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Quando il Cristianesimo fu messo al bandoLa Torre di Guardia 1953 | 15 febbraio
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recato sui Cristiani da parte dei loro avversari. Tuttavia, alla luce della loro attitudine altrimenti intrepidissima e incrollabilissima di fronte ai loro oppressori, non è verosimile che per evitare un altro po’ di umiliazione si astenessero dal mettere alla luce il loro supposto simbolo sacro. Molto più verosimile è che a quei tempi i Cristiani rifiutarono recisamente l’universale accettazione della croce. Languendo sotto l’ardore del ripudio nelle catacombe, la Catholic Encyclopedia ammette: “Gli scrittori cattolici hanno talvolta trovato nelle figure delle catacombe un contenuto dogmatico più ricco di quello che uno stretto esame può provare”.
È interessante il fatto che, benché costretti a incontrarsi clandestinamente sotto terra, quei Cristiani primitivi non vi tennero affatto celata la loro luce. Come Cristo aveva comandato, essi la mettevano in alto su “candelieri” mediante un’opera di testimonianza pubblica. Per quanto questo attirasse l’infuriata malignità di molti, esso recò indicibile speranza ad altri che si associarono con la comunità cristiana. Carlo Maitland, in The Church in the Catacombs (La chiesa nelle catacombe), presenta questa attività di conversione dei Cristiani come il massimo fattore aggravante della loro persecuzione, a causa del quale altre accuse erano inventate dalle autorità. La loro iniquità si può vedere dal fatto che per il semplice motivo di celebrare segretamente la Cena del Signore subirono l’interdizione ufficiale. Da ciò che si può dire secondo le antiche iscrizioni quei Cristiani non approvarono la struttura gerarchica che la Roma papale copiò dalla Roma pagana. Le autorità trovano al posto della voce di vescovi e dottori la semplice speranza di persone come Maria e Marta al sepolcro di Lazzaro. Le illustrazioni accentuano questo fatto invece della supremazia di gerarchi o della dipendenza del popolo da costoro per istruzione. I comuni luoghi funebri uguali per tutti riflettono ulteriormente l’ammaestramento di Gesù: ‵Voi siete tutti fratelli”.
IL CRISTIANESIMO LIBERO
Solo perché manca un favorevole parallelo fra la chiesa primitiva e la Cristianità di oggi, dobbiamo noi concludere con cinismo che in questo tempo non esista assolutamente nessuna verità? Non è possibile, quando si considera che senza l’aiuto della religione, della politica, di ricchezza e posizione mondana, invero senza la Cristianità, un gioioso messaggio della nascita del regno di Dio, la speranza di tutte le nazioni, è stato proclamato in tutto il mondo in una maniera intensificata nei trascorsi trent’anni e più. I portatori di queste buone notizie sono conosciuti in tutto il mondo per la loro singolare posizione di separazione dal mondo, per la loro intraprendente costanza nel mandare avanti il loro lavoro, per l’opposizione che hanno incontrata in tutto il globo. Sono pure conosciuti come i testimoni di Colui che essi rappresentano, testimoni di Geova. I sorprendenti paragoni in certi principi fondamentali della loro opera e del loro insegnamento con quelli della chiesa dei primi tre secoli colpiscono gli occhi degl’investigatori. E le accuse sollevate per fermare il loro lavoro sono state altrettanto assurde nel forsennato tentativo di celare il vero motivo. Ecco, difatti, nel Canada un’assemblea di testimoni di Geova vi fu anche interrotta e disorganizzata durante l’interdizione del tempo di guerra mentre si erano radunati senza nessun minaccioso proposito all’infuori di quello di celebrare la Cena del Signore!
I fatti quando sono esaminati nel loro insieme semplicemente dimostrano che la verità non è mai stata bene accolta da questo vecchio mondo d’iniquità. Questo fu vero al tempo di Cristo, questo è vero oggi. Come egli predisse: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. (Giov. 15:20) Per lunghi secoli le persone di buona volontà hanno dovuto aspettare mentre il Cristianesimo era messo al bando, più tardi immischiato nel paganesimo, e da allora mal rappresentato al mondo per secoli. Ma ora un programma di educazione biblica circonda il mondo e con intendimento più chiaro che mai, per la speranza di persone in ogni luogo. La verità splende più luminosa che in qualsiasi altro periodo della storia umana che dura da circa 6.000 anni. Benché nel tempo sia stata negata da ogni governo terreno, benché ripetutamente bandita, la verità ha infranto ogni legame, è in aumento, e riempirà la terra. — Hab. 2:14.
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Giovanni, l’apostolo dilettoLa Torre di Guardia 1953 | 15 febbraio
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Giovanni, l’apostolo diletto
PER IL Cristiano che conosce la sua Bibbia, i nomi dei vari apostoli suscitano immediatamente associazioni di idee. Matteo, l’esattore di tasse; Tommaso, il dubbioso; Pietro, l’apostolo con le chiavi Paolo, apostolo dei Gentili; Giuda Iscariota, il traditore. E l’apostolo Giovanni? L’apostolo diletto.
Giovanni faceva parte dei primi quattro, tutti pescatori, chiamati da Gesù per divenire suoi discepoli. Nel momento in cui Gesù chiamò lui e suo fratello Giacomo essi erano occupati nella riparazione di reti in una barca col loro padre Zebedeo. (Matt. 4:21, 22) Quando fu chiamato da Gesù Giovanni non domandò: Che cosa accadrà all’industria peschereccia di mio padre? Come potrò provvedere per me stesso se divento un seguace di Gesù? Né chiese del tempo per pensarci prima. No, egli immediatamente lasciò suo padre e la sua industria peschereccia e cominciò la sua carriera come pescatore di uomini.
Quale nuova vita s’aprì in tal modo per Giovanni! Quale privilegio ebbe egli di trovarsi così intimamente associato col Messia da lungo tempo atteso; con Colui che era stato assieme a Geova Dio dall’antichità, prima che qualsiasi altra cosa o persona fosse creata; d’essere con Colui che fu il primogenito di tutte le creature, e per mezzo del quale tutte le altre cose vennero all’esistenza! (Prov. 8:22-30; Col. 1:15; Giov. 1:3, NW) Quale preziosa pratica acquistava egli, in comune con gli altri discepoli, mentre giornalmente ascoltava la predicazione di Gesù e l’accompagnava nei suoi viaggi missionari! E poi ricevere la commissione e la facoltà di compiere la stessa opera! “Mentre andate, predicate, dicendo: ‘Il regno dei cieli si è avvicinato.’ Sanate i malati, risuscitate le persone morte, mondate i lebbrosi, cacciate i demoni. Avete ricevuto gratuitamente, date gratuitamente”. Si potrebbe paragonare tale opera con quella di rammendar reti? Mai! — Matt. 10:5-15; Luca 8:1, NW.
È generalmente ritenuto che Giovanni fosse il più giovane dei dodici, e non senza buon motivo. Non soltanto egli sopravvisse evidentemente agli altri, ma nelle narrazioni scritturali, ogni qual volta egli viene menzionato con uno, due o tre altri il suo nome viene sempre per ultimo. Giovanni fu uno dei tre discepoli che Gesù ripetutamente preferì agli altri, come alla risurrezione della figlia di Iairo, nella scena della trasfigurazione, e nel giardino di Getsemani. (Negli anni successivi Pietro e Giovanni, insieme a Giacomo fratello di Gesù, erano citati da Paolo come colonne della chiesa.) — Matt. 17:1; Mar. 5:37; 14:33; Gal. 2:9.
Giovanni era non soltanto tra i pochi favoriti e preferiti, ma Gesù lo mise in una classe a sé conferendogli un’affezione speciale; tanto che Giovanni ripetutamente si riferisce a se stesso come al discepolo che Gesù amava. Giovanni occupava la posizione del seno del suo Maestro in quell’ultima pasqua celebrata insieme e a lui Gesù raccomandò sua madre il pomeriggio successivo. Perché Gesù preferiva così Giovanni? — Giov. 13:23; 19:26; 20:2; 21:7, 20.
Gesù era venuto al popolo recando il nome di Geova, ma invece di adorare Lui la gente era immersa nella tradizione. Seguiva puramente le forme esteriori di culto, mentre i loro cuori erano assai lontani da Geova. E i loro capi religiosi avevano tanto poco amore verso i loro simili quanto ne avevano per Geova Dio. Che cosa importava loro se i morti erano risuscitati, i lebbrosi risanati, gli storpi guariti e ai poveri era dichiarata la buona notizia del regno di Dio? La loro principale preoccupazione era la loro riputazione fra il popolo. — Matt. 6:1-8; 11:4-6; Mar. 7:1-15.
Gesù smascherò la loro follia e ipocrisia e mostrò loro che l’intera legge può essere riassunta in una sola parola, amore, e che Dio voleva misericordia e non sacrificio. Infatti, l’intero ministero di Gesù fu una continua espressione d’amore, verso il suo Padre celeste e verso i suoi simili, sia con la parola che con l’azione. Dagli scritti di Giovanni è evidente ch’egli apprezzò profondamente l’importanza che Gesù dava all’amore. Nessuna meraviglia, quindi, che Gesù trovasse in Giovanni una più stretta affinità, una più armoniosa intesa della mente e del cuore ch’egli non riscontrasse in alcuno degli altri. — Matt. 9:13; 22:37-40.
Si notino i seguenti esempi che illustrano il punto suddetto: Poiché Dio amò tanto il mondo che diede il suo unigenito Figlio”. “Voi pure dovete lavare i piedi l’uno all’altro”. “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore fra di voi”. “Se qualcuno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio l’amerà, e noi andremo a lui e dimoreremo con lui”. “Questo è il mio comandamento, che amiate l’un l’altro come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di questo, che sacrifichi la sua anima a favore dei suoi amici”. — Giov. 3:16; 13:14, 35; 14:23; 15:12, 13, NW.
E non soltanto Giovanni mise in risalto l’importanza attribuita all’amore ma lui stesso fece dell’amore il tema delle sue epistole. “Vedete quale specie di amore il Padre ci ha dato, così che siamo chiamati figli di Dio”. E di nuovo: “Diletti, continuiamo ad amarci l’un l’altro, perché l’amore è da Dio, e chiunque ama è stato generato da Dio e acquista la conoscenza di Dio. Chi non ama non è venuto a conoscere Dio, perché Dio è amore”. — 1 Giov. 3:1; 4:7, 8, NW.
GIOVANNI NON SENTIMENTALE
Dato l’amore di Gesù per Giovanni e il risalto che Giovanni dà all’amore nei suoi scritti alcuni hanno pensato che Giovanni fosse una persona debole e sentimentale. Nulla potrebbe esser più lontano dalla verità. Il fatto ch’egli si presentò a Gesù con suo fratello e sua madre per richiedere le principali posizioni nel suo regno indica ch’egli non fu affatto riluttante e riservato. (Matt. 20:20-23; Mar. 10:35-40) Boanerges “figli del tuono,” è il nome che Gesù diede a lui e a suo fratello. Quando i Samaritani si rifiutarono di ricevere il loro Maestro questi due “figli del tuono” domandarono: “Maestro, vuoi che diciamo al fuoco di scendere dal cielo e annientarli?” Notate pure il racconto di Giovanni riguardo a un altro avvenimento: “Istruttore, abbiamo veduto un tale che espelleva demoni facendo uso del tuo nome e noi abbiamo tentato d’impedirglielo, perché non segue con noi”. Sì, “abbiamo tentato d’impedirglielo Ma Gesù li corresse. — Mar. 3:17; Luca 9:49, 50, 54, 55, NW.
L’amore fra Gesù e Giovanni non era basato sulla semplice sentimentalità, ma sul loro reciproco amore per la giustizia; come il vincolo tra Davide e Gionathan. E, come il salmista, Giovanni odiava ogni ingiustizia. (Sal. 139:21, 22) Il suo amore per la giustizia e odio per l’ingiustizia lo indusse a scrivere riprensione dopo riprensione che non si trovano nelle altre narrazioni del ministero di Gesù, delle quali sono notevoli le parole di Gesù ai capi religiosi del suo giorno: “Voi siete dal padre vostro il Diavolo e volete fare i desideri del padre vostro”. Egli solo riporta le parole sarcastiche dei fratelli naturali di Gesù, le quali indicano ch’essi non esercitavano fede in lui. Altre narrazioni ci dicono che vi fu brontolìo per la spesa dell’unguento adoperato da Maria per ungere i piedi di Gesù, ma soltanto Giovanni ce ne dà i particolari. Fu Giuda che brontolò; e perché? Perché portava la, borsa del denaro ed era un ladro. (Giov. 8:44; 7:5; 12:6, NW) Si veda per altri esempi Giovanni 2:4; 19:38.
Un altro punto interessante nell’Evangelo di Giovanni e che getta luce sulla sua personalità è il fatto ch’egli non si riferisce mai a se stesso col nome di “Giovanni”. Egli è o uno dei figli di Zebedeo o il discepolo che Gesù amava, preferiva o per cui nutriva affetto. E quindi, dato che l’unico Giovanni che menziona è Giovanni Battista, egli semplicemente si riferisce a lui come “Giovanni”. Questa caratteristica di Giovanni avvalora, a proposito, l’opinione di alcuni ch’egli stesso sia l’innominato compagno di Andrea menzionato all’inizio del ministero di Gesù e anche l’innominato discepolo menzionato al termine del suo ministero; colui che seguì Gesù entro il cortile del sommo sacerdote e che riuscì ad entrare perché era conosciuto dal sommo sacerdote e fece in modo che Pietro pure entrasse. — Giov. 1:35-40; 18:15, 16.
A Giovanni noi dobbiamo molta informazione riguardo al ministero di Gesù. Egli solo riferisce il consiglio che diede Gesù nella notte del suo tradimento come pure la sua preghiera. Egli solo specifica il principale scopo della venuta di Gesù nel mondo, per “rendere testimonianza alla verità”. Egli solo racconta le quattro feste pasquali alle quali Gesù partecipò, aiutandoci in tal modo a stabilire che il ministero di Gesù durò tre anni e mezzo. Egli solo cita le dirette allusioni di Gesù alla sua esistenza preumana. — Giov. 3:13; 8:58; capitoli 13-17.
Geova Dio e Cristo Gesù impiegarono il diletto apostolo Giovanni per scrivere l’ultima profezia ispirata che doveva essere data all’uomo, il libro dell’Apocalisse. Quale previsione della storia, ben tremila anni prima, ebbe quivi Giovanni! La nascita del Regno, la guerra nel cielo, il grande conflitto di Harmaghedon, e la distruzione finale del Diavolo e dei suoi eserciti! Quali personaggi! Quale azione! Quale dramma! Tutto questo, appunto, Giovanni lo narrò prima che scrivesse le sue tre epistole e il suo racconto del Vangelo. Mentre leggiamo ciò che Giovanni fu adoperato per dirci, ricordiamo il primo miracolo di Gesù (narrato solo da Giovanni) della mutazione dell’acqua in vino, dove il vino migliore fu servito per ultimo.
I sedicenti grandi critici nei loro tentativi di screditare la Bibbia contestano che Giovanni non sia l’autore dell’Apocalisse e del Vangelo che porta il suo nome. Tuttavia, il loro argomento che Giovanni fosse di temperamento troppo mite per scrivere il libro dell’Apocalisse è di certo senza fondamento in considerazione di quanto abbiamo già notato riguardo alla sua giusta indignazione. E la loro pretesa che il Vangelo di Giovanni fosse scritto nell’anno 132 o 150 è parimenti senza nessun fondamento. Dei frammenti papiracei del Vangelo di Giovanni scritto nella prima metà del secondo secolo sono stati recentemente trovati in Egitto. Il tempo richiesto perché copie del Vangelo di Giovanni fossero tradotte e raggiungessero da Efeso l’Egitto porrebbe chiaramente la sua composizione entro il tempo della vita di Giovanni.
Il diletto apostolo Giovanni si dimostrò degno dell’amore di Gesù. Per circa settant’anni egli servì fedelmente Geova Dio e verso la fine della sua esistenza ci diede l’Apocalisse, tre epistole e il Vangelo che porta il suo nome. La vita, le opere e gli scritti di Giovanni danno rilievo alla verità delle parole di Gesù: “Colui che ha i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. A sua volta, colui che mi ama sarà amato dal Padre mio, ed io l’amerò e mi manifesterò a lui pienamente”. (Giov. 14:21, NW) Quale più grande felicità si potrebbe volere?
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Conoscenza mondana contro quella di DioLa Torre di Guardia 1953 | 15 febbraio
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Conoscenza mondana contro quella di Dio
Infine arrivai nella città di New York, e quindi in autobus e tassì a Paterson, New Jersey, e a casa di mia nipote e di suo marito. Ero ansioso di dar loro una buona testimonianza riguardo al regno di Geova; e dopo pranzo, mentre sedevamo tutti comodamente nella loro bella sala da ricevimento, il marito mi diede lo spunto. Indi io dissi loro dei tre mondi, della prova biblica inerente ai tempi nei quali viviamo, che questo vangelo del Regno doveva esser predicato, del regno per cui tutti i Cristiani hanno pregato, ecc.
Il giorno dopo visitammo la nuova stamperia della Watchtower Society e vedemmo la sua nuova casa Bethel. Noi quattro fummo letteralmente meravigliati al funzionamento di questa stamperia. Il marito, essendo egli stesso un ingegnere, apprezzò pienamente la meravigliosa organizzazione che la Società ha quivi. Dopo aver fatto il giro di visita nello stabilimento ed esser tornati all’ufficio, egli si procurò un certo numero di pubblicazioni bibliche, comprese le riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! Poi visitammo la nuova casa Bethel, che alloggia i lavoratori della Watchtower. I macchinari moderni nella cucina, nella lavanderia, e i bei dipinti murali ci rimasero molti impressi. Io non sono mai stato tanto felice in tutta la mia vita come quando vidi tutte queste cose io stesso, e notai l’impressione che esse facevano sulla nostra comitiva. So che Iddio li benedisse col privilegio di ricevere la verità.
Quest’uomo è uno dei famosi dottori che diedero l’invenzione nucleare 238, la bomba atomica, al governo degli Stati Uniti. Egli non può dormire delle notti pensando quanta afflizione la sua invenzione e scoperta ha causato. Egli ha abbandonato tutto. Ha ricevuto molti onori dal Congresso, ma ora sa che ha servito il Diavolo. Da ora in poi egli studierà la Bibbia
Io gli domandai: “Comprendete perché questi fratelli e sorelle, ministri tutti, dell’evangelo del Regno,
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