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Libro biblico numero 60: 1 Pietro“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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di Dio e non più quella delle nazioni, benché queste parlino ingiuriosamente di loro perché non continuano a correre con loro “allo stesso basso livello di dissolutezza”. Poiché la fine di ogni cosa si è avvicinata, devono essere di mente sana, pregare e avere intenso amore gli uni per gli altri, facendo ogni cosa perché Dio sia glorificato. Mentre si trovano nel fuoco delle prove, non devono essere perplessi, bensì rallegrarsi in quanto partecipi delle sofferenze del Cristo. Comunque, nessuno soffra come malfattore. Siccome il giudizio comincia dalla casa di Dio, “quelli che soffrono in armonia con la volontà di Dio continuino a raccomandare le loro anime al fedele Creatore mentre fanno il bene”. — 4:4, 19.
10. Quali consigli sono dati agli anziani e ai giovani, e con quale vigorosa promessa termina 1 Pietro?
10 Gli anziani devono pascere il gregge di Dio volontariamente, sì, premurosamente. Divenendo esempi del gregge, si assicureranno l’inalterabile corona della gloria alla manifestazione del Capo Pastore. I giovani siano sottomessi agli anziani, e tutti abbiano modestia di mente, “perché Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”. Siano solidi nella fede e vigilanti contro il “leone ruggente”, il Diavolo. Di nuovo risuonano parole vigorose e rassicuranti, allorché Pietro conclude la sua esortazione dicendo: “Ma, dopo che avrete sofferto per un po’, l’Iddio di ogni immeritata benignità, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna unitamente a Cristo, completerà egli stesso il vostro addestramento, vi renderà fermi, vi renderà forti. A lui sia il potere per sempre. Amen”. — 5:5, 8, 10, 11.
PERCHÉ È UTILE
11. In che modo Pietro ricalca i consigli di Gesù e di Paolo nel dare consigli ai sorveglianti?
11 La prima lettera di Pietro contiene ottimi consigli per i sorveglianti. Ricalcando i consigli di Gesù stesso riportati in Giovanni 21:15-17 e quelli di Paolo contenuti in Atti 20:25-35, Pietro mostra ancora una volta che quella del sorvegliante è un’opera pastorale, da compiere altruisticamente, volontariamente e con premura. Il sorvegliante è un sottopastore, che presta servizio sotto l’autorità del “capo pastore”, Gesù Cristo, ed è responsabile davanti a lui del gregge di Dio, di cui deve curare gli interessi essendo d’esempio e agendo con tutta umiltà. — 5:2-4.
12. (a) Quale sottomissione relativa si deve rendere ai governanti e ai proprietari? (b) Cosa raccomanda Pietro riguardo alla sottomissione della moglie e all’autorità del marito? (c) A quale qualità cristiana viene dato risalto in tutta la lettera?
12 Nella lettera di Pietro sono menzionati molti altri aspetti della sottomissione cristiana e vengono dati eccellenti consigli. In 1 Pietro 2:13-17 viene raccomandata la debita sottomissione ai governanti, come il re e i governatori. Questa, comunque, dev’essere una sottomissione relativa, mostrata per amore del Signore e accompagnata dal “timore di Dio”, di cui i cristiani sono schiavi. I domestici sono esortati a essere sottomessi ai loro proprietari e a sopportare qualora debbano soffrire “per coscienza verso Dio”. Anche alle mogli sono dati preziosi consigli circa la sottomissione ai mariti, anche se increduli, in quanto viene mostrato che la loro condotta casta e rispettosa è “di grande valore agli occhi di Dio” e può perfino guadagnare i mariti alla verità. Per dare enfasi all’argomento, Pietro fa qui l’esempio della fedele sottomissione di Sara ad Abraamo. (1 Piet. 2:17-20; 3:1-6; Gen. 18:12) I mariti, a loro volta, dovrebbero esercitare la loro autorità con la dovuta considerazione per il “vaso più debole”. Ampliando questo tema, Pietro esorta: “In maniera simile, voi giovani, siate sottomessi agli anziani”. E quindi sottolinea il bisogno di avere modestia di mente, umiltà, una qualità cristiana a cui viene dato risalto in tutta la lettera. — 1 Piet. 3:7-9; 5:5-7; 2:21-25.
13. (a) In che modo nella sua lettera Pietro rende chiaro lo scopo per cui Dio ha chiamato la congregazione cristiana? (b) Quale gioiosa eredità addita Pietro, e chi la consegue?
13 In un tempo in cui ricominciavano a divampare infuocate prove e persecuzioni, Pietro provvide rafforzante incoraggiamento, e la sua lettera è davvero preziosa per tutti quelli che oggi affrontano prove simili. Notate come egli attinge alle Scritture Ebraiche citando le parole di Geova: “Dovete essere santi, perché io sono santo”. (1 Piet. 1:16; Lev. 11:44) Poi ancora, in un brano ricco di riferimenti ad altri passi ispirati, dimostra che la congregazione cristiana è edificata come una casa spirituale di pietre viventi sul fondamento di Cristo. E a che scopo? Pietro risponde: “Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. (1 Piet. 2:4-10; Isa. 28:16; Sal. 118:22; Isa. 8:14; Eso. 19:5, 6; Isa. 43:21; Osea 1:10; 2:23) A questo “regal sacerdozio”, il sacerdozio generale che comprende l’intera nazione santa di Dio, Pietro presenta la promessa del Regno relativa a “un’eredità incorruttibile e incontaminata e durevole”, “l’inalterabile corona della gloria”, la “gloria eterna unitamente a Cristo”. Così i suoi componenti sono grandemente incoraggiati a continuare a rallegrarsi, affinché ‘si rallegrino ed esultino anche durante la rivelazione della sua gloria’. — 1 Piet. 1:4; 5:4, 10; 4:13.
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Libro biblico numero 61: 2 Pietro“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Libro biblico numero 61: 2 Pietro
Scrittore: Pietro
Dove fu scritto: Babilonia (?)
Quando fu completato: ca. 64 E.V.
1. Quali fatti provano che fu Pietro a scrivere 2 Pietro?
QUANDO compose la sua seconda lettera, Pietro si rendeva conto che presto sarebbe andato incontro alla morte. Era ansioso di rammentare ai suoi conservi cristiani l’importanza dell’accurata conoscenza per aiutarli a rimanere saldi nel loro ministero. C’è qualche ragione per dubitare che sia stato l’apostolo Pietro a scrivere la seconda lettera che porta il suo nome? La lettera stessa elimina qualsiasi dubbio sull’identità dello scrittore. Questi dice di essere “Simon Pietro, schiavo e apostolo di Gesù Cristo”. (2 Piet. 1:1) Si riferisce a questa come alla “seconda lettera che vi scrivo”. (3:1) Parla di sé come di un testimone oculare della trasfigurazione di Gesù Cristo, privilegio che Pietro condivise con Giacomo e Giovanni, e scrive in merito ad essa con tutto il sentimento che può provare un testimone oculare. (1:16-21) Menziona che Gesù aveva predetto la sua morte. — 2 Piet. 1:14; Giov. 21:18, 19.
2. Che cosa sostiene la canonicità di 2 Pietro?
2 Comunque, alcuni critici additano la differenza di stile fra le due lettere come prova che la seconda lettera non sarebbe opera di Pietro. Ma questo non costituisce un vero problema, perché l’argomento e lo scopo dei due scritti sono diversi. Inoltre, Pietro scrisse la sua prima lettera “per mezzo di Silvano, fratello fedele”, e se a Silvano fu concessa una certa libertà nel formulare le frasi, questo potrebbe spiegare la differenza di stile fra le due lettere, giacché non risulta che Silvano abbia partecipato alla stesura della seconda. (1 Piet. 5:12) La canonicità della lettera è stata anche messa in dubbio per il fatto che sarebbe “poco attestata nei Padri”. Comunque, come si può osservare dalla tabella “Importanti cataloghi antichi delle Scritture Greche Cristiane”, 2 Pietro fu considerato parte del catalogo dei libri della Bibbia da varie fonti anteriori al Terzo Concilio di Cartagine.a
3. Quando e dove pare sia stata scritta la seconda lettera di Pietro, e a chi fu indirizzata?
3 Quando fu scritta la seconda lettera di Pietro? È molto probabile che sia stata scritta verso il 64 E.V. da Babilonia o dalle sue vicinanze, poco dopo la prima lettera, ma non c’è nessuna indicazione esplicita, in particolare circa il luogo. Al tempo in cui fu scritta, la maggioranza delle lettere di Paolo circolavano fra le congregazioni e Pietro le conosceva, le considerava ispirate da Dio e le annoverava fra il “resto delle Scritture”. La seconda lettera di Pietro è indirizzata “a quelli che hanno ottenuto una fede, ritenuta pari in privilegio alla nostra”, e ciò include quelli ai quali fu indirizzata la prima lettera e altri a cui Pietro aveva predicato. Come la prima lettera era stata fatta circolare in molti luoghi, così anche la seconda assunse un carattere generale. — 2 Piet. 3:15, 16; 1:1; 3:1; 1 Piet. 1:1.
CONTENUTO DI 2 PIETRO
4. (a) Quale sforzo devono compiere i fratelli per divenire fruttuosi riguardo all’accurata conoscenza, e cos’è promesso loro? (b) In che modo la parola profetica è resa più sicura, e perché le si deve prestare attenzione?
4 Rendere sicura la chiamata al Regno celeste (1:1-21). Pietro mostra subito amorevole considerazione per “quelli che hanno ottenuto una fede”. Desidera che immeritata benignità e pace siano loro accresciute “mediante l’accurata conoscenza di Dio e di Gesù nostro Signore”. Dio ha gratuitamente dato loro “le preziose e grandissime promesse”, per mezzo delle quali possono divenire partecipi della natura divina. Perciò con premuroso sforzo aggiungano alla loro fede virtù, conoscenza, padronanza di sé, perseveranza, santa devozione, affetto fraterno e amore. Se queste qualità traboccano in loro, non diverranno mai inattivi o infruttuosi riguardo all’accurata conoscenza. I fratelli dovrebbero fare tutto il possibile per rendere sicura la loro chiamata ed elezione, come pure il loro ingresso nel Regno eterno del loro Signore. Sapendo che ‘presto avverrà la deposizione del suo tabernacolo’, Pietro è disposto a rammentare loro queste cose affinché possano farne menzione dopo la sua partenza. Pietro fu testimone oculare della magnificenza di Cristo sul monte santo quando “dalla magnifica gloria gli furono rivolte queste parole: ‘Questo è mio figlio, il mio diletto, che io ho approvato’”. Così la parola profetica è resa più sicura, e le si deve prestare attenzione perché non fu recata dalla volontà dell’uomo, “ma degli uomini parlarono
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