-
La Bibbia aveva predetto l’attuale lotta per il potere?La Torre di Guardia 1982 | 1° marzo
-
-
La Bibbia aveva predetto l’attuale lotta per il potere?
DA MIGLIAIA d’anni nel mondo si attua una politica di forza. Sembrava essersi attenuata verso la fine degli anni sessanta e negli anni settanta, quando un’apparente “nuova atmosfera” nei rapporti internazionali (la cosiddetta “distensione”) portò alcuni a credere che il fondamentale contrasto fra Est e Ovest stesse scomparendo. Avvenimenti recenti mostrano però che la lotta per il potere è tuttora in corso.
La questione degli ostaggi in Iran ha inferto un serio colpo all’amor proprio degli americani, e questo ha provocato negli Stati Uniti un’ondata di patriottismo. Quindi c’è stata l’elezione di Ronald Reagan alla presidenza degli Stati Uniti. Uno dei capisaldi del suo programma politico è stato quello di controbilanciare il rapido riarmo militare dell’Unione Sovietica. Prima ancora delle elezioni presidenziali americane, il leader sovietico Leonid Breznev aveva reagito dichiarando enfaticamente: “Non c’è alcun dubbio che gli Stati Uniti non raggiungeranno mai la supremazia militare”.
Appena eletto presidente, Reagan ha contrattaccato duramente, dichiarando che la distensione è stata “una via a senso unico” sfruttata dall’Unione Sovietica “per raggiungere i propri fini”. Ha espresso l’opinione che i capi sovietici non hanno abbandonato l’idea di una “rivoluzione mondiale” e, secondo quanto riferito dalla stampa, ha detto che “l’unica etica che riconoscono è quella che favorisce le loro mire, il che significa che si riservano il diritto di commettere qualsiasi crimine, di mentire, di ingannare pur di poterle raggiungere”. Mosca ha reagito definendo l’attacco di Reagan “un’indegna manovra”. Commentando questa schermaglia verbale, il quotidiano francese Le Monde ha scritto che il tono usato era quello della “guerra fredda”.
INARRESTABILE CORSA AGLI ARMAMENTI
Secondo l’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici, verso la fine degli anni settanta l’Unione Sovietica destinava l’11-14 per cento del suo prodotto nazionale lordo alle spese militari, in paragone con il 5 per cento degli Stati Uniti. Così ora l’U.R.S.S. è in vantaggio sugli U.S.A. in quanto a equipaggiamento militare. Ha un maggior numero di missili balistici intercontinentali (ma non di testate), di missili balistici installati su sottomarini, di sottomarini a propulsione nucleare e convenzionale, di grandi navi (ma non di portaerei o di portaelicotteri), di aerei e carri armati. Inoltre nel dicembre del 1980 le forze armate sovietiche contavano 3.658.000 soldati, fra uomini e donne, in paragone con i 2.050.000 soldati americani.
L’amministrazione Reagan vuol porre rimedio a questa situazione. Nel suo primo messaggio alle forze armate americane, Caspar Weinberger, segretario alla difesa, ha detto che la sua missione è quella di “riarmare l’America”. Mentre si calcola che attualmente l’Unione Sovietica spenda ogni anno 165 miliardi di dollari per le forze armate, gli Stati Uniti avevano intenzione di portare i propri stanziamenti militari per il 1981 a 157,9 miliardi di dollari, con regolari incrementi annuali che dovrebbero portarli a 250 miliardi di dollari nel 1984.
Se si tiene conto della dichiarazione di Breznev secondo cui “gli Stati Uniti non raggiungeranno mai la supremazia militare”, appare evidente che anche l’U.R.S.S. dovrà aumentare le proprie spese militari. Inoltre, a quanto pare, ci si aspetta che gli alleati delle due superpotenze (i paesi della NATO [Organizzazione del Trattato Nord Atlantico] e quelli del Patto di Varsavia) ne seguano l’esempio. Decisamente quindi la corsa agli armamenti è ancora in atto, senza tregua!
LA MARCIA DELLE POTENZE MONDIALI
Entrambe le parti attualmente in lotta per il potere possiedono già armi sufficienti per distruggere più volte l’intera razza umana, inclusi gli uomini e le donne dedicati all’Iddio Altissimo, Geova. Non sorprende quindi che la Parola di Dio, la Bibbia, parli della situazione attuale. E, ciò che più conta, ne predice l’esito.
Il libro biblico di Daniele (capitoli 2 e 7) descrive una successione di potenze mondiali simboleggiate dalle varie parti di un’immensa immagine, come pure da quattro bestie selvagge. Esse rappresentano le potenze mondiali babilonese, medo-persiana, greca e romana, l’ultima delle quali si è estesa fino a divenire la potenza mondiale anglo-americana.a
Nel capitolo 11 la profezia di Daniele descrive la lotta per il potere mondiale fra due simbolici “re”, il “re del nord” e il “re del sud”. Questo duello per il dominio del mondo raggiunge il culmine nel “tempo della fine”. (Versetto 40) Chi simboleggiano questi “re”? Quale sarà l’esito della loro rivalità? Queste domande verranno considerate nel prossimo articolo.
-
-
Che esito avrà la lotta per il potere?La Torre di Guardia 1982 | 1° marzo
-
-
Che esito avrà la lotta per il potere?
“L’ORIENTE è Oriente e l’Occidente è Occidente, e non si incontreranno mai fino al giorno in cui la terra e il cielo si presenteranno davanti al divino trono del giudizio”. Recenti sviluppi nella lotta per il potere fra il blocco orientale e quello occidentale fanno sembrare particolarmente attuali queste parole di Rudyard Kipling.
Riflettendoci, però, quando si parla di lotta fra Est e Ovest “Est” non significa letteralmente est come nemmeno “Ovest” indica paesi situati tutti a ovest di una certa località della terra. Oggi il blocco comunista non include solo l’Unione Sovietica e i paesi dell’Europa Orientale, ma anche alcuni paesi africani e Cuba. Nessuno di questi può dirsi situato in Oriente. Similmente il blocco “occidentale” include paesi come Canada, Danimarca (compresa la Groenlandia), Islanda, Norvegia, Australia, Nuova Zelanda e Giappone. Alcune di queste nazioni non possono certo dirsi situate a ovest. Perché allora si parla di “lotta fra Est e Ovest”? Perché all’inizio la “guerra fredda” era principalmente fra le due superpotenze, Unione Sovietica e Stati Uniti, situate l’una in gran parte nell’Europa Orientale e l’altra in Occidente. Così, col tempo, “Est” e “Ovest” hanno assunto un significato simbolico.
DUE “RE” RIVALI
In modo analogo la Bibbia, nell’undicesimo capitolo di Daniele, usa opportunamente le espressioni “re del nord” e “re del sud” per indicare una successione di potenze politiche rivali. In origine questi due “re” erano situati a nord e a sud del paese del popolo di Daniele — che era anche l’antico popolo di Geova Dio — in Medio Oriente.
La profezia cominciò ad adempiersi dopo la morte di Alessandro Magno e la suddivisione dell’impero macedone fra i suoi quattro successori. Due di essi, Seleuco I e Tolomeo I, divennero rispettivamente il primo “re del nord” e il primo “re del sud”. Uno fondò il settentrionale impero seleucidico, e l’altro divenne il primo faraone tolemaico dell’Egitto, a sud. Per secoli il paese dell’allora popolo di Geova fu il pomo della discordia fra queste due potenze impegnate in una lotta per il predominio.
Naturalmente col passar del tempo le potenze simboleggiate dal “re del nord” e dal “re del sud” sono ripetutamente cambiate. Ma il conflitto per il predominio è proseguito nel corso dei secoli. Questa profezia prediceva anche che la lotta fra i “due re” sarebbe continuata fino al “tempo della fine”. (Dan. 11:27, 35, 40)a Oggi vediamo che la lotta per il dominio del mondo è più che mai in atto fra il mondo comunista e quello non comunista. È possibile identificare nei “due re” questi due blocchi rivali? Vediamo.
‘IL DIO DELLE FORTEZZE’
Subito dopo aver parlato del “tempo della fine”, la profezia di Daniele continua dicendo:
“E il re [del nord] farà effettivamente a sua propria volontà, e si esalterà e si magnificherà al di sopra di ogni dio; e pronuncerà cose meravigliose contro l’Iddio degli dèi. . . . E non prenderà in nessuna considerazione il dio dei suoi padri . . . Ma al dio delle fortezze, darà gloria nel suo posto; e darà gloria a un dio che i suoi padri non conobbero per mezzo d’oro e per mezzo d’argento”. — Dan. 11:36-38.
Quale delle due superpotenze non si vergogna di levare la voce contro “l’Iddio degli dèi”, Geova, definendo la religione “l’oppio dei popoli”? Quale di esse ha organizzato per anni tutta la propria economia dando la precedenza alla produzione di armi da fuoco anziché di burro; di carri armati e aviogetti militari anziché di generi alimentari, vestiario e beni di consumo, dando così gloria al “dio delle fortezze”? Quale “re” ha adorato “un dio che i suoi padri non conobbero” — il militarismo scientifico — onorandolo “per mezzo d’oro e per mezzo d’argento”, non esitando a devolvere una grossa fetta del prodotto nazionale lordo alla tecnologia militare e alle forze armate? Non c’è alcun dubbio che l’odierno “re del nord” è il blocco comunista, capeggiato dall’Unione Sovietica.
Già nel 1977 il servizio segreto della difesa degli Stati Uniti ammise che l’esercito sovietico era “il più potente del mondo, dotato di grande potenza di fuoco e mobilità”. L’alto grado di efficienza è favorito dall’indottrinamento militare nelle scuole. A 18 anni tutti i maschi sono chiamati alle armi, dove trascorreranno due anni nell’esercito o nell’aviazione, o tre in marina. Rimangono poi riservisti fino all’età di 50 anni, il che significa che attualmente ci sono decine di milioni di cittadini sovietici addestrati all’uso delle armi che potrebbero essere mobilitati rapidamente.
“SCONTRO” PROMOSSO DAL “RE DEL SUD”
Visto che il moderno “re del nord” è il blocco comunista con a capo l’Unione Sovietica, il “re del sud” non può essere altri che il rivale blocco dei paesi non comunisti, capeggiato dagli Stati Uniti. Riguardo a questi “re” la profezia di Daniele prosegue dicendo: “E nel tempo della fine il re del sud s’impegnerà con lui [col re del nord] in uno scontro”. — Dan. 11:40.
Dopo la seconda guerra mondiale lo “scontro” promosso dal “re del sud” iniziò relativamente in sordina nel 1947 con la “dottrina Truman” del “containment” (tattica di arginamento del comunismo). A ciò fece seguito la creazione della NATO nel 1949 e successivamente quella di altre organizzazioni settoriali di mutua difesa. Lo “scontro” si fece più violento all’epoca della seconda guerra del Vietnam. Ma questo conflitto e il suo esito negativo per l’Occidente parvero sostenere la tesi delle “colombe”, coloro che negli Stati Uniti e fra i suoi alleati propendevano per un atteggiamento conciliatorio nei riguardi del blocco sovietico.
Se non che i recenti avvenimenti politici sembrano indicare che le “colombe” stiano perdendo terreno rispetto ai “falchi”, coloro che vedrebbero di buon occhio un irrigidimento nei confronti del blocco comunista. Pare così che lo “scontro” promosso dal “re del sud” contro il “re del nord” si stia intensificando. Un’interessante conferma della solidarietà anglo-americana in questo urto o “scontro” è data dalla seguente notizia pubblicata dalla stampa: “Il primo ministro britannico, Margaret Thatcher, che condivide lo scetticismo di Reagan nei riguardi del Cremlino, è stato l’unico degli alleati NATO ad appoggiare pubblicamente la sua presa di posizione. Giovedì sera [29 gennaio 1981] ha detto che non c’è alcun segno che i sovietici vogliano veramente la distensione”. (International Herald Tribune del 31 gennaio 1981) Sarà interessante osservare nei giorni futuri quali dimensioni assumerà lo “scontro” promosso dal “re del sud”.
Non c’è da meravigliarsi che il “re del nord”, attualmente rappresentato dal blocco comunista, reagisca a questa spinta o “scontro”. Anche questo era predetto nella profezia di Daniele, capitolo 11. Proseguendo vi si legge infatti:
“E contro di lui [contro il re del sud] il re del nord si riverserà con carri e con cavalieri e con molte navi; e per certo entrerà nei paesi e inonderà e attraverserà. . . . E continuerà a stendere la sua mano contro i paesi; . . . Ed effettivamente dominerà sui tesori nascosti dell’oro e dell’argento”. — Dan. 11:40-43.
LA REAZIONE DEL “RE DEL NORD”
Le reazioni sovietiche alla linea dura adottata di recente dal “re del sud” mostrano che il “re del nord” non ha alcuna intenzione di lasciarsi mettere sotto i piedi. Dalla seconda guerra mondiale in poi l’Unione Sovietica ha ‘steso la mano’ per assumere il controllo di vari “paesi” e dei loro “tesori nascosti”, fra cui il petrolio.
La sfida all’Occidente è anche ideologica, perché molti governi postcoloniali del Terzo Mondo hanno adottato una politica marxista. Tali sviluppi hanno favorito la penetrazione sovietica in Asia, Medio Oriente, Africa e persino nelle Americhe. Inoltre il “re del nord è riuscito ad appoggiare con notevole successo insurrezioni di ispirazione comunista, cosa che gli ha consentito di ‘entrare nei paesi’ introducendovi la sua ideologia e i suoi aiuti militari e tecnologici.
Con oltre quattro milioni di uomini sotto le armi nell’Unione Sovietica e nell’Europa Orientale, 50.000 carri armati, 5.775 aviogetti militari, 289 grosse navi da guerra e almeno 257 sottomarini, il “re del nord” ha senz’altro i mezzi per ‘riversarsi con carri e cavalieri e molte navi . . . e inondare e attraversare’.
Secondo le notizie, truppe sovietiche sono già presenti in Afghanistan, Cuba, Etiopia, Iraq, Libia, Mali, Mauritania, Vietnam, Siria e Yemen del Sud, per non parlare dei consiglieri militari presenti in molti altri paesi. Navi da guerra sovietiche solcano tutti i mari strategici, incluso il Mediterraneo. Solo il futuro potrà dire in che misura il comunista “re del nord” scatenerà queste forze ed “entrerà” in altri “paesi”.
ENTRAMBI I “RE” PERVENGONO ALLA FINE
A prescindere dalla portata dello “scontro” promosso dal “re del sud”, e sia che il “re del nord” ‘inondi’ o no letteralmente altri paesi invadendoli, una cosa è certa: secondo la profezia di Daniele nessuno dei due “re” riporterà una vittoria decisiva sull’altro. Circa il “re del nord”, la profezia dice: “Dovrà pervenire alla sua fine, e non ci sarà per lui nessun soccorritore”. (Dan. 11:45) E riguardo alla potenza mondiale anglo-americana, rappresentata dal “re del sud”, una profezia parallela dice che “sarà rotto senza mano”. — Dan. 8:25.
In che modo questi “re” perverranno alla loro fine “senza mano” e senza “nessun soccorritore”? La loro fine non avverrà con mezzi umani. La profezia di Daniele continua: “E durante quel tempo sorgerà Michele, il gran principe che sta a favore dei figli del tuo popolo [il popolo di Daniele e quindi anche di Geova]. E per certo accadrà un tempo d’angustia tale come non se ne sarà fatto accadere da che ci fu nazione fino a quel tempo”. (Dan. 12:1) Michele non è altri che Gesù Cristo, il Re costituito da Geova. (Confronta Rivelazione 12:7-10). Il “tempo d’angustia” è la “grande tribolazione” menzionata nella profezia di Gesù circa il “termine del sistema di cose” e la sua “presenza” nel suo regno. — Matt. 24:3, 21; Luca cap. 21.
L’odierno adempimento di queste profezie mostra che stiamo vivendo nel “tempo della fine”. Presto Cristo porrà fine al comunista “re del nord” e al non comunista “re del sud”. L’intronizzato re Gesù Cristo ‘colpirà’ sia loro che tutte le altre nazioni politiche con una “lunga spada affilata” e “le pascerà con una verga di ferro”. (Riv. 19:11-21) In tal modo si completerà l’adempimento anche di un’altra drammatica profezia del libro di Daniele, che dice: “E ai giorni di quei re [potenze politiche] l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. — Dan. 2:34, 35, 44.
Quel regno porterà pace durevole sulla terra in un giusto nuovo ordine. (II Piet. 3:13; Riv. 21:1-5) In esso non vi saranno più oppressivi “re” politici. Questo è proprio il “regno” per cui pregate ogni volta che dite il Padrenostro. (Matt. 6:9, 10) È l’unica speranza dell’umanità. I testimoni di Geova saranno lieti di aiutarvi a far vostra questa speranza.
-