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“Uscite da essa, o popolo mio”La Torre di Guardia 1980 | 1° novembre
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“Uscite da essa, o popolo mio”
“Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. — Riv. 18:4.
1. Quando risuonò l’invito a uscire da Babilonia la Grande, e perché era appropriato?
“USCITE da essa, o popolo mio”! Quest’invito risuona dal 1919, anno in cui le nazioni belligeranti firmarono il trattato di pace che poneva fine alle ostilità della guerra mondiale del 1914-1918. La religione organizzata del mondo aveva sostenuto quel conflitto globale. Che dire di quelli che l’Iddio della Bibbia chiama “popolo mio”? Quei pacifici cristiani erano venuti a trovarsi in schiavitù a Babilonia la Grande e ai suoi amanti politici impegnati nella prima guerra mondiale. Erano stati anche imprigionati.
2. Quale simile invito era stato precedentemente rivolto tramite Geremia?
2 L’invito a ‘uscire da essa’ era contenuto in Rivelazione 18:4. Un invito simile era già stato scritto in precedenza in Geremia 51:45: “Esci di mezzo a lei, o popolo mio, e ciascuno provveda scampo alla sua anima dall’ardente ira di Geova”.
3, 4. (a) Secondo Geremia 50:8-10, da dove si doveva ‘scampare’? (b) Al tempo dell’adempimento di quest’ultima profezia, Babilonia aveva la stessa relazione con Geova come ai tempi di Nabucodonosor? Perché?
3 Da dove si doveva ‘scampare’? Geremia 50:8-10 risponde chiaramente: “‘Fuggite di mezzo a Babilonia, e uscite pure dal paese dei Caldei, e divenite come gli animali che conducono dinanzi al gregge. Poiché, ecco, io desto e faccio salire contro Babilonia una congregazione di grandi nazioni dal paese del nord, e per certo si schiereranno contro di lei. Di là sarà catturata. . . . E la Caldea deve divenire spoglie. Tutti quelli che fanno spoglie di lei si sazieranno’, è l’espressione di Geova”.
4 Quando quelle parole profetiche si sarebbero avverate, il re Nabucodonosor di Babilonia sarebbe stato defunto. L’impero babilonese, nel 539 a.E.V., sarebbe stato retto da uno dei suoi regali successori, cioè Baldassarre, figlio di Nabonedo. Per quel tempo ciò che Babilonia aveva profeticamente simboleggiato dall’inizio del regno di Nabucodonosor nel 625 a.E.V. sarebbe cambiato. Geova aveva chiamato Nabucodonosor “mio servitore”. (Ger. 27:6) Inoltre, durante l’esilio del profeta ebreo Daniele a Babilonia, Geova aveva avuto a che fare con l’imperatore Nabucodonosor in relazione a due importanti sogni profetici. (Dan. capp. 2 e 4) Le imprese del re Nabucodonosor ancora nell’anno 592 a.E.V. erano state profeticamente predette. (Ezec. 29:17-20) Perciò, almeno durante quegli anni, l’impero babilonese governato da Nabucodonosor fu impiegato quale strumento di Geova per eseguire la Sua vendetta sull’infedele regno di Giuda e sulle nazioni vicine. L’operato di Nabucodonosor in armonia con la volontà di Geova prefigurò quello di Gesù Cristo nel “tempo della fine” nel quale ora ci troviamo.
5. Secondo Isaia da 44:28 a 45:7, al tempo della caduta di Babilonia il ruolo di quale personaggio prefigurò quello di Gesù Cristo, e in che modo la spiegazione che Daniele diede della scritta sul muro è in armonia con quanto predetto da Isaia?
5 Secondo Isaia da 44:28 a 45:7, all’epoca in cui la caduta di Babilonia era imminente questo ruolo (prefigurante quello del glorificato Gesù Cristo nel “tempo della fine”) fu assunto da Ciro il Grande, governante dell’impero medo-persiano. Proprio la notte in cui Babilonia cadde, nel 539 a.E.V., il profeta Daniele interpretò quello che una mano aveva scritto sul muro sotto gli occhi del re Baldassarre: “PERES [singolare della terza parola del crittogramma apparso sul muro], il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani”. Daniele, come testimone oculare, prosegue dicendo: “In quella medesima notte Baldassarre il re caldeo fu ucciso, e Dario il Medo stesso [alleato di Ciro] ricevette il regno”. — Dan. 5:28-31; 9:1, 2.
6. (a) In quale libro della Bibbia è spiegato ciò che la Babilonia dei giorni di Baldassarre prefigurava? (b) Chi fondò quella simbolica Babilonia, e quali religioni essa include?
6 Ciò che l’antica Babilonia prefigurò nei suoi ultimi giorni quale signora del mondo è indicato nel libro di Rivelazione, scritto dall’ispirato apostolo Giovanni verso l’anno 96 E.V., quando i resti dell’antica Babilonia erano ancora in piedi. Da ciò che Giovanni scrisse in Rivelazione da 16:12 a 19:3, si comprende chiaramente che la condannata Babilonia dei giorni di Baldassarre prefigurò l’impero mondiale della falsa religione, tuttora in esistenza. Quell’impero, che ora comprende tutte le religioni del mondo condannato, fu istituito da un “potente cacciatore in opposizione a Geova”. Fu istituito da Nimrod, pronipote di Noè, e fondatore della città di Babele sul fiume Eufrate. (Riv. 16:12; Gen. 10:8-10) L’impero che ora è chiamato Babilonia la Grande include tutte le religioni “in opposizione a Geova” e si trova ora nel suo “tempo della fine”. — Dan. 12:4.
7. (a) Quando uscirono dall’antica Babilonia gli “scampati”? (b) Quando escono da Babilonia la Grande gli scampati, e perché allora?
7 Il popolo di Geova è invitato a ‘uscire’ senza indugio da quest’impero religioso mondiale. La Babilonia di cui Geremia parlò nei capitoli 50 e 51 prefigurò proprio questo impero. Nel caso dell’antico impero babilonese, gli ebrei esiliati e i loro compagni non poterono ‘uscirne’ se non dopo che Babilonia cadde nelle mani dei medi e dei persiani nel 539 a.E.V. (Isa. 14:12-17) Che dire però del nostro XX secolo? Che dire di quelli che Geova chiama oggi “popolo mio”? A questi è comandato di ‘uscire’ dalla moderna Babilonia la Grande prima che essa venga distrutta nell’imminente “grande tribolazione” predetta da Gesù Cristo. (Matt. 24:21, 22; Riv. 1:1; 7:14, 15) Questo affinché i fuggiaschi possano evitare di essere piagati e distrutti con Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione tuttora in piedi. — Riv. 18:4.
8. Che cosa fa capire il fatto che dal 1919 in poi ci sono state persone che sono uscite da Babilonia la Grande, e chi è stato impiegato per liberarle?
8 Non sarà più possibile uscire da Babilonia la Grande dopo che i suoi ex amanti politici si saranno avventati contro di lei per annientarla. (Riv. 17:15-18) Il dedicato popolo di Geova ne è uscito a cominciare dall’anno postbellico del 1919 E.V. Questo fa capire che in un certo senso Babilonia la Grande era già caduta. In che senso? In senso figurato. Nel 1919 fu infranto il suo potere di tenere in schiavitù il popolo di Geova. Da allora i servitori di Dio non sono più caduti in schiavitù a Babilonia la Grande, come invece avvenne durante la guerra mondiale del 1914-1918. Il merito della loro liberazione è da attribuirsi a Colui che ispirò Geremia a predirlo come parte del Suo proposito. Questi è Geova. Per eseguire il compito si servì del suo più grande Ciro, il glorificato Signore Gesù Cristo. Questo Ciro antitipico cominciò a regnare nel regno celeste nel 1914, dopo la fine dei “sette tempi” predetti nel sogno di Nabucodonosor. (Dan. 4:1-37) Dal 1919 il regnante e più grande Ciro ha liberato da Babilonia la Grande milioni di persone che cercavano la libertà religiosa. Rimanendo fedeli al suo regno, resteranno al sicuro, ben protette da lui. Né il clero della cristianità né i capi delle religioni non cristiane hanno alcun potere su di loro.
PREDETTO IL RITORNO NELLA CAPITALE
9, 10. Fu solo un caso che nel 1919 il rimanente fosse liberato dalla schiavitù sotto Babilonia la Grande, e in che modo Geremia 50:4, 5, 28 ne indicò lo scopo?
9 Ora, più di 60 anni dopo, nessuno pensi che la liberazione religiosa di un piccolo e disprezzato rimanente del popolo di Geova sia stato un fatto puramente casuale. Avvenne in adempimento delle profezie bibliche. Nella profezia pronunciata tramite Geremia nel 614 a.E.V. per predire la caduta di Babilonia, avvenuta nel 539 a.E.V., si legge:
10 “‘In quei giorni e in quel tempo’, è l’espressione di Geova, ‘i figli d’Israele, essi e i figli di Giuda, verranno insieme. Essi cammineranno, piangendo mentre cammineranno, e cercheranno Geova loro Dio. Continueranno a chiedere la via per Sion [il luogo in cima al monte dov’era situata la capitale], con le facce in quella direzione, dicendo: “Venite e uniamoci a Geova in un patto di durata indefinita che non sia dimenticato”. [A che scopo?] C’è il suono di quelli che fuggono e di quelli che scampano dal paese di Babilonia per annunciare in Sion la vendetta di Geova nostro Dio, la vendetta per il suo tempio’”. — Ger. 50:4, 5, 28.
11. La profezia di Geremia ha qualche relazione con il movimento sionista ebraico, e cosa indicano i fatti odierni?
11 Questo non ha alcuna relazione con il movimento sionista organizzato dall’ebreo austriaco Theodor Herzl nel 1897. La Gerusalemme che oggi gli ebrei occupano fu presa con la forza delle armi nella Guerra dei Sei Giorni del 1967, e sul monte del tempio si trova l’islamica “Cupola della Roccia” che non richiama l’attenzione sul nome di Geova. A quale “Sion” è pacificamente tornato il rimanente dal 1919?
12. A quale Sion il rimanente è tornato pacificamente dal 1919?
12 Al Monte Sion che l’apostolo cristiano Giovanni vide in visione 26 anni dopo che, nel 70 E.V., la Gerusalemme giudaica era stata completamente distrutta dalle legioni romane. A questo riguardo egli scrive: “E vidi, ed ecco, l’Agnello stava sul monte Sion, e con lui centoquarantaquattromila che avevano il suo nome e il nome del Padre suo scritto sulle loro fronti. . . . e il suono che udii era come di cantori che si accompagnavano con l’arpa suonando le loro arpe. Ed essi cantano come un nuovo cantico davanti al trono [di Dio] e davanti alle quattro creature viventi e alle persone anziane; e nessuno poteva imparare quel cantico se non i centoquarantaquattromila, che sono stati comprati dalla terra. . . . Questi son quelli che continuano a seguire l’Agnello ovunque vada. Questi furono comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all’Agnello”. — Riv. 14:1-4.
13. (a) Solo alcuni versetti dopo, cosa scrive l’apostolo Giovanni riguardo a Babilonia la Grande? (b) Perché nel 1919 Babilonia la Grande rimase sconcertata?
13 È interessante che solo pochi versetti dopo aver fatto questa descrizione l’apostolo Giovanni scrive: “E un altro, un secondo angelo, seguì, dicendo: ‘È caduta! È caduta Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino della passione della sua fornicazione!’” (Riv. 14:8) Nonostante avesse commesso fornicazione religiosa con tutti gli uomini politici delle nazioni, nel 1919 Babilonia la Grande subì una terribile caduta, per quanto riguarda la sua influenza e il suo potere. Rimase sconcertata quando il più grande Ciro, l’Agnello Gesù Cristo, liberò il rimanente degli israeliti spirituali e li guidò nell’opera di ricostruzione spirituale.
14. (a) Il rimanente liberato agì forse in armonia con lo slogan “La religione è l’oppio dei popoli” o con ciò che si asserì circa la proposta Lega delle Nazioni? (b) A quale capitale, situata sopra un monte, si rivolsero?
14 I rivoluzionari che entro il 1919 avevano ottenuto la supremazia politica nell’Europa orientale agirono secondo il loro slogan “La religione è l’oppio dei popoli”. Ma quella non era la via che il rimanente di Geova liberato dalla schiavitù sotto Babilonia la Grande doveva percorrere. Inoltre, alla conferenza di pace del 1919 era stata proposta l’istituzione di una Lega delle Nazioni, e il Consiglio federale delle Chiese di Cristo in America si era pronunciato a favore d’essa, definendola “l’espressione politica del regno di Dio sulla terra”. Era forse quella la via che il rimanente di Geova doveva intraprendere? No! Quando tennero il congresso generale di Cedar Point, nell’Ohio (U.S.A.) dal 1º all’8 settembre 1919, la smascherarono come una contraffazione del regno di Dio, e dichiararono pubblicamente che sarebbe fallita. Respingendo tutti i sostituti proposti dagli uomini, essi si rivolsero al celeste Monte Sion, dove con gli occhi della fede potevano vedere l’Agnello di Dio, Gesù Cristo, regnare come re. — Riv. 14:1-3; Ebr. 12:22.
15. Con che specie di pianto il rimanente cercò la Sion spirituale, e da quale nuovo punto di vista studiarono la Bibbia?
15 Perciò, “piangendo” di gioia, il rimanente liberato si allontanò da Babilonia la Grande e cercò lo spirituale Monte Sion, dove già dalla fine dei Tempi dei Gentili avvenuta nel 1914 si trovava e regnava il loro re celeste. In armonia con il loro scopo teocratico, studiarono la Bibbia da un punto di vista nuovo e attuale, perché ora potevano vedere l’adempimento di un crescente numero di profezie bibliche che avevano relazione col regno di Dio retto da Cristo.
16. Perché si può dire che la vendetta proclamata dal rimanente era “per il suo tempio”, e quali “atti di giustizia” han potuto menzionare in anticipo?
16 Intrepidamente il rimanente ristabilito cominciò a dichiarare “la vendetta di Geova nostro Dio, la vendetta per il suo tempio”. (Ger. 50:28) Essi stessi facevano parte di un suo tempio spirituale, un tempio simbolico composto da Gesù Cristo quale principale Pietra angolare e dai 144.000 membri della classe del tempio sotto di lui. (I Cor. 3:16, 17; Efes. 2:19-22) Durante la prima guerra mondiale, il rimanente della classe del tempio era stato maltrattato, e tale malvagio tentativo di distruggerlo fornì a Geova una valida ragione per esprimere a tempo debito la sua vendetta contro Babilonia la Grande e i suoi amanti. A suo tempo Geova eseguirà interamente la lunga profezia di Geremia contro Babilonia. Con fede dinamica nel sicuro adempimento degli ulteriori aspetti della profezia di Geremia, considerandoli come se si fossero già adempiuti, il rimanente ristabilito si serve delle parole di Geremia 51:10 e dice: “Geova ha prodotto per noi atti di giustizia. Venite e narriamo in Sion l’opera di Geova nostro Dio”.
17. Per quale opera di retribuzione Geova ha già pronto un opportuno strumento?
17 Come Vendicatore, Geova ha in mano il proprio strumento e annuncia la sua intenzione di usarlo con queste parole, riportate in Geremia 51:24: “‘E di sicuro ripagherò a Babilonia e a tutti gli abitanti della Caldea tutta la loro malizia che hanno commessa in Sion dinanzi ai vostri occhi’, è l’espressione di Geova”.
18. A causa di tutto il biasimo recato sul nome di Dio, dal punto di vista di chi il rimanente può esprimere il giusto desiderio che la violenza e la crudeltà di Babilonia la Grande siano punite?
18 Non dimentichiamo tutto il biasimo che il babilonico sistema religioso mondiale ha recato sul nome del solo vivente e vero Dio, in particolare perseguitando le persone dedicate che portano il suo nome e lo riveriscono. Allora possiamo capire perché giustamente Geova si proponga di spazzare via lo strumento terreno di cui il suo avversario, Satana il Diavolo, si è principalmente servito. Perciò, quelli che sulla terra rappresentano la Sion celeste, semplicemente adottano il punto di vista di Geova e concordano con il suo dichiarato proposito quando dicono: “‘La violenza fatta a me e al mio organismo sia su Babilonia!’ dirà l’abitatrice di Sion. ‘E il mio sangue sia sugli abitanti della Caldea!’ dirà Gerusalemme”. — Ger. 51:35.
19. In che modo ciò che Geova stesso dice in Geremia 51:36, 37 risponde a chi pensa che tali preghiere siano crudeli?
19 Chi ritiene che queste preghiere di Sion e Gerusalemme siano crudeli non pensi che Geova Dio sia ingiusto nell’esaudirle punendo l’odierna Babilonia la Grande. Egli non trascura il fatto storico che essa ha fatto ricorso alla violenza contro gli adoratori di Geova, fino al punto di spargerne il sangue innocente. Lasciamo parlare Dio stesso, secondo le parole di Geremia 51:36, 37: “Perciò Geova ha detto questo: ‘Ecco, io dirigo la tua causa, e per certo eseguirò per te vendetta. E per certo prosciugherò il suo mare [di traffici commerciali], e farò seccare le sue fonti. E Babilonia deve divenire mucchi di pietre’”.
20. Cosa dimostrano le condizioni attuali del luogo dell’antica Babilonia riguardo alle profezie e alle azioni di Geova?
20 Quando nel 614 a.E.V., 75 anni prima che Babilonia fosse conquistata, fu annunciata quella profezia, sembrava impossibile che potesse adempiersi. Nel 614 a.E.V. Babilonia era quasi all’apice della sua potenza e della sua gloria. Ma oggi il luogo in cui l’antica Babilonia si ergeva superba sul fiume Eufrate testimonia l’infallibilità della profezia di Geova. Vi restano solo alcune delle pietre originali di Babilonia. L’assicurazione di Geova al suo popolo maltrattato si mostrò verace. Egli prese effettivamente a cuore la loro “causa” nella corte universale; eseguì per loro la vendetta divina. Fece sì che i conti fossero pareggiati.
21, 22. Secondo Salmo 137:8, 9, cosa sarà felice di fare nel prossimo futuro il più grande Ciro?
21 Nel prossimo futuro l’antitipico Ciro, il glorificato Gesù Cristo, sarà felice di adempiere il suo incarico ufficiale di fare i conti con l’odierna Babilonia la Grande. Gli adoratori di Geova che hanno sofferto per mano di lei assumono il punto di vista di Dio sulla giustizia e possono quindi unirsi all’ispirato salmista nel dire:
22 “O figlia di Babilonia, che devi essere spogliata, felice sarà colui che ti ricompenserà col tuo proprio trattamento col quale tu ci hai trattati. Felice sarà chi afferrerà e in effetti frantumerà i tuoi fanciulli contro la rupe”. — Sal. 137:8, 9.
23. Per devastare Babilonia la Grande, saranno usati strumenti terreni? Eppure, chi se ne assumerà la responsabilità?
23 A tempo debito gli strumenti terreni, umani, riceveranno piena libertà di devastare Babilonia la Grande. (Riv. 17:15-18) Ma Gesù Cristo sarà lieto di assumersi la responsabilità della distruzione di quell’impero mondiale della falsa religione. La profezia biblica attribuisce a lui, quale più grande Ciro, il meritato annientamento di Babilonia la Grande. Sia lui, quand’era sulla terra come uomo, che i suoi fedeli seguaci hanno sofferto violenze per mano di lei. — Riv. 18:24.
24. (a) In che modo Babilonia la Grande mostra la sua presunzione riguardo al dominio? (b) Di chi è “figlia” e quali calamità si abbatterono presto su di lei, e in che modo?
24 Babilonia la Grande è stata la personificazione della Presunzione. (Ger. 50:31, 32) Ora essa considera sua rivale non la Gerusalemme o Sion terrena, dove si erge l’islamica “Cupola della Roccia”, ma il celeste Monte Sion, perché è lì che il più grande Ciro governa quale Re. Per mostrare la sua rivalità, essa dice: “Siedo regina”. (Riv. 18:7) Se dev’essere chiamata “figlia”, come venne chiamata l’antica Babilonia, è veramente figlia di Satana il Diavolo. (Giov. 8:44; Ger. 50:42; 51:33) Su questa fornicatrice religiosa è predetto che si abbatteranno all’improvviso due cose disastrose: “Perdita di figli e vedovanza”. (Isa. 47:9; Riv. 18:7, 8; Ger. 50:9) I membri della sua organizzazione religiosa o saranno uccisi nell’imminente “grande tribolazione” o morranno nei suoi confronti rinnegandola, non professando più alcuna religione. Questo la spingerà a fare cordoglio!
25. Se non vogliamo trovarci fra i “figli” di Babilonia la Grande che saranno frantumati “contro la rupe”, cosa dobbiamo fare senza indugio?
25 Qualcuno di noi vuole forse essere annoverato fra i religiosi “figli” di Babilonia la Grande quando giungerà il tempo fissato da Dio perché siano infranti “contro la rupe”? Se non vogliamo essere classificati come tali, specialmente se pretendiamo di essere fra quelli che Dio chiama “popolo mio”, cosa dobbiamo fare? Dobbiamo valerci senza indugio del tempo rimasto e ubbidire al misericordioso comando che Dio ci dà tramite la sua Parola: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. — Riv. 18:4; Ger 50:8.
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La calamità che incombe su tutti i fanatici religiosi del mondoLa Torre di Guardia 1980 | 1° novembre
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La calamità che incombe su tutti i fanatici religiosi del mondo
1. A quanto ammonta la popolazione religiosa del mondo, e che effetto avrà sulle nazioni la caduta di quell’impero religioso?
LA POPOLAZIONE religiosa del mondo è enorme. Secondo le statistiche ammonta a 2.511.417.750 persone. (World Almanac 1980). Include quelli che si professano cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, indù e di altri culti. Quando questo impero religioso internamente diviso crollerà, lascerà attonita la maggioranza degli uomini sopravvissuti. Tale effetto sconcertante è predetto con queste parole: “Al suono di quando Babilonia è stata presa, per certo si scrollerà la terra, e un grido stesso s’udrà fra le nazioni”. “Ascolta! C’è un grido da Babilonia, e un gran crollo dal paese dei Caldei, poiché Geova spoglia Babilonia, e per certo distruggerà da lei la gran voce, e le loro onde effettivamente saranno tumultuose come molte acque. Per certo risuonerà il rumore della loro voce. Poiché deve venire su di lei, su Babilonia, lo spogliatore, e i suoi uomini potenti saranno per certo catturati. I loro archi si devono frantumare, poiché Geova è un Dio di ricompense. Senza fallo ripagherà”. — Ger. 50:46; 51:54-56.
2. (a) Con quale “voce” l’antica Babilonia parla alle nazioni, ma come fu soffocata la sua “voce”? (b) Secondo Rivelazione, cosa cavalca la sua moderna controparte, e cosa le avverrà infine?
2 L’adempimento di questa profezia sarà un evento che cambierà il mondo, un evento senza precedenti. (Ger. 51:2, 60, 64) In qualità di terza potenza mondiale della storia antica, Babilonia parlava con la “gran voce” dell’autorità. Ma nel 539 a.E.V. la sua “voce” fu soffocata dalle tumultuose ondate dei vittoriosi invasori. La sua controparte moderna, Babilonia la Grande, ha parlato con “voce” ancor più prepotente. Il mondo intero l’ha ascoltata. Il libro biblico di Rivelazione, capitolo 17, la descrive mentre cavalca sfrontatamente una bestia selvaggia di colore scarlatto, con sette teste, simbolo di un’organizzazione mondiale. Queste sette teste raffigurano le sette potenze mondiali succedutesi fino all’attuale potenza mondiale anglo-americana. (Riv. 17:1-6) Le dieci corna della bestia “significano dieci re”. (Riv. 17:12) La terza delle sette teste raffigurava l’impero babilonese, e la quarta l’impero medo-persiano. La religiosa Babilonia la Grande si è prostituita con tutt’e sette le potenze mondiali. Ha cercato di cavalcarle come padrona. Esse hanno bevuto la mistura religiosa contenuta nel suo calice d’oro. Stanche di lei, infine la odieranno e se la scrolleranno di dosso.
3. (a) Cosa dichiarò Geova che avrebbe recato contro l’antico protòtipo di Babilonia la Grande, e da dove? (b) Perché venne dato tanto risalto ai medi?
3 Un altro fatto che dovrebbe spingerci a uscire prontamente da Babilonia la Grande è che Geova dichiarò il suo proposito di recare sul suo antico protòtipo “una congregazione di grandi nazioni dal paese del nord”, perché l’attaccassero. Poiché la “congregazione” doveva essere una forza militare unificata sotto un unico comando, si poteva anche chiamare “una nazione dal nord”. (Ger. 50:3, 8, 9) La profezia prediceva correttamente che ‘i re dei Medi’ si sarebbero distinti in quella “congregazione” di nazioni. (Ger. 51:11) I persiani non furono menzionati come parte della congregazione. Non si trattò di una svista, perché Ciro il Grande, che assunse il comando supremo di quella “congregazione”, era in parte di sangue medo. Dopo aver conquistato il regno dei medi, arruolò nel suo esercito principalmente soldati della Media. Ciro salì al potere dopo il tempo di Geremia.
4. Dopo la conquista di Babilonia, chi regnò per primo in quella città, e in che modo Daniele si espresse correttamente su chi avrebbe assunto il dominio dell’impero medo-persiano?
4 Alla caduta di Babilonia nel 539 a.E.V., Dario il Medo, che cominciò a regnarvi, aveva 62 anni. (Dan. 5:30, 31) Riguardo all’impero medo-persiano, Daniele 8:3 mostrò correttamente che la parte persiana si sarebbe fatta avanti in un secondo tempo. Fu Ciro il Persiano a decretare il ritorno in patria degli ebrei esiliati. — Esd. 1:1-4.
5. (a) Per quanto riguarda gli atti di distruzione, con quale punto cardinale viene associato Geova? (b) Chi disse Geova che avrebbe usato come una mazza per frantumare nazioni e regni?
5 Come nel caso della distruzione di Gerusalemme avvenuta nel 607 a.E.V., la distruzione doveva abbattersi su Babilonia “dal nord”. (Ezec. 1:4; 9:2; Ger. 50:41; 51:48) Per quanto riguarda i punti cardinali, Salmo 75:6, 7 sembra associare Dio col nord, perché dice: “Né dall’est né dall’ovest, né dal sud è l’esaltazione. Poiché Dio è il giudice. Egli abbassa questo, ed esalta quello”. Nel 609 a.E.V. il re di Babilonia Nabucodonosor marciò contro Gerusalemme e il suo re ribelle, Sedechia, scendendo dal nord. Due anni dopo, “l’abitatrice di Sion” poté esclamare: “Nabucodonosor re di Babilonia . . . mi ha inghiottita come una grossa serpe [o dragone]”. (Ger. 51:34, 35) In quanto alla relazione fra Geova Dio e la distruzione di Gerusalemme, Geremia cita Geova mentre nel 614 a.E.V. pronuncia le seguenti parole riguardo a Nabucodonosor quale suo strumento esecutivo: “Tu sei per me una mazza, armi da guerra, e per certo mediante te frantumerò le nazioni [Giuda, Egitto, Moab, Ammon, Edom e altre], e mediante te ridurrò regni in rovina. . . . e mediante te frantumerò i governatori e i governanti delegati”. — Ger. 51:20-23.
6. Cosa dichiarò poi Geova che avrebbe ripagato agli abitanti della Caldea?
6 Cosa avrebbe poi fatto Geova? “Di sicuro ripagherò a Babilonia [non a Nabucodonosor] e a tutti gli abitanti della Caldea tutta la loro malizia che hanno commessa in Sion [Gerusalemme] dinanzi ai vostri occhi”. — Ger. 51:24, 59, 60.
7. Quale grido di guerra Geova levò contro Babilonia nel 614 a.E.V., e chi rispose?
7 Ai giorni di Nabucodonosor e dei suoi successori, l’impero medo si trovava oltre il Fiume Tigri, a est e a nord dell’impero babilonese. In adempimento della profezia, Ciro il Grande, accompagnato da Dario il Medo, scese dal nord contro il paese dei caldei e la sua capitale Babilonia. Quei depredatori di Babilonia risposero al grido di guerra già lanciato da Geova nel 614 a.E.V.:
“Alzate un segnale nel paese. Suonate il corno fra le nazioni. Santificate contro di lei le nazioni. Adunatele contro i regni di Ararat, Minni e Aschenaz [a nord]. Costituite contro di lei un ufficiale reclutatore. Fate salire i cavalli come setolose locuste. Santificate contro di lei le nazioni, i re di Media, i suoi governatori e tutti i suoi governanti delegati e tutto il paese del dominio di ciascuno. E sobbalzi la terra e sia in penoso dolore, poiché i pensieri di Geova si sono levati contro Babilonia per fare del paese di Babilonia un oggetto di stupore, senza abitante”. — Ger. 51:27-29.
8. Chi è santificato da Geova per intervenire contro Babilonia la Grande, e quando giungerà la distruzione di lei? Dopo la liberazione di chi?
8 Geova ‘santificò’ il persiano Ciro il Grande perché eseguisse militarmente il Suo giudizio contro Babilonia. Le parole di Geova riportate in Isaia da 44:28 a 45:7 menzionano Ciro per nome e lo chiamano “il mio pastore” e “unto”. Egli prefigurò il più grande Pastore di Geova, Gesù Cristo, per mezzo del quale Geova distruggerà ciò che fu prefigurato dall’antica Babilonia, cioè Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. Dal 1919 in poi, Geova ha già liberato, per mezzo del suo più grande Ciro, il suo dedicato popolo dalla schiavitù sotto l’impero di Babilonia la Grande. La sua completa distruzione avverrà per mezzo di questo più grande Ciro nell’imminente “grande tribolazione” predetta in Rivelazione 7:13, 14.
“DÈI” E “DEE” IMPOTENTI
9. Quali divinità aveva l’antica Babilonia, e cosa presagisce la loro impotenza davanti alla calamità per quanto riguarda Babilonia la Grande durante la “grande tribolazione”?
9 L’antica Babilonia aveva le sue divinità, come Bel, Merodac (Marduk), Succot-Benot, Nebo, la dea Ishtar (Astoret) e altre, come pure sacerdoti che praticavano la magia. (Ger. 50:2; 51:44; II Re 17:30; Isa. 46:1, 2) Perché non vennero in soccorso dell’antica Babilonia? La risposta è che quelle divinità idolatriche non erano affatto dèi. (I Cor. 8:5, 6) La loro impotenza prefigurò l’incapacità di tutte le divinità di Babilonia la Grande di salvarla dalla calamità che l’attende nella “grande tribolazione”. In essa dèi e dee non scarseggiano. L’induismo dice di avere 330.000.000 di divinità, inclusa la trinità composta da Brahma, Visnu e Siva. (The Americana, pagina 196, edizione del 1929). Ci sono poi gli dèi delle tribù africane e dei vuduisti, le divinità dei buddisti e dei confuciani, senza dimenticare il “Dio trino” della cristianità. Non hanno alcun potere di salvare.
10. Chi mostrerà fra breve di essere il vero Dio?
10 Fra breve l’Onnipotente Dio Geova mostrerà la sua Divinità contro tutti gli dèi e dee dell’impero mondiale della falsa religione babilonica. Satana il Diavolo, l’invisibile dio di questo sistema di cose, non sarà in grado di dimostrare che le divinità di Babilonia la Grande sono quelle a cui rivolgersi per ottenere salvezza. (Efes. 2:2; II Cor. 4:4) Solo Geova uscirà vittorioso come unico vivente e vero Dio, il Salvatore.
11. Chi sarà visibilmente impiegato da Geova per distruggere Babilonia la Grande, e cosa dice Rivelazione 17:11 di questo strumento?
11 Nell’imminente ‘sfida fra dèi’, Geova non impiegherà il suo più grande Ciro, Gesù Cristo, per rovesciare visibilmente Babilonia la Grande. Lascerà che siano i visibili rappresentanti dell’ottava potenza mondiale della storia biblica ad aggredire Babilonia la Grande. Quell’ultima potenza mondiale è lo strumento che le nazioni del mondo hanno ideato e impiegato dal 1919 per salvaguardare la pace e la sicurezza mondiali, e che ora porta il nome di Nazioni Unite. Questa istituzione umana rappresenta attualmente una “congregazione” di 152 nazioni. È raffigurata come una bestia di colore scarlatto con sette teste e dieci corna, riguardo alla quale Rivelazione 17:11 dice: “È anch’essa un ottavo re, ma viene dai sette [le sette teste], e se ne va nella distruzione”. Prima che questa ottava potenza mondiale sia distrutta nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon, Dio lascia che essa riporti una schiacciante vittoria, ma non contro di lui. — Riv. 16:14, 16.
12. Da quando ne fu proposta l’istituzione nel 1919, da chi si è lasciata manovrare la “bestia selvaggia”, ma secondo Rivelazione 17:15-17 cosa farà la “bestia” a colei che la cavalca?
12 La simbolica bestia di colore scarlatto, da che ne fu proposta l’istituzione nell’anno postbellico del 1919, ha lasciato che la “meretrice” religiosa Babilonia la Grande, la cavalcasse e la guidasse come una regina. (Riv. 17:18) Durante la “grande tribolazione”, quando scoccherà l’ora stabilita da Dio, si avvereranno le parole di Rivelazione 17:15-17: “Le acque che [tu, Giovanni,] hai viste, dove la meretrice siede, significano popoli e folle e nazioni e lingue. E le dieci corna che hai viste, e la bestia selvaggia, queste odieranno la meretrice e la renderanno devastata e nuda, e mangeranno le sue carni e la bruceranno completamente col fuoco. Poiché Dio ha messo nei loro cuori d’eseguire il suo pensiero, e d’eseguire il loro comune pensiero di dare il loro regno alla bestia selvaggia, finché le parole di Dio non siano compiute”.
13, 14. (a) Secondo la sua prescienza, cosa permetterà Geova agli elementi politici di fare alla “meretrice”? (b) Subito dopo, cosa faranno quei vincitori ai testimoni di Geova, ma con quale risultato?
13 Come predetto, le nazioni che entrarono a far parte prima della Lega delle Nazioni e poi delle Nazioni Unite diedero a questa organizzazione un potere deterrente per mantenere la pace e la sicurezza mondiali. Geova non le spinse a farlo, ma previdentemente indicò nella sua Parola scritta quanto preconosceva. Predisse inoltre che quelle nazioni, unite come una “congregazione”, si sarebbero stancate del peso della meretrice, Babilonia la Grande, che dappertutto si è intromessa nella politica. Quando quell’organizzazione internazionale per la pace se la scrollerà di dosso e infine la brucerà col fuoco, i cristiani testimoni di Geova non rimarranno scossi dalla sua “calamità”. Dalla Parola di Dio sanno che sulla terra essi rappresentano il celeste “Signore dei signori e Re dei re”, Gesù Cristo, e che, per questa stessa ragione, i conquistatori di Babilonia la Grande, inebriati dalla vittoria, si volgeranno contro di loro come unico ostacolo che ancora sussisterà al loro esercizio del dominio mondiale. I testimoni di Geova ne sono avvertiti in anticipo dalla profezia di Rivelazione 17:13, 14:
14 “Questi [gli elementi politici rappresentati alle Nazioni Unite] hanno un solo pensiero, e danno la loro potenza e la loro autorità alla bestia selvaggia. Questi combatteranno con l’Agnello, ma, siccome egli è Signore dei signori e Re dei re, l’Agnello li vincerà. E, quelli che son chiamati ed eletti e fedeli vinceranno con lui”.
15, 16. (a) Cosa significherà in effetti quello scontro finale per il dominio mondiale? (b) Che descrizione fa l’apostolo Giovanni di quell’avvenimento e del suo esito?
15 Quell’intervento militare significherà la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” nella situazione mondiale chiamata Har-Maghedon. (Riv. 16:13-16) Sotto la protezione di Geova, i suoi testimoni sulla terra saranno testimoni della “guerra” descritta in Rivelazione 19:11-21. Per dare un’idea di questo finale scontro sulla controversia del dominio mondiale, l’apostolo cristiano Giovanni descrive così l’esito della guerra:
16 “Vidi la bestia selvaggia e i re della terra e i loro eserciti radunati per far guerra a colui che sedeva sul cavallo [il comandante in capo dell’esercito di Geova, Gesù Cristo] e al suo esercito [di celesti angeli]. E la bestia selvaggia fu presa, e con essa il falso profeta [la potenza mondiale anglo-americana] che aveva compiuto davanti ad essa i segni coi quali aveva sviato quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia selvaggia e quelli che rendono adorazione alla sua immagine [le Nazioni Unite]. Mentre erano ancora viventi, furono entrambi scagliati nel lago di fuoco che brucia con zolfo. Ma gli altri furono uccisi con la lunga spada di colui che sedeva sul cavallo, la quale spada usciva dalla sua bocca. E tutti gli uccelli [menzionati ai versetti 17 e 18] si saziarono delle loro carni”.
17. A cosa porrà fine quella calamità sugli elementi politici ateistici, e cosa succederà quindi agli elementi invisibili?
17 Quella distruzione di tutti gli elementi ateistici di questo sistema di cose dominato dal Diavolo porrà fine alla “grande tribolazione” menzionata in Rivelazione 7:14. Ad essa farà seguito l’incatenamento e l’inabissamento per i successivi mille anni dell’invisibile governante del mondo, Satana il Diavolo, e di tutti i suoi angeli demonici. — Riv. 20:1-3.
18. Secondo la Parola di Dio, la più grande guerra di tutti i tempi lascerà forse la terra completamente spopolata?
18 La più grande guerra di tutti i tempi, quella di Har-Maghedon, lascerà forse la terra totalmente priva di vita umana? La fine del mondo antico nel diluvio dei giorni di Noè non lasciò la terra spopolata, perché otto persone scamparono al diluvio mondiale. (II Piet. 2:5) L’Iddio di Noè, Geova, formò la terra “per essere abitata”. (Isa. 45:18) Tramite il profeta Isaia, Geova predisse per nome l’arrivo del conquistatore persiano Ciro il Grande, e questo liberatore dei giudei esiliati fu suscitato per prefigurare il più grande Liberatore, Gesù Cristo. Nell’imminente “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon, Gesù Cristo riporterà la vittoria su tutti i nemici terreni di Geova e del suo popolo, uccidendo tutti quei nemici del regno di Dio. Gesù Cristo non compirà quest’opera d’esecuzione a danno di tutti i componenti del rimanente dei suoi unti seguaci generati dallo spirito ancora sulla terra, perché in quel caso la vittoria della parte del regno di Dio non sarebbe completa. Che dire inoltre della “grande folla” di fedeli amici dell’unto rimanente? Rivelazione 7:9-15 afferma chiaramente che questa “grande folla” sopravvivrà alla “grande tribolazione” che culminerà ad Har-Maghedon.
AVVERTIMENTO DELL’IMMINENTE “CALAMITÀ”
19, 20. (a) Prima della calamità mondiale, chi dev’esserne avvertita? (b) In che modo Geova illustrò tale avvertimento ai giorni di Geremia?
19 La calamità mondiale è vicinissima! Babilonia la Grande, elemento predominante nel mondo, deve esserne avvertita. L’avvertimento che le è stato dato fu illustrato ai giorni del profeta Geremia, sì, nel lontano 614 a.E.V. In proposito egli ci dice:
20 “La parola che Geremia il profeta comandò a Seraia figlio di Neria figlio di Maseia quando andò con Sedechia re di Giuda a Babilonia nel quarto anno da che era re; e . . . Seraia [era] capo degli alloggi. E Geremia scriveva in un libro tutta la calamità che sarebbe venuta su Babilonia, pure tutte queste parole scritte contro Babilonia. Per di più, Geremia disse a Seraia: ‘Appena sarai venuto a Babilonia e l’avrai effettivamente vista, dovrai anche leggere ad alta voce tutte queste parole. E dovrai dire: “O Geova, tu stesso hai parlato contro questo luogo, per stroncarlo così che non ci sia alcun abitante, né uomo né animale domestico, ma affinché divenga semplici distese desolate a tempo indefinito”. E dovrà accadere che quando avrai terminato di leggere questo libro, [vi] legherai una pietra, e lo dovrai gettare in mezzo all’Eufrate. E dovrai dire: “Così Babilonia affonderà e non si leverà mai a causa della calamità che io farò venire su di lei; e per certo si stancheranno”’. — Ger. 51:59-64.
21, 22. In che modo quell’azione di Seraia fu profeticamente imitata nel libro di Rivelazione, e con quali parole di spiegazione?
21 Ciò che a Seraia, fratello di Baruc, figlio di Neria, fu comandato di fare per illustrare il rovesciamento dell’antica Babilonia venne copiato nel libro di Rivelazione. Lo scrittore, l’apostolo cristiano Giovanni, prima descrive la distruzione della religiosa “meretrice” internazionale, Babilonia la Grande, e poi prosegue dicendo:
22 “E un forte angelo alzò una pietra simile a una grande macina da mulino e la scagliò nel mare, dicendo: ‘Così, con rapido lancio, Babilonia la gran città sarà scagliata giù, e non sarà più trovata. . . . non si udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi commercianti viaggiatori erano gli uomini preminenti della terra, poiché mediante la tua pratica spiritica furono sviate tutte le nazioni. Sì, in lei fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati scannati sulla terra’”. — Riv. 18:21-24.
23. (a) Perché la gioia degli atei conquistatori di Babilonia la Grande sarà di breve durata? (b) Cosa tenteranno quindi di fare quegli atei, e con quali conseguenze?
23 La gioia dei “re” o governanti politici ateistici per aver fatto sprofondare Babilonia la Grande nel mare della distruzione sarà di breve durata. Davanti a loro avranno ancora molti sopravvissuti adoratori dell’Iddio vivente, Geova, sia dell’unto rimanente della classe di Geremia che dei loro leali compagni, la “grande folla” predetta dall’apostolo Giovanni. Vorranno quindi fare i conti con loro. Quando quei governanti politici cercheranno di cancellare dalla terra ogni forma di religione toccando il rimanente e i loro compagni, sarà come se avessero toccato il loro celeste Signore, Gesù Cristo, il più grande Ciro. Si troveranno quindi in guerra contro di lui ad Har-Maghedon. La guerra che allora scoppierà supererà la guerra radiologica il cui scoppio le nazioni cercano ora di impedire, perché dal reame invisibile Gesù Cristo e il suo esercito di angeli celesti scateneranno la distruzione contro quei presuntuosi assalitori dei testimoni di Geova.
24. Chi saranno quelli che avranno il privilegio di essere testimoni oculari di quella “guerra del gran giorno”, senza dovervi prendere parte, e quali sentimenti proveranno?
24 Che grande privilegio essere testimoni oculari di quella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon! Sotto la sua protezione e senza dover prendere parte al combattimento, il rimanente della classe di Geremia e i suoi devoti compagni riceveranno quel privilegio qui sulla terra, il campo di battaglia. Pertanto la loro proclamazione del “giorno di vendetta da parte del nostro Dio” sarà grandemente ricompensata; non sarà stata vana. (Isa. 61:2) Chi può ora immaginare le proporzioni del loro giubilo e di quello di tutti i santi angeli del cielo al comando di Cristo?
25. (a) Dopo quella guerra, quale opportunità sarà offerta alla “grande folla” di sopravvissuti? (b) Quale incentivo dovrebbe fornire ora questa meravigliosa prospettiva al popolo di Geova?
25 Raggianti di gioia, quei viventi esempi del potere salvifico di Geova entreranno nel suo nuovo sistema di cose sulla terra purificata. Si aprirà loro l’opportunità di iniziare la ricostruzione di un paradiso globale, che la fedele “grande folla” godrà per l’eternità. Quale incentivo dovrebbe fornire questa meravigliosa prospettiva a tutti quelli che ora desiderano essere annoverati fra quelli che Geova chiama “popolo mio”? L’incentivo a ubbidire al suo risonante comando di ‘uscire’ dalla presuntuosa Babilonia la Grande senza indugio, e a mantenere quindi la neutralità cristiana nei confronti di tutti i suoi amanti politici, sostenendo senza compromessi il regno di Geova retto da Cristo, fino al glorioso giorno della vittoria!
(Si conclude così la serie di studi sulla profezia di Geremia).
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