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  • Mantenere l’organizzazione pura
    La Torre di Guardia 1952 | 15 agosto
    • 9. Con l’azione della disassociazione, che cosa dev’essere salvato fra la congregazione?

      9 Vada il malvagio per la sua malvagia via, poiché egli non può rimanere nella congregazione di Dio, perché questa congregazione deve rimanere pura. Essa deve restar pura, perché? “Affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signore”. Lo spirito santo di Dio opera sopra il SUO popolo. È la sua forza attiva; è la sua guida sopra la sua congregazione. Noi, la congregazione, dobbiamo avere lo stesso spirito di Dio. Dobbiamo recar testimonianza l’uno all’altro. Questo spirito che otteniamo dall’intendimento della Parola di Dio deve rimanere attivo, deve esser preservato, dev’esser salvato. E se questa primitiva congregazione a Corinto avesse lasciato rimanere quest’uomo il quale aveva commesso fornicazione in mezzo a loro, o se Paolo non avesse agito, quel poco di lievito avrebbe fatto fermentare e corrompere l’intera congregazione, o l’intera massa. “Un po’ di lievito fa fermentare tutta la massa,” dice Paolo. Questo è il motivo per cui Paolo dovette agire e purificarla, onde lo spirito di Dio, questo puro, santo spirito o forza attiva di Dio, e lo spirito della congregazione basato sulla Parola di Dio, rimanessero e fossero salvati, tutto all’onore del nome di Geova.

      10. Quale corruzione morale Paolo dice che non fa entrare nel Regno, e che deve fare un Cristiano riguardo a tali cose?

      10 In 1 Corinzi 6:9-11 (NM) Paolo dice: “Che! Non sapete che gl’ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi contro natura, né uomini che giacciono con uomini, né ladri, né avidi, né ubriaconi, né oltraggiatori, né ricattatori erediteranno il regno di Dio. Eppure questo è ciò che eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati dichiarati giusti nel nome del nostro Signore Gesù Cristo e con lo spirito del nostro Dio”. Paolo fa notare che persone di questa specie di peccatori son venute fuori dal mondo nella congregazione di Dio, ma tutte queste specie di peccati non potrebbero rimanere nella congregazione di Dio dopo che quelli che una volta commisero tali peccati sono stati una volta lavati. Quando una persona viene nell’organizzazione di Dio e si dedica a Lui, viene purificata. Da allora in poi essa deve fare diritti sentieri per i suoi piedi e seguire la Parola di Dio. Non dovrebbe praticare queste cose, e il Signore le perdona tutte le cose che sono state nella sua vita in passato. La loro macchia è lavata, ed essa non deve tornare a loro. Se torna a loro, commette un peccato che è meritevole di disassociazione. Corre il pericolo di corrompere la congregazione di Dio, e questa corruzione deve essere eliminata. Essa è corruzione morale.

      11, 12. (a) Quali ragioni spirituali vi sono per la disassociazione? (b) Per avere unità di mente nella congregazione che cosa dobbiamo fare?

      11 Ma ci sono anche ragioni spirituali per la rimozione di alcune persone dall’organizzazione di Dio. La maldicenza, generare false dottrine, causare divisioni; come Paolo scrisse ai Romani: “Ora vi esorto, fratelli, a tenere d’occhio quelli che creano divisioni e cause d’inciampo contrarie all’insegnamento che avete imparato, ed evitateli”. (Rom. 16:17, NM) È chiarissimo. La vera Parola di Dio era insegnata loro da Paolo. Ora se alcuno viene dentro la congregazione cercando di sconvolgere l’accettazione di questa vera Parola di Dio e causa inciampo o divisione nella congregazione, è necessario evitare tale individuo. Il miglior modo di evitarlo è quello di disassociarlo, metterlo da parte, cacciarlo dalla congregazione, in modo che l’intera congregazione rimanga pura.

      12 Contro la divisione e la disunità di mente, leggiamo in 1 Corinzi 1:10 (NM): “Ora vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo che parliate tutti concordemente, e che non ci siano divisioni fra voi, ma che siate in modo conveniente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero”. I pensieri di Dio devono divenire vostri. Questo è il motivo per il quale veniamo insieme come una congregazione affin di studiare la Parola di Dio, perché i suoi pensieri diventino nostri. Se noi non abbiamo i pensieri di Dio, se non meditiamo su queste cose che i discepoli ispirati portarono all’attenzione della chiesa primitiva e che sono state narrate perché le impariamo noi ora, se non impariamo queste cose, non avremo i pensieri di Dio; e soltanto quelli che amano la giustizia sono coloro che erediteranno il regno del cielo. Come egli disse: “Non sapete che gl’ingiusti non erediteranno il regno di Dio?” Per ereditare tale regno o le benedizioni del nuovo mondo le nostre menti devono quindi volgersi all’insegnamento di Dio, e non indietro a quell’altra organizzazione, l’organizzazione del Diavolo, che sarà distrutta.

      ESEMPI

      13. Perché oggi consideriamo antichi esempi biblici di disassociazione?

      13 Ora guardiamo alcuni esempi della Bibbia di persone espulse da Geova Dio, dalla sua congregazione, sbarazzandosi di loro a causa della loro cattiva condotta; poiché, come fece nei tempi passati, farà oggi, perché egli vuole che i suoi rappresentanti siano persone pure che saranno suoi servitori e sosterranno il suo nome e la sua vera adorazione. Ci sono molti esempi nella Bibbia, ma prendiamone semplicemente alcuni.

      14. Quale lezione deduciamo noi dall’esempio di Kore e dei suoi alleati?

      14 Prendete Kore. Ci furono alcuni al tempo di Mosè che divennero orgogliosi, tre di loro, infatti, che pensarono: ‘Ebbene, noi abbiamo una posizione davanti a Dio tanto buona quanto quella di Mosè, essendo delle tribù d’Israele. Perché dovrebbe egli prendersi tutto il credito di essere il mediatore?’ Ma essi parlavano contro il rappresentante di Dio. Mosè si fece avanti e rese le sue dichiarazioni assai chiare. Egli disse: ‘Domani mattina vedremo chi è il servitore di Dio e chi egli usa per compiere il suo lavoro ora. Quello che succederà domani non sarà semplicemente la morte naturale di queste persone, ma Dio farà un miracolo e purificherà la congregazione espellendone Kore, Dathan, Abiram. e tutti quelli che sono associati con loro.’ La mattina dopo che cosa successe? La terra si aprì, e tutta la loro proprietà, i loro figli, e le loro mogli precipitarono vivi in questa voragine. E Kore e i 250 principi che offrivano incenso furono divorati dal fuoco di Geova. Numeri 16:32, 35 dice: “La terra spalancò la sua bocca e li ingoiò: essi e le loro famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Kore, e tutta la loro roba. E un fuoco uscì dalla presenza dell’Eterno e divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano il profumo”. Iddio mostrava la sua disapprovazione a persone che bestemmiarono contro di lui, che non vollero accettare la disposizione che Dio aveva fatto. Ora dunque, quelli che si ribellano contro Dio egli li disassocerà. Egli se ne sbarazzerà. Egli li espellerà dalla congregazione.

      15. Come l’esempio di Maria illustra la questione?

      15 Ora possiamo considerare un altro esempio della Bibbia. Numeri 12 ci parla di Maria e Aaronne. Essi insuperbirono un poco. Maria era la sorella di Aaronne e di Mosè, ma divenne orgogliosa e stolta. Perché volle prendere il posto di un uomo nella congregazione e aver qualche cosa da dire intorno alle disposizioni del Signore fra gl’Israeliti, ella fu colpita di lebbra. Dovette essere disassociata o cacciata dalla congregazione per sette giorni; e poi solo dopo la supplicazione del fratello Mosè a Geova di salvare la vita di lei affinché Egli non la uccidesse con lebbra, fu purificata e ritornò. Ella aveva agito con superbia e stoltezza. Il Signore Dio non avrebbe avuto quella specie di persone nella sua congregazione. Ella si ravvide. Ella tornò, ma prima fu punita, e Aaronne imparò il suo proprio posto da questa esperienza della sorella.

      16. Come mostra l’esperienza di Acan che Dio non tollererà i ladri?

      16 Vi sono poi dei ladri, che il Signore Iddio non tollererà nella sua organizzazione. Abbiamo l’esempio di Acan. Quando i figli d’Israele attraversarono il Giordano e presero Gerico sotto la direzione di Geova, vincendo egli per loro le loro battaglie, furono date le istruzioni agli Israeliti che tutte le cose che erano nella città eran destinate alla distruzione, eccetto le cose di oro, argento, ottone e ferro che dovevano essere riservate per Geova. Nessuno doveva prendere alcuna cosa del bottino per sé. Ma Acan la pensò un po’ differentemente. Quando entrò a Gerico trovò un mantello babilonese, 200 sicli d’argento, e una verga d’oro del peso di 50 sicli, e disse: ‘Ebbene, io mi porterò questo a casa e lo seppellirò tenendolo per mio conto. Nessuno lo verrà mai a sapere.’ Ma egli era nella congregazione di Geova; ora la corruzione era dentro di essa. Questa doveva essere scoperta. Andarono a combattere ad Ai e gli eserciti israeliti venivano meno. Essi non potevano vincere. Giosuè seppe che c’era corruzione nella congregazione. Essa doveva essere espulsa, e secondo la disposizione di Geova l’evidenza indicò Acan come il corruttore. Trovarono che aveva il suo bottino nascosto nella sua tenda. Ora che cosa accadde? Iddio non lo cacciò semplicemente dalla congregazione allontanandolo per sette giorni come aveva fatto a Maria. Egli fece lapidare a morte Acan, e la sua famiglia con lui, perché era un ladro. — Gios. 6:17 fino a 7:26.

      17. Come i caduti “figli di Dio” illustrano la disassociazione?

      17 Secoli prima, ai giorni di Noè prima del diluvio, ci furono quegli angeli nei cieli, creature spirituali, che divennero disubbidienti. Essi videro che le figlie degli uomini erano belle, e lasciarono la loro posizione e vennero giù sulla terra e presero per se stessi delle mogli. In questo essi furono disubbidienti. E 2 Pietro 2:4 (NM) ci dice quindi di loro: “Iddio non si trattenne dal punire gli angeli che peccarono”. No, ma li precipitò nel Tartaro, consegnandoli “ad abissi di densa oscurità onde siano riservati per il giudizio”. Furono disubbidenti, violarono la legge di Dio, ed egli li escluse dai suoi consigli. Per una prova delle sue creature fedeli essi sono ancora in esistenza, sì, ma i giudizi di Dio sono scritti contro di loro per la loro finale distruzione.

      18. Come mostra Giuda che l’impegnare uno strenuo combattimento per la fede ha relazione con questa questione?

      18 Infine possiamo riferirci alla lettera di Giuda. In essa ci è detto che dobbiamo impegnare uno strenuo combattimento per la fede. Questa fede ci è stata trasmessa mediante Cristo Gesù; dobbiamo combattere per essa. Essa è la fede che fu data alla congregazione dei seguaci di Cristo Gesù, ed egli non vuole che tale fede sia corrotta o mutata in alcuna maniera. Chiunque tenta di mutarla, sia egli ribelle, superbo, ladro, disubbidiente o corrotto moralmente, sarà espulso. Egli sarà rimosso. Ora noi in realtà vediamo uomini malvagi che s’infiltrano, uomini empi, e questi dobbiamo cercar di trovare e cacciare fuori dalla congregazione. Come Giuda dice ai versetti 8º e 16º: “Questi, anche, che indulgono in sogni, corrompono la carne e trascurano la signoria e parlano ingiuriosamente di persone gloriose. Questi sono mormoratori, lamentatori della loro sorte nella vita, che procedono secondo i loro propri desideri, e le loro bocche dichiarano cose gonfie, mentre ammirano le personalità per amore del loro proprio beneficio”. Sì, questi tipi di persone che sono state appena descritte sono la specie che non vogliamo nella congregazione del Signore, e se ci sono devono pertanto esser rimosse dalla congregazione. Altrimenti un poco di lievito fa fermentare tutta la pasta.

  • Giustezza della disassociazione
    La Torre di Guardia 1952 | 15 agosto
    • Giustezza della disassociazione

      1. È giusto disassociare, e che cosa dice Tito 3:10, 11?

      È GIUSTO disassociare? Sì, come abbiamo appena visto nel precedente articolo, Dio cacciò dalla sua congregazione quelli che si opponevano a lui e che erano corrotti. Egli li disassociò. Si sbarazzò di loro, e ci consiglia di far così con tali persone. In Tito 3:10, 11 (NM) leggiamo: In quanto all’uomo che promuove una setta, allontanalo dopo una prima e una seconda ammonizione, sapendo che un tal uomo è stato sviato e pecca, essendo condannato da se stesso”. Quindi viene conferita autorità dalle Scritture Greche perché chiunque origina sette o divisioni sia allontanato dopo essere stato ammonito

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