-
Compite giuste opere cristianeLa Torre di Guardia 1959 | 15 febbraio
-
-
pagane, non ebbe mai luogo nel vero Cristianesimo; certamente non esistette nella primitiva congregazione cristiana. Come osservò un giornale religioso commentando su “La domenica del laico”:
“Certamente nella piccola schiera di Gesù e dei suoi discepoli non vi fu divisione in clero e laicato. Qualsiasi [ecclesiastico] che volesse considerare Gesù come la sua parte corrispondente nella primitiva condizione, noti che il suo metodo, il suo modo di parlare e la sua attitudine erano quelli di uno che noi chiameremmo oggi ‘laico’. E proprio così, i discepoli che potrebbero sembrare al presente come un laicato [formato recentemente] furono veramente i predicatori che vennero mandati.
“Nel resto del Nuovo Testamento la parola usata per clero (kleros) non significa uno speciale ordine di Cristiani ma tutti i Cristiani. E la parola usata per laicato (laós) non significa una designata parte della congregazione ma, ancora, tutti i Cristiani. Tutti sono chiamati ad un unico servizio e tutti formano il popolo di Dio. La nostra distinzione fra clero e laicato non era nota al Nuovo Testamento, pertanto S. Paolo non avrebbe potuto aggiungere ‘clero e laicato’ all’elenco di Giudeo e Gentile, schiavo e libero, ricco e povero, uomini e donne che sono uno in Cristo. Se avesse vissuto nel secondo secolo, tuttavia, avrebbe potuto così allargare il suo elenco”. — The Christian Century del 12 ottobre 1955.
Questo tuttavia non vuol dire che per fare giuste opere cristiane si debba salire sul pulpito o sul podio e qui predicare. Si possono trovare molte opportunità per recare testimonianza nella propria casa, sul luogo di lavoro, facendo compere o viaggiando. E si può sempre avere l’opportunità andando di casa in casa e avvicinando estranei agli angoli delle strade o nei luoghi di mercato, tutti metodi questi che Paolo e gli altri apostoli adoperarono. — Atti 5:42; 17:17; 20:20.
Naturalmente, per essere in grado in ogni momento di “fare una difesa davanti a chiunque vi domandi la ragione della speranza che è in voi” dobbiamo applicarci allo studio della Parola di Dio, dando ascolto all’istruzione di Paolo: “Fa’ tutto il possibile per presentar te stesso approvato a Dio, operaio che non ha di che vergognarsi, maneggiando rettamente la parola della verità”. Anche radunarci insieme è essenziale, sia per la reciproca istruzione che per uno sforzo di cooperazione.
Vediamo dunque che anche se i Cristiani devono lavorare onestamente e possono non trascurare le opere di carità, le opere che li identificano come Cristiani sono quelle di provvedere alle necessità spirituali delle persone, recando testimonianza al nome e al regno di Dio.
-
-
“Signore, ecco, manda me!”La Torre di Guardia 1959 | 15 febbraio
-
-
“Signore, ecco, manda me!”
● In una casa di Sumatra, in Indonesia, fu chiesto ad una missionaria della Torre di Guardia che vi teneva uno studio biblico se i testimoni cantassero cantici. Essa rispose affermativamente e quindi insegnò alla famiglia il cantico intitolato “Signore, ecco, manda me!” Essi trovarono che il cantico era veramente bello, ma un membro della famiglia osservò che la missionaria era l’unica ad avere il diritto di cantare quel cantico, perché Geova non aveva mandato loro. Allora la missionaria mostrò come anch’essi avrebbero potuto prender parte al servizio di Geova ed essere mandati da lui. Immaginate la sua sorpresa quando alla visita successiva trovò che, seguendo i suoi suggerimenti, essi avevano ottenuto sette abbonamenti alla rivista La Torre di Guardia fra i loro amici ed espressero il desiderio di assistere al successivo studio Torre di Guardia della congregazione. La domenica seguente andarono e nessuno cantò il cantico “Signore, ecco, manda me!” con più zelo di questa famiglia. — Annuario dei Testimoni di Geova del 1958 (inglese).
-