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  • Giubileo
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • le benedizioni loro riservate. Il loro insuccesso disonorava Dio di fronte alle nazioni del mondo e impedì alla nazione di sperimentare l’eccellenza del suo governo teocratico. — II Cron. 36:20, 21.

      Nelle Scritture Greche Cristiane ci sono alcune allusioni al significato simbolico del Giubileo. Gesù Cristo disse che era venuto per “predicare la liberazione ai prigionieri” e affermò: “Il Figlio dell’uomo è Signore del sabato”. Poco dopo, in giorno di sabato, sanò un uomo che aveva una mano atrofizzata. L’apostolo Paolo dice che verrà il tempo in cui “la creazione stessa sarà pure resa libera dalla schiavitù alla corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio”. — Luca 4:16-18; Matt. 12:8-13; Rom. 8:20, 21; vedi ANNO SABATICO.

  • Giuda
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Giuda

      [lodato; (oggetto di) lode].

      1. Quarto figlio di Giacobbe dalla moglie Lea. (Gen. 29:35; I Cron. 2:1) Quando aveva circa nove anni Giuda si trasferì insieme a tutta la famiglia paterna da Haran in Paddan-Aram al paese di Canaan. (Confronta Genesi 29:4, 5, 32-35; 30:9-12, 16-28; 31:17, 18, 41). In seguito rimase con suo padre a Succot e poi a Sichem. Dopo che sua sorella Dina fu violentata dal figlio di Emor, e Simeone e Levi l’ebbero vendicata uccidendo tutti gli uomini di Sichem, Giuda evidentemente prese parte al saccheggio della città. — Gen. 33:17, 18; 34:1, 2, 25-29.

      RAPPORTI CON GIUSEPPE

      Col tempo Giuda e gli altri fratellastri cominciarono a odiare Giuseppe perché era il favorito di Giacobbe. Il loro odio si intensificò dopo che Giuseppe ebbe raccontato due sogni secondo i quali sarebbe diventato loro superiore. Perciò, quando Giacobbe mandò Giuseppe a vedere come stavano i suoi fratellastri che badavano al gregge, essi scorgendolo da lontano complottarono di ucciderlo. Ma per suggerimento di Ruben, che voleva salvargli la vita, gettarono Giuseppe in una cisterna asciutta. — Gen. 37:2-24.

      Poco dopo videro avvicinarsi una carovana di ismaeliti e Giuda, evidentemente in assenza di Ruben, convinse gli altri che invece di uccidere Giuseppe era meglio venderlo ai mercanti di passaggio. (Gen. 37:25-27) Nonostante le invocazioni di Giuseppe lo vendettero per venti pezzi d’argento. (Gen. 37:28; 42:21) Anche se la principale preoccupazione di Giuda era quella di salvare la vita di Giuseppe e l’averlo venduto si dimostrò poi una benedizione per tutti, Giuda, come gli altri, si rese colpevole di un grave peccato che a lungo gli tormentò la coscienza. (Gen. 42:21, 22; 44:16; 45:4, 5; 50:15-21) (Sotto la legge mosaica data in seguito agli israeliti, questo reato comportava la pena di morte. [Eso. 21:16]) Giuda si unì poi agli altri nel far credere a Giacobbe che Giuseppe era stato ucciso da una bestia feroce. (Gen. 37:31-33) In quel tempo Giuda aveva circa vent’anni.

      LA FAMIGLIA DI GIUDA

      Sembra che dopo questo incidente Giuda si sia separato dai fratelli. Si attendò vicino a Hira l’Adullamita, e fra i due si stabilirono rapporti amichevoli. Nel frattempo Giuda sposò la figlia del cananeo Sua, dalla quale ebbe tre figli: Er, Onan e Sela. Sela, il minore, nacque ad Aczib. — Gen. 38:1-5.

      In seguito Giuda diede Tamar in moglie al figlio primogenito Er. Ma a motivo della sua malvagità, Er fu messo a morte da Geova. Giuda allora ordinò al secondogenito Onan di contrarre il matrimonio del cognato. Ma Onan, pur avendo rapporti sessuali con Tamar, “sciupava il suo seme per terra per non dare progenie a suo fratello”. Perciò Geova mise a morte anche lui. Giuda allora raccomandò a Tamar di tornare a casa di suo padre in attesa che Sela crescesse. Ma anche dopo che Sela era diventato adulto, Giuda, forse ragionando che il figlio minore poteva morire, non lo diede in matrimonio a Tamar. — Gen. 38:6-11, 14.

      Perciò Tamar, saputo che suo suocero ormai vedovo era diretto a Timna, fingendosi una prostituta si mise a sedere all’entrata di Enaim sulla strada che Giuda avrebbe percorso. Questi non riconobbe la nuora e, pensando che fosse una prostituta, ebbe rapporti con lei. Quando poi si seppe che Tamar era incinta, Giuda chiese che fosse bruciata come una meretrice. Ma di fronte alle prove che lui stesso l’aveva resa incinta, esclamò: “È più giusta di me, per la ragione che io non la diedi a Sela mio figlio”. Così, inconsapevolmente, Giuda aveva preso il posto di Sela generando una progenie secondo la legge. Circa sei mesi più tardi Tamar diede alla luce i gemelli Perez e Zera. Giuda non ebbe più rapporti con lei. — Gen. 38:12-30.

      IN EGITTO PER ACQUISTARE VIVERI

      Qualche tempo dopo, nel paese di Canaan colpito dalla carestia, giunse la notizia che in Egitto non mancavano i viveri. Quindi, per ordine di Giacobbe, dieci suoi figli, fra cui Giuda, vi andarono in cerca di viveri. In quel tempo il loro fratellastro Giuseppe era amministratore annonario d’Egitto. Mentre Giuseppe li riconobbe immediatamente, essi non lo riconobbero. Giuseppe li accusò di essere spie e li avvertì di non tornare senza Beniamino, che essi avevano menzionato nel professare la loro innocenza dall’accusa di essere spie. Inoltre fece legare e tenere in ostaggio uno dei fratellastri, Simeone. — Gen. 42:1-25.

      Era comprensibile che Giacobbe, pensando di aver perso sia Giuseppe che Simeone, non volesse lasciar andare Beniamino in Egitto con gli altri figli. Le enfatiche parole di Ruben che Giacobbe poteva mettere a morte i suoi due figli se non riportava Beniamino non ebbero abbastanza peso, forse perché si era dimostrato poco fidato violentando la concubina di suo padre. (Gen. 35:22) Infine Giuda riuscì a ottenere il consenso del padre rendendosi garante per Beniamino. — Gen. 42:36-38; 43:8-14.

      Mentre erano diretti a casa dopo aver acquistato grano in Egitto, i figli di Giacobbe furono raggiunti dall’economo di Giuseppe e accusati di furto (in realtà uno stratagemma di Giuseppe). Quando i presunti oggetti rubati furono rinvenuti nel sacco di Beniamino, gli uomini tornarono a casa di Giuseppe. Fu Giuda che rispose all’accusa e intercedé con eloquenza e ardore a favore di Beniamino e per amore del padre, chiedendo di essere reso schiavo al posto di Beniamino. Giuseppe fu così commosso dalla sincera supplica di Giuda che non poté più frenare i suoi sentimenti e, da solo coi suoi fratelli, si fece riconoscere. Dopo averli perdonati per averlo venduto schiavo, Giuseppe ordinò ai fratellastri di andare a prendere Giacobbe e tornare in Egitto, perché la carestia doveva continuare per altri cinque anni. — Gen. 44:1–45:13.

      In seguito Giacobbe, quando stava per giungere in Egitto con tutta la famiglia, “mandò Giuda davanti a sé da Giuseppe per impartire informazioni prima di lui in Gosen”. — Gen. 46:28.

      MIGLIORE DEI SUOI FRATELLI

      Con la sua preoccupazione per il padre anziano

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