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  • Zoar
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • forse per indicare che allora Zoar era una città moabita. — Isa. 15:5; Ger. 48:34.

  • Zodiaco
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Zodiaco

      A proposito di Giosia re di Giuda, II Re 23:5 dice: “E fece cessare l’attività dei sacerdoti di dèi stranieri, che i re di Giuda avevano incaricati per far fumo di sacrificio sugli alti luoghi delle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e anche quelli che facevano fumo di sacrificio a Baal, al sole e alla luna e alle costellazioni dello zodiaco e a tutto l’esercito dei cieli”. L’espressione qui resa “costellazioni dello zodiaco” deriva dal termine ebraico mazzalòhth, che ricorre una sola volta nella Bibbia, anche se può essere affine al termine Mazzaròhth di Giobbe 38:32. Il significato è reso chiaro dal contesto.

      La scoperta di quella che può essere chiamata la zona zodiacale viene generalmente attribuita agli antichi babilonesi. Essi senza dubbio osservarono l’apparente percorso annuale del sole fra le stelle, percorso ora chiamato eclittica. Lo zodiaco è la zona ideale delimitata da due linee parallele all’eclittica a 8° di distanza angolare ai due lati di questa. Anticamente gli astronomi poterono constatare che entro questa zona o fascia si trovava il percorso apparente del sole, della luna e dei pianeti maggiori, visti dalla terra. Comunque solo verso il II secolo a.E.V. un astronomo greco divise lo zodiaco in dodici parti uguali di 30° ciascuna, e queste parti chiamate “segni dello zodiaco” presero nome dalle rispettive costellazioni. Il termine “zodiaco” deriva dal greco e significa “(circolo) di animali”, dal momento che le dodici costellazioni dello zodiaco in origine erano indicate con nomi di animali o creature marine.

      Questi segni attualmente non corrispondono alle costellazioni da cui in origine presero nome. Ciò è dovuto alla cosiddetta precessione degli equinozi, che produce un graduale spostamento delle costellazioni verso O di un grado ogni settant’anni in un ciclo che si dice si completi in 25.800 anni. Quindi il segno dell’Ariete, nei passati 2.000 anni, si è spostato all’indietro di 30°, nel segno dei Pesci, la costellazione a O dell’Ariete.

      CONNESSO CON L’ASTROLOGIA

      Le costellazioni dello zodiaco divennero oggetto di falsa adorazione dall’epoca dell’antica Mesopotamia in poi. A ciascuna delle diverse costellazioni erano attribuite certe qualità e queste venivano usate nelle predizioni astrologiche basate sulla posizione o relazione dei corpi celesti rispetto ai segni dello zodiaco in un dato momento. Come viene indicato in II Re 23:5, questo uso dell’astrologia fu introdotto in Giuda dai sacerdoti di divinità straniere che certi re avevano accolti nel paese. Molto tempo prima Geova Dio aveva proibito tale adorazione delle stelle pena la morte. (Deut. 17:2-7) Anche se le costellazioni menzionate in Giobbe 9:9; 38:31, 32 e Amos 5:8 figurano senza dubbio fra quelle dello zodiaco, questi versetti indicano chiaramente che questi corpi celesti sono semplicemente creazioni di Geova Dio e sono tutti soggetti a leggi e statuti divini.

  • Zofar
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Zofar

      (Zofàr).

      Uno dei tre “compagni” di Giobbe; naamatita. Il significato del nome è piuttosto incerto. (Giob. 2:11) Zofar fu il terzo a prendere la parola nel dibattito con Giobbe. Il suo modo di ragionare era simile a quello di Elifaz e Bildad; accusava Giobbe di malvagità, dicendogli di eliminare le sue pratiche peccaminose. (Giob. capp. 11, 20) Ma dopo due interventi Zofar desistette; aveva pronunciato parole di denuncia e non aveva più nulla da aggiungere. Alla fine Geova ordinò che lui e i suoi compagni offrissero un grande sacrificio, e che Giobbe pregasse per loro. — Giob. 42:7-9.

  • Zolfo
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Zolfo

      Metalloide giallo che si trova allo stato libero o insieme ad altri elementi in composti solforosi e solfati. Il suo punto di fusione è insolitamente basso: 113°C. Brucia facilmente producendo una fiamma giallognola e un particolare odore asfissiante.

      Il primo riferimento storico allo zolfo descrive come la distruzione della malvage città di Sodoma e Gomorra avvenne mediante fuoco e zolfo piovuti dal cielo. (Gen. 19:24; Luca 17:29) In base all’evidenza geologica alcuni ritengono che la catastrofica esecuzione capitale da Geova fu probabilmente causata da un’eruzione vulcanica nella regione meridionale del Mar Morto, il che spiegherebbe l’attuale abbondanza di zolfo nella zona.

      Si pensa che il forno crematorio o inceneritore ad alta temperatura per l’antica città di Gerusalemme si ottenesse aggiungendo zolfo ai fuochi che bruciavano costantemente nella Valle di Innom (Geenna) appena fuori delle mura.

      Dopo l’infocato giudizio di Sodoma e Gomorra, avvenuto nel 1919 a.E.V., la natura altamente infiammabile dello zolfo è stata menzionata più volte nelle Scritture. (Isa. 30:33; 34:9; Riv. 9:17, 18) È simbolo di estrema desolazione. (Deut. 29:22, 23; Giob. 18:15) “Fuoco e zolfo” sono usati insieme per descrivere completa distruzione. (Sal. 11:6; Ezec. 38:22; Riv. 14:9-11) Ci viene detto che il Diavolo sarà “scagliato nel lago di fuoco e zolfo”, appropriata descrizione di totale annientamento, “la seconda morte”. — Riv. 19:20; 20:10; 21:8.

  • Zoppo
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    • Zoppo

      Chi ha qualche impedimento fisico che non gli consente di camminare normalmente. Si può essere zoppi dalla nascita per qualche deformità congenita (Atti 3:2; 14:8), ma nella maggioranza dei casi questa condizione è causata da incidenti o malattie.

      Chi era zoppo non poteva prestare servizio nel sacerdozio aaronnico, anche se gli era consentito di mangiare delle cose provvedute ai sacerdoti per il loro sostentamento. (Lev. 21:16-23) Geova stabilì un’alta norma di idoneità fisica per i sacerdoti, poiché rappresentavano lui nel santuario di fronte a tutto il popolo. Cristo, il grande Sommo Sacerdote, era “leale, semplice, incontaminato, separato dai peccatori”. (Ebr. 7:26) Inoltre sotto la Legge era vietato offrire come sacrificio un animale zoppo. — Deut. 15:21; Lev. 22:19, 20, confronta Romani 12:1.

      GIACOBBE AZZOPPATO

      Quando Giacobbe aveva circa novantasette anni, gli accadde di lottare tutta la notte con un angelo di Dio materializzato. Riuscì a trattenere l’angelo finché questi lo benedisse. Durante la lotta l’angelo toccò la cavità della giuntura della coscia di Giacobbe, slogandola. Per ciò Giacobbe zoppicava. (Gen. 32:24-32; Osea 12:2-4) Da allora in poi questo ricordò a Giacobbe che, pur avendo “conteso con Dio [un angelo di Dio] e con gli uomini così che alla fine [aveva] prevalso”, come disse l’angelo, in realtà non aveva sconfitto un potente angelo di Dio. Solo per volontà e col permesso di Dio Giacobbe poté contendere con l’angelo, per dimostrare fino a che punto riconosceva la necessità della benedizione di Dio.

      RIGUARDO

      Le Scritture insegnano ad avere riguardo per gli zoppi. Giobbe osservò che, anche nella sua prosperità, era stato ‘piedi per lo zoppo’. (Giob. 29:15) Gesù e i discepoli ebbero compassione per i malati e gli zoppi, e ne sanarono molti. — Matt. 11:4, 5; 15:30, 31; 21:14; Atti 3:1-10; 8:5-7; 14:8-10.

      USI ILLUSTRATIVI E FIGURATIVI

      I gebusei illustrarono la vanagloriosa fiducia che avevano nella sicurezza della loro cittadella quando schernirono Davide: “‘Tu non entrerai qui, ma i ciechi e gli zoppi certamente ti respingeranno’, pensando: ‘Davide non entrerà qui’”. Può darsi che effettivamente avessero messo persone del genere a difendere le mura, come afferma Giuseppe Flavio, e questa poteva essere la ragione per cui Davide disse: “Chiunque colpisca i gebusei, si incontri, per mezzo del tunnel dell’acqua, sia con gli zoppi che con i ciechi, odiosi all’anima di Davide!” Questi zoppi e ciechi erano il simbolo dell’affronto fatto dai gebusei a Davide e, peggio ancora, del loro scherno nei confronti degli eserciti di Geova. Davide odiava i gebusei, con tutti i loro zoppi e ciechi, per questa arroganza. Può darsi che per derisione chiamasse gli stessi condottieri gebusei ‘zoppi e ciechi’. — II Sam. 5:6-8, NW.

      Il fatto di zoppicare e inciampare è usato figurativamente per indicare esitazione o incertezza nel corso della vita o in ciò che uno si prefigge, oppure nel parlare. Bildad, per avvertire Giobbe dei pericoli cui andava incontro, disse di chi segue una via malvagia: “Il disastro è pronto a farlo zoppicare”. (Giob. 18:12) In modo simile Davide e Geremia dissero che i loro nemici aspettavano che facessero un passo falso, osservando se zoppicavano, così che, come dissero i nemici di Geremia, “prevarremo contro di lui e ci vendicheremo su di lui”. (Ger. 20:10; Sal. 38:16, 17) I nemici di Gesù Cristo volevano vederlo inciampare o zoppicare in ciò che diceva per intrappolarlo. — Matt. 22:15.

      Uso proverbiale

      “Chi mutila il suo piede [azzoppandosi], come chi beve semplice violenza, è colui che mette le faccende nella mano di qualche stupido”, disse il saggio re Salomone. Davvero, l’uomo che si rivolge a uno stupido perché si occupi di qualche progetto per lui va contro i propri interessi. Certo vedrà crollare quello che si propone di fare, a suo proprio danno. — Prov. 26:6.

      Segue un’illustrazione simile: “Hanno le gambe dello zoppo attinto acqua? Allora c’è un proverbio nella bocca degli stupidi”. (Prov. 26:7) Anticamente, specie nelle città costruite su alture, era spesso necessario scendere per una scala a pioli o per una lunga scalinata per attingere acqua da un pozzo. C’è altrettanta probabilità che parole sagge, chiare e veraci escano dalla bocca di uno stupido quanta che uno zoppo porti su acqua da un pozzo del genere; e uno stupido che cerchi di pronunciare o applicare un proverbio è altrettanto impacciato e inefficace quanto uno zoppo che cerchi di portare dell’acqua su per una scala.

      L’antica nazione di Dio

      Parlando della restaurazione del suo popolo, Geova promise di rafforzarlo per lasciare Babilonia e intraprendere il rischioso viaggio di ritorno nella desolata Gerusalemme. Nessuno sarebbe più stato spiritualmente zoppo, esitante o indeciso. Per mezzo del profeta Isaia, Dio incoraggiò: “In quel tempo lo zoppo salterà proprio come fa il cervo”. (Isa. 35:6) La nazione di Dio aveva zoppicato ed era caduta in cattività, ma “in quel giorno”, disse Geova, “per certo raccoglierò colei che zoppicava; ... e per certo farò di colei che zoppicava un rimanente, e di colei che era rimossa lontano una nazione potente”. — Mic. 4:6, 7; Sof. 3:19.

      Per confortare ulteriormente gli israeliti, Geova loro Re promise di proteggerli dagli aggressori. Descrisse l’impotenza dei nemici di Sion come una nave con le gomene allentate, l’albero maestro vacillante e senza vele. Quindi disse: “In quel tempo si dovranno pure dividere le spoglie [del nemico] in abbondanza; gli stessi zoppi prenderanno effettivamente grossa preda”. Anche coloro che abitualmente non sono in grado di partecipare al saccheggio in quel tempo sarebbero stati abbastanza forti da prendervi parte. — Isa. 33:23.

      Riguardo per chi è zoppo spiritualmente

      Lo scrittore cristiano della lettera agli ebrei fece notare che fra loro c’erano molti spiritualmente immaturi, che avrebbero dovuto fare più progresso. (Ebr. 5:12-14) Poi, dopo aver parlato della disciplina, aggiunse: “Continuate a fare sentieri diritti per i vostri piedi, affinché ciò che è zoppo non si sloghi, ma anzi sia sanato”. (Ebr. 12:13) Anche i più forti dovevano stare attenti a come camminavano nel corso della loro vita cristiana, affinché i più deboli, spiritualmente ‘zoppi’ non inciampassero e si facessero male. Se chi era più forte nella fede usava la sua libertà spirituale per fare cose che erano legittime, i più deboli nella fede potevano inciampare a motivo delle loro azioni. — Rom. 15:1.

      Per illustrare il principio l’apostolo Paolo fa un esempio della questione del mangiare e del bere. (Rom. 14:13-18, 21) In questo brano fra l’altro consiglia: “Sia piuttosto questa la vostra decisione, di non mettere davanti al fratello pietra d’inciampo o causa per incespicare”. E dice: “È bene non mangiar carne né bere vino né fare alcuna cosa nella quale il tuo fratello inciampa”. — Confronta I Corinti 8:7-13.

      D’altra parte l’apostolo mostra che il cristiano dovrebbe rafforzare le proprie ‘gambe’ spirituali per non zoppicare o inciampare a motivo di ciò che accade o che qualcun altro fa. Dovrebbe rafforzarsi per rimanere saldo nel corso della sua vita cristiana. Paolo dice: “Colui che mangia non disprezzi colui che non mangia, e colui che non mangia non giudichi colui che mangia, poiché Dio l’ha accolto”. (Rom. 14:3) Questo principio fu espresso dal salmista: “Abbondante pace appartiene a quelli che amano la tua legge, e per loro non vi è pietra d’inciampo”. (Sal. 119:165) Coloro che amano la legge di Dio non zoppicheranno in senso spirituale alla minima cosa.

      GUARIGIONE COMPLETA

      Molte lacrime sono state versate da persone zoppe. Ma come Gesù Cristo guarì molti zoppi e invalidi quando era sulla terra, e persino sanò arti rattrappiti o amputati (Mar. 3:1, 5; Luca 22:50, 51), così mediante “un nuovo cielo” il Figlio di Dio compirà di nuovo guarigioni simili. Lo farà in modo definitivo quale Re e Sommo Sacerdote di Dio, asciugando ogni lacrima dagli occhi umani. — Matt. 8:16, 17; Riv. 21:1, 4.

  • Zorobabele
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    • Zorobabele

      (Zorobabèle) [seme di Babilonia].

      Primo governatore degli ebrei rimpatriati (Agg. 2:21); discendente del re Davide e antenato di Gesù Cristo; probabilmente era in realtà figlio di Pedaia ma era legalmente considerato figlio di Sealtiel. (I Cron. 3:19; Matt. 1:12, 13; Luca 3:27; vedi GENEALOGIA DI GESÙ CRISTO [Problemi nella genealogia di Gesù in Matteo]). Nell’elenco genealogico di I Cronache (3:19, 20) compaiono

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