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SedechiaAusiliario per capire la Bibbia
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con Geremia. Assicurò il profeta che non l’avrebbe ucciso né consegnato nelle mani di coloro che volevano la sua morte. Tuttavia temeva le rappresaglie degli ebrei che erano passati ai caldei e perciò non prestò ascolto all’ispirato consiglio di Geremia di arrendersi ai principi di Babilonia. Dando ulteriore prova del suo timore, il re Sedechia chiese a Geremia di non rivelare l’argomento della loro conversazione privata ai principi sospettosi.
CADUTA DI GERUSALEMME
Infine (607 a.E.V.) “nell’undicesimo anno di Sedechia, nel quarto mese, il nono giorno del mese”, il nemico penetrò nella città. Di notte Sedechia e gli uomini di guerra si diedero alla fuga. Raggiunto nella pianura desertica di Gerico, Sedechia fu portato da Nabucodonosor a Ribla. I suoi figli vennero uccisi sotto i suoi occhi. Poiché in quel tempo Sedechia aveva solo trentadue anni circa, i ragazzi dovevano essere ancora piccoli. Dopo aver assistito alla morte dei figli, Sedechia venne accecato, legato con ceppi di rame e portato a Babilonia, dove morì nella casa di detenzione. — II Re 25:2-7; Ger. 39:2-7; 44:30; 52:6-11; confronta Geremia 24:8-10; Ezechiele 12:11-16; 21:25-27.
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SedizioneAusiliario per capire la Bibbia
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Sedizione
[gr. stàsis, l’alzarsi o allontanarsi, sollevazione popolare, insurrezione, sedizione, tumulto (Mar. 15:7; Luca 23:19, 25); o, in senso più personale, dissenso, controversia, a volte violenta (Atti 15:2; 23:7, 10)].
Secondo la legge romana partecipare a una sedizione oppure provocare un tumulto o prendervi parte era un reato che comportava la pena di morte. Infatti il cancelliere della città avvertì la folla tumultuosa di Efeso del pericolo che correvano: “Siamo realmente in pericolo d’essere accusati di sedizione per la questione di oggi, non esistendo una singola cosa che ci permetta di rendere ragione di questa turba disordinata”. (Atti 19:40) Anche l’accusa presentata da Tertullo al governatore romano Felice secondo la quale Paolo suscitava “sedizioni fra tutti i Giudei” era molto grave. Se fosse stato riconosciuto colpevole, Paolo sarebbe stato condannato a morte. — Atti 24:5.
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SefelaAusiliario per capire la Bibbia
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Sefela
(Sefèla) [bassopiano].
Termine che di solito si riferiva alla bassa regione collinare compresa tra la catena montuosa centrale della Palestina e la pianura costiera della Filistea. (Deut. 1:7; Gios. 9:1; 10:40; 11:2; 12:8; Giud. 1:9; II Cron. 28:18; Abd. 19; Zacc. 7:7) La Sefela faceva parte del territorio di Giuda. (Gios. 15:33-44) Pur raggiungendo un’altitudine di 450 m circa, in paragone alla catena montuosa centrale molto più alta è un “bassopiano” (confronta Geremia 17:26; 32:44; 33:13 dove nel testo ebraico ricorre shephelàh). La Sefela confinava a S col Negheb (Giud. 1:9) e a N con i monti della Samaria (oltre il bassopiano di Aialon). — Gios. 11:16.
Le valli che dividono le ondulate colline pedemontane della regione costituivano delle naturali vie di comunicazione in direzione E-O. La Sefela è fertile e vi prevale un clima temperato. Anticamente la regione era nota per i numerosi alberi di sicomoro e gli oliveti, e offriva buoni pascoli a greggi e armenti. — I Re 10:27; I Cron. 27:28; II Cron. 1:15; 9:27; 26:10.
Può darsi che la Sefela menzionata in relazione alla “regione montagnosa d’Israele” (Gios. 11:16) fosse la regione collinare compresa tra i monti della Samaria e la pianura di Saron. Questa regione è più stretta e meno ben definita della Sefela di Giuda. Non c’è ragione di ritenere anacronistica la distinzione fra Giuda e Israele. Un commentario osserva nella nota in calce: “La distinzione . . . si può spiegare senza difficoltà anche nelle circostanze presenti all’epoca di Giosuè. Giuda e la duplice tribù di Giuseppe (Efraim e Manasse) ricevettero a sorte l’eredità prima di tutti gli altri. Ma mentre la tribù di Giuda procedette nel territorio assegnatole al sud, tutte le altre tribù rimasero ancora a Ghilgal; e anche in seguito, quando Efraim e Manasse erano nei loro possedimenti, tutto Israele, con l’eccezione di Giuda, era ancora accampato a Silo. Inoltre le due parti della nazione erano ora separate dal territorio che fu poi assegnato alla tribù di Beniamino, ma che in quel tempo non aveva nessun proprietario; e oltre a ciò l’altare, il tabernacolo e l’arca del patto si trovavano nel mezzo di Giuseppe e delle altre tribù ancora radunate a Silo”. — C. F. Keil e F. Delitzsch, Biblical Commentary on the Old Testament (Giosuè, Giudici, Rut), pp. 124, 125.
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SegaAusiliario per capire la Bibbia
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Sega
Strumento per tagliare costituito da una lama dentellata munita di uno o due manici, oppure da una lama fissata a un telaio. Le seghe più antiche non tagliavano in entrambe le direzioni: alcune tagliavano quando chi se ne serviva le tirava verso di sé, altre quando venivano spinte in avanti. Le seghe egiziane di solito erano di bronzo e avevano denti inclinati in direzione del manico. Una sega del genere tagliava quando veniva tirata verso la persona che se ne serviva. La lama era inserita nel manico o fissata mediante cinghie. Seghe con due manici munite di lama di ferro erano in uso presso gli assiri. I carpentieri ebrei e di altri paesi usavano la sega per tagliare il legname, e i muratori usavano seghe in grado di tagliare la pietra. — Isa. 10:15; I Re 7:9.
Davide mise i prigionieri ammoniti a segare pietre. (II Sam. 12:29-31) Secondo il testo masoretico di I Cronache 20:3 fra i loro arnesi c’erano “scuri”, o letteralmente “seghe di pietra”. Sembra che in certi casi per tagliare la pietra si usassero seghe munite di lama di rame con denti di pietra. Ma a quanto pare sotto la parte tagliente di una sega con lama di rame o di bronzo si metteva a volte un abrasivo come polvere di smeriglio per rendere più facile tagliare la pietra.
La persecuzione dei fedeli testimoni di Geova precristiani era stata a volte così violenta che alcuni furono uccisi essendo “segati a pezzi”. (Ebr. 11:37, 38) Secondo la tradizione l’empio re Manasse fece mettere a morte Isaia in questo modo estremamente penoso, ma le Scritture non ne parlano.
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SegnaleAusiliario per capire la Bibbia
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Segnale
Questo termine traduce comunemente l’ebraico nes. (CEI, NM) Sembra indicare un’asta o un palo fisso posto in luogo elevato e viene usato sia in senso letterale che figurativo. Non indica dunque un segnale per inviare messaggi, come un ‘segnale di fumo’ (Giud. 20:38, 40) o un “segnale di fuoco” (Ger. 6:1), indicato da altri vocaboli ebraici. Un palo del genere poteva servire come punto di riferimento intorno al quale si potevano radunare persone o eserciti. (Isa. 5:26; 13:2; 18:3; 30:17; 31:9; Ger. 4:6, 21; 50:2; 51:12, 27; confronta Salmo 60:4, NW, nota in calce). Per esempio, quando in un’occasione gli israeliti si lamentarono della manna e della mancanza di acqua, Geova li punì mandando fra loro serpenti velenosi. Ma dopo che si erano pentiti Geova ordinò a Mosè di fare un serpente e fissarlo a un’antenna (nes). “Mosè fece subito un serpente di rame e lo pose sull’antenna; e davvero accadde che se un serpente aveva morso un uomo ed egli guardava fisso il serpente di rame, rimaneva in vita”. (Num. 21:5-9) Evidentemente quell’antenna era stata collocata in un punto fisso, senza
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