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LenticchiaAusiliario per capire la Bibbia
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altri paesi. (II Sam. 17:27, 28; 23:11) Questa pianticella, che raggiunge dai 15 ai 45 cm di altezza, preferisce il terreno leggero, asciutto. Le foglie composte, generalmente formate da sei paia di foglioline oblunghe, terminano con viticci. I sottili ramoscelli hanno da due a quattro fiorellini ciascuno, che producono corti baccelli simili a quelli del pisello con due piccoli semi a forma di lente. Il colore del seme e dei fiori varia secondo la varietà della pianta di lenticchia. I semi possono essere rossicci, grigi o neri, e i fiori bianchi o azzurro pallido. Ricche di proteine e carboidrati, le lenticchie, come nell’antichità, sono largamente usate per umidi e minestroni. (Gen. 25:34) Insieme all’orzo, servivano per fare il pane. (Confronta Ezechiele 4:9). La pianta stessa è un ottimo foraggio per il bestiame.
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LeoneAusiliario per capire la Bibbia
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Leone
Grosso mammifero color fulvo della famiglia dei Felidi con coda lunga che termina a ciuffo. La folta criniera che distingue il maschio comincia a crescere quando l’animale ha circa tre anni. Anticamente i leoni erano molto numerosi in Palestina, ma ora non ce ne sono più. Si trovavano nella zona dell’Antilibano e dell’Ermon (Cant. 4:8), nella macchia lungo il Giordano (Ger. 49:19; 50:44; Zacc. 11:3), e nel “paese di angustia e difficili condizioni”, cioè nel deserto a S di Giuda. — Isa. 30:6; confronta Deuteronomio 8:15.
A volte i pastori dovevano proteggere il gregge dai leoni. Davide una volta abbatté un leone e ricuperò la pecora che aveva portata via. (I Sam. 17:34, 35) Quella però fu un’impresa eccezionale. Spesso neanche “un intero numero di pastori” riusciva a mettere in fuga un giovane leone fornito di criniera. (Isa. 31:4) A volte il pastore ricuperava solo una parte dell’animale domestico dalla bocca del leone (Amos 3:12), e questa era la prova necessaria per non dover indennizzare il proprietario. — Eso. 22:13.
Anche se Davide, Sansone e Benaia uccisero da soli dei leoni (Giud. 14:5, 6; I Sam. 17:36; II Sam. 23:20), altri non sfuggirono alla zampa del leone. (II Re 17:25, 26) Geova si servì di leoni per eseguire il suo giudizio su un profeta che era stato disubbidiente (I Re 13:24-28) e su un uomo che aveva rifiutato di cooperare con uno dei Suoi profeti. — I Re 20:36.
Le Scritture alludono spesso alle caratteristiche e alle abitudini del leone, fra cui il suo potente ruggito e il suo mugghiare. (Prov. 19:12; 20:2; Amos 3:4, 8) È un animale dalla bella andatura (Prov. 30:29, 30), che si precipita verso la preda a una velocità di circa 65 km orari. La sua forza è proverbiale. (Giud. 14:18; Prov. 30:30) Un solo colpo della poderosa zampa del leone basta a spezzare il collo di una piccola antilope. Il leone è capace di uccidere e trascinare animali più grossi di lui, e le sue corte, robuste mascelle sono munite di una dentatura così forte da spezzare grosse ossa. (Sal. 58:6; Gioe. 1:6; Isa. 38:13) Non sorprende che il pigro sia descritto nell’atto di scusarsi per la sua inattività con le parole: “Fuori c’è un leone!” (Prov. 22:13; 26:13) Ma essendo carnivoro, il leone può morire per mancanza di preda. (Giob. 4:11; vedi anche Salmo 34:10). E “un cane vivo [benché disprezzato] è meglio che un leone [un tempo maestoso ma ora] morto”. — Eccl. 9:4.
Il leone in genere passa parte del giorno dormendo nella sua tana e va a caccia di notte. Per procurarsi il cibo rimane in agguato o si avvicina di soppiatto alla preda finché può raggiungerla con un breve inseguimento. (Giob. 38:39, 40; Sal. 10:9; Lam. 3:10) Dopo aver ucciso un animale, il leone di solito divora subito parte della carne, e nasconde o conserva il resto per mangiarlo in seguito. Finché la femmina allatta i piccoli, il maschio le porta da mangiare, e poi la aiuta a fornire la cacciagione ai leoncini. I giovani leoni non partecipano attivamente alla caccia finché non sono mezzo cresciuti o anche più grandi, quando cominciano a imparare a sbranare la preda. — Ezec. 19:2, 3; Naum 2:11, 12; vedi anche Salmo 7:2; 17:12.
I leoni sono sempre stati cacciati dall’uomo. Per catturarli si impiegavano trappole e reti. (Ezec. 19:3, 4, 9) Nell’antica Assiria, la caccia al leone era uno degli sport preferiti dai sovrani. A cavallo o sul suo carro, il re armato di arco e frecce inseguiva i leoni.
Leoni affamati erano usati nell’antichità per infliggere la pena capitale. Il profeta Daniele evitò tale sorte grazie alla protezione di un angelo di Geova. (Dan. 6:16, 17, 22, 24; confronta Ebrei 11:33). Nel I secolo E.V. l’apostolo Paolo fu liberato, letteralmente o figurativamente, “dalla bocca del leone”. — II Tim. 4:17.
USO ORNAMENTALE E FIGURATIVO
Leoni scolpiti ornavano le fiancate dei carri di rame destinati all’uso del tempio. (I Re 7:27-36) E raffigurazioni di dodici leoni rivestivano la gradinata che portava al trono di Salomone, oltre ai due leoni che erano accanto ai braccioli. (I Re 10:19, 20) Anche il tempio visto in visione da Ezechiele era adorno di cherubini con due facce, una di uomo e l’altra di giovane leone fornito di criniera. — Ezec. 41:18, 19.
Quasi tutti i riferimenti scritturali al leone sono figurativi o illustrativi. L’intera nazione di Israele (Num. 23:24; 24:9), e le singole tribù di Giuda (Gen. 49:9) e di Gad (Deut. 33:20), sono state profeticamente paragonate a leoni, segno di invincibilità e coraggio nella guerra giusta. (Confronta II Samuele 17:10; I Cronache 12:8; Proverbi 28:1). Geova, nell’eseguire il giudizio sul suo popolo infedele, si paragona a un leone. (Osea 5:14; 11:10; 13:7-9) E Gesù Cristo, il principale esecutore dei giudizi di Dio, è ‘il Leone della tribù di Giuda’. (Riv. 5:5) Appropriatamente dunque il leone, simbolo di coraggiosa giustizia, viene associato con la presenza e il trono di Geova. — Ezec. 1:10; 10:14; Riv. 4:7.
Per le sue caratteristiche di animale feroce, rapace e predatore, il leone è stato usato anche per rappresentare i malvagi (Sal. 10:9), coloro che si oppongono a Geova e al suo popolo (Sal. 22:13; 35:17; 57:4; Ger. 12:8), falsi profeti (Ezec. 22:25), sovrani e principi malvagi (Prov. 28:15; Sof. 3:3), la potenza mondiale babilonese (Dan. 7:4) e Satana il Diavolo. (I Piet. 5:8) Anche della bestia selvaggia con sette teste e dieci corna che esce dal mare e riceve autorità da Satana viene detto che ha la bocca di un leone. (Riv. 13:2) Nel Salmo 91:13 il leone e il cobra sembrano rappresentare la potenza del nemico, il leone l’attacco aperto e il cobra la slealtà e l’astuzia. — Confronta Luca 10:19; II Corinti 11:3; vedi PACE.
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Leoni, fossa deiAusiliario per capire la Bibbia
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Leoni, fossa dei
Luogo per l’esecuzione della pena capitale in cui fu gettato il profeta Daniele ma da cui fu poi tratto fuori incolume, grazie alla protezione angelica. (Dan. 6:7, 12, 13, 16-24) Tale fossa aveva un’apertura che poteva essere chiusa con una pietra. (Dan. 6:17) Era evidentemente un luogo infossato o sotterraneo, poiché Daniele ne fu “tirato fuori”. — Dan. 6:23.
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LeopardoAusiliario per capire la Bibbia
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Leopardo
Grosso felino dal mantello fulvo a macchie nere che formano anelli incompleti. (Ger. 13:23) Il leopardo raggiunge di solito una lunghezza di m 1,2, esclusa la coda. Anche in anni relativamente recenti diversi leopardi sono stati uccisi vicino a Gerusalemme, ma senz’altro erano molto più numerosi nella Palestina antica. (Cant. 4:8) Anche il ghepardo, uno dei mammiferi più veloci, era presente in Palestina, e il termine ebraico namèr poteva riferirsi sia a questo animale che al leopardo. Il ghepardo differisce dal leopardo in quanto ha artigli solo parzialmente retrattili e macchie piene, non ad anello.
Nelle Scritture troviamo allusioni alla velocità del leopardo (Abac. 1:8) e alla sua abitudine di stare in agguato vicino ai villaggi, pronto a balzare sugli animali domestici che gli vengono a tiro. (Ger. 5:6; Osea 13:7) In netto contrasto con questo, durante il regno messianico leopardo e capretto saranno in pace fra loro. — Isa. 11:6.
In Daniele 7:6 il leopardo con quattro teste e quattro ali rappresenta la potenza mondiale greca, che sgominò quella medo-persiana con la velocità di un leopardo. Anche la bestia selvaggia ascesa dal mare, vista in visione dall’apostolo Giovanni, era fondamentalmente simile a un leopardo. — Riv. 13:1, 2; vedi BESTIE SIMBOLICHE.
Il termine ebraico làyish, altrimenti tradotto “leone” (Giob. 4:11; Prov. 30:30), in Isaia 30:6 (NM) è reso “leopardo” in armonia con uno dei significati che gli sono attribuiti nel Talmud e nella Mishnàh, poiché nello stesso versetto è già menzionato il “leone” (lavì’).
[Figura a pagina 743]
Il profeta Abacuc allude alle velocità del leopardo
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LepreAusiliario per capire la Bibbia
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Lepre
Roditore molto simile al coniglio ma più grosso, da cui differisce perché di solito i piccoli non nascono in tane sotterranee, sono attivi sin dalla nascita, interamente ricoperti di pelo e hanno gli occhi aperti. Sotto la Legge data per mezzo di Mosè la lepre non si poteva mangiare ed era inclusa fra i ruminanti. (Lev. 11:4, 6; Deut. 14:7) Lepri e conigli naturalmente non hanno lo stomaco suddiviso in più parti o cavità e non rigurgitano il cibo per rimasticarlo, caratteristiche proprie dei ruminanti secondo la classificazione scientifica. Si ricordi però che la classificazione scientifica moderna non ha niente a che fare col termine ebraico tradotto ‘ruminare’ usato da Mosè. Quindi non c’è alcuna ragione per giudicare l’accuratezza della Bibbia al riguardo basandosi sul concetto limitato, relativamente recente, di ciò che costituisce un ruminante, come hanno fatto molti critici.
In passato, commentatori che avevano fede nell’ispirazione della Bibbia non hanno visto nulla di sbagliato in questa affermazione della Legge. The Imperial Bible-Dictionary (Vol. I, p. 700) osservava: “È ovvio che la lepre a riposo mastica e rimastica il cibo consumato qualche tempo prima; e quest’azione è sempre stata considerata in genere ruminare. Anche il poeta Cowper, attento osservatore di fenomeni naturali, che ha messo per iscritto le osservazioni fatte sulle tre lepri che aveva addomesticate, afferma che ‘ruminavano tutto il giorno fino a sera’”.
L’osservazione scientifica di lepri e conigli compiuta in anni più recenti indica che si tratta di ben più che di una ruminazione apparente. Infatti in una nota enciclopedia di storia naturale si legge: “La lepre... presenta un fenomeno digestivo chiamato ‘ciecotrofismo’, che permette una più completa utilizzazione degli alimenti di origine vegetale. Il cibo viene ingerito rapidamente durante la pastura, in modo analogo a quanto fanno i Ruminanti, e si accumula in grande quantità nel lungo intestino dell’animale. Successivamente quest’ultimo emette delle feci rivestite da una sostanza mucosa e di aspetto tipico; esse vengono formate nell’intestino cieco, ove al cibo parzialmente digerito sono aggiunte notevoli quantità di vitamina B12. La lepre inghiotte queste palline senza masticarle durante il riposo ... e le sottopone ad un nuovo e più completo processo di digestione”. (Nel mondo degli animali, ed. Motta, 1980, Vol. III, p. 1651) Allo stesso proposito l’opera Mammals of the World (Vol. II, p. 647) osserva: “Questo processo è simile alla ruminazione’ di altri mammiferi”.
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LesemAusiliario per capire la Bibbia
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Lesem
Vedi DAN n. 3.
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LettereAusiliario per capire la Bibbia
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Lettere
Nell’antichità un mezzo largamente usato per comunicare era quello di scrivere e inviare lettere, di natura ufficiale, commerciale o personale. (II Sam. 11:14; II Re 5:5-7; 10:1, 2; II Cron. 30:1; Esd. 4:7; Isa. 37:14; Ger. 29:1; Atti 9:1, 2; 28:21; II Tess. 2:2; Ebr. 13:22) Le lettere confidenziali di solito erano sigillate. — I Re 21:8.
Oltre al papiro, fra i materiali usati nell’antichità per scrivere lettere c’erano ostraca (frammenti di ceramica o terracotta) e tavolette d’argilla. Migliaia di tavolette d’argilla sono state rinvenute in Babilonia e in altre regioni. Su tavolette ancora umide di argilla liscia, ben pulita e lavata, venivano impressi con uno stilo i caratteri cuneiformi. Le tavolette spesso erano racchiuse in involucri di argilla. Se si trattava di contratti, a volte il testo era ripetuto sull’involucro. Questo veniva sigillato e poi cotto in una fornace o seccato al sole per renderlo duro e resistente.
Le lettere spesso venivano scritte da scrivani o scribi di professione. Alla corte di Persia c’erano scrivani sempre disponibili per scrivere la corrispondenza ufficiale del governo. (Est. 8:9; Esd. 4:8) Scrivani si trovavano anche nei luoghi di mercato presso le porte della città, dove, a pagamento, ci si poteva rivolgere loro per scrivere lettere o redigere contratti d’affari.
Le lettere venivano recapitate da messaggeri (II Re 19:14) o corrieri. (II Cron. 30:6; Est. 3:13; 8:14) Il servizio postale, fino all’epoca di Roma, sembra fosse riservato alla corrispondenza ufficiale. Perciò i privati cittadini dovevano affidare la loro corrispondenza a commercianti o conoscenti che si mettevano in viaggio.
Nell’antichità si usavano anche lettere di raccomandazione. Tuttavia l’apostolo Paolo non aveva bisogno di lettere del genere da o per i cristiani di Corinto per dimostrare che era un ministro. Li aveva aiutati a diventare cristiani e perciò poteva dire: “Voi stessi siete la nostra lettera, incisa sui nostri cuori e conosciuta e letta da tutto il genere umano”. — II Cor. 3:1-3.
Nel I secolo E.V. le lettere di Paolo, Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda, e del corpo direttivo di
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