compromesso. Anche se ciò ci rende impopolari e ci fa incorrere nell’odio del mondo, siamo decisi a lasciarci guidare dal principio scritturale che chi vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio. — Giac. 4:4.

      9. (a) Quale avvertimento scritturale continueremo a dare? (b) Cosa dobbiamo fare per attenerci alla nostra decisione di produrre i frutti del Regno e i frutti dello spirito di Dio? (Mar. 13:10; Giov. 13:34, 35; Gal. 5:22, 23; Col. 3:12-14)

      9 Essendo usciti da Babilonia la Grande, continueremo a dare l’avvertimento scritturale: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. (Riv. 18:4) Per spirito altruistico siamo decisi a continuare ad aiutare le moltitudini che ancora possono prendere posizione per la verità prima che il giudizio divino colga di sorpresa l’impero mondiale della falsa religione. Mentre la riprovevole condotta della cristianità ha recato biasimo sul nome di Dio, è nostra decisione dimostrarci sinceri discepoli di Gesù Cristo producendo i frutti del Regno e anche il frutto dello spirito di Dio e così glorificare il nostro Padre celeste, Geova. — Giov. 15:8.

      10. (a) In che modo presenteremo la verità, rendendo sacro servizio a Dio? (Col. 4:6; I Piet. 3:15) (b) Quale esempio di baldanza e coraggio, nonché di rispetto per l’autorità, diedero gli apostoli, esempio che siamo decisi a seguire?

      10 In qualunque posto e circostanza ci troviamo singolarmente, saremo lieti di rendere sacro servizio a Dio giorno e notte. Senza sosta approfitteremo di ogni opportunità per dare completa testimonianza al nome e al proposito di Dio, presentando la verità in modo interessante onde la nostra “espressione sia sempre con grazia, condita con sale”. (Col. 4:6) Allo stesso tempo cercheremo di essere coraggiosi, parlando intrepidamente della Parola di Dio, specialmente di fronte a minacce, persecuzione o altre forme di opposizione. Come gli apostoli, “non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo viste e udite”. (Atti 4:19, 20) Pur mostrando il dovuto rispetto alle autorità superiori, rendendo a Cesare le cose di Cesare, quando sono in gioco l’adorazione e il servizio di Dio imiteremo gli apostoli ‘ubbidendo a Dio quale governante anziché agli uomini’. — Atti 5:29.

      11. (a) Quale opera siamo determinati a completare? (Matt. 24:14) (b) Nella guida di chi confidiamo, e abbiamo validi motivi per aspettarci il suo sostegno? (Filip. 4:13)

      11 Mettendo al primo posto nella nostra vita le cose spirituali prendiamo la risoluzione di completare l’opera di proclamare la buona notizia del Regno e far risuonare il divino avvertimento dalla Parola di Dio. A questo fine confideremo in Geova con tutto il cuore, contando sempre sulla sua guida e cura e sulle ulteriori manifestazioni del Suo amore. Nelle nostre fervide preghiere chiederemo al nostro Padre celeste che questa nostra condotta sia piacevole e gradita ai Suoi occhi, a Lui che “può fare più che sovrabbondantemente oltre tutte le cose che chiediamo o concepiamo”. (Efes. 3:20) Sia fatta la Sua volontà, con conseguenti illimitate gioie e benedizioni per noi e per tutti coloro che amano Dio, ora e per sempre.

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