BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Com’erano considerati nel primo secolo gli esattori di tasse
    La Torre di Guardia 1974 | 15 agosto
    • DISONESTÀ DEGLI ESATTORI DI TASSE

      Al tempo del ministero terreno di Gesù gli esattori di tasse erano spesso speculatori e uomini di dubbie qualità morali. Molti estorcevano denaro, attribuendo alle merci valori fittizi ai fini delle tasse e quindi offrendosi di prestare denaro — ad alti tassi d’interesse — a quelli che non erano in grado di pagare. Col bastone in mano, e la targa d’ottone ben visibile sul petto, fermavano le carovane ed esigevano che tutto fosse rovesciato per terra a scopo d’ispezione. Dopo di che prendevano quello che volevano, portando via spesso le grasse bestie da soma e sostituendole con altre scadenti.

      Non sorprende, perciò, che gli esattori di tasse giudei fossero disprezzati. Essendo essi al servizio di una potenza straniera, Roma, e a stretto contatto con i Gentili “impuri”, la loro presenza era causa d’irritazione. Gli altri Giudei evitavano in genere di frequentarli volontariamente. (Matt. 18:17) Gli esattori di tasse erano classificati con persone note per i loro peccati, incluse le meretrici. (Matt. 9:11; 11:19; 21:32; Mar. 2:15; Luca 5:30; 7:34) Fra i Giudei non si considerava peccato ingannare un esattore di tasse. Il Talmud classificava gli esattori di tasse insieme agli assassini e al ladroni, e i loro guadagni erano considerati frutto di inganno e violenza, e non erano ritenuti adatti neppure per essere accettati come carità.

      COME GESÙ CONSIDERÒ IL PAGAMENTO DELLE TASSE

      Quindi, il pagamento delle tasse era un soggetto che dava luogo ad accesi e amari sentimenti. Sapendo ciò, i nemici di Gesù cercarono di prenderlo in trappola in relazione al pagamento delle tasse. In un’occasione certi seguaci del partito di Erode e alcuni discepoli dei Farisei chiesero a Gesù: “È lecito pagare il tributo a Cesare o no?” — Matt. 22:17.

      Poiché il “tributo” era riscosso dai funzionari imperiali, se Gesù avesse dato una risposta negativa sarebbe stata sedizione contro Roma. D’altronde, i Giudei in genere si irritavano di dover ammettere che erano sottomessi a Roma pagando questa tassa. Se avesse dato una risposta positiva Gesù sarebbe stato pertanto guardato con disfavore dai Giudei in genere. Discernendo il motivo degli interroganti, Gesù disse loro: “Perché mi mettete alla prova, ipocriti? Mostratemi la moneta del tributo”. Il racconto continua: “Essi gli portarono un denaro. Ed egli disse loro: ‘Di chi è questa immagine e questa iscrizione?’ Dissero: ‘Di Cesare’. Quindi disse loro: ‘Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio’”. — Matt. 22:18-21.

      Pertanto Gesù dichiarò un principio che i suoi ascoltatori dovevano applicare a sé. Se decidevano di riconoscere che il denaro apparteneva a “Cesare” perché esso lo emetteva e gli attribuiva un particolare valore, potevano capire che era corretto pagare le tasse. Inoltre, sapevano che lo stato romano forniva numerosi servizi ai popoli soggetti. Si dovevano pagare le tasse in cambio di questi utili servizi.

      ATTEGGIAMENTO DI GESÙ VERSO GLI ESATTORI DI TASSE

      Naturalmente, Gesù Cristo non scusò la corruzione prevalente fra gli esattori di tasse. Ma fu sempre pronto ad aiutarli spiritualmente. Per questa ragione i suoi nemici lo definirono “amico di esattori di tasse e peccatori”. — Matt. 11:19.

      Ciò nondimeno, nessun esattore di tasse divenne un vero “amico” di Gesù fin quando non cambiò la sua condotta. Pertanto, in una delle sue illustrazioni, Gesù mostrò che l’esattore di tasse il quale riconobbe umilmente d’essere un peccatore e si pentì era più giusto del Fariseo che superbamente si considerava giusto. (Luca 18:9-14) Fra tali pentiti esattori di tasse vi furono Matteo e Zaccheo, che ebbero entrambi la prospettiva di divenire membri del regno dei cieli. — Si paragoni Matteo 21:31, 32.

      L’atteggiamento di Gesù verso gli esattori di tasse dovrebbe essere fonte di incoraggiamento per tutti quelli che ritengono che la loro linea di condotta sia stata spregevole agli occhi di Geova Dio. Possono avere la certezza che, dopo essersi pentiti e avere messo la loro vita in armonia con le esigenze divine esposte nella Bibbia, otterranno il perdono di Dio e una coscienza pura. Il fatto che uomini come il ricco esattore di tasse Zaccheo cambiarono le loro vie illustra che quelli che lo desiderano possono seguire una condotta simile. — Isa. 55:7.

  • Siete considerato “d’indole mite e modesto di cuore”?
    La Torre di Guardia 1974 | 15 agosto
    • Siete considerato “d’indole mite e modesto di cuore”?

      COME sono avvincenti le parole del Figlio di Dio: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. . . . poiché io sono d’indole mite e modesto di cuore, e troverete ristoro per le anime vostre”. (Matt. 11:28, 29) Ci sforziamo per assomigliargli?

      Gli uomini che nella congregazione cristiana prestano servizio come sorveglianti (anziani) riconosceranno che il bisogno di ristoro non finisce automaticamente una volta che gli individui si sono rivolti al Figlio di Dio e ne sono divenuti discepoli. Vivendo nelle oppressive condizioni del mondo attuale, i discepoli cristiani sono quotidianamente colpiti da molti degli stessi difficili problemi che le persone in genere devono sopportare. Oltre a ciò, possono ‘soffrire per amore della giustizia’ in quanto devono sopportare l’opposizione di coniugi o parenti increduli, datori di lavoro, colleghi, compagni di scuola o da altre fonti. Quanto beneficio possono trarre dagli anziani che sono benigni e comprensivi!

      Sì, rappresentando il governo del regno di Cristo come essi fanno, gli anziani dovrebbero cercare di corrispondere alla descrizione dei “principi” che viene fatta in Isaia 32:1, 2, essendo un ristoro come “un luogo per celare dal vento e un nascondiglio dal temporale, come corsi d’acqua in un paese senz’acqua, come l’ombra di una gran rupe in una terra esausta”.

      IL GIUSTO SPIRITO RENDE AVVICINABILI

      Per essere così, naturalmente, dobbiamo renderci avvicinabili. Forse possiamo personalmente pensare di esserlo. Tuttavia chiunque di noi potrebbe giustamente farsi domande come queste: ‘Quali specie di persone mi avvicinano? Ci sono fra loro gli umili e anche i timidi? Che dire se quelli che mi avvicinano sono principalmente le persone dalla personalità più dominante, forse quelle che tendono anche ad adulare o, in senso opposto, che sono inclini a esprimere aspre critiche? Questo non mi mostrerebbe davvero avvicinabile, non vi pare?’ — Giac. 4:6.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi