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“Chi è Geova”, così che tutti debbano adorarlo?La Torre di Guardia 1975 | 15 ottobre
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“Chi è Geova”, così che tutti debbano adorarlo?
1. Quale domanda riguardo all’adorazione è oggi viva e pertinente, e perché?
DAI tempi antichi e fino a questo ventesimo secolo, capi di stati politici sono stati adorati come dèi. Quelli che conoscono la storia umana lo sanno. I reali Faraoni dell’antico Egitto furono considerati dèi, essendo ciascun regnante Faraone ritenuto figlio del dio Sole. Cesare Augusto, primo imperatore dell’Impero Romano, fu deificato dopo la sua morte; e così lo furono i suoi successori. Anche durante la vita, gli imperatori erano chiamati “divini”. Quasi duemila anni più tardi, dopo la fine della seconda guerra mondiale nel 1945 l’imperatore Hirohito del Giappone negò pubblicamente d’essere un dio, figlio della dea del sole Amaterasu. Ma alcuni conservatori ancora si attengono all’adorazione dell’imperatore in quel paese del Sol Levante. Dinanzi a tutti gli dèi e le dee delle nazioni antiche e moderne, anche oggi è viva e pertinente la domanda: Chi è l’Iddio degno d’essere adorato?
2. Dal principio dello stato politico istituito dall’uomo, di quale adorazione è stata colpevole la maggioranza delle persone?
2 Col passare del tempo, è stato screditato un dio nazionale dopo l’altro. Non oltre i nostri ricordi è il caso recente di Nikita Kruscev del partito comunista, che screditò il defunto dittatore Iosif Stalin come dio della Russia Sovietica. Il processo di discredito diviene quasi ridicolo. Ma il culto dei capi degli stati politici ha avuto per il mondo del genere umano conseguenze gravi. Un incalcolabile numero di persone può pensare d’essere ora troppo intelligente, troppo moderno da essere indotto ad adorare gli dèi politici. E tuttavia, che dire del culto dello Stato politico stesso? O del sistema mondiale di governo politico? Dal principio degli stati politici istituiti migliaia d’anni fa dagli uomini, la stragrande maggioranza del genere umano è stata colpevole di tale adorazione dello Stato. Non è un’esagerazione dirlo.
3, 4. (a) Come ebbe inizio sulla terra lo Stato politico, e perché resta poco per controbattere questo fatto? (b) In Rivelazione 13:1-8, come Giovanni raffigura l’inizio di tale stato?
3 Diciannove secoli fa, un uomo che è passato alle pagine della storia e i cui scritti sono stati letti sinora da centinaia di milioni di persone, usò vivaci simboli per mostrare come ebbe inizio in tutto il mondo l’adorazione del sistema politico umano. Ebbe inizio da qualcuno che quest’uomo, Giovanni figlio di Zebedeo, paragonò a un dragone color rosso fuoco. Giovanni non dà a questo dragone il significato che la nazione della Cina dà al suo popolare dragone con una sola testa. Giovanni usa il dragone come un simbolo adatto a una persona sovrumana, che Giovanni identifica con l’espressione “il dragone, l’originale serpente, che è il Diavolo e Satana”. (Riv. 20:2; 12:3, 9) È forse pura immaginazione, è semplicistico credere che il sistema politico umano avesse origine da costui? Quando consideriamo come hanno governato e agito dai tempi antichi i sistemi politici istituiti dagli uomini, resta poco per controbattere il fatto che il sistema politico ebbe inizio da Satana il Diavolo assomigliato a un dragone. Notiamo ora come Giovanni raffigura questo:
4 Paragonando al mare agitato la turbata, scontenta, egoistica umanità in genere, Giovanni prosegue, dicendo: “Ed esso [cioè il dragone color fuoco] stette fermo sulla sabbia del mare. E vidi ascendere dal mare una bestia selvaggia, con dieci corna e sette teste, e sulle sue corna dieci diademi, ma sulle sue teste nomi blasfemi. Ora la bestia selvaggia che vidi era simile a un leopardo, ma i suoi piedi erano come quelli di un orso, e la sua bocca era come la bocca di un leone. E il dragone diede alla bestia la sua potenza e il suo trono e grande autorità. E vidi una delle sue teste come scannata a morte, ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra seguì la bestia selvaggia con ammirazione. E adorarono il dragone perché aveva dato l’autorità alla bestia selvaggia, e adorarono la bestia selvaggia con le parole: ‘Chi è simile alla bestia selvaggia, e chi può guerreggiare contro di essa?’ . . . e le fu data autorità su ogni tribù e popolo e lingua e nazione. E tutti quelli che dimorano sulla terra l’adoreranno”. — Riv. 13:1-8.
5, 6. In base al sogno di Daniele sulle bestie selvagge uscite dal mare, che cosa raffigura quella bestia selvaggia di forma strana?
5 Chiesero: “Chi è simile alla bestia selvaggia?” Quindi domandiamo: Che cosa raffigura? Dalla descrizione che Giovanni fa di questa simbolica bestia selvaggia e da ciò che le accade, non può esserci dubbio su ciò che raffigura.
6 Il ruolo che la bestia selvaggia ha nel libro di Rivelazione mostra ciò che essa raffigura, il sistema mondiale di dominio politico su tutto il genere umano. Il fatto che la bestia selvaggia somigliava a un leopardo ma aveva le zampe di orso e la bocca di leone è ben in armonia col fatto che in diversi tempi e luoghi il sistema politico del mondo si è espresso per mezzo di varie forme di governo. Molto probabilmente Giovanni fu indotto a pensare a ciò che l’antico profeta Daniele vide in un sogno profetico: che prima uscì dal mare agitato una bestia simile a un leone, e quindi una bestia simile a un orso, e poi una bestia simile a un leopardo. Inoltre, a Daniele fu esplicitamente detto che quelle bestie raffiguravano domini politici che sarebbero sorti per controllare la terra come superpotenze. (Dan. 7:1-18) Così la bestia selvaggia di forma strana che Giovanni vide simboleggiava il sistema politico mondiale che si è espresso per mezzo di diverse specie di governo.
ADORAZIONE DELLO STATO COME UN DIO
7, 8. (a) L’adorazione della simbolica bestia selvaggia fu nello stesso tempo il culto di chi? (b) Perché l’adorazione dello Stato è qualcosa a cui fanno bene a pensare quelli che negano di adorare qualcosa?
7 Non è necessario discutere qui tutti i particolari di ciò che Giovanni vide nella sua ispirata visione. La cosa importante a cui qui desideriamo prestare attenzione è che questa “bestia selvaggia” uscita dal mare era adorata dall’intero mondo delle persone, era trattata come un dio invincibile. L’adorazione dello Stato politico come un dio, così raffigurata nella visione di Giovanni, era nello stesso tempo il culto di qualcuno più alto dello Stato politico. Chi era costui? Era Satana il Diavolo simile a un dragone, poiché si raffigura che dà l’autorità, il potere, il trono o sede di governo allo Stato politico.
8 Non c’è perciò da meravigliarsi se il Signore di cui Giovanni era discepolo parlò di Satana il Diavolo come del “governante di questo mondo”. (Giov. 14:30; 16:11) E Paolo, condiscepolo di Giovanni, chiamò Satana il Diavolo “l’iddio di questo sistema di cose”. (2 Cor. 4:4) Questo è qualcosa a cui oggi fanno bene a pensare tutti quelli che si vantano di non adorare nulla. Come gli atei comunisti, adorano essi lo Stato politico? Forse lo negano, ma quando sorge una seria contesa nazionale, quando scoppia una guerra internazionale o è minacciata la sovranità nazionale, allora che cosa fanno? Sì, che cosa adorano allora come dio? La loro condotta rivela allora la verità ed è così eloquente da soffocare ciò che dicono con la loro bocca.
9. Quale domanda deve porsi ognuno di noi riguardo all’adorazione, e, al tempo della decisione, quale domanda di sfida potrebbero fare i politicanti?
9 Oggi il nazionalismo prevale in tutta la terra. Senza tener conto se una persona professa di essere religiosa o no, nessuno può evitare la domanda personale: Chi o che cosa adoro? L’invisibile potere che si nasconde dietro il mondiale sistema di cose politico, cioè Satana il Diavolo paragonato a un dragone, vuole insidiosamente costringere tutti gli abitanti della terra ad adorarlo per mezzo del suo protetto, lo Stato politico. Comunque, non vale la pena di adorarlo, poiché, un bel giorno, prossimamente, egli stesso sarà screditato come dio. Ma sarà impossibile screditare il vero Dio dell’universo. Vogliamo sinceramente adorarLo? Il tempo della nostra decisione a questo riguardo non si può rimandare troppo a lungo. Specialmente gli elementi politici di questo mondo dovranno prendere una decisione finale su ciò che in realtà vogliono fare in proposito. Saranno guai per loro se in quel tempo faranno in atto di sfida la domanda: ‘Chi è Egli (Colui che ci è menzionato per nome), così che tutti, inclusi noi politicanti, dobbiamo adorarLo?’
10, 11. Quando fu posta una domanda simile da un antico Faraone d’Egitto, e perché?
10 Abbiamo la storia che ci aiuta a prendere la decisione giusta. Ora i governanti politici e i loro sostenitori patriottici fanno bene a considerare il caso storico del capo di un antico stato politico che fece proprio una domanda del genere. Quell’individuo fu il regale Faraone della fine del sedicesimo secolo avanti la nostra Èra Volgare. L’occasione fu quella in cui gli si presentarono due fratelli, Mosè e Aaronne, e altri anziani dello schiavo popolo d’Israele. La domanda di chi è il vero Dio fu quindi messa alla prova. Impiegando Aaronne come suo portavoce, Mosè disse a Faraone: “Geova, l’Iddio d’Israele, ha detto questo: ‘Manda via il mio popolo affinché mi celebri una festa nel deserto’”. Se il Faraone a cui furono rivolte queste parole si considerava come gli altri Faraoni, un dio, non era disposto a rinunciare alla sua propria divinità per ubbidire al Dio di quelle persone che allora il Faraone sfruttava come schiavi d’Egitto. Quindi in atto di sfida Faraone fece una domanda e diede egli stesso la risposta:
11 “Chi è Geova, così che io debba ubbidire alla sua voce e mandar via Israele? Io non conosco affatto Geova e, per di più, non manderò via Israele”. — Eso. 5:1, 2; 3:18, 19.
12, 13. (a) Quello fu un confronto fra chi, e chi fu il vincitore? (b) Quale comando riguardo all’adorazione il Liberatore d’Israele ebbe il diritto di dare all’inizio dei Dieci Comandamenti?
12 Se mai, quella situazione significò un confronto fra l’Iddio dello schiavo popolo d’Israele e il Faraone egiziano, la cui statua poteva essere stata messa come quella di un dio fra le statue di tutti gli altri molti dèi d’Egitto, allora superpotenza della terra abitata. La storia attendibile mostra chi fu il vincitore in questo drammatico confronto. Tutti gli dèi dell’antico Egitto furono screditati, e il vittorioso Dio degli Israeliti li trasse fuori della casa di schiavitù d’Egitto, attraverso il mar Rosso, conducendoli presso il monte Sinai in Arabia, dove diede loro i Dieci Comandamenti e centinaia di altre leggi per governarli come nazione. All’inizio di quei Dieci Comandamenti il divino Liberatore degli Israeliti ebbe il pieno diritto di comandare al suo popolo liberato, dicendo:
13 “Io sono Geova tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa degli schiavi. Non devi avere altri dèi contro la mia faccia. Non ti devi fare immagine scolpita né forma simile ad alcuna cosa che è su nei cieli o che è giù sulla terra o che è nelle acque sotto la terra. Non devi inchinarti a loro né essere indotto a servirle, perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che esigo esclusiva devozione, recando punizione per l’errore dei padri sui figli, sulla terza generazione e sulla quarta generazione, nel caso di quelli che mi odiano; ma che esercito amorevole benignità verso la millesima generazione nel caso di quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti”. — Eso. 20:1-6.
14. Come Geova Dio differisce dall’“iddio di questo sistema di cose” in quanto alle immagini, e perché?
14 Quei primi due dei Dieci Comandamenti identificano per nome un Dio che è senza uguali, un Dio la cui storia non è paragonabile a quella di nessun cosiddetto “dio”, nemmeno dello stesso Satana il Diavolo, “l’iddio di questo sistema di cose”. Satana il Diavolo fa fare immagini idolatriche anche di lui e di “dèi” a lui associati. Ma l’Iddio il cui nome è Geova proibisce rigorosamente che si faccia qualsiasi immagine per rappresentarlo e proibisce qualsiasi altra immagine idolatrica da associare all’adorazione di Lui. Egli non può esser paragonato a nessuna cosa creata, a nessuna immagine fatta dagli uomini. Mediante un altro profeta che venne dopo Mosè, egli disse: “Io sono Geova. Questo è il mio nome; e non darò a nessun altro la mia propria gloria, né la mia lode alle immagini scolpite”. — Isa. 42:8.
15. Perché si può dire che Geova è “un Dio geloso”, e perciò quale domanda potrebbero fare a questo riguardo quelli che hanno il potere politico?
15 Questa dichiarazione divina richiede la devozione esclusiva verso Geova come Dio e proibisce l’uso di tutte le immagini fatte dagli uomini alle quali viene reso un culto relativo. A causa della sua invisibilità, gli uomini possono pensare che Egli abbia bisogno di far fare immagini per aiutare gli adoratori a rivolgerGli l’attenzione. Ma tali immagini sarebbero solo una menzogna, non potendoLo raffigurare com’è realmente. In effetti distoglierebbero l’adorazione e degraderebbero Dio nella stima dell’adoratore. Il solo vivente e vero Dio non può mai essere rappresentato da un’immagine creata priva di vita. Egli non si associa a nessuno che si è fatto dio da sé, e i suoi veri adoratori non devono avere ‘nessun altro dio contro la sua faccia’, come partecipe con lui nella reale divinità. Richiede dai suoi adoratori la devozione esclusiva e per questo può dirsi che è “un Dio geloso”. Vi piaccia o no, si richiede che tutte le sue creature intelligenti gli rendano devozione esclusiva affinché vivano felicemente per sempre. Per questa ragione, quelli che oggi hanno il potere politico possono servirsi delle parole di Faraone, chiedendo: “‘Chi è Geova’, così che tutti debbano adorarlo?”
IL MATERIALISMO È ADORATO COME DIO
16, 17. (a) Oltre allo Stato, quali altre cose si adorano oggi? (b) In che modo molti si fanno un dio del materialismo?
16 Senza rendersi conto di ciò che fa realmente, la stragrande maggioranza del genere umano adora la simbolica “bestia selvaggia”, lo Stato politico che, in una forma o nell’altra, governa “ogni tribù e popolo e lingua e nazione”. (Riv. 13:7) Ma ci sono altre cose che gli egoistici uomini imperfetti possono innalzare nella loro vita alla posizione di dèi. Le moderne scienze fisiche sono state rese come una “mucca sacra” da adorare nella vita di molti che pensano che gli scienziati umani possano fare qualsiasi cosa, risolvere tutti i problemi. Inoltre, in questo giorno di divertimenti e passatempi di tante specie, si idoleggiano le “stelle” del teatro, le celebrità cinematografiche, gli attori della radio e della televisione che sono acclamati dagli spettatori. L’immoralità sessuale guadagna di continuo sempre più adoratori mentre crollano le precedenti norme di morale e decenza.
17 Per giunta, in questo tempo in cui il mondo del genere umano non è mai stato così ricco delle cosiddette “comodità della vita”, come dispositivi per risparmiar fatica, rapidi mezzi di trasporto per fare viaggi in luoghi lontani e una più ampia varietà di cose da mangiare, si potrebbe esser tentati di cercare un’abbondanza di queste cose. Oppure, l’inflazione mondiale e i suoi crescenti problemi economici potrebbero spingere l’individuo a preoccuparsi massimamente di ottenere cose materiali. In ogni caso, può divenire materialistico fino al punto di non aver tempo o interesse per le cose spirituali. Benché non gli piaccia l’idea, il materialismo potrebbe divenire per lui un dio.
18. È saggia l’adorazione del materialismo, e perché Agur figlio di Iache non volle esser sazio di ricchezza materiale?
18 L’adorazione del materialismo non è saggia. Finisce per danneggiare la spiritualità. Agur figlio di Iache, uomo dei tempi antichi che volle evitare la disastrosa adorazione dei falsi dèi, riconobbe i pericoli del materialismo. Rivolgendosi al Creatore della terra, del vento e della pioggia, Agur disse: “Due cose ti ho chieste. Non le trattenere da me prima che io muoia. Allontana da me ciò che non è veritiero e la parola menzognera. Non mi dare né povertà né ricchezze. Fammi divorare il cibo prescrittomi, affinché io non mi sazi e in effetti non ti rinneghi e dica: ‘Chi è Geova?’ e affinché io non sia ridotto in povertà e in effetti non rubi e non inveisca contro il nome del mio Dio”. — Prov. 30:1, 7-9.
19. Quale atteggiamento verso Dio produce il materialismo negli avidi, simile a quello dei politicanti, e perché il materialista non otterrà la vita da Dio?
19 In un mondo dove esistono l’una accanto all’altra sia l’estrema ricchezza che l’assoluta povertà, siamo costretti a essere come Agur figlio di Iache e a seguire la strada sicura. Dobbiamo evitare i due estremi che possono volgerci contro l’adorazione del vero Dio. L’abbondanza materiale per la soddisfazione dell’avidità può metterci nella stessa posizione dei governanti di stato che sono avidi di potere politico, così che prendono le parole di sfida dell’antico Faraone e dicono: “Chi è Geova?” Se questo è l’atteggiamento che non solo il potere politico ma anche l’avidità di ricchezze materiali genera, chi cerca quindi eccessivi tesori terreni non sta forse facendo del materialismo, non di Geova, il suo Dio? Poiché Geova è un Dio geloso, cioè un Dio che esige dai suoi adoratori devozione esclusiva, non si possono servire entrambi nello stesso tempo e ottenere dalle mani del vero Dio il premio della vita eterna nella felicità.
20. Che cosa disse uno più saggio di Agur del cercare d’essere nello stesso tempo schiavi di Dio e della Ricchezza?
20 Un uomo assai più saggio di Agur figlio di Iache disse: “Nessuno può essere schiavo di due signori; poiché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza [mammona]”. — Matt. 6:24, NM; La Bibbia di Gerusalemme.
21. Di quale adorazione sono ciò nondimeno colpevoli quelli che asseriscono di non credere in un dio personale?
21 Oggi l’umanità in genere è presa tra le forze del nazionalismo e del materialismo. Molti sono vittime del culto sia del nazionalismo che del materialismo. Gli altri, pur non avendo nessuno speciale interesse personale per la politica nazionale, cedono al culto del materialismo. Quale individuo oggi sulla terra può dire di non adorare nulla? Egli può pensare che, siccome si vanta di non credere in nessun intelligente Dio personale, non adori un dio o degli dèi. Ma se si esamina sinceramente, riscontrerà che fa del nazionalismo, del materialismo, degli sport, del sesso, del suo proprio ventre, o di altre cose egoistiche, i suoi dèi e ne è loro schiavo. Per di più, adorando tali cose egoistiche del mondo, adora senza rendersene conto la personificazione dell’egoismo, Satana il Diavolo, “l’iddio di questo sistema di cose”. Non ha senso ingannar se stessi. Facciamo in modo d’esser tutti sinceri con noi stessi e ammettiamo la realtà.
22. In considerazione di ciò che l’adorazione di tali dèi ha portato al popolo, quale ragionamento si dovrebbe fare riguardo all’adorazione?
22 L’adorazione di tutti questi falsi dèi ha portato il mondo del genere umano all’angustioso stato in cui oggi si trova. L’adorazione di tutti questi dèi non ha contribuito alla pace, alla felicità e al benessere generale della razza umana. Qualsiasi persona ragionevole penserebbe che era quasi ora che la gente in difficoltà mettesse in dubbio l’opportunità di servire ulteriormente gli dèi che hanno recato su di essa tali perplessità e difficoltà. Dovrebbe ragionare che ci dev’essere un vero Dio, un Dio che reca reale beneficio durevole ai suoi adoratori. Chi potrebbe essere?
23, 24. Chi è l’Iddio contrario a tutti questi falsi dèi, e in che modo Egli è l’Iddio della Bibbia?
23 C’è un solo Dio che è contrario a tutti quegli dèi falsi e dannosi. Egli non è sconosciuto di nome. Il suo nome è stato proclamato per lungo e per largo in tutto il paese in particolar modo dalla fine della prima guerra mondiale nel 1918. Il suo nome è il nome più preminente nel libro che ha avuto fra il genere umano una divulgazione maggiore di quella di qualsiasi altro libro che sia stato pubblicato, e in questo libro il suo nome ricorre circa settemila volte. Questo libro è il solo libro ispirato da Colui che porta questo nome spesso menzionato. Per tale ragione è il libro più avversato fra tutti i libri del mondo, con il risultato che è il libro meno creduto di tutti. Questo libro è chiamato La Sacra Bibbia, Le Sacre Scritture. Il nome di Colui che la Bibbia cita dal principio alla fine come Dio è Geova. Egli è dunque l’Iddio della Bibbia. È inutile discutere questo fatto, poiché in Salmo 83:18 la Bibbia dice:
24 “Affinché conoscano che tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra”.
25. Chi sono quelli che in particolare hanno affrontato la domanda di sfida riguardo all’adorazione, e con quali domande riguardo a Lui ci rivolgiamo ora alla Bibbia?
25 Particolarmente dall’anno 1919 E.V., i suoi adoratori, noti in tutto il mondo come cristiani testimoni di Geova, sono stati quelli che hanno annunciato ed esaltato fino a questa data il suo nome in almeno 207 paesi e gruppi di isole in tutta la terra. Molto logicamente, essi in particolare sono quelli che hanno affrontato la domanda di sfida: “‘Chi è Geova’, così che tutti debbano adorarlo?” Questa è una domanda valida. Merita una risposta autorevole. La risposta autorevole che può avere il dovuto peso per convincere è tratta solo dalla Bibbia, il Libro di Geova. In essa, che cosa dice di sé? In essa, che cosa ha fatto scrivere di sé e delle sue azioni presso il genere umano? In che modo è Egli migliore di tutti gli altri dèi che gli uomini hanno adorato in tutte le altre epoche? Che cosa farà circa l’attuale stato di cose del mondo? Come darà prova che egli solo merita d’essere adorato come Dio? Or dunque, lasciamo la risposta alla Sacra Bibbia!
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La ragione per scegliere di adorare GeovaLa Torre di Guardia 1975 | 15 ottobre
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La ragione per scegliere di adorare Geova
1, 2. (a) Come le persone applicano a Dio l’espressione “Vedere per credere”? (b) Tali persone quale astronauta russo ci rammentano?
“VEDERE per credere!” Questo esprime l’atteggiamento che gli odierni materialisti assumono verso Dio. Poiché non lo possono vedere a occhio nudo, o con l’aiuto del più potente telescopio oggi in uso, non credono che esiste; non riescono a persuadersi fino a credere che esiste.
2 Tali persone ci rammentano il secondo astronauta che i comunisti russi lanciarono in un razzo spaziale in orbita intorno alla nostra terra. Secondo un dispaccio dell’Associated Press del 6 maggio 1962, questo maggiore russo “proclamò la sua odierna miscredenza in Dio. Egli disse che non vide ‘né Dio né angeli’ durante le sue diciassette orbite intorno alla terra. . . . ‘Il razzo è stato fatto dal nostro popolo. Io non credo in Dio. Credo nell’uomo, nella sua forza, nelle sue possibilità e nella sua ragione’”. — Times di New York del 7 maggio 1962.
3, 4. (a) In che modo Mosè fu diverso da quell’astronauta russo? (b) Mosè che cosa voleva vedere riguardo a Dio, e che cosa gli fu detto?
3 Non tutti sono così. Prendete, per esempio, un uomo che è più famoso di quegli astronauti comunisti e che fece più bene al genere umano. Quell’uomo fu Mosè figlio di Amram l’Ebreo. Di questo Mosè si attesta che “rimase saldo come vedendo Colui che è invisibile”. (Ebr. 11:27) Egli non fu deluso da questo suo Dio invisibile. Non si vergognò della propria credenza in tale Dio. Dopo che Mosè ebbe tratto il suo popolo fuori della schiavitù d’Egitto e l’ebbe miracolosamente condotto attraverso il mar Rosso e al monte Sinai d’Arabia, e dopo che ebbe ricevuto le due tavole dei Dieci Comandamenti in mezzo a uno spettacolo tremendo presso quel monte, Mosè non ebbe nessuna ragione per non credere nell’esistenza di questo invisibile Onnipotente Dio. Ciò che volle fu conoscerlo meglio, vedere la gloria di questo Dio invisibile.
4 “Ti prego, fammi vedere la tua gloria”, fu la richiesta che Mosè fece per mezzo dell’angelo di Dio. A ciò ebbe la divina proposta: “Io stesso farò passare davanti alla tua faccia tutta la mia bontà, e per certo dichiarerò il nome di Geova davanti a te”. Ma perché solo questa manifestazione? Geova Dio spiegò a Mosè: “Tu non puoi vedere la mia faccia, perché nessun uomo può vedermi e vivere”. — Eso. 33:18-20.
5. Che cosa disse Dio di sé dichiarando il proprio nome a Mosè?
5 Non importa ciò che l’uomo può dire di questo Dio di Mosè; la cosa importante per noi dovrebbe essere quale Dio egli dichiarò d’essere. Ciò che Dio disse di sé lo leggiamo nel racconto che Mosè ne fece con queste parole: “E Geova scendeva nella nuvola e stava lì con lui e dichiarava il nome di Geova. E Geova passò davanti alla sua faccia e dichiarò: ‘Geova, Geova, Iddio misericordioso e clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità, che serba l’amorevole benignità a migliaia, perdonando l’errore e la trasgressione e il peccato, ma non esenterà affatto dalla punizione, recando la punizione per l’errore dei padri sui figli e sui nipoti, sulla terza generazione e sulla quarta generazione’”. — Eso. 34:4-7.
6, 7. (a) Quali delle qualità divine menzionate abbiamo bisogno che siano esercitate verso di noi nella nostra condizione? (b) Il fatto che Egli non esenta dal punire per la trasgressione che cosa ci assicura rispetto al regno di malvagità?
6 Non è questo l’Iddio che vorremmo, l’Iddio che sceglieremmo di adorare? Egli è un Dio “misericordioso e clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità”. È certo che nella nostra decaduta condizione umana abbiamo oggi bisogno che tali qualità divine siano esercitate verso di noi. Comunque, egli non lascia che le sue creature rimangano per sempre impunite da ogni cosa senza ricevere la punizione che meritano. È un Dio che ‘perdona l’errore e la trasgressione e il peccato’, ma non prova simpatia per tali cose sbagliate e non manca di recare la punizione su quelli che volontariamente le praticano e vi provano diletto.
7 Per tale ragione possiamo esser certi di questo: Nonostante sia stato “lento all’ira” e nei passati seimila anni abbia lasciato prevalere fra il genere umano la malvagità e la trasgressione, non lascerà sussistere per sempre sulla terra il regno di malvagità. Non esenterà per ogni tempo dalla ‘punizione’ questo sistema di cose malvagio il cui dio è l’autore della malvagità, Satana il Diavolo. Felicemente oggi per noi, il lungo permesso che ha concesso alla malvagità sta per finire!
8. In base a quale avvenimento del giorno di Noè non si può mettere in dubbio la capacità di Dio di porre fine a un sistema di cose mondiale?
8 La sua perfetta capacità di porre fine nella nostra stessa generazione a questo intero sistema di cose mondiale non è da mettere in dubbio nemmeno per un momento. Più di otto secoli prima di dichiarare il suo nome al profeta Mosè, ci diede un esempio storico del suo pieno potere di distruggere un intero mondo di persone. Questo accadde ai giorni di Noè antenato di Mosè. L’anno di quella distruzione mondiale si può calcolare come il 2370 avanti la nostra Èra Volgare. Oggi il mondo del genere umano non è troppo grande e non è troppo esteso così che egli non lo possa includere nella sua preannunciata distruzione di questo sistema di cose che circonda il globo. Ai giorni di Noè le acque del diluvio travolsero l’intero globo.
9. Come allora, così oggi quale cosa simile può fare Dio?
9 L’intero globo terrestre fu quindi proprio come era stato al principio del primo “giorno” creativo quando il Creatore disse: “Si faccia luce”. La superficie di tutta la terra era coperta d’acqua. (Gen. 1:1-3) Solo che, mentre le acque del diluvio prevalevano su tutta la terra, la grande arca costruita da Noè e dalla sua famiglia galleggiava al sicuro sulla superficie delle acque. A eccezione della famiglia di Noè nell’arca, tutta la vita umana sulla terra morì. Essi furono sommersi, proprio come furono sommersi nel mar Rosso Faraone e i suoi carri e cavalieri che inseguivano gli Ebrei partiti al comando di Mosè. Ciò che l’Onnipotente Dio Geova fece al tempo del Diluvio, egli può farlo oggi: distruggere un sistema di cose mondiale ‘pieno di violenza’. — Gen. da 6:11 a 7:23.
L’IDDIO DEL NUOVO SISTEMA DI COSE
10. Perché la distruzione del sistema di cose attuale non lascerà un vuoto sulla terra, e perché, dunque, dovremmo adorare Geova?
10 La fine del permesso della malvagità e la distruzione di questo vecchio sistema di cose che Dio recherà in una difficoltà mondiale senza paralleli non lascerà un vuoto sulla nostra terra. Egli ha qualche cosa di ideale per sostituire le cose precedenti. È un nuovo sistema di cose, in cui non sarà permessa la malvagità. Il Creatore di questo nuovo sistema giusto ne sarà anche l’Iddio. Questa è una buona ragione per cui dovremmo scegliere di adorare Geova il Creatore come Dio.
11. Perché Satana non sarà un dio in quel nuovo sistema di cose, e che cosa accadrà ai suoi adoratori?
11 Allora saranno scomparsi l’iddio dell’attuale sistema di cose malvagio, Satana il Diavolo, e tutti gli altri falsi dèi adorati finora dagli uomini materialistici e senza fede. Quel “dragone, l’originale serpente, che è il Diavolo e Satana”, non sarà all’altezza dell’Iddio Onnipotente. Sarà spogliato del suo potere quale dio e scagliato in un abisso insieme a tutti i suoi angeli demonici. (Riv. 20:1-3) Quelli che scelgono di adorare lui come loro dio periranno con questo sistema di cose controllato dal Diavolo nella più grande di tutte le difficoltà che ora sovrasta il mondo.
12. In contrasto con ciò che Satana diede al genere umano, che tipo di governo mondiale darà Geova al genere umano, nelle mani di chi?
12 Satana il Diavolo, “l’iddio di questo sistema di cose”, diede al popolo un governo politico mondiale che nell’ultimo libro della Bibbia fu simboleggiato come una “bestia selvaggia” con sette teste e dieci corna. Sotto l’influenza satanica, essa uscì dal “mare” del genere umano estraniato da Dio. (Riv. 13:1-8) In contrasto con ciò, Geova come l’Iddio del giusto nuovo sistema di cose darà al genere umano un governo mondiale superiore a quello degli uomini e delle donne oppressivi, egoistici e imperfetti. Sarà un governo celeste, nelle mani del Signore che insegnò ai suoi discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:9, 10; Luca 11:2) L’Insegnante di questa preghiera fu Gesù Cristo. Egli era il Figlio di Dio che Geova mandò sulla terra millenovecento anni fa onde divenisse discendente carnale del re Davide e così fosse l’erede permanente del regno eterno che doveva rimanere nella discendenza reale di Davide. In questo modo egli divenne il promesso Messia. — Giov. 1:40-49.
13. Con quale tentazione fu avvicinato Gesù per indurlo all’errata adorazione e alla politica di questo mondo?
13 In qualità di unto Erede di questo regno messianico, perché si sarebbe dovuto Gesù Cristo immischiare nella sordida politica di questo mondo? Egli non si rivolgeva all’“iddio di questo sistema di cose” per un regno o impero mondiale. Dopo che era stato unto con lo spirito di Dio per essere Re designato del governo messianico fu avvicinato dall’“iddio di questo sistema di cose” che cercò di indurlo alla falsa adorazione e alla politica di questo mondo condannato. Presentando impudentemente la contesa dell’adorazione, il Tentatore mostrò a Gesù “in un istante di tempo tutti i regni della terra abitata” e disse: “Ti darò tutta questa autorità e la loro gloria, perché mi è stata consegnata e la dò a chi desidero. Se perciò fai un atto di adorazione dinanzi a me, sarà tutta tua”. Ora, Gesù chi avrebbe scelto di adorare?
14, 15. Per quale governo Gesù era stato unto come Re designato, e perché non avrebbe adorato Satana per tutti i regni del mondo?
14 Gesù non fece come la “bestia selvaggia” con sette teste e dieci corna che uscì fuori del mare, non accettò cioè il potere politico e un trono materiale e grande autorità dal dragone color fuoco, Satana il Diavolo. (Riv. 13:1, 2) Egli era già stato unto per governare nel regno messianico perché adorava Geova quale Dio. Com’era stato detto profeticamente a Gesù Cristo: “Hai amato la giustizia e hai odiato l’illegalità. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio d’esultanza più dei tuoi compagni”. (Ebr. 1:9; Sal. 45:7) Gesù non si sarebbe mai chinato in adorazione all’“iddio di questo sistema di cose”, nemmeno per “tutti i regni della terra abitata”. Essendo nato come uomo sotto il patto della Legge ch’era stato stipulato al monte Sinai dal mediatore Mosè, immediatamente Gesù citò le parole di Mosè che sono nel libro di Deuteronomio e disse a Satana il Diavolo:
15 “È scritto: ‘Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio’”. — Luca 4:5-8; Deut. 6:13; 10:20.
16. Invece di fare una campagna per un governo politico sulla terra, quale messaggio prese Gesù, e perché?
16 Gesù Cristo rimase incrollabilmente a favore dell’Iddio del nuovo sistema di cose giusto. Questo significò che Gesù si sarebbe attenuto fedelmente al regno messianico che veniva dalla mano del suo Dio, il Sovrano Signore Geova. Egli non fece perciò nessuna campagna per nessun regno politico della terra abitata, ma prese il messaggio che il suo precursore, Giovanni il Battista, aveva proclamato a tutto Israele: “Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato”. (Matt. 4:17) Per divenire il Messia celeste, Gesù doveva deporre la sua vita con piena devozione a quel regno dei cieli, il regno di Dio.
17. In che modo Gesù testimoniò a Ponzio Pilato a favore del regno di Dio?
17 Quando Ponzio Pilato, governatore romano della Provincia di Giudea, gli chiese se era un re che costituiva una minaccia per l’impero dei Cesari, Gesù rispose: “Il mio regno non fa parte di questo mondo. Se il mio regno facesse parte di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei. Ma ora il mio regno non è di qui”. (Giov. 18:36) Gesù testimoniò dunque a Pilato a favore del regno di Dio.
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18. Quale parte ebbe Gesù nella storia umana, e come diede prova di credere in Dio e di adorarlo?
18 Questo Gesù Cristo è un uomo della storia. Non può essere messo da parte da Giudei e Gentili increduli come un semplice personaggio da leggenda o mito. Ci sono più prove che egli esisté diciannove secoli fa sulla terra di quante non ce ne siano per qualsiasi altro uomo menzionato nelle pagine della storia. La sua venuta segnò nella storia umana una svolta non solo in quanto alla religione, ma in quanto al governo mondiale per il genere umano, il regno di Dio. Egli venne sulla scena terrestre al tempo stabilito da Dio, al tempo indicato in anticipo nella Sacra Bibbia. Gesù Cristo non ebbe dubbi sull’esistenza di Dio. Venne da Dio. L’aveva visto, gli aveva parlato, aveva operato con lui. Egli non fu un bugiardo quando richiamò l’attenzione su questi fatti della sua vita preumana in cielo. Benché sulla terra da uomo non potesse vedere Geova Dio con la sola vista umana, continuò tuttavia a credere in lui e a rendergli adorazione. Le opere che Gesù compì sulla terra, attestate da molti sinceri testimoni, provarono che egli credeva in Dio e che Dio era con lui. — Atti 10:38.
19. Riguardo a credere che c’è un Dio, quale domanda sorge in quanto all’esempio di chi seguiremo?
19 Gesù conosceva Geova Dio il Padre suo meglio degli invisibili demoni spirituali. E tuttavia i demoni credono che c’è un Dio. Gli uomini increduli possono sorridere a ciò con ironia, ma il fratellastro terreno di Gesù Cristo chiamato Giacomo disse a quelli che professavano d’esser discepoli di Cristo: “Tu credi che vi è un solo Dio, non è vero? Fai molto bene. E pure i demoni credono e rabbrividiscono”. (Giac. 2:19) Secondo ciò, i sovrumani demoni fanno meglio della stragrande maggioranza degli uomini e delle donne che non credono affatto in Geova Dio. Sotto questo aspetto, l’esempio di chi faremo bene a seguire? Quello degli uomini e delle donne increduli? O quello dei demoni che credono e ciò nondimeno non fanno altro che rabbrividire? O quello di Gesù Cristo la cui vita personale sulla terra è attestata dai ventisette libri delle ispirate Scritture Greche Cristiane?
20. Chi ebbe risultati migliori: quelli che erano privi di fede in Dio e di opere adeguate, o Gesù che credette e diede prova di credere? In che modo?
20 Gesù Cristo credette; ma, per di più, compì opere a conferma di quanto credeva. Ebbe egli risultati peggiori di quelli degli uomini e delle donne increduli o dei demoni? La vita di chi, con le sue credenze e opere ha recato maggior bene all’umanità, anche solo finora nella storia umana, per non parlare del futuro? La fedele risposta a queste domande deve nominare Gesù Cristo come il solo che ebbe il risultato migliore e fece il massimo bene. Egli è oggi dov’è a causa di una vita di fede e opere sulla terra sino a una morte da martire per aver lealmente sostenuto il regno di Dio. Oggi egli occupa il posto più alto in tutto il cielo e la terra a eccezione del suo Padre celeste, Geova Dio stesso. (Filip. 2:5-11; 1 Piet. 3:21, 22) E non sarebbe oggi in quella posizione altamente esaltata se non ci fosse nessun Dio e se tale Dio non fosse Geova, l’Iddio in grado di risuscitare i morti alla vita celeste. — Efes. 1:19-22.
21. L’esempio di chi, dunque, vorranno seguire quelli che desiderano la vita eterna?
21 Senza possibilità di contraddire con successo, la vita di fede e opere gli fece conseguire il risultato migliore, fino a superare qualsiasi cosa che qualunque altra creatura dell’universo possa sperar di ottenere. Il suo è l’esempio che tutte le persone assennate, che desiderano la vita eterna nella piena felicità, vorranno seguire. Seguire il suo esempio è pratico, non qualche cosa di semplicemente idealistico. Egli fece di Geova il suo Dio e lo adorò, anche dinanzi alla tentazione di Satana il governante dei demoni.
22. Chi è, dunque, Geova, e quali due importantissime ragioni abbiamo per adorarlo?
22 Rispondendo alla domanda: “‘Chi è Geova’, così che tutti debbano adorarlo?” possiamo effettivamente replicare: Geova è l’Iddio del Signore Gesù Cristo, e questo fatto in sé è una ragione importantissima per cui tutti dovrebbero adorare Geova come Dio. Tutti quelli che desiderano la vita eterna nel giusto nuovo sistema di cose di Dio dovranno seguire l’esempio di Gesù Cristo, il Principale di tutta la creazione di Dio. Inoltre, il fatto stesso che Geova ha messo il regno messianico nelle mani di Gesù Cristo rende urgente che tutti adorino Geova Dio.
23. Perché quelli che negano l’esistenza di Dio non possono sottrarsi alla responsabilità che hanno verso di lui, e come agiscono questi increduli?
23 Oggi gli uomini e le donne pensano di potersi sottrarre alla responsabilità che hanno verso Geova, non credendo in Dio e negandone l’esistenza. Ma è semplice immaginazione che possano sottrarsi alla responsabilità che hanno verso Colui che non possono vedere. Il re Davide, antenato di Gesù Cristo, nel Salmo quattordici, ai versetti uno e due, disse: “L’insensato ha detto nel suo cuore: ‘Non c’è Geova’. Hanno agito rovinosamente, hanno agito detestabilmente in ciò che hanno fatto. Non c’è nessuno che faccia bene. In quanto a Geova, ha guardato dal cielo stesso sui figli degli uomini, per vedere se esiste alcuno che abbia perspicacia, alcuno che cerchi Geova”. Anche al suo giorno, il re Davide osservò che quelli che negavano l’esistenza di Geova agivano rovinosamente. In cielo Geova Dio li osserva. Egli ride di loro, ben sapendo che sono prigionieri entro il reame delle sue leggi e non potranno sfuggire alle limitazioni di tali leggi. Il fatto che essi non tengono conto di tali leggi e le negano recherà loro solo danno.
24. Perché oggi la principale domanda non riguarda solo la religione, e come il modo di fare di Faraone con Mosè rispecchia quello degli odierni politicanti?
24 La principale domanda posta oggi a tutto l’universo non riguarda solo la religione. Riguarda anche il governo. Facciamo bene a ricordare che fu il preminente politicante del giorno a dire in faccia al profeta Mosè: “Chi è Geova, così che io debba ubbidire alla sua voce?” (Eso. 5:2) Facendo tale domanda, il Faraone d’Egitto non sfidava solo l’Iddio della pura religione, ma anche un Governatore, il Sovrano Re dell’universo. Inoltre, Geova stava allora per istituire il suo regno sulla nazione d’Israele. In modo simile lo sfidano i politicanti d’oggi e i loro sostenitori patriottici. Essi non hanno solo a che fare con il campo religioso mettendo in dubbio l’esistenza di Geova e la sua capacità quale Dio. Essi hanno a che fare anche con il governo. Oggi hanno a che fare con la sovranità di Dio rappresentata dal suo governo messianico, il regno di Dio. Esso è un vero governo, ed è sia più alto che più potente del loro.
25. (a) Da chi e da quando tale governo messianico è stato predicato alle nazioni? (b) Dopo tale comunicazione alle nazioni, che cosa avrà l’ordine di fare tale governo, con quale effetto sui politicanti?
25 Particolarmente dalla fine della prima guerra mondiale nell’anno 1918, i cristiani testimoni di Geova hanno proclamato questo governo, questo celeste regno di Dio retto dal suo Cristo. Così in questi passati cinquantasei anni questo regno messianico è stato, per lo più, solo predicato. (Matt. 24:14; Mar. 13:10) Fra breve, però, si smetterà di predicarlo a tutte le nazioni politiche in loro testimonianza. Ma, dopo tale comunicazione anticipata a quelle nazioni, il messianico regno di Geova avrà l’ordine d’entrare in azione. Questa azione proverà che Geova è l’Iddio della vera profezia, l’Ispiratore delle profezie della Bibbia che sono veraci e infallibili. Il regno messianico ne darà prova adempiendo tali profezie. Quindi quei politicanti che hanno un atteggiamento di sfida conosceranno chi è Geova e che cosa accade a chi disdegna di adorarLo. L’azione del Regno non li convertirà all’adorazione di Geova ma li distruggerà. — Dan. 2:44.
26. (a) Oltre a distruggere gli operatori visibili di questo sistema di cose, che cosa farà il Regno all’iddio del sistema? (b) Gli attuali sudditi terreni del Regno in che cosa verranno introdotti, e come?
26 Tale regno messianico farà più che distruggere gli operatori visibili di questo sistema di cose malvagio. Farà sprofondare nell’abisso l’invisibile, tuttavia reale, potere che si nasconde dietro questo attuale sistema di cose, cioè “l’iddio di questo sistema di cose”, Satana il Diavolo, insieme ai suoi demoni. (Riv. 20:1-3) Il regno messianico preserverà al sicuro attraverso la “grande tribolazione” senza precedenti che sovrasta il genere umano gli ultimi membri rimanenti dei 144.000 coeredi di Cristo e anche la “grande folla” degli attuali sudditi terrestri di tale regno celeste. (2 Piet. 3:11-15; Riv. 7:9-17) Questi superstiti di quella “grande tribolazione” che saranno sulla terra verranno introdotti dal Regno nel promesso nuovo sistema di cose in cui Geova sarà l’Iddio e Sovrano Universale.
27. Secondo Rivelazione 21:3-5, che cambiamento recherà quel nuovo sistema con il suo Dio per gli abitanti della terra?
27 Recherà questo un cambiamento per tutti gli abitanti terrestri di un sistema con Geova come Dio? A questa domanda non si potrebbe dare una risposta migliore di quella scritta sotto ispirazione in Rivelazione 21:3-5: “Allora [io, Giovanni l’apostolo,] udii un’alta voce dal trono dire: ‘Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate’. E Colui che sedeva sul trono disse: ‘Ecco, faccio ogni cosa nuova’. E dice: ‘Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veraci’”.
28. In risposta alla domanda: “‘Chi è Geova’, così che tutti debbano adorarlo?” che cosa diremo?
28 Or dunque: “‘Chi è Geova’, così che tutti debbano adorarlo?” Ascolta, tu, Faraone dell’antico Egitto! Ascolta, tu, persona materialistica d’oggi! Geova è l’Iddio che è “da tempo indefinito a tempo indefinito” e degno di ogni adorazione. (Sal. 90:2) Egli è il Sovrano Governatore di tutto l’universo. È il nostro Fattore, e la Fonte del regno messianico per mezzo del quale saranno benedette tutte le famiglie della terra, i vivi e i morti. — Gen. 12:3; 22:18.
29. Se lo crediamo realmente, a quale esortazione del salmista risponderemo?
29 Lo crediamo? Noi che rispondiamo di Sì mostreremo la nostra fede con opere adeguate? In tal caso, risponderemo calorosamente all’esortazione dell’ispirato salmista: “Oh venite, adoriamo e inchiniamoci; inginocchiamoci dinanzi a Geova nostro Fattore. Poiché egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo del suo pascolo e le pecore della sua mano”. — Sal. 95:6, 7.
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