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  • Chi loderà il Re?
    La Torre di Guardia 1981 | 1° maggio
    • Chi loderà il Re?

      “Per certo ti esalterò, o mio Dio il Re, e benedirò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre. Tutto il giorno per certo ti benedirò, e loderò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre”. — Sal. 145:1, 2.

      1. Cosa disse il re Davide in merito a Geova quale suo Re, e perché?

      IL RE Davide scrisse parole di lode rivolte al suo Re celeste, Geova Dio. A qualcuno potrebbe sembrare piuttosto strano che un re terreno parlasse così decisamente a favore di un altro Re superiore a lui stesso. Ma Davide aveva buone ragioni per farlo. Le sue espressioni erano motivate dall’apprezzamento per quel Re, Geova. Davanti a quel Re, Davide manifestava la mansuetudine che appartiene alla sapienza. (Giac. 3:13) Davide era un leale adoratore di Geova e aveva una meravigliosa intima relazione con questo “Signore di re”. — Dan. 2:47.

      2, 3. (a) Quali sono alcuni esempi di espressioni di apprezzamento di Davide verso Geova contenute nei Salmi? (b) Cosa dice Davide in I Cronache riguardo a Geova e alla sua regalità?

      2 Dalle molte espressioni di Davide contenute nelle Scritture, possiamo capire perché apprezzava così tanto il suo Re, Geova Dio. Il Salmo 19 mostra la gratitudine di Davide verso Geova come Creatore, Legislatore e Redentore. Il Salmo 24 dichiara che Geova è il Proprietario della terra e il Re glorioso, il Potente. In Salmo 103:19 Davide esprime apprezzamento per la regalità di Geova, dicendo: “Geova stesso ha fermamente stabilito il suo trono nei medesimi cieli; e su ogni cosa il suo proprio regno ha tenuto dominio”. Davide invita quindi angeli e uomini a benedire o lodare Geova. Il cantico di ringraziamento di Davide riportato in I Cronache 16:8-36 mette in risalto il suo apprezzamento per Geova.

      3 Verso la fine del suo regno, Davide espresse davanti a tutto il popolo quelli che erano sempre stati i suoi sentimenti: “Sii tu benedetto, o Geova, Dio d’Israele nostro padre, da tempo indefinito fino a tempo indefinito. Tue, o Geova, sono la grandezza e la possanza e la bellezza e l’eccellenza e la dignità; poiché ogni cosa nei cieli e sulla terra è tua. Tuo è il regno, o Geova, che pure ti innalzi quale capo sopra tutto. Le ricchezze e la gloria sono a motivo tuo, e tu domini su ogni cosa; e nella tua mano sono potenza e possanza; e nella tua mano è la capacità di far grande e di dare forza a tutti. E ora, o nostro Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo bel nome”. — I Cron. 29:10-13.

      CONTROVERSIA SULLA REGALITÀ

      4. Cosa accadde ai giorni di Samuele per cui Israele cominciò a essere governato da un re umano, e in che modo le nazioni circostanti divennero un laccio per gli israeliti?

      4 La regalità di Geova divenne oggetto di controversia in Israele poco prima della nascita di Davide. Fu verso la fine del periodo in cui fu giudice Samuele, come si rileva da I Samuele 8:4-20. Cosa spinse il popolo del patto di Geova a chiedere che un re regnasse su di loro e quindi a rigettare Geova? Dissero a Samuele che volevano essere come tutte le altre nazioni. Geova li avvertì tramite Samuele del prezzo che avrebbero dovuto pagare per essere come le nazioni nel volere un re umano su di loro. In realtà stavano molto meglio quando avevano solo Geova come loro Re. — Vedi anche Deuteronomio 4:7.

      5. In che modo ai giorni di Gedeone sorse una controversia circa il regno?

      5 La controversia era già sorta tempo prima nella nazione di Israele quando Geova aveva dato al popolo al comando di Gedeone la vittoria sui madianiti. “In seguito gli uomini d’Israele dissero a Gedeone: ‘Governaci tu e tuo figlio e tuo nipote, poiché tu ci hai salvati dalla mano di Madian’. Ma Gedeone disse loro: ‘Io stesso non vi governerò, né mio figlio vi governerà, Geova è colui che vi governerà’”. (Giud. 8:22, 23) Lealmente Gedeone respinse la richiesta del popolo di Israele e confermò il fatto che Geova regnava su di loro. Ma non molto tempo dopo la morte di Gedeone uno dei suoi figli, di nome Abimelec, assassinò la maggioranza dei suoi fratelli e si nominò re, ma il suo regno fu di breve durata ed egli finì miseramente. (Giud. cap. 9) Questi fatti storici erano ben noti in Israele. Mostrano che nel corso dei secoli la regalità di Geova è stata messa in discussione. Inoltre, durante tutto questo tempo, ciascun individuo ha avuto l’opportunità di mostrare la sua lealtà a Geova quale Re.

      6. Cosa mostra la storia precedente riguardo alla sovranità, e cosa aveva predetto Geova circa l’esito della questione?

      6 La Parola di Dio mostra che i popoli delle nazioni mondane sono stati governati da re sin da tempi antichissimi. Non molto tempo dopo il Diluvio furono istituiti regni umani in opposizione a Geova, come mostra Genesi 10:8-12. Questo avvenne sotto l’influenza di Satana il Diavolo, che in origine aveva lanciato una sfida contro la giustezza della sovranità di Geova, ribellandosi contro di lui e cercando di allontanare altre creature dalla sua adorazione. Geova ha concesso del tempo al malvagio perché dimostri la fondatezza della sua sfida. Ha anche rivelato come andrà a finire la questione. — Gen. 3:15.

      LA GRANDEZZA DI GEOVA È DEGNA DI LODE

      7. (a) Che ruolo ebbe lo spirito di Geova nella vita di Davide? (b) Sotto quali aspetti è notevole il Salmo 145?

      7 Fu Samuele a ungere Davide per ordine di Geova. “E lo spirito di Geova era da quel giorno in poi operante su Davide”. (I Sam. 16:12, 13) Davide è un ottimo esempio di come lo spirito di Geova opera sui suoi leali. Fu lo spirito di Dio a spingere Davide a scrivere i moltissimi salmi in cui loda Geova. (II Sam. 23:2) Una delle sue più belle espressioni di lode è il Salmo 145. Questo salmo benedice, loda, esalta e magnifica la bontà di Geova, la sua grandezza, potenza, giustizia, eternità, imperscrutabilità e misericordia. Una prova della considerazione in cui è tenuto questo salmo dagli studiosi ebrei è il fatto che compare tre volte nella loro liturgia quotidiana. In ebraico il libro dei Salmi è chiamato Tehillim, che significa “Lodi”. Il Salmo 145 è l’unico ad avere la soprascritta “Lode”, al singolare.

      8. Cosa indica implicitamente la determinazione di lodare il nome di Geova per sempre?

      8 Gli stessi versetti iniziali di questo salmo traboccano di gioia e apprezzamento:

      “Per certo ti esalterò, o mio Dio il Re, e benedirò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre. Tutto il giorno per certo ti benedirò, e loderò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre”. (Sal. 145:1, 2)

      Generalmente i commentatori biblici interpretano la determinazione di Davide di lodare il nome di Dio “a tempo indefinito, sì, per sempre” come se intendesse dire finché egli era in vita. Ma la determinazione di Davide non può avere anche un altro significato? Per lodare per sempre il nome di Dio bisognerebbe vivere per sempre. Non aveva Davide la speranza di vivere eternamente nel futuro? Certo oggi la “grande folla” di “altre pecore” nutre come classe quella stessa speranza di poter benedire e lodare il nome di Geova per sempre, non dovendo mai morire. — Sof. 2:3; Giov. 11:26; Riv. 7:14-17; 21:4.

      9. Cosa si può dire circa la possibilità di comprendere pienamente le opere di Geova?

      9 Davide continua nel suo carme di lode:

      “Geova è grande e da lodare assai, e la sua grandezza è imperscrutabile”. (Sal. 145:3)

      La prova della grandezza di Geova è visibile all’umanità dalla creazione in poi. (Rom. 1:20) Eppure comparativamente pochi sono stati quelli che hanno lodato Geova in verità nonostante la sua grandezza e le sue opere creative da cui tutti traggono beneficio. Geova è così grande e così grandiose sono le sue opere che nemmeno oggi l’umanità è stata in grado di andare oltre quelle che sono semplici cognizioni della complessità di alcune soltanto delle sue creazioni. Il patriarca Giobbe aveva gli stessi sentimenti di Davide, perché parlò di Dio come di “Colui che fa grandi cose imperscrutabili, cose meravigliose senza numero”. (Giob. 5:9; 9:10; 26:14) E l’apostolo Paolo, dopo aver parlato dei meravigliosi propositi di Dio, si sentì spinto ad esclamare: “O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Come sono imperscrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie!” — Rom. 11:33, 34.

      10. In che modo una “generazione” ha narrato le potenti opere di Geova a un’altra “generazione”?

      10 “Generazione dopo generazione loderà le tue opere, e annuncerà i tuoi potenti atti”. (Sal. 145:4)

      Sì, generazioni si sono succedute l’una all’altra e di fra queste alcuni hanno annunciato la possanza di Geova. Ma non potrebbe dirsi che anche l’unto rimanente costituisce una “generazione” che ha trasmesso le opere di Geova a un’altra “generazione”, la “grande folla” di “altre pecore”, affinché questa, a sua volta, potesse annunciare ad altri i potenti atti di Geova? Senz’altro! Esaminando attentamente la Parola di Dio, sia che apparteniamo alla “generazione” spirituale o a quella terrena, abbiamo imparato a conoscere queste grandi opere e i potenti atti di Geova. Che privilegio parlarne ad altri! (Si veda l’esempio di Davide quando parla dei potenti atti di Geova nel Salmo 68).

      11. Come mostriamo di interessarci profondamente della dignità e delle opere di Geova?

      11 “Del glorioso splendore della tua dignità e delle cose delle tue meravigliose opere farò per certo la mia occupazione”. (Sal. 145:5)

      Se vogliamo lodare correttamente il nostro Creatore, dobbiamo meditare sulla sua gloriosa persona e sulle sue meravigliose opere, e farne l’occupazione del nostro cuore. (Matt. 12:34) Mostrate di interessarvene profondamente? Dedicate personalmente del tempo a studiare le cose che Dio ha fatto scrivere nella sua Parola? Nel far questo, meditate e lasciate che il loro significato scenda nel vostro profondo intimo perché vi produca una durevole impressione? Come possiamo parlare bene di Geova Dio o benedirlo se prima non abbiamo noi stessi una profonda convinzione e vero amore per Lui? Apprezzando lo splendore e la dignità di Geova saremo aiutati a parlare con entusiasmo, determinazione e sicurezza del gran Re.

      12. Perché è bene pensare ai tremendi atti di Geova e parlarne?

      12 “E discorreranno della forza delle tue proprie cose tremende; e in quanto alla tua grandezza, di sicuro la dichiarerò”. (Sal. 145:6)

      Sì, abbiamo molte altre cose da dire. Nelle pagine delle Scritture sono rivelate molte cose tremende, che illustrano quale potenza Geova ha dimostrato a favore dei suoi fedeli servitori e contro quelli che si rendono suoi nemici. Molti di quei potenti atti del passato servono come quadri profetici e per l’istruzione dell’attuale generazione dell’umanità. Sì, “tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. (Rom. 15:4) Parlare pubblicamente di queste cose costituisce un servizio e un atto di amore a favore di altri. Serve ad avvertirli dei propositi di Geova per i giorni avvenire. Quelli che li annunciano traggono essi stessi beneficio come nel caso della sentinella descritta in Ezechiele 3:17-19. L’imminente “grande tribolazione” darà ulteriore prova della grandezza di Geova nell’eseguire il suo dichiarato proposito. Continuiamo quindi a dichiararlo finché Geova lo consentirà in questo sistema di cose. Possiamo copiare la maniera di Gesù Cristo nell’annunciare l’avvertimento del giudizio di Dio. — Matt. 10:28-30; Luca 19:41-44.

      13, 14. (a) Perché si dovrebbe far menzione della bontà di Geova? (b) Che motivo abbiamo per gridare di gioia?

      13 “Della menzione dell’abbondanza della tua bontà gorgoglieranno, e a causa della tua giustizia grideranno di gioia”. (Sal. 145:7)

      Dobbiamo parlare al mondo non solo della potenza di Geova, ma anche della sua bontà e giustizia. In tutta la storia Geova Dio ha mostrato bontà ai suoi servitori. Ogniqualvolta lo hanno seguito fedelmente hanno ricevuto benedizioni in grande abbondanza. Fino a questo stesso giorno la bontà di Geova verso quelli che lo amano è stata notevole, facendoli divenire come una grande sorgente che gorgoglia e fa continuamente sgorgare espressioni di gratitudine. Tali espressioni di lode attraggono inevitabilmente molti altri, incoraggiandoli a provare la grande bontà di Geova. Ripetendo i pensieri sono aiutati a ricordarli. Questa è una vera benedizione, che aiuta a non perdere mai l’apprezzamento per il modo in cui Geova ha trattato il suo popolo. È veramente utile rammentare pubblicamente la bontà mostrataci da Geova.

      14 Non abbiamo ragione ora di gridare di gioia? A causa di Adamo siamo nati tutti peccatori e siamo stati condannati a morire. (Rom. 5:12) Ma in armonia con la Sua giustizia e rettitudine, Geova ha mostrato grande amore provvedendo la via d’uscita al genere umano in difficoltà. Lo ha fatto per mezzo del sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. Tramite la scritta Parola di Geova abbiamo imparato a conoscere le Sue giuste vie e il modo in cui egli tratta i suoi figli terreni. È un piacere capire queste cose ed è un valido motivo per gridare di gioia riguardo a Geova. Abbiamo buone ragioni per seguire l’esempio del re Davide, che esclamò: “In quanto a me, ho confidato nella tua amorevole benignità; gioisca il mio cuore nella tua salvezza. Per certo canterò a Geova, poiché m’ha trattato in maniera da compensarmi”. — Sal. 13:5, 6.

      15. Quali sono alcuni esempi della misericordia, della pazienza e dell’amore di Geova?

      15 “Geova è clemente e misericordioso, lento all’ira e grande in amorevole benignità. Geova è buono verso tutti, e le sue misericordie sono su tutte le sue opere”. (Sal. 145:8, 9)

      Dagli inizi della storia umana, Geova ha dimostrato le sue meravigliose qualità verso la famiglia umana portando avanti il suo proposito di salvare alcuni del genere umano. Geova ne diede una prova al tempo del Diluvio. (I Piet. 3:20) Davide trasse certamente beneficio dalle misericordie di Geova ed ebbe ogni ragione di lodarlo. Gesù ci ricorda in modo davvero meraviglioso l’amore di Geova con quanto dice in Giovanni 3:16, 17. La nostra riconoscenza dovrebbe spingerci a lodare apertamente Geova, come pure ad amare gli altri. L’apostolo Giovanni ragionò in questo modo: “Da questo l’amore di Dio fu reso manifesto nel nostro caso, perché Dio mandò il suo unigenito Figlio nel mondo affinché ottenessimo la vita per mezzo di lui. L’amore è in questo, non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli amò noi e mandò il suo Figlio come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. Diletti, se Dio ci amò così, noi pure abbiamo l’obbligo di amarci gli uni gli altri”. — I Giov. 4:9-11.

      16-18. (a) Cosa siamo tutti esortati a fare finché il tempo lo permette? (b) Cosa significa per noi la misericordia di Geova? (c) Quali sentimenti di gratitudine espressi da Paolo dovrebbero esserci d’esempio?

      16 Vedendo in che modo l’attuale generazione del genere umano agisce verso Geova e leggendo in merito alla malvagità e alla violenza degli uomini nel corso dei secoli, possiamo davvero dire che Geova è lento all’ira. Come dovremmo essere grati che Geova stia ancora esercitando pazienza nei nostri giorni! Le parole di Pietro in II Pietro 3:9 e 15 dovrebbero farci riflettere bene sulla grande misericordia e amorevole benignità di Geova: “Geova . . . è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento. Inoltre, considerate la pazienza del nostro Signore come salvezza”.

      17 Sappiamo che il sistema di cose dominato da Satana è condannato alla distruzione, per cui vogliamo esortare tutte le persone a considerare seriamente la pazienza di Dio e a fare i passi necessari per salvarsi prima che sia troppo tardi. (Sof. 2:3; Riv. 18:4) Come siamo lieti di aver fatto quei passi vitali! Eppure, come discendenti di Adamo, siamo soggetti alla fragilità della carne, e commettiamo errori, come capitò a Davide e ad altri. Per questo motivo Gesù ci insegnò a pregare: “Perdonaci i nostri debiti, come anche noi li abbiamo perdonati ai nostri debitori. E non ci condurre in tentazione, ma liberaci dal malvagio”. — Matt. 6:12, 13.

      18 Il provvedimento preso da Geova mediante Gesù Cristo ha per noi un enorme significato. Ci sia sempre consentito di apprezzare l’amorevole benignità e le misericordie di Geova e tutto ciò che egli ha fatto per noi. L’apostolo Paolo aveva tale apprezzamento, perché disse: “Io sono grato a Cristo Gesù nostro Signore, che mi impartì potenza, perché mi considerò fedele assegnandomi al ministero. . . . Fedele e meritevole di piena accettazione è la parola che Cristo Gesù venne nel mondo per salvare i peccatori. Di questi io sono il principale. Tuttavia, la ragione per cui mi fu mostrata misericordia fu affinché per mezzo di me quale caso principale Cristo Gesù dimostrasse tutta la sua longanimità a modello di coloro che riporranno la loro fede in lui per la vita eterna. Ora al Re d’eternità, incorruttibile, invisibile, solo Dio, siano onore e gloria per i secoli dei secoli. Amen”. (I Tim. 1:12, 15-17) La nostra gratitudine ci spinga a lodare Geova sempre più, mentre continuiamo a parlare del suo regno.

  • Sei un leale proclamatore del regno di Dio?
    La Torre di Guardia 1981 | 1° maggio
    • Sei un leale proclamatore del regno di Dio?

      “Tutte le tue opere ti loderanno, o Geova, e i tuoi leali ti benediranno. Discorreranno della gloria del tuo regno, e parleranno della tua potenza”. — Sal. 145:10, 11.

      1. In che misura Gesù proclamò il regno di Dio?

      DAL tempo di Abele, Geova Dio ha sempre avuto sulla terra leali servitori che lo hanno lodato. Colui che più di ogni altro ha mostrato lealtà a Geova, il suo unigenito Figlio Gesù Cristo, diede l’esempio nell’annunciare la possanza e il regno di Geova che recheranno beneficio a tutta l’umanità. Gesù fu l’Inviato, il predetto discendente di Iesse e di Davide, il Re designato, e fece del regno di Dio la dottrina principale del suo insegnamento. (Isa. 11:1, 10; Matt. 21:1-17) Portò la buona notizia del Regno. Trovandosi fra il popolo, poté annunciare loro la vicinanza del Regno da lui rappresentato in qualità di Re designato, e insegnare ai suoi seguaci a cercare prima il Regno. (Luca 17:20, 21) Nell’insegnare ai discepoli come pregare, Gesù mise in risalto la venuta del Regno e che ciò avrebbe significato la santificazione del nome di Dio, mentre la volontà di Dio sarebbe stata fatta in terra come lo è in cielo. — Matt. 4:23; 6:9, 10, 33.

      2. Come incoraggiò altri a prendere posizione nella controversia sulla regalità di Geova?

      2 Gesù invitò altri a unirsi a lui nel parlare della buona notizia del Regno avvenire. (Luca 9:1-6; 10:1-12) I seguaci di Gesù compresero che la sua presenza quale re sarebbe stata futura, come si nota dalla domanda che gli rivolsero e che è riportata in Matteo 24:3: “Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza [parousìa, in greco] e del termine del sistema di cose?” Gesù proseguì identificando il tempo della sua presenza come un tempo speciale per parlare del Regno, indicando che ciò sarebbe stato fatto in tutta la terra abitata, in testimonianza. Sappiamo che la presenza di Gesù come re al potere che regna in mezzo ai suoi nemici è una realtà dal 1914, perché abbiamo visto il “segno”. — Sal. 110:1; Ebr. 10:12, 13; Matt. 24:14.

      3. Che parte ebbe Paolo nel proclamare il regno di Dio?

      3 “Per far conoscere ai figli degli uomini i suoi possenti atti e la gloria dello splendore del suo regno. Il tuo regno è un regno per tutti i tempi indefiniti, e il tuo dominio è per tutte le successive generazioni”. (Sal. 145:12, 13)

      I discepoli di Gesù si distinsero in quanto a rivolgere le persone al regno di Dio retto da Gesù Cristo. Ne abbiamo un ottimo esempio in Atti 28:23, 30, 31, che parla della predicazione riguardante il Regno compiuta da Paolo mentre era prigioniero a Roma. In precedenza aveva scritto ai corinti che i cristiani sono “ambasciatori in sostituzione di Cristo” e che aiutano le persone a ‘riconciliarsi con Dio’. (II Cor. 5:20) In qualità di ambasciatore ci si attendeva che Paolo parlasse in favore del Regno e del Re che egli rappresentava, e fu proprio ciò che fece. Avete fatto il possibile per intraprendere tale servizio reale? In tal caso, state continuando a parlare in favore del Re e del Regno?

      4. Cosa dissero e scrissero Paolo e Giovanni che noi possiamo ora far conoscere in qualità di leali adoratori di Geova Dio?

      4 Spiegando gli insegnamenti del Regno, Paolo mostrò qual era la relazione di Gesù Cristo con Geova Dio nella disposizione del Regno, e che Geova è il grande Sovrano dell’universo. “Il capo del Cristo è Dio”. (I Cor. 11:3) Paolo spiegò anche ciò che avrebbe avuto luogo alla fine del regno millenario di Cristo. (I Cor. 15:24-28) Verso la fine del I secolo E.V. il leale apostolo Giovanni scrisse similmente in merito ai futuri possenti atti di Geova, mostrando lo splendore del suo regno. (Vedi Rivelazione 12:9, 10; 19:6; 20:10, 14; 21:3, 4, 22-24). Queste sono cose che noi, come leali adoratori di Geova, possiamo oggi far conoscere ai figli degli uomini, mettendo in risalto l’importanza del regno di Dio e ciò che esso farà per il genere umano, tutto alla lode di Geova. Ai figli degli uomini si deve descrivere il regno di Dio, spiegarlo, facendo loro comprendere che è la loro unica speranza. Esisterà e durerà per tutte le successive generazioni.a

      5. (a) Cosa incontrano spesso i servitori di Geova? (b) Nonostante l’opposizione durante la prima guerra mondiale cosa è stato in grado di fare da allora il popolo di Geova?

      5 Alla lettera samec, 15ª lettera dell’alfabeto ebraico, Salmo 145:14 afferma:

      “Geova dà sostegno a tutti quelli che cadono, e alza tutti quelli che si chinano”.

      Quelli che adorano lealmente Geova e ne proclamano il regno incontrano spesso opposizione e difficoltà per la loro lealtà a Geova. (Gen. 3:15) Ma la storia passata mostra come Geova, mantenendo le sue promesse, ha dato sostegno e aiuto ai suoi adoratori e li ha rialzati quando si sono trovati sotto l’oppressione. (Gen. cap. 15; vedi anche i molti esempi del libro dei Giudici). In questo XX secolo, fin quasi a metà del 1981, abbiamo visto come Geova ha liberato l’unto rimanente e le “altre pecore” dall’oppressione babilonica. Grandi pressioni furono esercitate sull’unto rimanente durante la prima guerra mondiale. Ma Geova li rialzò col suo spirito e con la sua parola di verità. Poco dopo, al loro congresso tenuto a Cedar Point (Ohio, U.S.A.) nel 1922, decisero lealmente di annunciare il Re e il Regno. Da allora Geova li ha guidati, così che il suo nome e il suo regno sono ormai noti in tutto il mondo.

      6. In che modo Geova provvede cibo al suo popolo?

      6 “A te guardano tutti gli occhi con speranza, e tu dai loro il loro cibo a suo tempo”. (Sal. 145:15)

      I leali adoratori di Geova hanno particolarmente bisogno di cibo spirituale in questi giorni. “Si rendono conto del loro bisogno spirituale”. (Matt. 5:3) Hanno guardato con speranza alla disposizione presa da Geova per provvedere una ricca alimentazione spirituale. (Matt. 24:45-47) Le speranze dei servitori di Dio a questo riguardo vengono davvero soddisfatte in abbondanza ed essi hanno fiducia che Geova continuerà a provvedere il cibo spirituale di cui hanno bisogno regolarmente, “a suo tempo”.

      7. In che senso Geova e il Provveditore, specialmente per ciò che concerne l’adorazione?

      7 In armonia con ciò, Salmo 145:16 prosegue dicendo:

      “Apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni cosa vivente”.

      Nell’universo, Geova Dio è l’unico provveditore senza limiti. È il Padre celeste e il Datore di vita. La sua generosità e la sua amorevole benignità sono evidenti in tutte le sue opere creative e nei buoni provvedimenti che ha preso per l’uomo e per le altre creature terrene. Avendoci instillato il bisogno di adorare, Geova ha generosamente rivelato se stesso e i suoi propositi all’umanità, e quelli che si dedicano a Geova Dio e che partecipano alla sua adorazione e al suo servizio vedono prove sempre maggiori della grande generosità di Geova. Tutto ciò è molto rassicurante e possiamo aver fiducia che Geova continuerà a dare il suo spirito ai suoi servitori e non smetterà mai di saziarli con rammemoratori, guida e aiuto spirituale, anche in questi difficili ultimi giorni. — Sal. 119:129.

      8. In che modo Geova manifesta lealtà?

      8 Poiché siamo leali a lui, Geova è leale con noi. Quindi,

      “Geova è giusto in tutte le sue vie e leale in tutte le sue opere”. (Sal. 145:17)

      Essendo divenuti dedicati servitori di Geova e leali sostenitori del suo regno, possiamo avere sempre fiducia in Dio. Egli tratta con giustizia e benignità i suoi servitori. Le sue meravigliose qualità non cambiano. Per cui, una volta intrapresi l’adorazione e il servizio di Geova, abbiamo la certezza che egli non ci abbandonerà mai. Egli è veramente “leale in tutte le sue opere”. Ecco quindi un’altra buona ragione per parlare ad altri di Geova e delle sue meravigliose qualità, e invitarli a unirsi a noi nel condurre una vita dedicata a lodare Geova lealmente. — Confronta Salmo 107.

      9. Che ruolo ha la fede nell’invocare Geova, e in che modo lo si deve invocare?

      9 Di conseguenza possiamo proclamare le seguenti parole a sua lode:

      “Geova è vicino a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano in verità”. (Sal. 145:18)

      Invocare Geova è importante. Si deve fare con vera fede. (Rom. 10:10-15) Il salmista mette in risalto quanto Geova sia vicino a quelli che lo invocano nel giusto modo, e questo richiede che si eserciti fede. (Ebr. 11:6) Tale azione di invocare Geova non avviene in segreto, ma è in effetti una pubblica dichiarazione davanti agli uomini che abbiamo fede in Geova e che confidiamo in lui. Paolo mise in risalto la necessità di dichiarare la “buona notizia” di cose buone, e di predicare a beneficio degli altri. Il grido di lode a Geova da parte di quelli che lo invocano si fa sempre più forte man mano che un crescente numero di fedeli predicatori della “buona notizia” parla ad altri di Geova. Facendo loro conoscere Geova, la sua gloria, la sua grandezza e il suo regno, i lodatori edificano la fede di queste persone affinché anch’esse possano avvicinarsi a Geova e unirsi a quelli che invocano il suo nome. La via della salvezza è aperta a tutti quelli che desiderano ottenerla, senza alcuna distinzione di razza, colore, nazionalità, e quelli che ripongono fede in Geova e lo invocano in verità non saranno delusi. Com’è meraviglioso che Geova ci consenta di stringere una relazione con lui, di essergli vicini! Ciò è particolarmente importante in questi difficili ultimi giorni, mentre diviene sempre più evidente il bisogno di affidarsi completamente a Geova, l’Iddio di salvezza.

      10. Perché Geova eseguirà il desiderio di quelli che lo temono?

      10 “Egli eseguirà il desiderio di quelli che lo temono, e udrà il loro grido di soccorso, e li salverà”. (Sal. 145:19)

      Quelli che temono veramente Geova si dedicano a lui e desiderano fare la sua volontà. Abbiamo ogni ragione di confidare in Geova quale fonte di aiuto e salvezza, mentre cerchiamo di compiere la sua volontà. “E questa è la fiducia che abbiamo verso di lui, che qualunque cosa chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. Inoltre, se sappiamo che egli ci ascolta circa qualunque cosa chiediamo, sappiamo che avremo le cose chieste giacché le abbiamo chieste a lui”. (I Giov. 5:14, 15) Sappiamo che, in questo giorno, la volontà di Geova per noi è che proclamiamo la buona notizia del Regno e promuoviamo la sua pura adorazione. Dovremmo desiderare di far conoscere alle persone la grande controversia relativa alla sovranità di Geova sull’universo, anche se nel farlo incontriamo notevole opposizione. In tal modo viene offerta a ogni specie di persone l’opportunità di accettare il messaggio di Geova e riporre fede in lui, venendo a conoscenza della pazienza che ha mostrato verso la famiglia umana e del suo desiderio di vedere il genere umano pervenire al pentimento e ottenere la salvezza.

      11. In che modo Geova risponde al grido di soccorso dei suoi servitori?

      11 È quindi nostro vivo desiderio veder progredire l’opera del Regno. Non la compiamo da soli. Siamo servitori di Geova e operiamo insieme a lui. In questi difficili “ultimi giorni” dobbiamo invocare il suo aiuto, e quando arriveremo al culmine della controversia e “Gog del paese di Magog” scatenerà il suo attacco come predetto in Ezechiele 38 e 39, dovremo confidare in Geova e invocarlo per essere protetti e salvati. Il re Davide fu salvato in modi eccezionali quando i nemici lo inseguivano. Cristo Gesù dovette dare la sua vita in relazione con il proposito di Geova, ma Geova lo risuscitò. Perciò Geova è in grado di vincere qualsiasi pressione e opposizione esercitata dai nemici della verità, fino al punto di rispondere al grido di soccorso da parte dei suoi servitori che possono morire e che quindi hanno bisogno di essere salvati mediante la risurrezione.

      12. Perché non dobbiamo temere l’annientamento dei malvagi?

      12 È quindi vero che

      “Geova guarda tutti quelli che lo amano, ma annienterà tutti i malvagi”. (Sal. 145:20)

      Con la malvagità giunta all’apice e la “grande tribolazione” ormai alle porte è una benedizione avere tali rassicuranti parole che Geova protegge tutti quelli che lo amano. (Matt. 24:21) È giunto il tempo per l’annientamento dei malvagi, e devono esserne avvertiti. Ma i servitori di Geova come gruppo sono destinati a passare attraverso la “grande tribolazione” che si abbatterà sui malvagi, e in tal modo vedranno la salvezza di Geova per loro. Geova ama veramente quelli che gli sono leali e non li dimenticherà nel tempo della sua grande ira contro i malvagi. Le Scritture contengono numerosi esempi dei possenti atti che Geova compì per preservare e liberare il suo popolo nel momento stesso in cui egli recava la punizione sui malvagi. Attendiamo vivamente il tempo in cui i malvagi saranno annientati e gli oppositori del regno di Geova saranno tolti di mezzo.

      13. (a) In che modo Geova ha protetto i suoi servitori nei nostri giorni? (b) Cos’ha in serbo Geova per quelli che lo amano?

      13 Nell’intero periodo di questi “ultimi giorni” i servitori di Geova hanno invocato il suo aiuto e gli hanno dimostrato il loro amore. Geova ha preservato e protetto i suoi servitori attraverso molte difficoltà, specialmente durante la seconda guerra mondiale, quando in diverse parti del mondo l’opera fu messa al bando e migliaia di fratelli furono rinchiusi in campi di concentramento e prigioni. In molte parti della terra ci furono anche violenze da parte di turbe. Ma la proclamazione della buona notizia del Regno è andata avanti e Geova è stato buono con i suoi servitori, favorendone l’aumento, confortandoli e moltiplicandone il numero in tutto il mondo. È proposito di Geova che il dominio reale di Gesù Cristo si estenda su tutta la terra. Quel regno avrà sudditi che vivranno sulla terra, poiché la “grande folla” di “altre pecore” passerà attraverso la tribolazione, e ad essa si aggiungeranno poi le moltitudini che usciranno dalle tombe alla risurrezione. Perciò l’annientamento dei malvagi non significherà il disastro dei servitori di Geova. Piuttosto, Geova risponderà all’amore mostratogli dai suoi servitori e li proteggerà, mostrando loro il suo amore, la sua misericordia e la sua benignità. E nel suo amore egli ha in serbo per le sue “altre pecore” un meraviglioso paradiso terrestre dove potranno godere la vita eterna. (Luca 23:43) La definizione della grande controversia relativa alla regalità universale di Geova non porterà altro che benedizioni per quelli che lo amano e darà l’opportunità di apprezzare sempre più Geova col passar degli anni. Come sarà meraviglioso vivere nel tempo in cui si adempirà l’ultimo versetto del Salmo 150, quando “ogni cosa che respira” loderà Geova e tutti i malvagi saranno scomparsi! — V. 6.

      14. Di quali benedizioni di Geova potremmo parlare?

      14 Ripensate alle molte benedizioni che Geova ci ha dato. Notate come egli ci ha saziati di ricco cibo spirituale. Apprezzate sempre più il meraviglioso privilegio che ci ha concesso di servirlo ora e tutte le meravigliose prospettive che ci ha poste dinanzi. Dato che c’è la prospettiva di sopravvivere ad Armaghedon, gioite nel pregustare il tempo della risurrezione e il meraviglioso compito di informare e istruire quelli che usciranno dalle tombe. Molti di loro dovranno imparare per la prima volta chi è Geova, il gran Re. Dovranno sapere a chi devono il fatto di essere ancora una volta in vita. Chi lo dirà loro? Non saremmo lieti di poterlo fare noi? Sì, desideriamo veramente lodare Geova per sempre.

      15. Quali privilegi abbiamo in relazione con il regno di Dio?

      15 Che dire dell’immediato presente? Cosa state facendo in relazione alla grande controversia della regalità di Geova? Siete fra i leali che confidano in Geova e discorrono della gloria del suo regno di giorno in giorno? Possa ciascuno di noi sostenere lealmente il regno di Geova affidato al suo intronizzato Figlio Gesù Cristo, il più grande Davide, e ci sia concesso di essere fermamente determinati nel lodare pubblicamente Geova con tutto il cuore come fece il re Davide, che disse:

      “La lode di Geova pronuncerà la mia bocca; e ogni carne benedica il suo santo nome a tempo indefinito, sì, per sempre”. — Sal. 145:21.

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