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Il Pastore eccellente e “questo ovile”La Torre di Guardia 1984 | 15 luglio
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a parlare di un nuovo ovile del quale egli, il Pastore eccellente, era la porta in un altro senso.
16. (a) Quale precedente indicazione c’era stata che Geova avrebbe avuto un nuovo ovile? (b) Come mostrò Gesù che il nuovo ovile stava per venire all’esistenza?
16 Quei giudei che rifiutarono di divenire suoi discepoli paragonabili a pecore pensarono che il loro fosse l’unico ovile che Geova Dio aveva in mente e che esso avrebbe continuato a esistere nell’indefinito futuro. Non tennero conto del fatto che Geova Dio, secondo la profezia di Geremia 31:31-34, aveva promesso di istituire un “nuovo patto”. Questo significava una nuova relazione con Geova Dio, e, quindi, un nuovo simbolico ovile. Gesù Cristo non fu la porta di un ovile destinato a cadere in disuso perché non più circondato dal muro della protezione di Geova. (Ebrei 8:7-13) La notte in cui celebrò l’ultima Pasqua con i suoi discepoli giudei, Gesù disse qualcosa di significativo allorché offrì loro il vino pasquale. Attribuì al vino un significato simbolico dicendo: “Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che sarà versato in vostro favore”. — Luca 22:20; Matteo 26:27-29.
17, 18. (a) Cos’era questo nuovo ovile di cui Gesù era il Pastore eccellente? (b) In che senso poteva anche essere paragonato alla porta di questo nuovo ovile?
17 Gesù Cristo doveva essere la porta di un ovile durevole, che avrebbe preso il posto del precedente ovile riservato agli israeliti naturali sotto il patto della Legge mosaica. Quando Gesù lasciò i discepoli sulla terra e ascese al cielo, 40 giorni dopo la sua risurrezione dai morti, era ancora in possesso del suo diritto alla vita umana perfetta, non avendolo perso a causa di qualche peccato commesso nella carne. (Isaia 53:3-12; Atti 8:30-35) Fu quindi in grado di agire da Mediatore e usare questo suo diritto alla vita, simboleggiato dal suo sangue, per convalidare un nuovo patto, un patto migliore, a favore dei suoi discepoli sulla terra. Fece questo più tardi il giorno di Pentecoste del 33 E.V., quando sui suoi ubbidienti discepoli giudei in attesa a Gerusalemme fu versato lo spirito santo.
18 In tal modo quei discepoli furono introdotti nel nuovo patto, e venne all’esistenza un nuovo ovile, una relazione con Geova Dio basata sul nuovo patto convalidato dal sangue di Gesù Cristo. Le simboliche pecore in questo nuovo ovile erano generate e unte dallo spirito di Geova. Gesù Cristo era la porta di questo ovile e anche il Pastore eccellente costituito da Geova sulle pecore all’interno di questo ovile.
19. In che modo si adempì la profezia di Zaccaria 13:7?
19 Per parte di tre giorni Gesù, mentre era in arresto e poi morto nella tomba, dovette affidare completamente i suoi discepoli simili a pecore alla cura del Pastore supremo, Geova Dio. Fu allora che si adempì l’espressione di Geova riportata in Zaccaria 13:7, e cioè: “Colpisci il pastore, e si disperdano quelle pecore del gregge; e per certo volgerò la mia mano su quelle che sono insignificanti”. La mano del Pastore Onnipotente, Geova, fu volta su quegli insignificanti discepoli, finché non furono riconsegnati al risuscitato Sottopastore, Gesù Cristo. — Matteo 26:31, 32.
20. In che modo Giovanni 10:16 porta ad aspettarsi che venisse all’esistenza un altro ovile ancora, e perché questo dovrebbe interessarci?
20 Ma tenendo presente questo nuovo ovile sotto il Pastore eccellente, notate ciò che Gesù disse in Giovanni 10:16: “Ho altre pecore che non sono di questo ovile; quelle pure devo condurre”. Non indica questo che avrebbe avuto un altro ovile, un secondo, per il quale sarebbe stato il Pastore eccellente? In tal caso quando sarebbe venuto all’esistenza e chi sarebbero state le pecore di questo ovile? Sono domande molto appropriate, e le risposte possono avere diretta relazione con la vostra speranza e le vostre prospettive eterne. Esaminiamo dunque l’argomento.
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Il recente ovile per le “altre pecore”La Torre di Guardia 1984 | 15 luglio
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Il recente ovile per le “altre pecore”
“Ho altre pecore che non sono di questo ovile; quelle pure devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore”. — GIOVANNI 10:16.
1. Chi altri venne introdotto nell’ovile dell’Israele spirituale nel 36 E.V.?
CON l’istituzione del nuovo ovile dell’Israele spirituale alla Pentecoste del 33 E.V., il precedente ovile dei giudei naturali sotto il patto della Legge mosaica, avendo assolto la sua funzione, scomparve. Tre anni e mezzo dopo ci furono la conversione, il battesimo e l’unzione mediante lo spirito, del centurione romano Cornelio e dei suoi familiari e amici credenti a Cesarea. Così gli incirconcisi gentili non prosèliti furono introdotti nell’ovile del quale Gesù Cristo è “la porta”. (Atti, capitolo 10) Questo ovile racchiude l’“Israele di Dio” cioè gli israeliti secondo lo spirito o israeliti spirituali. Si può forse dire di loro — giudei o gentili — che ‘non siano di questo ovile’, l’ovile allestito secondo la disposizione del nuovo patto? No di certo! — Galati 6:16; Giovanni 10:16.
2. In che modo Gesù serve ancora in qualità di Pastore eccellente per coloro che sono nel nuovo patto?
2 In questa tarda data c’è ancora sulla terra un rimanente di questo Israele di Dio, a conferma del fatto che Gesù Cristo, il Mediatore del nuovo patto, è stato un Pastore fedele ed eccellente.
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