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Mostrate benignità divina?La Torre di Guardia 1985 | 15 ottobre
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‘dal giorno che avevano udito e imparato a conoscere l’immeritata benignità di Dio in verità’. (Colossesi 1:5, 6) Ma nessun cristiano arriva a un punto in cui non può fare ulteriore progresso. Pertanto ciascuno di noi deve ‘continuare a crescere nell’immeritata benignità e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo’. — II Pietro 3:18.
Dato che la benignità fa parte del frutto dello spirito santo di Dio, i cristiani che si sottomettono all’influenza di questo spirito saranno benigni. Paolo, infatti, mette specificamente in relazione la santità divina con la benignità, dicendo: “Come eletti di Dio, santi ed amati, rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità”. (Colossesi 3:12) Dobbiamo quindi avere lo spirito santo di Dio per mostrare benignità divina.
Ma come facciamo a ottenere lo spirito di Geova? Chiedendoglielo ripetutamente. Gesù indicò che, se supplichiamo umilmente Geova di darci questo prezioso dono, la nostra sentita richiesta sarà esaudita. Dopo aver menzionato la necessità di ‘continuare a chiedere’ e di ‘continuare a cercare’, Gesù disse: “Se dunque voi, benché siate malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre che è in cielo darà spirito santo a quelli che glielo chiedono!” (Luca 11:9-13) Sì, se chiediamo lo spirito di Dio e il suo specifico aiuto per manifestare più benignità, siamo certi di essere esauditi. (I Giovanni 5:14, 15) Le nostre azioni dovranno naturalmente essere coerenti con la nostra richiesta di avere lo spirito di Dio.
Un’altra cosa che ci aiuterà a coltivare questa qualità è il meditare sulle espressioni della benignità di Geova che osserviamo intorno a noi. Rivolgendosi a Dio il salmista disse: “Per certo mediterò su tutta la tua attività, e mi occuperò di sicuro delle tue opere”. (Salmo 77:12) È bene notare le qualità di Dio che si osservano nella vita quotidiana e riflettere su di esse. Le bellezze della creazione, i gustosi cibi e bevande, le cose che ci servono e che rendono la vita confortevole e piacevole, la gioia che danno i bambini, persino gli scherzosi movimenti degli animali, sono tutte cose che rivelano la benignità di Dio verso l’umanità. Sì, un meraviglioso tramonto, un variopinto arcobaleno, un ottimo pranzo o una cara amicizia possono ben rammentarci il fatto che Dio ci fornisce molte cose per il nostro diletto. In realtà, “le sue invisibili qualità [inclusa la benignità] . . . si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte”. (Romani 1:20) È indispensabile meditare su queste cose se vogliamo realmente imitare il nostro grande Dio di benignità.
Fatene una meta da conseguire
Vale senz’altro la pena di prefiggersi di coltivare la qualità della benignità divina. Se si manifesta benignità, le relazioni personali e familiari miglioreranno. Inoltre la benignità attrae la gente al messaggio del Regno. Molti scettici sono stati spinti a esaminare la verità perché nel loro ministero i testimoni di Geova hanno mostrato benignità. Sì, grazie alla benignità alcuni che altrimenti si sarebbero mostrati ostili hanno manifestato i loro lati migliori.
Nel ministero di casa in casa una giovane Testimone incontrò una donna che la respinse seccamente. Essendosi accorta che la donna era malata, la sorella chiese se poteva fare qualcosa per lei. La donna rifiutò con freddezza l’aiuto offerto. Due settimane più tardi, però, la giovane sorella tornò di nuovo dalla donna e le chiese se era riuscita ad andare a comprarsi da mangiare dall’ultima volta che si erano viste. Dato che la donna non ci era riuscita la sorella volle andare a comprarle quello che le occorreva. Da allora in poi questa donna fu molto più gentile verso i Testimoni che le facevano visita, e questo grazie al fatto che la sorella aveva mostrato benignità divina.
Questa splendida qualità ha il potere di attrarre. Lo si nota dalle osservazioni che una giovane laureata fece dopo essere andata per la prima volta in una Sala del Regno. Nella sala i Testimoni di estrazione umile si preoccupavano di quale impressione loro e il loro modo di parlare avrebbero fatto su di lei. Ma questa donna istruita non ricorda che abbiano fatto errori. Invece ricorda solo che tutti furono molto gentili e benigni nei suoi confronti e che fu colpita dalla premura che le mostrarono. Spinta dal loro esempio, dedicò la sua vita a Dio. Ben presto mostrò altruistica premura verso altri come pioniera regolare e in seguito come componente della famiglia Betel.
La benignità divina è veramente una splendida qualità. La dovremmo manifestare di continuo. Lo fate?
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1985 | 15 ottobre
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Domande dai lettori
◼ Primo Timoteo 4:10 chiama Dio “il Salvatore d’ogni sorta di uomini, specialmente dei fedeli”. Saranno dunque salvati degli infedeli?
No. Il punto è che la salvezza è assicurata particolarmente a coloro che esercitano fede.
L’apostolo Paolo disse a Timoteo che un vantaggio della santa devozione è che “ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. (I Timoteo 4:6-8) Dopo di che Paolo scrisse: “Poiché a questo fine fatichiamo e ci sforziamo, perché abbiamo riposto la nostra speranza nell’Iddio vivente, che è il Salvatore d’ogni sorta di uomini, specialmente dei fedeli”. — I Timoteo 4:10.
Dio offre la possibilità della salvezza a tutti gli uomini. Infatti Paolo scrisse: “Vi è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che diede se stesso quale riscatto corrispondente per tutti”. (I Timoteo 2:5, 6) Ma chi accetterà il riscatto, scegliendo la vita anziché la morte? (Deuteronomio 30:19, 20) Alcuni rifiutano il messaggio cristiano della salvezza. In altri, il ‘seme’ mette radice e cresce per un po’, ma poi essi lasciano che opposizione, interessi materiali o altre preoccupazioni si interpongano fra loro e la salvezza. — Matteo 13:3-8.
Quindi, mentre la salvezza che Dio offre è alla portata di tutti, il modo in cui andranno a finire le cose dimostrerà che la salvezza è particolarmente per i “fedeli”. Pertanto l’apostolo Pietro raccomandò: “Per questa ragione, fratelli, tanto più fate tutto il possibile per rendere sicura la vostra chiamata ed elezione; poiché se continuate a fare queste cose non verrete mai meno”. — II Pietro 1:10; Giovanni 3:16.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1985 | 15 ottobre
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Domande dai lettori
◼ Il rimanente degli unti del Signore che sono sulla terra fa parte della celeste organizzazione di Geova paragonata a una moglie, la “Gerusalemme di sopra”?
Degli unti che sono sulla terra si può parlare come della parte visibile dell’organizzazione di Dio, la sua famiglia universale di creature intelligenti.
Come persone che ‘nascono di nuovo’, diventano figli spirituali di Geova. (Giovanni 3:3, 5; Romani 8:15-17) Geova è loro Padre. Però hanno anche una “madre”, poiché l’apostolo Paolo scrisse che “la Gerusalemme di sopra . . . è nostra madre”. Questo deve riferirsi a un’organizzazione celeste di leali spiriti che Geova considera una “moglie” simbolica. (Galati 4:26) Quando ricevono la ricompensa celeste, i cristiani unti entrano effettivamente a far parte di quell’organizzazione celeste. — Rivelazione 4:4; 14:1-5.
L’unto rimanente che è sulla terra non è ancora letteralmente parte della “Gerusalemme di sopra”. Ma in virtù della loro eccezionale condizione di figli spirituali con la prospettiva della vita celeste, e poiché rappresentano la celeste “moglie” di Dio, a volte Geova li include di riflesso nelle istruzioni, nelle profezie, nelle promesse e nelle parole di conforto rivolte alla sua organizzazione simile a una moglie che si trova in cielo.
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