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Libro biblico numero 5: Deuteronomio“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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quando rispose al Tentatore, Gesù si riferì a Deuteronomio in molte altre occasioni. (Deut. 5:16—Matt. 15:4; Deut. 17:6—Matt. 18:16 e Giov. 8:17) I riferimenti continuano fino a Rivelazione, dove il glorificato Gesù avverte infine di non aggiungere né togliere alcunché dal rotolo della profezia di Geova. (Deut. 4:2—Riv. 22:18) Pietro cita Deuteronomio nella sua vigorosa argomentazione per dimostrare che Gesù è il Cristo e il Profeta più grande di Mosè che Geova aveva promesso di suscitare in Israele. (Deut. 18:15-19—Atti 3:22, 23) Paolo lo cita in relazione al salario degli operai, alla completa investigazione per bocca di testimoni e all’istruzione dei figli. — Deut. 25:4—1 Cor. 9:8-10 e 1 Tim. 5:17, 18; Deut. 13:14 e 19:15—1 Tim. 5:19 e 2 Cor. 13:1; Deut. 5:16—Efes. 6:2, 3.
32. Sotto quale aspetto Giosuè, Gedeone e i profeti sono per noi un eccellente esempio?
32 Non solo gli scrittori delle Scritture Cristiane, ma anche i servitori di Dio d’epoca precristiana trassero istruzione e incoraggiamento da Deuteronomio. Facciamo bene a seguire il loro esempio. Pensate all’assoluta ubbidienza che dimostrò Giosuè, successore di Mosè, quando durante l’invasione di Canaan votò alla distruzione le città conquistate, senza prenderne le spoglie come aveva fatto Acan. (Deut. 20:15-18 e 21:23—Gios. 8:24-27, 29) Gedeone ubbidì alla Legge eliminando dal suo esercito quelli che ‘avevano timore e tremavano’. (Deut. 20:1-9—Giud. 7:1-11) Per fedeltà alla legge di Geova i profeti di Israele e di Giuda parlarono con baldanza e coraggio condannando le nazioni che ricadevano nel peccato. Amos ce ne dà un eccellente esempio. (Deut. 24:12-15—Amos 2:6-8) Ci sono letteralmente centinaia di esempi che collegano Deuteronomio col resto della Parola di Dio, mostrando così che esso è parte integrante e utile di un tutto armonico.
33. (a) Perché si può dire che Deuteronomio effonde lode a Geova? (b) Cosa mostra l’accluso prospetto circa il riconoscimento dei princìpi della legge di Dio da parte di nazioni mondane?
33 L’essenza stessa di Deuteronomio effonde lode al Sovrano Dio, Geova. In tutto il libro è messo in risalto il concetto: ‘Adorate Geova; rendetegli esclusiva devozione’. Benché la Legge non sia più in vigore per i cristiani, i suoi princìpi basilari non sono stati abrogati. (Gal. 3:19) I veri cristiani possono imparare molto da questo dinamico libro della legge di Dio, col suo insegnamento progressivo, la sua onestà e la semplicità con cui è redatto. Persino le nazioni del mondo hanno riconosciuto l’eccellenza della suprema legge di Geova, includendo molte norme di Deuteronomio nei loro codici giuridici. L’accluso prospetto mostra alcuni interessanti esempi di leggi da cui le nazioni hanno tratto spunto o di cui hanno copiato i princìpi.
34. Che relazione c’è fra questa “ripetizione della Legge” e il Regno di Dio?
34 Per giunta, questa spiegazione della Legge addita e permette di comprendere meglio il Regno di Dio. In che modo? Quando era sulla terra, il Re designato, Gesù Cristo, dimostrò di conoscere a fondo questo libro e di saperlo applicare, come si nota dagli appropriati riferimenti che fece ad esso. Estendendo il dominio del suo Regno a tutta la terra, egli governerà secondo i giusti princìpi di questa stessa “legge”, e tutti quelli che si benediranno in lui quale “seme” del Regno dovranno ubbidire a questi princìpi. (Gen. 22:18; Deut. 7:12-14) È utile e vantaggioso cominciare a ubbidire ad essi fin d’ora. Lungi dall’essere antiquata, questa “legge” di 3.500 anni fa ci parla oggi in termini dinamici, e continuerà a parlare fin nel nuovo mondo sotto il Regno di Dio. Il nome di Geova continui a essere santificato fra il suo popolo con l’osservanza di tutte le utili istruzioni del Pentateuco, così degnamente coronato da Deuteronomio quale parte senz’altro ispirata e ispiratrice di “tutta la Scrittura”!
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Libro biblico numero 6: Giosuè“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Libro biblico numero 6: Giosuè
Scrittore: Giosuè
Dove fu scritto: Canaan
Quando fu completato: ca. 1450 a.E.V.
Tempo a cui si riferisce: 1473–ca. 1450 a.E.V.
1. In quale situazione si trova Israele nel 1473 a.E.V.?
L’ANNO è il 1473 a.E.V. La scena è molto drammatica ed emozionante. Gli israeliti, accampati nelle pianure di Moab, stanno per entrare in Canaan, la Terra Promessa. Questo territorio, dall’altra parte del Giordano, è occupato da numerosi piccoli regni, ciascuno con il proprio esercito. Essi sono divisi fra loro e indeboliti da anni di corrotta dominazione egiziana. Tuttavia, nei confronti della nazione d’Israele, l’opposizione è formidabile. Per assoggettare il paese gli israeliti devono conquistare le numerose città fortificate cinte da mura, come Gerico, Ai, Hazor e Lachis. Li attende un periodo critico. Si devono combattere e vincere battaglie decisive, nelle quali Geova stesso interverrà con potenti miracoli a favore del suo popolo, per adempiere la propria promessa di farlo risiedere nel paese. Non c’è dubbio che questi avvenimenti emozionanti, così notevoli fra gli atti compiuti da Geova verso il suo popolo, dovranno essere messi per iscritto, e che questo dovrà essere fatto da un testimone oculare. Chi meglio di Giosuè, incaricato da Geova come successore di Mosè, potrebbe farlo? — Num. 27:15-23.
2. Perché la scelta di Giosuè come condottiero e narratore è appropriata?
2 La scelta di Giosuè, sia come condottiero che come narratore degli avvenimenti che stanno per aver luogo, è molto appropriata. È stato intimo compagno di Mosè in tutti i precedenti 40 anni nel deserto. È stato “ministro di Mosè dalla sua giovinezza”, mostrandosi qualificato sia come capo spirituale che militare. (Num. 11:28; Eso. 24:13; 33:11; Gios. 1:1) Quando Israele lasciò l’Egitto, nel 1513 a.E.V., egli condusse l’esercito d’Israele alla vittoria sconfiggendo gli amalechiti. (Eso. 17:9-14) In quanto leale compagno di Mosè e intrepido comandante dell’esercito, venne naturalmente scelto come rappresentante della tribù di Efraim quando da ogni tribù fu scelto un uomo per la pericolosa missione di esplorare Canaan. Per il coraggio e la fedeltà dimostrati in quell’occasione, gli fu accordato di entrare nella Terra Promessa. (Num. 13:8; 14:6-9, 30, 38) Sì, quest’uomo, Giosuè figlio di Nun, è un “uomo in cui c’è spirito”, un uomo che ‘ha seguito Geova pienamente’ ed è “pieno dello spirito di sapienza”. Non c’è da meravigliarsi se “Israele continuò a servire Geova per tutti i giorni di Giosuè”. — Num. 27:18; 32:12; Deut. 34:9; Gios. 24:31.
3. Cosa prova che Giosuè fu un vero servitore di Geova, nonché lo scrittore del libro che porta il suo nome?
3 A motivo della sua esperienza, del suo addestramento e delle sue provate qualità di vero adoratore di Geova, Giosuè era certamente adatto per essere impiegato come uno degli scrittori delle ‘Scritture ispirate da Dio’. Giosuè non è affatto una figura leggendaria, ma un servitore di Geova realmente esistito. È menzionato per nome nelle Scritture Greche Cristiane. (Atti 7:45; Ebr. 4:8) Era logico che, proprio come Mosè era stato impiegato per scrivere gli avvenimenti verificatisi durante la sua vita, così il suo successore, Giosuè, fosse impiegato per scrivere gli avvenimenti di cui era stato testimone. Che il libro sia stato scritto da un testimone oculare è indicato da Giosuè 6:25. La tradizione ebraica riconosce che lo scrittore fu Giosuè, e il libro stesso dichiara: “Giosuè scrisse quindi queste parole nel libro della legge di Dio”. — Gios. 24:26.
4. In che modo l’autenticità del libro di Giosuè è stata provata sia dall’adempimento di una profezia che dalla testimonianza di scrittori biblici posteriori?
4 Al tempo della distruzione di Gerico, Giosuè pronunciò una maledizione profetica sulla riedificazione della città, che ebbe un rimarchevole adempimento ai giorni di Acab re d’Israele, circa 500 anni dopo. (Gios. 6:26; 1 Re 16:33, 34) L’autenticità del libro di Giosuè è ulteriormente comprovata dai numerosi accenni che scrittori biblici posteriori fanno ad avvenimenti in esso riportati. Più volte i salmisti rievocano quegli eventi (Sal. 44:1-3; 78:54, 55; 105:42-45; 135:10-12; 136:17-22), e altrettanto fanno Neemia (Nee. 9:22-25), Isaia (Isa. 28:21), l’apostolo Paolo (Atti 13:19; Ebr. 11:30, 31) e il discepolo Giacomo (Giac. 2:25).
5. (a) A quale periodo di tempo si riferisce il libro di Giosuè? (b) Perché il nome Giosuè è appropriato?
5 Il libro di Giosuè si riferisce a un periodo di oltre 20 anni, dall’entrata in Canaan nel 1473 a.E.V. fino a circa il 1450 a.E.V., anno in cui probabilmente Giosuè morì. Il nome stesso Giosuè
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