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Rinnovare la mente per la vita nel nuovo mondoLa Torre di Guardia 1952 | 15 maggio
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correggere i nostri pensieri e la nostra vita. Se non cerchiamo più di conformarci a questo detestabile mondo, ma desideriamo essere simili a Cristo, dei veri Cristiani, dobbiamo semplicemente possedere questo nuovo stimolo, che opera nella giusta direzione per il nostro miglioramento, la nostra trasformazione. L’apostolo dice: “Voi dovreste spogliarvi della vecchia personalità che si conforma alla vostra passata condotta e viene corrotta secondo i suoi seduttori desideri; ma . . . dovreste essere rinnovati nella forza che fa agire la vostra mente, e rivestire la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio nella vera giustizia e amorevole benignità”. (Efes. 4:22-24, NM) Voi avete nuova conoscenza, e questa nuova conoscenza l’avete ottenuta dalla Parola di Dio con l’aiuto del suo spirito e della sua organizzazione.
23, 24. A che cosa assomiglierà questa nuova personalità? e come viene rinnovata o resa effettivamente una nuova personalità?
23 Quello in cui sarete ora trasformati sarà in accordo con questa conoscenza, e così questo sarà un cambiamento che vi farà essere ciò che Iddio desidera che siate. “Svestitevi,” dice l’apostolo, “della vecchia personalità con le sue pratiche, e rivestitevi della nuova personalità”. Ma a che cosa somiglierà questa nuova personalità? Come sarà rinnovata o resa effettivamente una nuova personalità? Continuando, l’apostolo ci dice: “La nuova personalità che MEDIANTE ACCURATA CONOSCENZA si va rinnovando secondo l’immagine di colui che la creò, dove non c’è né Greco né Giudeo, circoncisione o incirconcisione, straniero, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutte le cose e in tutti”. — Col. 3:9-11, NM.
24 La nuova personalità che sei reso e che differisce da questo mondo risulta dalla conoscenza, l’accurata conoscenza del grande Creatore. La sua Parola te lo rivela e ti mostra come egli si comporta, che cosa pensa e quali sono i suoi principi o regole d’azione. È una gloriosa visione che ottieni di lui per mezzo della sua illuminata Parola. Fissando lo sguardo su lui con la tua accurata conoscenza, puoi essere rinnovato e diventare un’immagine di lui riflettendo ciò che egli è, imitandolo nella condotta e nel pensiero, esprimendoti come lui, e rispondendo a ciò ch’egli esige da te.
25. Sotto quale rispetto noi non assomigliamo più al mondo, ma a Dio?
25 Così potrai essere cambiato da un grado di gloria di somiglianza a lui a un altro grado, e il suo spirito santo opererà in te a tuo favore. Non assomiglierai più interiormente a un Gentile di lingua greca o a un Giudeo. Non ti vanterai più d’esser circonciso, né ti sentirai impuro per il fatto che non sei circonciso. Non sarai più uno spostato straniero per la santa nazione dell’Israele spirituale. No, ma per loro e fra loro non sarai più un nomade, incivile, barbarico Scita o uno schiavo privo di privilegi o un libero con speciali privilegi. Tu potresti essere queste cose esteriormente nella carne, ma nella tua mente e nella tua personalità sarai un Cristiano. È questo fatto che rende possibile ai testimoni di Geova di tenersi in pace, armonia, affezione fraterna nelle loro assemblee internazionali e nella loro organizzazione internazionale. Noi non permettiamo più che tradizioni nazionali, orgoglio, rivalità, differenze politiche e posizioni sociali pervertano i nostri sentimenti e ci dividano. Sotto questo rispetto non assomigliamo più al mondo, ma a Dio, perché Iddio non mostra parzialità.
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Serbare la mente rinnovataLa Torre di Guardia 1952 | 15 maggio
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Serbare la mente rinnovata
1. Perché non è facile serbare la mente rinnovata e vivere in armonia con essa?
NOI potremmo acquistare nuova conoscenza e aver nuove idee, ma non è facile serbare la mente in questo nuovo stato e conformare la nostra vita in armonia con essa. Non in questo mondo nel quale “l’iddio di questo sistema di cose” è sciolto con tutti i suoi demoni. Non ora mentre siamo nella carne imperfetta con le sue inclinazioni verso il peccato, l’egoismo, la dimenticanza e la trascuratezza verso Dio. L’apostolo Paolo, sebbene avesse avuto il favore di tante sublimi visioni e rivelazioni, non trovò facile il mantenersi nella nuova condotta di vita secondo la conoscenza che egli ebbe della rivelata Parola di Dio. Egli dovette lottare continuamente, e non fu tutto con la mente, tanto da dover dire: “Il campo di battaglia è nella mente”. Ebbe imperfezioni corporali, passioni e basse tendenze della sua carne contro le quali dovette combattere come dobbiamo combattere noi oggi. E nella descrizione della battaglia che dovette sostenere con se stesso, per non parlare della battaglia che dovette combattere esteriormente contro l’organizzazione del Diavolo, noi possiamo veder descritta la nostra propria battaglia con questo nostro corpo morente a causa dell’eredità del peccato.
2. Come descrisse Paolo la battaglia che abbiamo col nostro corpo?
2 “Poiché il bene che desidero non lo faccio, ma il male che non desidero è ciò che pratico. Se, ora, ciò che non desidero è ciò che faccio, colui che lo compie non è più io, ma il peccato dimorante in me. Io trovo, dunque, questa legge nel caso mio: che quando desidero fare ciò ch’è giusto, ciò che è male è presente in me. Io realmente prendo diletto nella legge di Dio secondo l’uomo che sono internamente, ma vedo nelle mie membra un’altra legge che guerreggia contro la legge della mia mente e mi conduce in prigionia della legge del peccato che è nelle mie membra. Misero uomo ch’io sono! Chi mi libererà dal corpo che subisce questa morte? Ringraziato sia Iddio mediante Gesù Cristo nostro Signore! Così, dunque, nella mia mente io stesso sono schiavo della legge di Dio, ma nella mia carne della legge del peccato”. — Rom. 7:19-25, NM.
3. Da dove viene “la legge del peccato che è nelle mie membra”? e come la combatte “la legge della mia mente”?
3 Si notino le espressioni dell’apostolo: “legge della mia mente” e “legge del peccato che è nelle mie membra”. Una legge è una regola d’azione o di condotta secondo la quale una persona o una cosa opererà o si muoverà. Geova Dio il Creatore non pose la legge del peccato nel genere umano. Fu il nostro primo genitore Adamo sotto l’influenza del Diavolo che la pose nella carne umana e la trasmise a noi come eredità. Se non è controllata e combattuta, quella legge del peccato è destinata a signoreggiarti e spingerti. Quale possibile mezzo c’è per controllarla o combatterla? C’è la ‘legge della mente’. Non la vecchia mente, perché questa è peccatrice come il mondo, ma la nuova mente che tende a renderti un’immagine di Dio il Creatore della tua nuova personalità. Questa nuova mente detta una nuova regola d’azione o di condotta nella tua vita. Ma poiché hai una nuova mente in un corpo vecchio con un vecchio cervello, è qui che sorge il conflitto. Dato il tuo nuovo procedimento di pensare la capacità di desiderare cose migliori è in te, ma in te non risiede la capacità di fare in modo perfetto ciò che desideri. Questo avviene perché sei imperfetto e la legge del peccato vuole fare il suo comodo nel tuo corpo e nella tua mente. Perciò ti trovi sovente a servire la legge del peccato con la tua carne. Ma il tuo conforto sta nel fatto che non trovi piacere nel peccato che hai in tal modo commesso, ma la tua mente si attiene alla legge di Dio e l’approva ed è determinata di eseguirla.
4. Che cos’altro è richiesto oltre alla conoscenza, e perché?
4 Secondo la legge innata nella nostra mente, la nostra mente desidera o trova facile propendere verso il peccato e l’egoismo. Per sostituirla con una legge migliore, dobbiamo far si che la nostra mente sia rinnovata con nuova conoscenza e con ciò che questa conoscenza ora detta e consiglia. Non basta semplicemente aver conoscenza nelle nostre teste. Molti ecclesiastici della Cristianità e membri dei loro greggi religiosi hanno conoscenza della Bibbia, ma non operano in conformità di questa conoscenza. Essa non è una legge che li guidi nella vita. Ma dopo che abbiamo attinto conoscenza dalla Parola di Dio, dobbiamo operare sulle nostre menti che sono piene di questa conoscenza divina. Contro le inclinazioni peccaminose che abbiamo in noi e contro la tendenza alla pigrizia e noncuranza mentale, noi dobbiamo coltivare giuste abitudini mentali. In questo modo veramente sviluppiamo una ‘legge della mente’, una certa tempra o impronta mentale, una mentale regola d’azione, e questa diventa un’energia capace di controllare la nostra vita.
5. A che cosa dobbiamo noi por mente? Che cosa significa la mancanza di far questo?
5 Con la nostra benedetta conoscenza acquistata dalla Parola di Dio noi dobbiamo educare la nostra mente in giusti modi di pensare e in giusti procedimenti e sforzi. Altrimenti, possiamo diventare persone la cui mente è tornata al male, “uomini completamente corrotti di mente, disapprovati in quanto alla fede,” come li definisce Paolo. (1 Tim. 6:5; 2 Tim. 3:8, NM) La nostra eterna esistenza dipende dalla giusta ‘legge della mente’ che noi stabiliamo. Il nostro eterno destino dipende dalle cose alle quali fissiamo la nostra attenzione. “Poiché,” come leggiamo in Romani 8:5-7 (NM), “quelli che sono in accordo con la carne pongono la loro mente alle cose della carne, ma quelli in accordo con lo spirito alle cose dello spirito. Poiché por mente alla carne significa morte, ma por mente allo spirito significa vita e pace; poiché por mente alla carne significa inimicizia contro Dio, perché non è soggetta alla legge di Dio, né, infatti, lo può essere”. Se storniamo la nostra mente dalla verità e la lasciamo nuovamente corrompere dalle cose dell’organizzazione visibile del Diavolo, questo vorrà dire la fine per noi. “La loro fine è la distruzione, e il loro dio è il loro ventre, e la loro gloria consiste nella loro vergogna, ed essi hanno la loro mente alle cose della terra”. — Filip. 3:18, 19, NM.
6. Ricordando quale esempio d’avvertimento, perché temiamo la corruzione della mente?
6 È giusto che noi temiamo che la nostra mente si corrompa mentre siamo in questo mondo nel quale il grande Serpente striscia astutamente traviando la gente. L’apostolo espresse questo timore quando disse: “Temo che in qualche modo, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, le vostre menti siano sviate dalla sincerità e dalla castità che sono dovute al Cristo”. (2 Cor. 11:3, NM) Ricordiamo che in origine Eva ebbe un salutare procedimento mentale o legge mentale, secondo le rivelazioni di Dio nel giardino dell’Eden. Ma il Diavolo, altrimenti chiamato il Serpente, si fece avanti e tentò di porre deleterie idee nella sua testa. Invece di respingerle, Eva le accolse e questo crollo della giusta legge della sua mente la condusse alla tentazione di peccare. Ella pensò più alla bramosia di mangiare del frutto proibito che alla verità della Parola di Dio e al suo avvertimento di non mangiarne. Se avesse seguito la legge giusta nel suo procedimento mentale, rivolgendo i suoi pensieri alla parola di Dio come alla verità anche se essa rendeva il Serpente bugiardo, questo le avrebbe risparmiato di essere tentata e di essere trascinata nella tentazione e nel peccato.
7. Dove comincia l’inimicizia contro Dio?
7 Se oggi, mentro lo stesso Tentatore è tuttora all’opera, noi stabiliamo la giusta ‘legge della mente’ e aderiamo risolutamente al processo mentale della nuova mente, saremo risparmiati dalla tentazione e dal peccare. L’inimicizia contro Dio comincia nella mente. L’apostolo ci dice chi è stato riconciliato con Dio: “Voi . . . eravate una volta alienati e nemici perché le vostre menti erano volte alle opere ch’eran malvage”. Egli dice che prima di darci in ubbidienza a Dio “noi tutti una volta ci conducemmo in armonia con i desideri della nostra carne, facendo le cose che vollero la carne e i pensieri, e fummo naturalmente figli d’ira come il resto”. — Col. 1:21 ed Efes. 2:2, 3, NM.
8. Come dobbiamo pensare per ubbidire al più grande comandamento?
8 Quando eravamo in quello stato d’ignoranza mentale non amavamo Dio con la nostra mente. Il più grande comandamento che fu dato agli uomini esige che noi amiamo Dio con tutta la nostra energia mentale. Gesù mostrò che cos’è questo massimo comandamento quando lo citò dalla Legge di Dio dicendo: “Devi amare Geova
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