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Una lingua per tutti i popoliLa Torre di Guardia 1974 | 15 febbraio
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(Atti 4:20) Comunque, essi mostrarono il desiderio di usare il giusto linguaggio non solo parlando di cose relative ai propositi di Dio, ma anche con il loro modo di parlare in ogni cosa. Come consigliò Paolo alla congregazione efesina: “Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualsiasi parola che sia buona per edificare secondo il bisogno, onde impartisca ciò che è favorevole agli uditori”. — Efes. 4:29.
15. Quale promessa è fatta in Sofonia 3:9, e perché è importante per noi?
15 Possiamo oggi servirci in modo simile del dono del linguaggio fattoci da Geova? Certo, e la profezia di Sofonia predisse che ciò sarebbe avvenuto. Il contesto mostra che Geova ha determinato di radunare le nazioni per versare su di loro la sua ira ardente, che è il risultato della sua decisione giudiziaria contro di loro. Sfuggirà qualcuno a questa decisione giudiziaria e all’ira di Geova? Che possiamo ricevere il suo favore si capisce dalla sua assicurazione profetica: “Poiché allora [o negli “ultimi giorni”] [io, Geova,] darò in cambio ai popoli una lingua pura, onde tutti invochino il nome di Geova, onde lo servano a spalla a spalla”. In realtà, se non fosse perché parliamo la lingua pura e invochiamo il nome di Geova, come spiegò Pietro, non ci sarebbe nessuna possibilità di sfuggire alla denuncia di Geova sulle nazioni. Tuttavia Gioele ci assicura: “Saranno gli scampati, proprio come Geova ha detto, e fra i superstiti, che Geova chiama”. — Sof. 3:8, 9; Gioe. 2:32.
16. (a) Come possiamo imparare la “lingua pura”? (b) Che cosa indica che la cristianità non l’ha imparata?
16 Avete imparato la “lingua pura” necessaria per sopravvivere? Come ciascuna lingua ha un caratteristico modello di parole e grammatica, così la verità, presentata nella parola di Dio, la Bibbia, e secondo l’intendimento che ce ne ha rivelato in questi “ultimi giorni”, ha un modello che possiamo imparare, un’armonia interna. Si basa sul tema del regno di giustizia di Dio. Una volta imparato questo “modello delle sane parole”, come lo descrisse Paolo, acquistando accurata conoscenza delle Scritture, si può quindi parlarne ad altri senza esitazione, non dandogli un accento o una sfumatura alterata da fallaci dottrine. (2 Tim. 1:13; 2 Piet. 3:16) Che la cristianità non abbia imparato questa “lingua pura” si vede dal confuso miscuglio di “dialetti” scritturali e filosofici che parla. E lungi dall’invocare “il nome di Geova”, i religionisti ortodossi della cristianità preferiscono rigettare quel nome in cambio dell’ambiguo termine “il Signore”. — 2 Piet. 2:1; Matt. 7:15-23.
17. In che modo questa lingua è “pura”, e quanto è estesamente parlata?
17 Come possiamo essere felici comprendendo che Geova ha davvero in tutta la terra fedeli testimoni che hanno imparato questa “lingua pura” — oltre un milione e seicentomila in più di duecento paesi — che lietamente invocano il suo nome e lo servono “a spalla a spalla”, pur provenendo da una grande varietà di gruppi nazionali, razziali e linguistici. Sono uniti come lo furono i primi cristiani nella pura adorazione alla lode di Geova. Anche se usano una qualsiasi delle varie traduzioni della Bibbia nelle 1.500 lingue in cui è tradotta, almeno in parte, parlano ancora concordemente sui suoi insegnamenti basilari. Pertanto la loro lingua è “pura” non solo perché è accettevole alle persone timorate di Dio, ma anche perché la sua presentazione dei propositi di Geova non è adulterata né corrotta. — Giov. 8:42-47; Giac. 3:10, 11.
18. Come Zaccaria predisse per il nostro giorno un incremento dell’opera a cui si fa riferimento in Atti 15:14?
18 Il risultato del dichiarare liberamente la verità ad altri fu ben predetto con le parole di Zaccaria: “Sarà in quei giorni che dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni afferreranno, sì, in effetti afferreranno per il lembo un uomo che è un Giudeo, dicendo: ‘Per certo verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi’”. (Zacc. 8:23) Ti sei unito anche tu a quelli che Geova ha radunato da tutte le nazioni come popolo per il suo nome? Ora è urgente far questo. — Atti 15:14.
19. Come ci è resa comprensibile la “lingua pura”?
19 Non è senza sforzo che si impara a parlare una qualsiasi lingua, compresa la “lingua pura” della verità. Prima di poter proferire ciò che è accetto al nostro Creatore dobbiamo imparare che cos’è. Come quando si impara una nuova lingua, troviamo molte espressioni nella “lingua pura” che in precedenza erano strane. Impariamo che cos’è realmente il regno di Dio, riceviamo conoscenza sulla “grande folla” che serve Geova negli “ultimi giorni”, sulla sovrastante distruzione di “Babilonia la Grande” poco prima che il resto di questo mondano “sistema di cose” sia distrutto ad “Armaghedon”. Siamo pure preavvertiti del futuro attacco di “Gog di Magog”. Non dobbiamo scoraggiarci se dapprima è difficile imparare alcune profonde verità spirituali. Solo grazie al versamento dello spirito di Geova i primi seguaci di Gesù alla Pentecoste ricevettero un più chiaro intendimento del proposito di Geova, e oggi è grazie allo spirito di Geova sulla classe dello “schiavo fedele e discreto” che abbiamo intendimento dei propositi di Geova, intendimento che possiamo condividere con altri. — Matt. 24:45-47.
20. Che cosa include il parlare la “lingua pura”?
20 Questo accresciuto apprezzamento per la Parola di Geova e per la nostra relazione con lui ci spinge a ‘rifugiarci nel nome di Geova’. Esso opera un cambiamento nella nostra speranza per il futuro, così che ora riponiamo la nostra fiducia nel regno di giustizia di Geova anziché nelle cose di questo mondo. Ci spinge a condividere con altri questa meravigliosa prospettiva. Apprendiamo che quelli che parlano la “lingua pura” devono anche vivere conforme ad essa. Essi “non faranno nessuna ingiustizia, né pronunceranno menzogna, né si troverà nella loro bocca lingua ingannevole”. (Sof. 3:12, 13) Che gioia poter partecipare insieme a un milione e seicentomila persone che hanno già imparato questa “lingua pura” all’opera di insegnarla ad altri ancora! Solo quest’accurata conoscenza della verità come Geova la rivela oggi per mezzo della sua organizzazione può unire uomini di ogni nazionalità e lingua per lavorare a spalla a spalla “per la fede della buona notizia”. — Filip. 1:27, 28.
OPPOSIZIONE ALLA LINGUA PURA
21. Come reagirono i discepoli di Gesù agli sforzi di fermare il loro ministero?
21 Giacché Gesù incontrò opposizione da coloro che erano contrari alla verità, quelli che ora seguono la sua condotta possono aspettarsi la stessa cosa. (Giov. 15:20) Quale sarà la nostra reazione? Ricordate che anche se Pietro e Giovanni furono messi in prigione per aver dichiarato la buona notizia di future “stagioni di ristoro” da Geova, non furono spaventati al punto di smettere, ma continuarono il giorno dopo e diedero un’intrepida testimonianza ai governanti religiosi del popolo. Anche dopo avere ricevuto la severa ingiunzione di non dire più nulla, essi dichiararono: “Non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo viste e udite”. Infatti, pregarono Geova di dare loro la forza di ‘continuare a dichiarare la sua parola con ogni baldanza’. — Atti 3:11, 19; 4:20, 29.
22, 23. Come gli sforzi di fermare la predicazione della buona notizia sono stati superati nel Gabon e nel Camerun?
22 Anche nei tempi moderni sono stati fatti sforzi per fermare la predicazione della buona notizia. Una notizia dal Gabon nell’Africa Occidentale dice: “Benché le condizioni siano ancora difficilissime, i fratelli non si scoraggiano. Imparano a vivere nelle nuove circostanze. Un sorvegliante spiega: ‘La potenza di Geova è manifesta e ci rafforza nelle nostre persecuzioni. Il timore che avevamo al principio del bando si è trasformato in coraggio, e l’avventatezza in prudenza. Da uno stato di debolezza siamo divenuti forti e il nostro stato infruttuoso si è trasformato in uno stato fecondo. In sei mesi abbiamo già visto aggiungersi alla nostra congregazione dieci nuovi proclamatori, e in meno di un anno abbiamo battezzato quattordici persone. L’ubbidienza a Geova ha recato la sua benedizione’”.
23 Nel vicino Camerun, undici fratelli furono prelevati nelle loro case dalla polizia e messi in prigione. Non stavano neppure tenendo un’adunanza o dando testimonianza ad altri quando furono arrestati! Per tre settimane furono tenuti in una piccola cella dove c’era un caldo quasi insopportabile. Ma si resero conto che questo era un campo di predicazione mai lavorato. Così diedero testimonianza per intere giornate; mentre alcuni detenuti se ne andavano e altri li sostituivano, continuarono a predicare a persone diverse, pressappoco come quando erano liberi di andare di casa in casa. Secondo l’ultima notizia un fratello non era stato ancora scarcerato perché avevano trovato letteratura biblica in casa sua. Ma i dieci che furono scarcerati uscirono di prigione rallegrandosi del privilegio d’avere ricevuto la buona notizia del regno di Dio e l’opportunità di parlarne ad altri. — 1 Tess. 2:1-4.
24. Quale effetto ha avuto la “lingua pura” sul popolo di Geova, e che cosa attende esso?
24 Che ci sia opposizione o no, è importante che ciascuno di noi usi il dono della lingua per rallegrare il nostro Creatore. Avendo conosciuto i meravigliosi propositi di Geova, abbiamo il privilegio di recare ad altri questo messaggio di speranza e vita. Che siamo istruiti o no, Geova può rafforzarci perché condividiamo i suoi propositi con quelli che amano ciò ch’è giusto. Nonostante che i servitori di Geova in tutto il mondo parlino molte lingue, sono tutti uniti dalla “lingua pura” della verità scritturale. Se siamo veramente grati di questo dono della lingua, vorremo quindi usarlo alla lode di Geova. Se ora facciamo questo, quindi possiamo attendere di vedere il tempo, durante il dominio del Regno di Cristo, in cui ‘ogni lingua confesserà apertamente che Gesù è il Signore alla gloria di Dio Padre’. (Filip. 2:11) Sembra ragionevole pensare che a quel tempo tutto il fedele genere umano sarà unito non solo dai vincoli della pura adorazione ma anche dall’ulteriore benedizione di una sola lingua per tutti popoli, compresa da tutti, e resa possibile dal celeste dominio del Regno del grande Creatore della lingua, Geova.
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Preparàti a proferire dilettevoli parole di veritàLa Torre di Guardia 1974 | 15 febbraio
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Preparàti a proferire dilettevoli parole di verità
1, 2. (a) Dopo la sua risurrezione, quale comando diede Gesù ai discepoli allorché li incontrò in Galilea? (b) Perché avevano ragione di sorprendersi, ma quale assicurazione diede Gesù?
QUANDO Gesù fu risuscitato dai morti e apparve quindi ai suoi undici discepoli su un monte di Galilea, come aveva promesso, fu mostrato che era davvero il portavoce di verità di Geova. Quali parole di incoraggiamento e istruzione avrebbe dato? Egli dichiarò loro: “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra”. Questa autorità sulla terra avrebbe incluso qualche cosa che era molto cara al suo cuore, la continuazione dell’attività di predicazione che aveva istituita. Egli proseguì dando istruzioni ai discepoli: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre
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