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“Negli ultimi giorni”: Da quando?La Torre di Guardia 1981 | 1° aprile
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“ULTIMI GIORNI” DEL PATTO DELLA LEGGE E DEL SISTEMA GIUDAICO
9. Di quale patto il battesimo di Gesù e la sua unzione con spirito santo preannunciarono gli “ultimi giorni”, e perché?
9 Gesù nacque sotto il patto giudaico della Legge che aveva avuto come mediatore il profeta Mosè. Quando fu battezzato e unto con spirito santo, Gesù divenne il Mediatore di un nuovo patto che doveva essere stipulato con giudei o israeliti spirituali. Questo significò che erano arrivati gli “ultimi giorni” per il patto della Legge e il sistema giudaico imperniato sul tempio di Erode a Gerusalemme. Quando Gesù ascese al cielo come Mediatore fra Dio e i suoi discepoli, il nuovo patto fu convalidato con il valore del sangue del suo perfetto sacrificio umano. Se ne ebbe la prova quel meraviglioso giorno di Pentecoste con il versamento dello spirito santo, che produsse israeliti spirituali con i quali stipulare il nuovo patto. Contemporaneamente questo cancellò il vecchio patto della Legge stipulato con l’Israele carnale. (Efes. 2:15, 16; Col. 2:13, 14) Ma lo speciale favore di Dio verso gli ebrei fu prolungato di altri tre anni e mezzo, fino all’autunno del 36 E.V. Perché?
10. (a) Perché il favore di Geova verso i giudei continuò temporaneamente dopo la Pentecoste del 33 E.V.? (b) Comunque, quando ebbe fine il sistema giudaico in Medio Oriente?
10 Perché la profezia specificava che il particolare favore di Dio verso il popolo del suo patto sarebbe continuato per ‘settanta settimane di anni’, e quel periodo di 490 anni finì nel 36 E.V.; Gesù fu martirizzato alla metà di quella settantesima settimana. (Dan. 9:24-27, Antico Testamento, Agiografi, Marietti edit.) Ma Gerusalemme e il suo tempio non furono distrutti in quell’anno, né i giudei furono deportati quell’anno dalla provincia della Giudea. Quando questo accadde, nel 70 E.V., allora ebbe fine il sistema di cose giudaico in Medio Oriente. Quella era la “fine” che Gesù aveva in mente quando pronunciò la sua profezia ai discepoli.
11. (a) Cosa mostra che, nel pronunciare la sua profezia ai discepoli sul Monte degli Ulivi, Gesù aveva in mente la “fine” della Gerusalemme terrena? (b) Gesù stava forse dicendo che i “fissati tempi delle nazioni” avrebbero avuto inizio dopo la distruzione di Gerusalemme, cosa che sarebbe accaduta 37 anni dopo il discorso di Pietro alla Pentecoste?
11 Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni chiesero a Gesù: “Quando avverranno queste cose?” Quali cose? Girando per il tempio, Gesù aveva detto: “Vedete tutte queste cose? Veramente vi dico: Non sarà lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata”. (Matt. 24:1-3; Mar. 13:1, 2; Luca 21:5, 6) Nella profezia pronunciata in seguito sul Monte degli Ulivi, Gesù disse: “Vi sarà grande necessità nel paese e ira su questo popolo, e cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. (Luca 21:23, 24) Gesù non stava dicendo che i “fissati tempi delle nazioni” avrebbero avuto inizio nel 70 E.V. con la distruzione di Gerusalemme e lo spopolamento di tutta la Giudea. Quella fine calamitosa del sistema di cose giudaico imperniato su Gerusalemme e sul suo tempio avvenne 37 anni dopo il discorso di Pietro del giorno di Pentecoste, per cui egli poté dire correttamente che il versamento dello spirito di Dio avveniva negli “ultimi giorni” del sistema di cose giudaico.
12. Oltre a falsi Cristi o a falsi profeti, che altro doveva costituire il “segno” indicante che i suoi discepoli giudei vivevano negli “ultimi giorni”?
12 Nella sua profezia riportata in Matteo 24:4-22, Gesù mostrò che il semplice arrivo di falsi Cristi e falsi profeti non sarebbe stato tutto ciò che era compreso nel “segno” indicante che i suoi discepoli giudei vivevano negli “ultimi giorni” del sistema di cose giudaico. Gesù aggiunse: “Udrete di guerre e di notizie di guerre; non ne siate atterriti. Poiché queste cose devono avvenire, ma non è ancora la fine. Poiché sorgerà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno penurie di viveri e terremoti in un luogo dopo l’altro. Tutte queste cose sono il principio dei dolori d’afflizione.
13. Quali attività umane sarebbero state parte del “segno”?
13 “Quindi vi daranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a motivo del mio nome. E allora molti inciamperanno e si tradiranno e si odieranno gli uni gli altri. E molti falsi profeti sorgeranno e inganneranno molti; e a causa dell’aumento dell’illegalità l’amore della maggioranza si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine [tèlos]. Quando scorgerete perciò la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita nel luogo santo (il lettore usi discernimento), quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti”. — Matt. 24:3-16.
14. Secondo Paolo, cosa avrebbero fatto i giudei fino a quel momento?
14 Cosa sarebbe successo fino ad allora? Scrivendo verso il 50 E.V., l’apostolo Paolo disse riguardo agli ebrei: “Sempre colmano la misura dei loro peccati. Ma la sua ira [l’ira di Dio] è infine venuta su di loro”. (I Tess. 2:16) C’era da aspettarsi una cosa del genere negli “ultimi giorni” del sistema di cose giudaico in Medio Oriente.
15. Ebbero successo o no i tentativi degli ebrei di allontanare la “fine” dei loro “ultimi giorni” e perché?
15 Gli ebrei non cristiani cercarono di allontanare la fine degli “ultimi giorni” del loro sistema di cose palestinese. Nel 65 E.V. insorsero contro i dominatori romani. Come risultato fu istituito uno stato ebraico indipendente che durò circa cinque anni. Coniarono anche monete ebraiche per contrassegnare quegli anni disperati. Ma la fine (tèlos) giunse inesorabilmente nel 70 E.V. per mano dei romani.
16. (a) In II Timoteo 3:1-5, 12 Paolo si riferiva agli “ultimi giorni” degli ebrei (29-70 E.V.) o no? Perché? (b) Potevano esserci altri “ultimi giorni” che adempissero la profezia di Paolo?
16 Verso il 65 E.V., durante il suo secondo e ultimo imprigionamento prima del martirio, l’apostolo Paolo scrisse al fedele compagno missionario Timoteo. In II Timoteo 3:1-5, 12, Paolo descrisse le condizioni morali e religiose che sarebbero prevalse in quelli che egli chiama gli “ultimi giorni”. È probabile che Timoteo sia sopravvissuto alla distruzione di Gerusalemme del 70 E.V. Chiaramente, quindi, Paolo non scriveva a Timoteo circa gli “ultimi giorni” del sistema di cose giudaico, il periodo di tempo compreso fra il 29 e il 70 E.V. Paolo gli stava scrivendo circa un successivo periodo di ultimi giorni, posteriore alla distruzione di Gerusalemme, e che avrebbe avuto un adempimento su scala più ampia e non limitato al popolo ebraico, quindi su scala mondiale. Certo la rivolta giudaica degli anni 65-70 E.V. non adempì la predizione di Paolo riportata in II Timoteo 3:1-5. Quando i cristiani videro “la cosa disgustante”, l’esercito romano che avrebbe causato la desolazione, “stabilita nel luogo santo”, o nei pressi del tempio, fuggirono da Gerusalemme e dalla Giudea e si rifugiarono in Perea.
LA DURATA DI QUALI “ULTIMI GIORNI”?
17. Se si sostenesse che gli “ultimi giorni” corrispondano all’intera “èra cristiana” fino ai nostri giorni, cosa significherebbe questo in quanto alla loro durata?
17 Tuttavia alcuni studenti della Bibbia potrebbero sostenere che gli “ultimi giorni” abbraccino l’intera “èra cristiana”, dal giorno della Pentecoste, quando Pietro citò Gioele 2:28-32, fino ai nostri giorni (1981) e oltre, nell’indefinito futuro. Ebbene, cosa significherebbe questo? La cosiddetta èra giudaica si estese dal 1513 a.E.V., quando fu istituito il patto della Legge al Sinai, fino al 70 E.V. Fu un periodo di 1.582 anni. In paragone, quanto è lunga la cosiddetta èra cristiana, se calcolata dalla Pentecoste del 33 E.V., quando fu versato lo spirito santo e fu istituita la prima congregazione cristiana nell’antica Gerusalemme? Dura già da quasi 1.948 anni. Questo significherebbe che gli “ultimi giorni”, se scorressero contemporaneamente all’èra cristiana, sarebbero di centinaia d’anni più lunghi della precedente èra giudaica. Strano, non è vero?
18. Poiché il versamento dello spirito santo, nonostante la grande apostasia, è continuato durante l’intera “èra cristiana”, cosa potrebbe dire qualcuno circa l’espressione “ultimi giorni”?
18 Alcuni, però, potrebbero fare questa obiezione: Non era negli “ultimi giorni” che doveva essere versato lo spirito santo? E non è stato versato senza interruzione, nonostante la grande apostasia, dalla Pentecoste del 33 E.V. fino ad oggi? In anni recenti non ci sono forse stati alcuni che hanno detto di essere stati unti con spirito santo, così che sentono di dover prendere gli emblemi alla Cena o Pasto Serale del Signore? Logicamente, quindi, non fa coincidere questo gli “ultimi giorni” di Atti 2:16-21 con l’intera èra cristiana, con questo lungo e ininterrotto periodo di versamento dello spirito di unzione?
19. A chi furono inizialmente rivolte le parole di Gioele 2:28-32, e la profezia si adempì prima che iniziassero gli “ultimi giorni” del loro sistema di cose in Palestina, o durante quei giorni?
19 Dobbiamo però riconoscere che il periodo in cui Dio concesse favore in senso spirituale ai circoncisi giudei finì nel 36 E.V., quando i non giudei, i gentili, cominciarono ad essere ammessi nella congregazione dei discepoli di Cristo generati dallo spirito. Inoltre, i giorni del sistema di cose giudaico, con il suo tempio a Gerusalemme, continuarono ancora fino al 70 E.V. La profezia di Gioele 2:28-32, citata dall’apostolo Pietro il giorno di Pentecoste, fu rivolta inizialmente ai circoncisi giudei, e la storia biblica mostra che vi fu un versamento dello spirito di unzione durante gli “ultimi giorni” del sistema di cose giudaico nella Terra Promessa, e non prima di quei “giorni”. Tali giorni non furono certamente gli ultimi giorni dell’impero romano, sesta potenza mondiale della storia biblica. Quella sesta potenza mondiale non fu sostituita dalla settima potenza mondiale (l’impero britannico con le sue colonie americane) se non nel 1763 E.V., in adempimento della settima testa della simbolica bestia selvaggia di Rivelazione 13:1-3, bestia dotata di sette teste e dieci corna.
20. Attualmente, quali elementi politici internazionali sono incontestabilmente nei loro “ultimi giorni”?
20 Oggi è incontestabile che l’impero britannico, con il relativo “Commonwealth”, e il suo alleato, gli Stati Uniti d’America, sono nei loro “ultimi giorni”. Nei suoi “ultimi giorni” è pure quell’organizzazione internazionale di cui tali elementi politici sono fervidi sostenitori, cioè le Nazioni Unite, composte di 152 nazioni membri. Com’è dunque irragionevole sostenere che la lunga èra cristiana costituisca gli “ultimi giorni” menzionati nella profezia di Gioele!
21. C’è qualche motivo di credere che in relazione alla profezia di Gioele sullo spirito santo non possa esserci un altro simile periodo di “ultimi giorni”, un parallelo?
21 Basandosi sugli effettivi sviluppi, l’apostolo Pietro applicò la profezia di Gioele alla parte finale del sistema di cose giudaico in Medio Oriente. Ma Pietro non stava dicendo, come non è detto nemmeno in Gioele 2:28, 29, che non vi sarebbe stato un altro periodo simile di “ultimi giorni”, un parallelo, durante il quale, in modo corrispondente, ci sarebbe stato un evidente versamento di spirito santo.
22. (a) Tutti gli aspetti della profezia di Gioele 2:28-32 ebbero adempimento durante gli “ultimi giorni” dell’antico sistema giudaico? (b) Ebbero allora adempimento tutte le parti della composita domanda rivolta a Gesù dai discepoli, o cos’altro restava da dimostrare?
22 Inoltre, ciò che Gioele predisse in relazione col versamento dello spirito santo, cioè portenti celesti, segni terrestri, sangue, fuoco, vapore di fumo, oscuramento del sole, mutamento della luna in sangue, non si adempì tutto negli “ultimi giorni” in cui visse l’apostolo Pietro. Di conseguenza, affinché Geova, l’Ispiratore della profezia, si mostrasse verace in tutto ciò che aveva predetto, doveva esserci un altro periodo di tempo chiamato “ultimi giorni”, perché si realizzassero tutte le parti della sua profezia. Bisognava ancora addurre fatti storici per rispondere alla domanda rivolta a Gesù Cristo dai quattro apostoli: “Quale sarà il segno della tua presenza [parusìa] e del termine del sistema di cose?” (Matt. 24:3) Dalle prove oggi disponibili è chiaro che noi stessi stiamo vivendo nel moderno adempimento degli “ultimi giorni”. Ma da quando, e perché? Nel prossimo articolo esamineremo attentamente questa domanda.
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Dopo questi “ultimi giorni”, il messianico regno di Dio!La Torre di Guardia 1981 | 1° aprile
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Dopo questi “ultimi giorni”, il messianico regno di Dio!
1. (a) L’espressione ‘gli ultimi giorni’ implica che cosa in relazione a tale periodo? (b) Gli “ultimi giorni” del sistema giudaico ebbero una fine?
UN PERIODO chiamato ‘gli ultimi giorni’ dovrebbe avere una fine. Nel caso degli ebrei e del loro tempio ricostruito a Gerusalemme, quei giorni finirono nell’anno 70 E.V. Altrimenti, perché mai avrebbero dovuto essere chiamati ‘gli ultimi giorni’? Storicamente ebbero una fine (tèlos). Parlando degli ultimi giorni del sistema di cose giudaico, Gesù disse: “Allora vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più. Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati”. — Matt. 24:21, 22; Mar. 13:19, 20.
2. (a) Chi furono gli “eletti” a motivo dei quali la “grande tribolazione” abbattutasi su Gerusalemme fu abbreviata? (b) Quale interpretazione delle profetiche parole di Gesù le renderebbe perlomeno strane?
2 Si dice che 97.000 ebrei che si trovavano dentro Gerusalemme siano sopravvissuti all’assedio e alla distruzione della loro città santa e del tempio costruito dal re Erode. Tuttavia non erano loro gli “eletti” a motivo dei quali quella “grande tribolazione” era stata abbreviata. Questi erano invece i cristiani, che, quando nel 66 E.V. fu tolto il primo assedio, ubbidirono prontamente al comando di Gesù riportato in Matteo 24:16-20 e fuggirono dalla città condannata abbandonando la provincia della Giudea. La situazione allora fu abbastanza brutta. Ma se le parole di Gesù al riguardo, in Matteo 24:21, 22, Marco 13:19, 20, si limitassero esclusivamente alla fine (tèlos) di Gerusalemme nel 70 E.V., allora il suo modo di esprimersi sarebbe piuttosto strano. Non si trattò certo della più grande tribolazione di tutta la storia umana.
3. Le descrittive parole di Gesù assumono le giuste proporzioni solo se si considera la distruzione dell’antica Gerusalemme da quale punto di vista?
3 Le parole di Gesù assumono le giuste proporzioni solo se si considera la distruzione di Gerusalemme un tipo o una prefigurazione di una “grande tribolazione” senza paralleli e ancora futura, la distruzione della cristianità, che vanta quasi mille milioni di membri. La sua distruzione darà inizio a quella dell’intero impero mondiale della falsa religione. Dopo breve tempo seguirà la distruzione di tutti gli elementi mondani che si saranno separati da quel babilonico impero mondiale della falsa religione, ma non per schierarsi dalla parte del messianico regno di Dio. Il numero di vite umane che saranno spazzate via durante quella “grande tribolazione” supererà di gran lunga quello delle persone distrutte nel diluvio dei giorni di Noè, che ebbe luogo nel 2370-2369 a.E.V.
4. (a) Le “guerre e notizie di guerre” in merito alle quali Gesù profetizzò erano quelle che dovevano accadere in quale periodo di tempo? (b) Cosa indica il fatto che sono chiamate “il principio dei dolori d’afflizione”?
4 Nella profezia di Gesù riportata in Matteo 24:4-22, le “guerre e notizie di guerre” di cui parlò erano limitate a un particolare periodo di tempo. Nel caso del sistema di cose giudaico, in merito al quale i suoi discepoli rivolsero inizialmente la domanda, si trattò del periodo degli “ultimi giorni” dal 29 al 70 E.V. Quel periodo fu veramente contrassegnato da “guerre e notizie di guerre”, insieme a carestie, pestilenze e terremoti. Senza dubbio gli ebrei risentirono in qualche misura l’effetto di quegli eventi calamitosi. Ma Gesù disse che quelle cose non sarebbero state altro che “il principio dei dolori d’afflizione”. (Matt. 24:8) Non sarebbero stati i finali dolori di morte.
5. (a) Quegli avvenimenti calamitosi portarono forse alla “presenza” di Cristo e al “termine del sistema di cose”? (b) Inoltre, la predicazione del Regno fu compiuta o no nella misura predetta, e perché?
5 Quegli eventi disastrosi portarono alla fine (tèlos) del sistema di cose giudaico in Palestina. Ma, come possiamo comprendere oggi, non furono “il segno della . . . presenza [di Cristo] e del termine del sistema di cose”, cose incluse nella serie di domande poste dai discepoli. (Matt. 24:3; Mar. 13:4) Inoltre, durante gli “ultimi giorni” del sistema di cose giudaico, la predicazione di “questa buona notizia del regno . . . in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni” fu necessariamente compiuta su scala ridotta, a causa della scarsità di predicatori del Regno, e tale predicazione dovette svolgersi sotto persecuzione. (Matt. 24:9-14) Ma il mondo intero, ovviamente, restava per loro un campo aperto, poiché la predicazione del Regno non doveva limitarsi ai circoncisi giudei. Dopo la risurrezione di Gesù dai morti, i suoi discepoli dovettero ubbidire al suo comando di andare e ‘fare discepoli di persone di tutte le nazioni’. (Matt. 28:19, 20) Perciò la predicazione del Regno su scala mondiale era ancora futura dopo il 70 E.V.
6. (a) Quali cose era predetto che dovevano accadere dopo la tribolazione di quei giorni sugli ebrei? (b) Perché gli “eletti” non si sarebbero uniti a “tutte le tribù della terra” nel far lamento?
6 Riferendosi alla “grande tribolazione” che si sarebbe abbattuta su Gerusalemme nel 70 E.V., Gesù proseguì parlando di cose che dovevano avvenire “immediatamente dopo la tribolazione di quei giorni”. (Matt. 24:29) Sarebbe apparso “il segno del Figlio dell’uomo”; vi sarebbe stato lamento, non semplicemente da parte delle dodici tribù disperse degli ebrei naturali, ma da parte di “tutte le tribù della terra”. Inoltre vi sarebbe stato un radunamento di tutti “i suoi eletti” fino a completarne il numero. Quegli “eletti” non si sarebbero uniti a “tutte le tribù della terra” nel far lamento per l’incombente calamità mondiale. Si sarebbero rallegrati, anziché far lamento, per l’apparizione in cielo del “segno del Figlio dell’uomo”. (Matt. 24:30, 31) Si sarebbero rallegrati avendo la prova di trovarsi negli “ultimi giorni” del vecchio sistema mondiale. Da quel luttuoso anno del 1914, anno in cui scoppiò la prima guerra mondiale, se ne sono avute prove sovrabbondanti.
7. Secondo la preghiera del Padrenostro, cosa c’è da aspettarsi dopo la fine degli “ultimi giorni” del sistema di cose mondiale?
7 Gli “ultimi giorni” di qualsiasi cosa devono essere seguiti da qualcos’altro. Cosa ci sarà dopo gli “ultimi giorni” di questo sistema di cose globale? Indipendentemente da ciò che gli esperti del mondo prevedono possa essere la condizione della terra dopo un’eventuale terza guerra mondiale, i testimoni di Geova prevedono che ci sarà il messianico regno di Dio, quello per cui Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare nel Padrenostro. — Matt. 6:9, 10.
8. Perché i cristiani continuano a pronunciare il Padrenostro nonostante ciò che Paolo scrisse verso il 60-61 E.V. in Colossesi 1:13?
8 Pronunciamo ancora quella preghiera a prescindere da ciò che Paolo scrisse in Colossesi 1:13, verso il 60-61 E.V. A quel tempo egli scrisse: “Egli [il Padre celeste] ci ha liberati dall’autorità delle tenebre e ci ha trapiantati nel regno del Figlio del suo amore”. Questo si riferisce a un regno spirituale in cui i cristiani di Colosse furono trapiantati mentre erano ancora in carne ed ossa sulla terra, in una città religiosamente tenebrosa dell’Asia Minore. Innegabilmente quella loro condizione spirituale sulla terra durante il dominio di Satana il Diavolo non era l’adempimento della preghiera del Padrenostro: “Padre, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo
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