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  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1971 | 15 gennaio
    • Domande dai lettori

      ● Alcuni animali hanno caratteristiche che sembrano specialmente adatte per uccidere, come i leoni e i serpenti velenosi. Com’è possibile, se un tempo erano tutti vegetariani? — L. K., Paesi Bassi.

      È comprensibile che sorga questa domanda, poiché come stanno ora le cose molti animali si uccidono a vicenda per il cibo. Ma vogliate notare che le cose stanno così ora. C’è nessuno sulla terra che possa dire, per averlo osservato personalmente, come questi animali si comportavano seimila anni fa?

      In tutta la terra gli uomini uccidono animali e ne mangiano la carne. Ma la capacità dell’uomo di masticare e digerire carne prova forse che tutti gli uomini mangino carne o che gli uomini abbiano sempre mangiato carne? No, poiché la Parola di Dio, la più antica e fidata storia del genere umano, mostra che in origine Geova diede all’uomo “tutta la vegetazione che fa seme” e “ogni albero sul quale è il frutto d’un albero che fa seme” per cibo. Solo milleseicento anni dopo Dio permise un cambiamento di alimentazione per l’uomo, consentendogli di dare la caccia agli animali per procurarsi cibo. — Gen. 1:29; 9:2, 3.

      È vero, coloro i quali credono che uomini e animali si evolvessero in un periodo di milioni d’anni potrebbero non accettare ciò, ma questo è quanto dice la Parola Dio, e Gesù Cristo disse: “La tua parola è verità”. (Giov. 17:17) Se l’attuale alimentazione e modo di vivere degli uomini non rappresentano ciò che erano in origine, non è possibile che avvenisse la stessa cosa per gli animali?

      Dobbiamo tenere presente che gli scienziati hanno conoscenza limitata. Anche se un uomo è esperto in qualche campo di vita animale, non sa tutto quello che c’è da sapere circa l’animale come vive ora, per non dir nulla di come viveva migliaia d’anni fa. Coloro che sono umili e sinceri lo ammettono. Il fatto stesso che gli scienziati hanno opinioni diverse lo prova.

      Per esempio, sorse la domanda se i cobra possano udire i suoni. Il 27 novembre 1968, il direttore del padiglione dei rettili di un grande giardino zoologico degli Stati Uniti scrisse: “Tutti i serpenti non possono udire i suoni; ciò include pure il cobra”. Questo sembra del tutto definitivo. Comunque, lo stesso giorno il direttore e presidente del Reparto di Erpetologia al Museo Americano di Storia Naturale spiegò: “Si è supposto in genere . . . che i serpenti siano sordi ai suoni trasmessi dall’aria. Recente evidenza, però, mostra che alcuni serpenti possano udire suoni di tono basso. Che relazione ciò abbia col problema del cobra non è certo. Il peso dell’evidenza è sempre a favore della teoria che sia il movimento piuttosto che il suono a influire sui cobra, ma la questione non è certamente chiusa”.

      Molto tempo fa la Bibbia indicò che il cobra ode la “voce degli incantatori”, ma potrebbe rifiutarsi di ascoltare così come un uomo può rifiutarsi di udire. (Sal. 58:4, 5) Sarebbe saggio rigettare ciò che dice la Bibbia solo perché alcuni scienziati pensano che i fatti siano diversi? Le suddette citazioni mostrano che la risposta è No. Similmente, che certa attuale evidenza non sembri sostenere ciò che dice la Bibbia della vita animale in passato non dovrebbe far rigettare l’ispirata Parola di Dio.

      Un’altra cosa: Si è giustificati a pensare che il modo in cui oggi un animale usa il suo corpo sia il solo modo possibile? Per esempio, la tigre usa le zanne e gli artigli per afferrare, uccidere e sbranare altri animali. Tuttavia, non si potrebbero usare le stesse zanne e gli artigli per strappare grossa vegetazione e togliere scorze e gusci?

      ‘Ma che dire dei serpenti velenosi?’ chiederà qualcuno. Potrebbe sembrare che il veleno degli animali serva solo a uccidere o proteggere, ma è così? In “Animali velenosi” H. Munro Fox scrisse: “In alcuni casi sappiamo che i veleni servono a uno scopo nel funzionamento del corpo dell’animale che li produce. In molti casi questa può essere la vera raison d’être [ragion d’essere] dei veleni, indipendentemente da qualsiasi valore protettivo. La saliva velenosa dei serpenti, per esempio, ha a che fare con la digestione del cibo del serpente”. Un’altra illustrazione ci è data da un certo verme marino verde coperto in parte da un muco velenoso. Serve questo veleno a proteggerlo perché non sia mangiato? Può sembrare così. Tuttavia se i piccoli di questo verme si posano su questo muco il veleno li cambia in microscopici maschi invece delle grosse femmine in cui si sarebbero sviluppati se si fossero posati sul fondo del mare.

      È vero che si potrebbero menzionare centinaia o perfino migliaia di casi difficili, casi che apparentemente indicano che gli animali si sono sempre uccisi gli uni gli altri, che questo è necessario per l’“equilibrio della natura”. Ma la nostra mancanza di completa conoscenza circa la creazione di Dio dovrebbe forse farci perdere la fede in lui e nella sua Parola? Dobbiamo permettere che le domande sugli animali da preda ci tormentino?

      La Bibbia spiega che nel paradiso d’Eden Dio diede a “ogni bestia selvaggia della terra e a ogni creatura volatile dei cieli . . . tutta la verde vegetazione per cibo”. (Gen. 1:30) In seguito tutte le fondamentali specie di animali terrestri vissero nell’arca di Noè per un anno intero senza divorarsi. E basandosi evidentemente sulle condizioni esistite in Eden e che saranno ristabilite in futuro, la Parola di Dio dice: “La vacca e l’orso stessi pasceranno; i loro piccoli giaceranno insieme. E pure il leone mangerà paglia proprio come il toro. E il piccino lattante per certo giocherà sulla buca del cobra. . . . Non faranno nessun danno né causeranno alcuna rovina su tutto il mio monte santo”. — Isa. 11:7-9.

      Certo il grande Creatore che fece i cieli e tutto ciò che è in essi, che dispose il perfetto equilibrio e l’ordine delle stelle e che conosce come esistevano armonia e pace in Eden può ristabilire condizioni paradisiache. Non è al di fuori della Sua capacità portare l’“equilibrio della natura” in cui gli animali non si uccidano a vicenda, non è vero? Attendiamo dunque vivamente quel tempo con fede e fiducia.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1971 | 15 gennaio
    • Domande dai lettori

      ● Ebrei 9:14 dice che Cristo “per mezzo di uno spirito eterno offrì se stesso”. Che cos’è lo “spirito eterno”? — R. W., U.S.A.

      Notando la parte precedente di questa dichiarazione saremo aiutati a vedere questa espressione nel suo contesto. Leggiamo: “Poiché se il sangue di capri e di tori e la cenere di una giovenca aspersa su quelli che si sono contaminati santifica in quanto alla purità della carne, quanto più il sangue del Cristo, che per mezzo di uno spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte affinché rendiamo sacro servizio all’Iddio vivente?” — Ebr. 9:13, 14.

      Questi commenti si trovano in mezzo a una considerazione che mette in contrasto le disposizioni approvate da Dio sotto il vecchio patto della Legge, o Legge Mosaica, e quelle inerenti al nuovo patto. Nella parte iniziale del capitolo l’apostolo Paolo parlò del tabernacolo e dei sacrifici animali che vi erano offerti. Queste cose erano esigenze legali “relative alla carne” e furono imposte fino al tempo fissato. (Ebr. 9:10) Paolo pure indicò che lo “spirito santo” aveva mostrato chiaramente come finché era in piedi il tabernacolo e ne erano accettati da Dio i sacrifici, non era ancora possibile accedere al luogo santo nel cielo stesso. — Ebr. 9:8, 12.

      La via del cielo fu quindi possibile mediante il sacrificio e il sangue di Gesù, non mediante i sacrifici animali secondo le esigenze legali “relative alla carne”. Ma come avvenne il sacrificio di Gesù? Avvenne per mezzo dell’opera dello spirito santo già menzionato.

      In precedenza in questa lettera Paolo aveva spiegato che Gesù non era divenuto sacerdote “secondo la legge di un comandamento che dipenda dalla carne”, il che sarebbe accaduto se fosse stato della famiglia di Aaronne, della tribù di Levi. Gesù fu della tribù non sacerdotale di Giuda. Di conseguenza, per diretta nomina di Dio fu eletto perché fosse “sacerdote per sempre secondo la maniera di Melchisedec”. (Ebr. 7:16, 17) Invece d’essere unto con olio, come lo fu Aaronne, Gesù fu unto con spirito santo. — Eso. 29:7; Luca 3:21, 22.

      In tutto il suo ministero Gesù proclamò con le sue parole e con le sue opere di avere su di sé lo spirito santo di Dio, che gli dava potenza e lo guidava. (Matt. 12:18, 28; Luca 4:14, 18) Quando venne il tempo, Gesù depose la sua vita in sacrificio, esattamente com’era stato profetizzato in anticipo e scritto nelle Scritture per mezzo dello spirito, come che sarebbe morto su un palo, fra i peccatori e senza che gli fosse rotto nessun osso. (Deut. 21:22, 23; Gal. 3:13; Isa. 53:12; Sal. 34:20) Il suo sacrificio fu così non secondo le esigenze della carne, ma mediante l’opera dello spirito e conforme a esso. E la Bibbia dice che il corpo di Cristo fu offerto “una volta per sempre”. — Ebr. 10:10, 12.

      Tutti i regolamenti carnali della Legge facevano parte di una disposizione temporanea che sarebbe scomparsa, il controllo della Legge era temporaneo. In contrasto, ciò mediante cui Gesù fu unto, diretto e offerto era permanente, lo spirito eterno di Dio. Esso sarebbe stato usato per sempre per dirigere quelli che sarebbero stati accolti nel nuovo patto. E l’offerta che fu fatta non doveva essere solo di valore passeggero, per un tempo limitato; era un sacrificio eterno. Con buona ragione Paolo poté mettere in contrasto i provvedimenti carnali della Legge, il suo tabernacolo, i suoi sacrifici e il suo sacerdozio, con lo spirito eterno mediante cui Cristo offrì se stesso.

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