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  • Tormenti del ricco
    La Torre di Guardia 1951 | 15 agosto
    • Lega delle Nazioni. Così non manifestarono nessuna attività di proclamare e promuovere il Regno. Essi mostrarono d’essere morti e sepolti verso Dio; e il suo giudizio, scritto in precedenza nella sua Parola, li dichiara tali.

      CERCARE LA TEOCRAZIA

      16. Quando raggiunge il suo punto culminante Luca 13:27-30? Chi sono quelli che vengono?

      16 Durante l’intera èra cristiana la profezia di Luca 13:27-30 ha operato verso il suo punto culminante di oggi. In quella profezia Gesù parlò del tempo in cui la porta sarebbe stata chiusa in faccia a persone una volta religiosamente privilegiate e disse: “Egli parlerà e vi dirà: ‘Io non so d’onde voi siate. Dipartitevi da me, voi tutti operatori d’ingiustizia!’ È qui che sarà il vostro pianto e lo stridor dei vostri denti, quando vedrete Abrahamo e Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, ma voi stessi cacciati fuori. Inoltre, persone verranno da parti orientali e occidentali, e dal settentrione e dal mezzogiorno, e si metteranno reclini a mensa nel regno di Dio. Ed ecco! vi son quelli che sono ultimi che saranno i primi, e vi sono quelli che son primi che saranno ultimi”. (NM) Dopo che Gerusalemme fu distrutta dagli eserciti imperiali di Roma nel 70 d.C., i provenienti dall’oriente, dall’occidente, dal settentrione e dal mezzogiorno furono principalmente i non Giudei o Gentili da tutte le nazioni alle quali era pervenuta la buona notizia.

      17. Che cosa significa vedere Abrahamo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio?

      17 Nel nostro precedente numero de La Torre di Guardia abbiamo visto come Abrahamo, il cui nome significa “padre d’una moltitudine”, raffigurò Geova, il Padre della promessa Progenie d’Abrahamo. Isacco, figlio d’Abrahamo, che fu offerto in sacrificio, raffigurò il Figlio di Dio, Gesù Cristo, il quale adempie principalmente la parte della Progenie d’Abrahamo per la benedizione di tutto il genere umano. Giacobbe, il figlio d’Isacco e nipote d’Abrahamo, raffigurò la congregazione dei seguaci di Cristo, poiché Iddio li adotta come suoi figli spirituali e li rende parte della promessa progenie d’Abrahamo. Il nome di Giacobbe fu cambiato in Israele; e questi sono Israeliti spirituali, “l’Israele di Dio”. (Gal. 4:28; 3:26-29; 6:16) L’espressione “tutti i profeti” rappresenta pure la congregazione dell’Israele spirituale, i membri del “corpo di Cristo”. Nelle profezie tali antichi profeti furono adoperati per prefigurare questi Cristiani generati dallo spirito e per predire la loro parte o linea di condotta. Così insieme, Abrahamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti raffigurano il Governo Teocratico. Per noi vederli “nel regno di Dio” significa vedere con gli occhi dell’intelletto che Geova, Gesù Cristo e la sua congregazione di seguaci generati dallo spirito formano il regno di Dio e sono quelli che si trovano in tale regno celeste.

      18. Perciò, che cosa significa venire e mettersi reclino con loro nel regno?

      18 Perciò che persone vengono da tutte le direzioni e si mettono reclini alla mensa in quel regno significa che questi credenti sono accolti nella classe dei coeredi del Regno e banchettano coi privilegi e le verità del Regno alla “mensa di Geova”. Quindi non c’è bisogno di aspettare che Abrahamo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti siano risuscitati dai morti perché noi vediamo questa profezia adempiuta.

  • Nessun sollievo per il ricco, ma conforto per il povero
    La Torre di Guardia 1951 | 15 agosto
    • Nessun sollievo per il ricco, ma conforto per il povero

      1. Come i primi son ora ultimi, e gli ultimi sono primi?

      IL CLERO e i capi religiosi della Cristianità ritenevano che essi, come il “ricco”, sarebbero stati i primi ad entrare nel Regno e n’erano sicuri. Ora, dal 1919 d.C., si trovano ultimi e fuori totalmente dai privilegi del Regno. D’altra parte, quelli ch’essi avevano disprezzati come ultimi ad avere qualche possibilità di entrare nel regno di Dio, il rimanente della classe del mendico Lazzaro, sono ora i primi a godere dei privilegi del Regno alla “mensa di Geova” come Suoi testimoni. I fatti ne danno la prova. Essi son quelli ai quali ora sono affidati gl’interessi del Regno. Essi ne hanno coscienziosa cura ubbidendo al comando di Cristo di predicare questo evangelo del Regno a tutta la terra abitata per una testimonianza a tutte le nazioni.

      2. Come la classe di Lazzaro subì un cambiamento come quello di Giobbe e dei “due testimoni” di Apocalisse 11?

      2 Essi erano stati falsamente accusati e diffamati come ipocriti peccatori dal clero religioso, come il derelitto Giobbe, colpito da infermità, fu accusato dai suoi tre sedicenti giusti amici. Questo rimanente della classe di Lazzaro ha ora avuto un glorioso cambiamento di condizione, nello stesso modo in cui Giobbe, quasi moribondo e apparentemente afflitto da Dio, fu guarito ed ottenne un prolungamento di vita di 140 anni, fu benedetto con il doppio di quello che possedeva prima, fu ricongiunto a sua moglie ed ebbe la benedizione di avere sette figli e tre belle figlie come prima. (Giob. 42:10-17) Nel passato quelli del rimanente della classe di Lazzaro giacevano come morti e inattivi, come i “due testimoni” di Apocalisse, capitolo 11. Approfittando della prima guerra mondiale, la classe del “ricco” li intimidì e li indusse a un’inazione simile alla morte relativamente all’opera di testimonianza a Geova ed essi giacquero come corpi morti sulla larga via della grande città della cosiddetta Cristianità, la moderna Sodoma! Ma nel 1919 lo spirito di Dio cominciò a ridar loro la vita nel suo servizio affinché fossero suoi testimoni e ambasciatori del Regno. Così entrarono nel favore del più grande Abrahamo, Geova Dio, e ricevettero il suo invito: “Venite quassù”. Essi risposero a questo invito di venire alla vita nel suo eminente servizio per l’interesse del regno dei cieli. Perciò a questo riguardo, Apocalisse 11:12 dice: “Ed essi ascesero al cielo nella nuvola, e i loro nemici li videro”. — NM.

      3. Perciò dove la classe del “ricco” vede che si trovano questi “due testimoni” e, in contrasto, essi stessi?

      3 Sì, i loro nemici, la classe del “ricco” nella Cristianità, videro che godevano di questi regali privilegi alla “mensa di Geova”, nella posizione del seno d’Abrahamo, mentre essi erano cacciati fuori e venivano negate loro queste opportunità del Regno. Essi sono stati abbandonati nelle tenebre, nell’oscurità e nella disperazione di questo mondo con la sua egoistica alleanza di nazioni per la pace mondiale. Quivi piangono e digrignano i loro denti di fronte a questo capovolgimento di condizioni a loro danno e a favore dei testimoni di Geova. Sono come morti e sepolti nell’Ades (o inferno, il sepolcro) riguardo all’approvato servizio di Dio, tuttavia sono nei tormenti per il fatto che vedono come il rimanente della classe di Lazzaro è stato accolto in questo servizio ed è così potentemente adoperato nel mondo intero. Iddio ha ritirato da loro il suo messaggio così necessario, ed essi soffrono per la spirituale “fame . . . d’udire le parole dell’Eterno” in mezzo a loro. — Amos 8:11.

      4, 5. Come sono essi in infuocato tormento?

      4 Si vedono molto lontano dalla posizione del seno del più grande Abrahamo, Geova Dio. E come il clero e i capi religiosi giudei erano tormentati dal messaggio e dall’attività di Gesù e dei suoi discepoli così i capi religiosi e gli influenti della Cristianità oggi sono tormentati osservando e sentendo l’attività dei testimoni di Geova. Vedono centinaia di migliaia di persone che si uniscono alla classe di Lazzaro, nello stesso modo in cui una grande famiglia di dieci figli fu aggiunta a Giobbe dopo ch’egli fu ristabilito dall’apparente disfavore di Dio causato dalle macchinazioni di Satana. Il messaggio di Geova dispensato dai suoi testimoni è simile a un fuoco ardente contro i “ricchi” religionisti: “La mia parola non è essa come il fuoco? dice l’Eterno”. (Ger. 23:29) Per loro l’attività della classe di Lazzaro nel proclamare il giorno della vendetta di Geova è simile alla piaga di locuste preannunziata in Apocalisse 9:1-11 e in Gioele 2:1-11.

      5 Queste “locuste” sono l’esercito dei testimoni di Geova, e relativamente all’effetto che producono sulla classe del “ricco” della Cristianità in Apocalisse 9:5-7, 10, 11 si legge: “Fu accordato alle locuste non d’ucciderli, ma che questi fossero tormentati per cinque mesi e il tormento su di loro era come il tormento di uno scorpione quando ferisce un uomo. E in quei giorni gli uomini cercheranno la morte ma non la troveranno in alcun modo, e desidereranno di morire ma la morte fugge da loro. Le figure delle locuste assomigliavano a cavalli preparati per la battaglia, . . . Inoltre hanno code ed aculei come gli scorpioni; e nelle loro code è la loro autorità di danneggiare gli uomini per cinque mesi. Hanno sopra di loro un re, l’angelo dell’abisso. In ebraico il suo nome è Abaddon [Distruzione], ma in greco egli si chiama Apollion [Distruttore]”. (NM) Non c’è da sorprendersi dunque che in tutta la Cristianità si cerchi di distruggere i testimoni di Geova.

      INVOCAZIONE PER SOLLIEVO RIGETTATA

      6. Come si rivolgono ad Abrahamo, e perché?

      6 Si noti, ora, che quello che la parabola dice in seguito del ricco nell’Ades e i tormenti ha avuto adempimento in questa consumazione del sistema di cose. “Così egli invocò e disse: ‘Padre Abrahamo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescare la mia lingua, perché sono angosciato in questo fuoco ardente”.’ (Luca 16:24, NM) Il clero giudaico gridava: “Padre Abrahamo!” supplicando per ottener favore come sua progenie naturale. Essi erano i suoi discendenti naturali e si erano aspettati da Dio un trattamento migliore di questo a causa di tale naturale parentela con quell’antico “amico di Dio”. Oh, il sollievo da Dio a causa di questa parentela! Parimenti gli attuali religionisti della Cristianità, la controparte moderna, si rivolgono all’Abrahamo più grande, Dio, come al “Padre” e lo supplicano d’aver pietà della loro condizione di tormento.

      7. Che cosa significa la richiesta che Lazzaro sia mandato a rinfrescare la loro lingua?

      7 Se Gesù non pronunziava una parabola ma il “fuoco ardente” era letterale, come sarebbe stato assurdo che il ricco chiedesse di far intingere a Lazzaro il dito nell’acqua perché gli rinfrescasse la lingua! Ma come potrebbe la classe di Lazzaro recare alla classe del “ricco” qualche sollievo ora? Certo, con una goccia dell’acqua di verità che rinfrescherebbe il clero religioso nel suo tormento e angoscia spirituale. Come si potrebbe adempiere questo? Solo se la classe di Lazzaro cessasse di predicare il “giorno della vendetta del nostro Dio” e cessasse di smascherare la religione ipocrita e pronunziare l’ardente giudizio di Dio contro la Cristianità. Quindi vorrebbero che il più grande Abrahamo ordinasse a quelli che sono nel suo seno di far compromesso. Non predichino la nuda verità, ma predichino cose piacevoli per il clero religioso e gli diano un aspetto migliore agli occhi del popolo. Cioè, non facciano come Geova comandò per mezzo del profeta Geremia, che raffigurò i suoi testimoni di oggi: “Dirai tutto quello che io ti comanderò. . . . Essi ti faranno la guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono teco per liberarti, dice l’Eterno”. Quelli della classe del “ricco” parlano così come parlava il sacerdote israelita Amatsia al profeta Amos, ma essi ricevono una risposta tanto insoddisfacente e tormentosa quanto quella data da Amos ad Amatsia. — Ger. 1:7,19; Amos 7:10-17.

      8. Che cosa risponde loro Abrahamo e perché?

      8 Che cosa risponde, ora, il più grande Abrahamo? La parabola continua: “Ma Abrahamo disse: ‘Figlio, ricordati che tu ricevesti in pieno le tue buone cose durante la tua vita, ma Lazzaro corrispondentemente ricevette le cose dannose. Ora, tuttavia, egli riceve qui conforto, ma tu sei nell’angoscia. E oltre a tutto questo, una grande voragine è stata posta fra noi e voi, affinché quelli che desiderano venire di qui a voi non possono, né passare di là a noi.’” (Luca 16:25, 26, NM) Poiché il clero giudaico era di discendenza naturale, Abrahamo poteva in modo appropriato chiamarlo “Figlio!” Ma questo non faceva altro che condannarli, poiché quantunque fossero suoi discendenti naturali, essi volontariamente avevano rigettato il favore divino ed eran caduti sotto la condanna di Dio. Così perché si professavano figli di Dio, il più grande Abrahamo si rivolge ai “ricchi”, supplicanti religionisti chiamandoli “Figliuol!” come Giosuè si rivolse all’agitatore Acan quando questi era sotto il giudizio per la vita. (Gios. 7:19) Essi sono nella posizione d’un figlio che merita giusta punizione. Il Salmo 82:6, 7 dice loro: “Io ho detto: Voi siete dii, siete tutti figliuoli dell’Altissimo. Nondimeno morrete come gli altri uomini, e cadrete come uno de’ principi”. Il “fuoco ardente” ch’essi ora sentono non è altro che un anticipato contrassegno della distruzione che li attende. Ma Iddio difende e libera i poveri e i bisognosi, e li strappa dalla mano degli empi. — Sal. 82:1-4.

      9. Come essi “durante la loro vita” ricevettero buone cose?

      9 “Durante la tua vita!” Sì, durante la vita del ricco prima della venuta del giudizio divino, sull’Israele naturale allora e sulla Cristianità attualmente da quando il regno di Dio fu stabilito e Gesù Cristo fu fatto la “principale pietra angolare” in quella reale struttura. Prima che i “ricchi” religionisti fossero esposti come morti e sepolti rispetto a Dio, non s’interessarono delle vere necessità spirituali del popolo. Essi facevano un buon guadagno con la loro professione clericale e cercavano onore e rispetto mondano e facevano una vita comoda. Davano al popolo pochissime informazioni della Bibbia e non andavano in cerca delle pecore smarrite. Rimanevano in silenzio riguardo ai loro oppressori e all’oppressione e lasciavano che avessero speranza di sollievo e conforto solo nel cielo. Similmente la classe dello “schiavo malvagio” cerca solo la sua propria salvezza celeste e lascia che le “altre pecore” se la cavino da sole fino al Millennio. Essi non offrono nessuna assistenza ora a queste pecore perché scampino dall’afflizione mondiale di Harmaghedon e sopravvivano per entrare nel Millennio. (Matt. 24:48-51) Quindi i “ricchi” religionisti han preso le buone cose di questa vita e si son riservate le buone cose della Bibbia. Ma ora quei giorni son trascorsi per sempre, ed essi sono seriamente inquieti, disillusi e in grande angoscia.

      10, 11. (a) Come la classe di Lazzaro ricevette le “cose dannose”? (b) Ma ora come son essi confortati, e chi pure lo è con loro?

      10 In quei giorni nei quali fioriva l’organizzazione religiosa della Cristianità, la classe di Lazzaro riceveva le “cose dannose”, e queste le riceveva maggiormente dalla mano dei “ricchi” religionisti. Coloro che davano loro un po’ di blando sollievo erano guardati dall’alto in basso come cani che venissero a leccare le loro ulceri. Venivano mostrati come spiritualmente infermi e reietti, sotto la maledizione di Dio, come “non avendo nulla”, simili a mendichi. (2 Cor. 6:8-10) Ma ora poiché Iddio ha capovolto la situazione e ha mostrato chi egli realmente favorisce e ha accolto nel suo seno, essi sono confortati. Naturalmente, essi sono ancora verbalmente oltraggiati e violentemente perseguitati dalla classe del “ricco”; ma sono confortati del conforto di Dio e ristorati e rianimati dalle buone cose della sua tavola. Essi mangiano, bevono, si rallegrano, cantano per la gioia che hanno in cuore, e son benedetti, mentre i “ricchi” religionisti sono affamati, assetati, si sentono svergognati, gridano e urlano angosciosamente, lasciano il loro nome come una maledizione, e vanno incontro alla distruzione. (Isa. 65:13-16) Avviene come quando Giobbe fu guarito e confortato, e la sua famiglia, i parenti e gli amici gli furono restituiti.

      11 Il rimanente della classe di Lazzaro son Giudei spirituali. Noi vediamo ora “dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni” pigliarli per il “lembo della veste” e avviarsi in loro compagnia verso l’organizzazione teocratica di Geova. (Zacc. 8:20-23) Sono simili ai fratelli, alle sorelle e ai conoscenti di Giobbe che vennero a confortarlo, oltre ai bellissimi figli che generò nella sua vecchiaia. (Giob. 42:11; si veda pure il libro inglese Il Nuovo Mondo, pagine 364, 365) Essi sono le “altre pecore” che il Giusto Pastore di Geova, Gesù Cristo, porta all’unità col rimanente di Lazzaro, facendone un sol gregge sotto un solo Pastore. In questo modo, anche, queste “altre pecore” diventano intime compagne del rimanente ed entrano nel favore del seno del più grande Abrahamo, e sono fatte partecipi delle presenti “buone cose” e del conforto del rimanente. (Giov. 10:16) Sono i primi della classe terrestre a ricevere i benefici del più grande Abrahamo mediante la sua Progenie, Gesù Cristo e il suo corpo di coeredi.

      UNA GRANDE VORAGINE

      12. Che cosa rappresenta la grande voragine? Quale sollievo impedisce?

      12 Ma quella “grande voragine”! Il ricco non ci aveva pensato quando supplicava Abrahamo di dargli sollievo. Le persone che si trovano dov’è lui non possono attraversarla per spingersi nel seno d’Abrahamo. Né la classe di Lazzaro può lasciare il seno d’Abrahamo e attraversarla per recar sollievo alla classe del “ricco”. La voragine raffigura il giudizio di Dio, che non si può revocare e che divide le due classi. Essa vieta ogni misericordia o sollievo alla Cristianità. Questa è abbandonata da quando prese la sua decisione dopo la prima guerra mondiale. Essa decise allora di mettersi contro lo stabilito regno di Dio e favorì la congiura internazionale per governare la terra per mezzo di agenti umani come sfida alla Sua legittima sovranità e in opposizione al suo Re Gesù Cristo, ch’egli pose sul trono nel 1914 affinché regnasse in mezzo ai suoi nemici. Alla classe del “ricco” il Re Gesù Cristo dice: “Serpenti, progenie di vipere, come scamperete al giudizio della Geenna?” (Matt. 23:33, NM) Il Regno è venuto a governare trionfalmente. Ora questo mondo, compresa la Cristianità e le sue potenze religiose, dev’essere abbandonato alla distruzione. La sua classe del “ricco” è simile ad Esaù, il quale vendette per egoismo la sua primogenitura e si trasferì al Monte Seir. Più tardi, quando volle ereditare la benedizione egli fu rigettato, perché, “sebbene cercasse vivamente un cambiamento di opinione [in Isacco] con lagrime, non trovò luogo per esso”. — Ebr. 12:16, 17, NM; Deut. 2:1-5; Ezech. 35:1-15.

      13. Quale opera di divisione si è svolta, che impedisce di fraternizzare?

      13 Le condizioni per ottenere l’adozione come membri della progenie d’Abrahamo secondo la promessa di Dio non possono esser messe in disparte. La classe di benedizione del Regno è ora pressoché completa, e solo un rimanente sulla terra è ancora destinato a farne parte. Il “ricco” non ha corrisposto a queste condizioni ed esigenze teocratiche, ma ha scelto la sapienza di questo mondo. Gli ultimi secondo il suo punto di vista sono ora primi nella loro partecipazione negl’interessi del Regno, e i reputati primi son ora ultimi. Le due classi non possono fondersi insieme, non possono fraternizzare! “Uscite da essa, o popolo mio,” esorta la voce divina dal cielo, “non toccate le cose impure”. Il rimanente di Lazzaro ha lasciato il mondo babilonico e la sua confusione religiosa onde sia puro per portare i vasi dell’adorazione di Geova. Iddio è determinato a mantenere pura l’organizzazione del suo popolo ora. Solo ciò che è genuino vi è conservato; tutti gl’ipocriti sono cacciati fuori. Il ricco non può essere ammesso contro il decreto di Geova. Ma ora in questo breve periodo della pazienza di Dio prima della distruzione mondiale ad Harmaghedon, la classe delle “altre pecore” ode la voce del Giusto Pastore che fa echeggiare il divino invito di uscire dalla Babilonia mondana. Essi ubbidiscono, fuggono all’innalzato Segnale del regno di Geova, e sono ammessi a far parte dell’unico gregge sotto il suo reale Pastore. Il Pastore colloca queste pecore alla sua destra e le separa dai “capri”. La grande, invalicabile voragine del giudizio divino non permette comunanza alcuna tra i fedeli e quelli che rigettano con incredulità il Regno.a “I suoi giudizi sono un grande abisso”. — Sal. 36:6.

      INVOCAZIONE PER I CINQUE FRATELLI

      14. Chi è il padre della classe del “ricco”? Come fu mostrato questo?

      14 La classe del “ricco” ha le sue proprie idee sulla salvezza del popolo. “Quindi egli disse: ‘In questo caso ti prego, o padre, di mandarlo alla casa di mio padre, perché io ho cinque fratelli, affinché dia loro una completa testimonianza, onde non vengano essi pure in questo luogo di tormento”.’ (Luca 16:27, 28, NM) Egli chiama ancora Abrahamo “padre”, ma confessa di avere più stretti vincoli di parentela con un altro padre e di avere cinque fratelli. Gesù disse a questa classe chi è questo padre: “Se siete figliuoli d’Abrahamo, fate le opere di Abrahamo. . . . Se Dio fosse vostro Padre, voi mi amereste, perché io son provenuto dal Padre. Voi siete dal padre vostro il Diavolo e volete fare i desideri del padre vostro. Costui è stato omicida fin da quando cominciò, e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui”. (Giov. 8:39, 42, 44, NM) Perciò il “ricco” mostra di chi è veramente figlio mediante la rassomiglianza delle sue opere con quelle del Diavolo.

      15. Chi rappresentano i “cinque fratelli” del ricco?

      15 Il “ricco” e i suoi cinque fratelli fanno un totale di sei. Questo è un numero che contraddistingue l’organizzazione dell’imperfezione e del peccato, l’organizzazione nemica. (1 Sam. 17:4-7; 2 Sam. 21:20; Apoc. 13:18) Quindi essi sono la progenie visibile del grande Serpente, come Gesù li chiamò. (Gen. 3:15; Matt. 23:33; 3:7) Allora i cinque fratelli rappresentavano tutti i fratelli giudei della classe del “ricco”, tutti gl’Israeliti naturali che avevano la stessa attitudine, lo stesso spirito e la stessa paternità. Erano progenie d’Abrahamo per discendenza naturale ma non erano figli spirituali del più grande Abrahamo né erano fratelli di Cristo. A questa fine del mondo essi raffigurano tutti quei pretesi Cristiani della Cristianità che si uniscono ai capi religiosi, li seguono ed agiscono caprinamente verso il rimanente dei fratelli di Cristo. Le loro opere svelano chi è il loro padre. — 2 Tim. 2:25, 26.

      16, 17. (a) Che cosa ammette il ricco riguardo a Lazzaro? (b) Che cosa in realtà egli desidera che Abrahamo faccia fare a Lazzaro per i suoi fratelli?

      16 Il ricco ammette che Lazzaro è un testimone di Geova, dicendo: “Affinché dia loro una completa testimonianza”. Approva qui il ricco la classe di Lazzaro dei testimoni di Geova e chiede che i suoi cinque fratelli siano aiutati a diventare essi pure testimoni di Geova? I fatti che adempiono la parabola non indicano questo. Effettivamente il ricco vuole che il più grande Abrahamo mandi Lazzaro fuori dal suo seno a’ predicare ai suoi fratelli in modo tale e con un tal messaggio che non riveli che sono morti a Dio. Questo messaggio non doveva metterli in un tormento mentale. Anzi, doveva dar loro la falsa assicurazione ch’erano ancora nel favore divino, riposanti, come Lazzaro, nel seno del più grande Abrahamo con la prospettiva di tutte le promesse benedizioni del Nuovo Mondo.

      17 Come nei tempi apostolici, la classe del “ricco” di oggi vorrebbe che Iddio facesse cambiare ai suoi testimoni il loro modo eterodosso di predicazione e facesse anche cambiare il loro messaggio. Addolciscano questo messaggio del “giorno della vendetta del nostro Dio” e cessino di ‘mandare in rovina le cose fortemente trincerate’ dell’errore, della falsa religione e della amicizia mondana. La classe del “ricco” vorrebbe che ai suoi fratelli appartenenti all’organizzazione del padre suo fosse risparmiato il tormento ch’egli soffre a causa della proclamazione della pura Parola di Dio, la quale mette a nudo la loro ipocrisia e mondanità. Così la loro preghiera è rivolta in realtà al loro vero padre, Satana il Diavolo, e invocano ch’egli prevalga su quelli della classe di Lazzaro facendoli diventare parte di questo mondo, compromettendoli con l’organizzazione del “ricco”. Allora essi non tormenterebbero gli infedeli Cristiani.

      18. Che cosa rispose ora Abrahamo? Che cosa significava la sua risposta?

      18 Ma “Abrahamo disse: ‘Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli.’” (Luca 16:29) Questo mostra che, al tempo in cui Gesù pronunziò la sua parabola, essa riguardava i Giudei, perché allora i Gentili non avevano la Legge di Mosè, i Profeti e l’altra sezione delle Scritture

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