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Dichiarati giustiLa Torre di Guardia 1970 | 15 aprile
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l’immortalità e l’incorruzione. (1 Piet. 3:18; 1 Tim. 3:16; 1 Cor. 15:42, 45) Nello stesso modo i suoi seguaci generati dallo spirito che si mostrano leali fino alla morte sono ‘dichiarati giusti nello spirito’ essendo risuscitati come creature spirituali, e anch’essi divengono partecipi della natura divina. (2 Piet. 1:4) Allora la giustizia non è più giustizia imputata, non è giustizia derivante dal merito di qualcun altro, ma è effettiva. (1 Giov. 3:2) Essi sono ricompensati con l’incorruzione, l’immortalità.
LA “GIUSTIZIA” NEI TEMPI PRECRISTIANI
Ma che dire di quegli uomini che adorarono Dio e furono inclini alla giustizia nei tempi precristiani? Dio come li considerò? Essi erano macchiati dal peccato ereditato. Adamo aveva perduto la giustizia per sé e per la sua progenie, e doveva ancora venire il tempo in cui Cristo Gesù avrebbe “sparso la luce sulla vita e sull’incorruzione per mezzo della buona notizia”. (2 Tim. 1:10) Come poté dunque il santo Dio avere a che fare con quegli adoratori precristiani? A motivo della loro fede.
A motivo della loro fede nelle promesse di Dio, fede che fu manifestata dalle opere, Dio ‘attribuì giustizia’ a uomini e donne come Abraamo e Raab. (Rom. 4:3; Giac. 2:25) Essi non erano dediti alla malvagità come le persone del mondo che li circondavano. Essi ‘camminarono col vero Dio’, come avevano fatto pure Noè e molti altri. (Gen. 6:9) Comunque, non ebbero la prospettiva d’essere adottati come futuri figli spirituali di Dio. Attendevano il tempo in cui Dio avrebbe ridato loro la vita sulla terra mediante la risurrezione. Dio poteva trattare e in effetti trattò con loro e li benedisse a motivo della loro fede nella parola della sua promessa.
“GIUSTIZIA” DELLA MODERNA “GRANDE FOLLA”
Oggi c’è “una grande folla, che nessun uomo [può] numerare”, di adoratori di Dio sulla terra, oltre ai rimanenti dei 144.000 chiamati ai cieli. L’apostolo Giovanni li vide e li udì descrivere in visione come quelli che “hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello”. (Riv. 7:4, 9-17) Essi agiscono in modo positivo per dimostrare la loro fede nel sangue versato di Cristo Gesù, l’Agnello di Dio. Cristo Gesù li chiama profeticamente “i giusti”, poiché anche a loro Dio attribuisce la loro fede a giustizia. — Matt. 25:37.
Ma quella “grande folla” di Rivelazione, capitolo 7, non è dichiarata giusta in questo tempo con la prospettiva d’essere accettata come figli di Dio. Piuttosto nel loro caso le vesti bianche rappresentano una temporanea condizione dinanzi a Dio, che farà loro superare sani e salvi l’esecuzione del giudizio ad Armaghedon su un mondo malvagio e li farà entrare nel millenario regno di pace di Cristo. In quel nuovo sistema di cose saranno addestrati nella giustizia ed elevati alla perfezione nella carne. Sotto quel pacifico regno, inoltre, moltitudini di persone saranno riportate in vita sulla terra dalle tombe, compresi i leali adoratori precristiani di Geova Dio. Ma sarà mai alcuno d’essi dichiarato giusto?
Sì, ma saranno accettati da Geova come suoi figli umani, come parte della sua famiglia universale, solo alla fine del regno millenario di Cristo. A quel tempo Cristo Gesù, per mezzo del suo celeste governo, avrà elevato l’ubbidiente genere umano alla perfezione carnale, alla condizione di perfezione umana che ebbe Adamo al tempo in cui Dio gli impose la prova dell’ubbidienza. Quello sarà il tempo in cui Cristo ‘consegna il regno al suo Dio e Padre’ e in cui il Padre determina chi è degno di vivere per sempre nella felicità sulla terra. (1 Cor. 15:24-26) Questo sarà determinato, come nel caso di Adamo, pure in base a una prova, prova a cui si fa riferimento nelle parole scritte in Rivelazione 20:7-10.
Quelli che allora si atterranno saldamente alla pura adorazione di Geova saranno ‘dichiarati giusti’. Riceveranno effettivamente “la gloriosa libertà dei figli di Dio”, figli terreni. Saranno dichiarati giusti non nello spirito, ma nella carne. Avranno allora non la giustizia imputata, ma l’effettiva perfezione umana e la prospettiva di vivere per sempre sulla terra sotto la paterna protezione di Dio. — Rom. 8:18-21; Riv. 21:3, 4.
GEOVA È GIUSTO IN TUTTE LE SUE OPERE
Geova non viola mai i suoi propri princìpi di giustizia. Egli non tollera o non scusa il peccato. È troppo puro e santo per guardare con compiacenza qualsiasi cosa ingiusta. (Abac. 1:13) Tutti quelli che divengono suoi figli in cielo o sulla terra devono essere santi proprio com’egli è santo. (1 Piet. 1:15, 16) E ha amorevolmente provveduto la via per soddisfare le sue condizioni di giustizia mentre nello stesso tempo gli uomini possono essere liberati dalla condanna di morte che il disubbidiente Adamo recò su di loro.
La base essenziale del suo provvedimento è il sacrificio di riscatto del suo caro Figlio, Cristo Gesù. Quel riscatto, essendo stato una volta pagato, recò alla progenie di Adamo la liberazione dalla condanna di morte. Naturalmente, quelli che sono liberati devono aver esercitato fede nel provvedimento divino del riscatto. Mentre sono ancora nella carne i seguaci di Cristo chiamati ad essere infine con lui nei cieli ricevono il beneficio della prima liberazione dalla condanna del peccato così che ricevano una “nuova nascita” e siano uniti a Cristo Gesù quali suoi fratelli spirituali.
Tutti gli altri del genere umano che otterranno la vita eterna sulla terra sotto il dominio del regno di Cristo devono attendere l’esito della prova che Dio imporrà alla fine del regno millenario di Cristo. Coloro che rimarranno leali e ubbidienti a Dio in quella prova saranno dichiarati giusti nella carne. Saranno allora figli e figlie terrestri dell’Altissimo Dio.
Pertanto abbiamo visto che Geova è il solo che può ‘dichiarare giusti’. E così facendo si dimostra giusto in tutte le sue opere. Come spiega l’apostolo Paolo: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ed è come gratuito dono che son dichiarati giusti per la sua immeritata benignità con la liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù. Dio lo ha stabilito come offerta per la propiziazione mediante la fede nel suo sangue. Questo avvenne per esibire la sua propria giustizia, perché perdonava i peccati commessi nel passato, mentre Dio esercitava sopportazione; per esibire la propria giustizia nel tempo presente, affinché sia giusto anche quando dichiara giusto l’uomo che ha fede in Gesù”. — Rom. 3:23-26.
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Una buona illustrazioneLa Torre di Guardia 1970 | 15 aprile
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Una buona illustrazione
● Un forte fumatore comprese per mezzo di un’illustrazione detta con tatto il bisogno di abbandonare la sua impura abitudine. Facendo il paragone di un monarca mondano che visitava i suoi sudditi, il proclamatore menzionò che per accoglierlo era stata scelta una guardia d’onore. Il re ispezionò quindi la guardia d’onore, esaminando attentamente il loro portamento, i loro abiti e l’equipaggiamento. Applicando l’illustrazione, lesse Matteo 25:31, indicando che ora il Re dei re ispeziona tutto il genere umano. Gli furono rammentate le conseguenze, rivelate in Luca 19:44, per quelli che non sono preparati per l’ispezione. Quindi fu chiesto a questa persona con cui si teneva uno studio biblico se pensava che qualcuno fumasse mentre veniva fatta l’ispezione del re. Questa persona simile a pecora afferrò il punto e smise immediatamente di fumare.
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