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    • Zaccaria. (II Re 14:29) Tuttavia fra la morte di Geroboamo e i sei mesi del regno di Zaccaria, l’ultimo della dinastia di Ieu, ci fu un intervallo di undici anni. Forse Zaccaria era molto giovane o per qualche altra ragione il suo regno non fu pienamente stabilito o confermato che undici anni dopo la morte di suo padre.

  • Gerusalemme
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    • Gerusalemme

      (Gerusalèmme) [possesso (o fondamento) di duplice pace].

      Capitale dell’antica nazione d’Israele dal 1070 a.E.V. in poi. Dopo la divisione della nazione in due regni (997 a.E.V.), Gerusalemme continuò a essere la capitale del regno meridionale di Giuda. Nelle Scritture è menzionata più di ottocento volte.

      NOME

      Il nome più antico della città di cui si abbia memoria è “Salem”. (Gen. 14:18) Anche se qualcuno vorrebbe associare il nome Gerusalemme con quello di una divinità semitica occidentale di nome Salem, l’apostolo Paolo spiega che il vero significato della seconda parte del nome è “pace”. (Ebr. 7:2) La grafia ebraica di quest’ultima parte del nome fa pensare a una forma duale, quindi “duplice pace”. Nei testi accadici (assiro-babilonesi) la città era chiamata Urusalim (o Ur-sa-li-im-mu). Per questo alcuni ritengono che il nome significhi “Città di pace”. Ma la forma ebraica, che logicamente dovrebbe essere determinante, significa “Possesso [o fondamento] di duplice pace”.

      Molti altri nomi ed espressioni ricorrono nelle Scritture in riferimento alla città. Una volta il salmista usa il nome più antico, Salem. (Sal. 76:2) Altri appellativi sono: “città di Geova” (Isa. 60:14); “città del gran Re” (Sal. 48:2; confronta Matteo 5:35); “Città di Giustizia” e “Città Fedele” (Isa. 1:26); “Sion” (Isa. 33:20) e “città santa” (Nee. 11:1; Isa. 48:2; 52:1; Matt. 4:5; il nome “El Quds”, che significa “Città Santa”, è tuttora usato in arabo).

      POSIZIONE

      La grandezza e l’importanza di Gerusalemme non erano dovute alla sua posizione geografica come avviene per un centro commerciale o per una città portuale o su un fiume, e neanche a dintorni particolarmente fertili. Relativamente lontana dalle principali vie carovaniere internazionali, sorgeva al limite di un deserto riarso (il deserto di Giuda), e aveva riserve idriche limitate.

      Tuttavia due vie carovaniere interne s’incontravano nei pressi della città. Una in direzione N–S lungo il crinale dell’altopiano che costituiva la ‘spina dorsale’ dell’antica Palestina collegava le città di Dotan, Sichem, Betel, Betleem, Ebron e Beer-Seba. La seconda in direzione E–O da Rabbat-Ammon scendeva lungo le valli dei torrenti fino al bacino del Giordano, risaliva i ripidi pendii della Giudea per ridiscendere serpeggiando fino alla costa del Mediterraneo e al porto di Ioppe a O. Al centro dell’intera Terra Promessa, Gerusalemme era perciò un’appropriata sede amministrativa.

      Distante oltre 55 km dal Mediterraneo e quasi 25 km dall’estremità settentrionale del Mar Morto, è circondata dalle alture della catena montuosa centrale. (Confronta Salmo 125:2). Con un’altitudine media di 780 m sul livello del mare, era una delle capitali più alte del mondo. La sua “elevazione” è menzionata nelle Scritture, e per raggiungere la città dalla pianura costiera i viaggiatori dovevano ‘salire’. (Sal. 48:2; 122:3, 4; Isa. 2:1-3) Il clima è piacevole, le notti fresche, la temperatura media annuale si aggira sui 17° C e, principalmente fra novembre e aprile, ci sono circa 600 mm di precipitazioni.

      Nonostante l’altezza Gerusalemme non sovrasta il terreno circostante. Il viaggiatore gode una veduta completa della città solo quando è quasi arrivato. A E di Gerusalemme si elevano colline calcaree tondeggianti. La più alta raggiunge un’altitudine di 903 m, e altre due rispettivamente di 815 e 812 m circa. Quindi sovrastano di oltre 30 m il pianoro su cui sorge Gerusalemme.

      In tempo di guerra questo potrebbe sembrare un grave inconveniente. Ma qualsiasi svantaggio era compensato dal fatto che da tre parti la città era circondata da valli molto ripide: la valle del torrente Chidron a E e la valle di Innom a S e O. Una valle centrale, che Giuseppe Flavio chiama valle del Tiropeon (o “dei Formaggiai”), divideva in due la città formando un colle o sperone orientale e uno occidentale. Nel corso dei secoli questa valle centrale si è notevolmente colmata, ma per attraversare la città il visitatore deve ancora percorrere una discesa piuttosto ripida e poi risalire dall’altra parte. Sembra che oltre alla valle centrale che attraversava la città in direzione N–S, altre due depressioni o valli minori laterali dividessero le alture in direzione E–O, una attraverso il colle orientale e l’altra attraverso quello occidentale. L’intera area della città antica era relativamente piccola, infatti non superò mai i 2 km2.

      Sembra che in tutte le epoche i ripidi pendii abbiano fatto parte del sistema difensivo delle mura. L’unico lato della città privo di una difesa naturale era quello a N, dove le mura erano particolarmente forti. Secondo Giuseppe Flavio, quando nel 70 E.V. il generale Tito attaccò la città da questo lato si trovò di fronte tre cinte di mura.

      RISERVA IDRICA

      In caso di assedio gli abitanti di Gerusalemme soffrivano molto per la mancanza di viveri, ma evidentemente non avevano problemi gravi per l’acqua. Infatti, nonostante la vicinanza del riarso deserto della Giudea, la città aveva accesso a una fonte costante d’acqua dolce ed entro le mura della città c’erano riserve idriche adeguate.

      Nei pressi della città c’erano due sorgenti: En-Roghel e Ghihon. La prima, poco più a S del punto d’incontro della valle del Chidron e della valle di Innom, era una preziosa fonte d’acqua, ma a motivo della sua posizione era inaccessibile durante un attacco o un assedio. La sorgente di Ghihon si trova sul pendio O della valle del Chidron, presso la cosiddetta “città di Davide”. Pur trovandosi fuori delle mura della città, era così vicina che fu possibile scavare un tunnel collegato a un pozzo per permettere agli abitanti della città di attingere acqua senza uscire dalle mura di protezione. Questo, secondo l’evidenza archeologica, fu aperto all’inizio della storia della città. Gli scavi compiuti nel 1961 e 1962 hanno riportato alla luce un tratto delle antiche mura, erette sotto la parte superiore o entrata del tunnel, che perciò lo recingevano.

      Nel corso degli anni furono aggiunte altre gallerie e condutture per incanalare le acque di Ghihon. Dall’imboccatura della grotta in cui si trova la sorgente un canale scendeva lungo la valle e intorno al colle SE fino a una piscina che si trovava nel punto in cui la valle di Innom si congiungeva con la valle centrale o Tiropeon. Secondo i ritrovamenti si trattava di una specie di fossato coperto da lastre di pietra e scavato a tratti nel fianco della collina. A intervalli delle aperture permettevano di attingere acqua per irrigare le terrazze coltivate della valle sottostante. Una pendenza di 4-5 mm per metro produceva un flusso dolce e lento che fa pensare alle “acque di Siloe che scorrono dolcemente”. (Isa. 8:6) Pare che tale canale, indifeso e vulnerabile, sia stato costruito durante il regno di Salomone, quando prevalevano pace e sicurezza.

      Le case e gli edifici di Gerusalemme erano evidentemente dotati di cisterne sotterranee in aggiunta alle riserve d’acqua sorgiva. Qui veniva conservata, tenuta fresca e pulita l’acqua piovana raccolta sui tetti. Sembra che nell’area del tempio ci fossero cisterne particolarmente grandi, infatti gli archeologi affermano di aver individuato trentasette cisterne con una capacità complessiva di quasi 40 milioni di litri, una delle quali si calcola capace di contenere oltre 7 milioni e mezzo di litri d’acqua.

      Bacini idrici, comunemente detti “Piscine di Salomone” (confronta Ecclesiaste 2:6), si trovano presso Betleem ed erogavano acqua per mezzo di due acquedotti o condutture. Anche se il percorso in linea retta non sarebbe neanche di 20 km, l’acquedotto inferiore copre serpeggiando una distanza di quasi 65 km per raggiungere Gerusalemme. L’acquedotto superiore è più diretto e a tratti attraversa in galleria il fianco della collina. Ritenuto di epoca più tarda, forse fu costruito al tempo di Erode. È probabile che entrambi attraversassero la valle centrale o Tiropeon per mezzo di un viadotto e raggiungessero la spianata del tempio, alimentandone le riserve idriche. Il geografo Strabone (I secolo a.E.V.) descriveva Gerusalemme come “una solida fortezza ben recinta; ben fornita d’acqua all’interno, completamente arida all’esterno”.

      PRIMI CENNI STORICI

      La prima menzione della città risale al decennio fra il 1943 e il 1933 a.E.V., quando ebbe luogo l’incontro di Abraamo con Melchisedec. Melchisedec era “re di Salem” e “sacerdote dell’Iddio Altissimo”. (Gen. 14:17-20) Tuttavia l’origine della città e della sua popolazione rimane oscura come l’origine del suo re–sacerdote Melchisedec. — Confronta Ebrei 7:1-3.

      Un altro evento della vita di Abraamo ebbe evidentemente luogo nei pressi di Gerusalemme. Abraamo ricevette il comando di sacrificare suo figlio Isacco su “uno dei monti” del “paese di Moria”. Il tempio costruito da Salomone sorgeva sul “monte Moria” su un terreno che in precedenza era stato un’aia. (Gen. 22:2; II Cron. 3:1) Quindi la Bibbia collega il luogo in cui Abraamo si era accinto a compiere il sacrificio con la regione montuosa intorno a Gerusalemme. (Vedi MORIA). Non è rivelato se in quel tempo Melchisedec fosse ancora in vita; comunque quello di Salem era probabilmente rimasto per Abraamo un paese amico.

      Le tavolette di Tell el-Amarna, scritte da sovrani cananei al loro signore in Egitto, includono sette lettere del re o governatore di Gerusalemme (Urusalim). Quelle lettere furono scritte prima della conquista di Canaan da parte degli israeliti. Quindi Gerusalemme, nei circa 450 anni intercorsi fra l’incontro di Abraamo con Melchisedec e la conquista israelita, era caduta nelle mani di pagani cananei di origine camitica ed era sotto la dominazione della potenza camitica dell’Egitto.

      La descrizione della travolgente conquista di Canaan da parte di Giosuè include Adoni-Zedec, re di Gerusalemme, fra i re confederati che attaccarono Gabaon. Il suo nome (che significa “signore di giustizia”) è molto simile a quello del più antico re di Gerusalemme Melchisedec (“re di giustizia”), tuttavia Adoni-Zedec non adorava l’Iddio Altissimo, Geova. — Gios. 10:1-5, 23, 26; 12:7, 8, 10.

      Nella suddivisione del territorio fra le tribù, Gerusalemme venne a trovarsi al confine fra Giuda e Beniamino, confine che seguiva la valle di Innom. Quindi almeno quella che in seguito divenne la “città di Davide”, situata sul crinale fra la valle del Chidron e il Tiropeon, si trovava nel territorio

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