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  • La maturità è un’esigenza cristiana
    La Torre di Guardia 1963 | 15 dicembre
    • 8. Spiegate le caratteristiche di Gesù che distinguono l’“uomo fatto”

      8 Egli possedeva certamente le qualità della verità, com’è anche detto: “Egli era pieno d’immeritata benignità e di verità”. (Giov. 1:14) Fu altruista sotto ogni aspetto, perché non cercò mai la sua gloria, ma cercò la gloria di colui che lo aveva mandato, e fu innegabilmente leale e non ebbe mai un pensiero ingiusto. (Giov. 7:18) Non vi fu mai né frode né inganno in lui, indipendentemente da ciò che gli accadde o dall’accusa che gli fu mossa. Fu anche innocuo. (Isa. 53:9; 1 Piet. 2:22; Ebr. 7:26) Ubbidì pienamente all’Iddio Onnipotente sotto ogni aspetto, perché disse che amava fare la volontà del Padre suo. Fu un perfetto esempio di amore perché fu disposto a cedere la sua vita per i suoi amici, com’è dichiarato in Giovanni 15:13, 14: “Nessuno ha amore più grande di questo, che qualcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici. Voi siete miei amici se fate quello che vi comando”. Egli compì un gesto di immeritata benignità senza uguale, superiore a quello di ogni altra creatura che sia mai vissuta. Paolo disse che, benché egli (Gesù) fosse ricco, divenne povero per amor vostro, affinché diveniste ricchi mediante la sua povertà. (2 Cor. 8:9) Oltre a queste qualità, manifestò pazienza, longanimità, compassione, benevolenza e fu mosso da uno spirito di abnegazione. — Ebr. 2:17; Isa. 53:7; 1 Tim. 1:16; Luca 19:41; Matt. 4:23, 24.

      9. (a) Quale condotta disse Salomone che i cristiani avrebbero fatto bene a seguire? (b) Quali domande possiamo farci a questo riguardo? (c) Quale avvertimento diede Paolo per non trascurare la condotta progressiva?

      9 La via da seguire per ottenere maturità è resa chiara dallo scrittore biblico Salomone, quando egli indica alcuni requisiti e atteggiamenti principali per fare progresso verso la maturità. Egli consiglia: “Figliuoli, ascoltate l’istruzione di un padre, e state attenti a imparare il discernimento; . . . ‘osserva i miei comandamenti, e vivrai. Acquista sapienza, acquista intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca, e non te ne sviare; non abbandonare la sapienza, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà. Il principio della sapienza è: Acquista la sapienza. Sì, a costo di quanto possiedi, acquista l’intelligenza. . . . ed essa t’innalzerà; . . . Essa ti metterà sul capo una corona di grazia’”. (Prov. 4:1-9, VR) Riconosciamo subito in queste parole l’atteggiamento di avanzare e progredire verso la maturità e ciò che è necessario per possederla. Considerando la cosa in modo personale, possiamo chiederci: Accresciamo diligentemente la nostra conoscenza della Parola di Geova, in modo progressivo? Acquistiamo accurata conoscenza, progredendo verso la mèta di essere uomini fatti? Diamo ascolto all’ammonimento di Paolo quando ci avverte in merito alle debolezze derivanti dal trascurare la condotta progressiva? “Onde non siamo più bambini, agitati come da onde e portati qua e là da ogni vento d’insegnamento per mezzo dell’inganno degli uomini, per mezzo dell’astuzia nell’artificio dell’errore”. — Efes. 4:13, 14.

      10. Perché la “nuova personalità” è tanto importante per il cristiano, e come possiamo crescere?

      10 Le nuove informazioni che acquistiamo di continuo rendono attiva la nostra mente e ci permettono di indossare la “nuova personalità”, che è veramente una creazione della volontà di Dio, mediante la sua Parola. (Col. 3:10) Possiamo comprendere dalla dichiarazione dell’apostolo che la forza spirituale è essenziale. Perciò, nulla dovrebbe distoglierci da questa condotta progressiva, avendo la mente sempre rivolta alla mèta della maturità. Notiamo quanto sono a proposito le parole di Paolo che dice: “Ma dicendo verità, mediante l’amore cresciamo in ogni cosa”. Con questa dichiarazione Paolo esorta gli Efesini a promuovere la crescita e ad avere sempre una condotta progressiva. — Efes. 4:15.

      ESAMINIAMO NOI STESSI

      11. Su quali domande possiamo riflettere in merito alla nostra spiritualità?

      11 Sorgono molte domande nella nostra mente riguardo alla spiritualità. Progrediamo verso la mèta della maturità, che conduce alla vita eterna? Siamo mossi costantemente dal sincero desiderio di migliorare il nostro ministero? Gli interessi del Regno dominano i nostri pensieri e le nostre attività? È produttivo il nostro ministero di campo e assistiamo altri ad essere produttivi ministri di Geova Dio? Possiamo dire come l’apostolo Paolo riguardo ad alcuni che aveva aiutato a conoscere la verità: “Voi stessi siete la nostra lettera, incisa sui nostri cuori e conosciuta e letta da tutto il genere umano. . . . una lettera . . . incisa non con inchiostro ma con lo spirito . . . su cuori [carnali]”? — 2 Cor. 3:2, 3.

      12. (a) Perché La Torre di Guardia è tanto preziosa per i ministri cristiani ed altri? (b) Che cosa non si dovrebbe trascurare?

      12 Che dire dello studio personale? Dedichiamo una certa quantità di tempo per considerare adeguatamente tutti gli articoli de La Torre di Guardia? Trascuriamo o saltiamo qualche articolo di questo principale organo di comunicazione che Geova Dio usa oggi? Riconosciamo che le istruzioni date mediante questo canale sono così importanti che la nostra vita dipende dal dare ascolto ad esse?

      13. Come possiamo stabilire se avanziamo verso la maturità o meno?

      13 Un altro modo in cui possiamo dimostrare a noi stessi se accresciamo la maturità è quello di saper trovare la soluzione ai problemi e applicarla. Siamo in grado di ragionare sui princìpi e giungere a giuste conclusioni? Se ci vengono fatte domande, possiamo dare risposte scritturali? Siamo in grado di risolvere i nostri problemi e quelli relativi ai nostri compiti di ministri e li risolviamo? In tal caso, abbiamo il giusto intendimento di 1 Corinti 14:20: “Non divenite fanciullini nelle facoltà d’intendimento, ma siate bambini in quanto a malizia; e divenite uomini fatti nelle facoltà d’intendimento”.

      14. Quali caratteristiche dovremmo manifestare nei rapporti coi nostri conservi cristiani?

      14 Siamo pazienti e lenti all’ira? Evitiamo di lamentarci dei nostri conservi cristiani? Siamo gentili con alcuni e non lo siamo con altri? Sono le nostre conversazioni sugli altri o con gli altri edificanti, cioè le conversazioni coi componenti della nostra famiglia, coi membri della congregazione, e coi nuovi interessati? Siamo di buona e allegra disposizione? Siamo forse inclini a scoraggiarci prontamente? Quando parliamo alla gente nel nostro ministero, ci offendiamo facilmente e siamo lenti a perdonare? Diamo ascolto all’ammonizione dell’apostolo Paolo che dice: “Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se alcuno ha causa di lamentarsi contro un altro. Come Geova ci perdonò liberalmente, così fate anche voi”? — Col. 3:13.

      15. (a) Perché il cristiano deve badare attentamente alla sua condotta? (b) Che cosa dovrebbe cercare di ottenere il ministro cristiano?

      15 Cediamo facilmente alle tentazioni o siamo capaci di resistere ad esse? Riconosciamo che è consigliabile badare alla via che seguiamo per non essere presi in un laccio? Dobbiamo tenere presente che Satana è sempre consapevole delle debolezze della carne ed è sempre un avversario, che va avanti e indietro per vedere chi può divorare. La condotta della sapienza è in armonia con Proverbi 4:14, 15 (VR): “Non entrare nel sentiero degli empi, e non t’inoltrare per la via de’ malvagi; schivala, non passare per essa; allontanatene, e va’ oltre”. Si comprende subito che il sentiero del maturo cristiano è diritto, e deviare da esso può causare deplorevoli conseguenze. Evitate le tentazioni esercitando un sano, maturo giudizio, quello di una mente matura. Quando esaminiamo così di continuo noi stessi (non gli altri), possiamo notare com’è meraviglioso per il cristiano avere la maturità, la statura dell’uomo fatto.

  • Cercate la maturità nella società del Nuovo Mondo
    La Torre di Guardia 1963 | 15 dicembre
    • Cercate la maturità nella società del Nuovo Mondo

      “Fa tutto il possibile per presentarti approvato a Dio, operaio che non abbia nulla di cui vergognarsi, maneggiando rettamente la parola della verità”. — 2 Tim. 2:15.

      1, 2. (a) Quale desiderio dovrebbe avere il cristiano nella vita, e che cosa dovrebbe fare per realizzarlo? (b) Che cosa è richiesto, e quali risultati avrà la persona?

      CERCARE significa fare uno sforzo per conseguire una mèta finale. Per il ministro cristiano, l’obiettivo è ricevere l’approvazione di Geova, e null’altro regge il paragone con essa. Per avere successo in questo, la Parola di Dio ci rivolge il seguente invito: “Fa tutto il possibile”. Naturalmente, il progresso verso la maturità è la strada su cui dobbiamo camminare nella nostra vita cristiana. Il suo valore, in contrasto con altre cose della vita, è vividamente messo in risalto dalle parole di Paolo: “In realtà pure considero ogni cosa esser perdita a motivo dell’eccellente valore della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore”. Dovremmo avere la stessa elevata stima dell’ottenimento della sapienza e della maturità nella nostra condotta oggi. — Filip. 3:8.

      2 Sono necessarie molte cose. Studio; sì, molto studio, che richiede tempo e sforzo mentale. Infatti, è necessario più che lo studio, poiché il maturo ministro cristiano desidera ottenere la statura dell’“uomo fatto”, e avere intendimento generale per essere in grado di trasmettere ad altri le preziose, vivificanti istruzioni. Più conoscenza uno ha, maggiore sarà la fede, la convinzione e la gioia, e la responsabilità.

      3. In un corso di studio, quale fonte d’informazione si dovrebbe evitare?

      3 Lo studio è lavoro, e come l’esercizio fisico e la fatica sviluppano il corpo, così l’attività della mente accresce le facoltà mentali. La regolarità nell’applicazione reca i massimi risultati, seguendo la pratica dell’istruzione impartita nelle scuole. Ovviamente, è essenziale dedicare tempo. In questo corso di studio la fonte del materiale è altrettanto importante. Rammentate il consiglio: “La sapienza di questo mondo è stoltezza presso Dio”. Dopo aver consigliato ai cristiani di fare tutto il possibile per servire Geova, Paolo proseguì ammonendoli di evitare le fonti di informazione che violano ciò ch’è giusto con cose di questo vecchio mondo: “Evita i discorsi vuoti che violano ciò che è santo; poiché essi progrediranno sempre più in empietà”. Questa è una ragione appropriata per eliminare tali informazioni dal proprio corso specifico e salvaguardato, poiché il principale interesse riguarda la fonte della vita eterna e le esigenze per ottenere tale vita, affinché sia possibile maneggiare “rettamente la parola della verità”. — 1 Cor. 3:19; 2 Tim. 2:16, 15.

      4. (a) Quali informazioni riceviamo mediante lo studio? (b) È sufficiente lo studio da solo?

      4 Durante un periodo di istruzione, la conoscenza e la sapienza sono accumulate in un modo che si può paragonare in una certa misura a quando uno studente di medicina va all’università e impara l’arte della medicina mediante un particolareggiato corso di studio stabilito su una base metodica per un costante progresso. Fino a questo punto la conoscenza acquistata è di natura teorica, basata principalmente su libri e conferenze, e dev’essere seguìta dall’applicazione pratica prima che l’individuo cominci a esercitare come medico o chirurgo. Finire il corso non basterebbe in sé a renderlo qualificato come medico, perché l’esperienza pratica è ancora essenziale. Avviene la stessa cosa per il ministro di Geova, poiché mediante la Sua parola egli invita tutti a ‘divenire operatori della parola, e non solo uditori’. — Giac. 1:22.

      5. Perché lo studio soltanto non rende ministri?

      5 Benché sia vero che l’attento studio

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