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Perché si dividonoSvegliatevi! 1978 | 8 maggio
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Illustriamo la rapidità del cambiamento avvenuto: Nella primavera del 1968, solo dieci anni fa, ci fu uno scandalo quando una studentessa nubile che faceva il secondo anno di università a New York ammise di avere vissuto con un uomo fuori dell’università. La cosa finì sulla prima pagina del Times di New York, e la ragazza rischiò l’espulsione. Oggi molte importanti università hanno dormitori misti, e la convivenza è così comune che di rado suscita commenti.
Nonostante il radicale cambiamento di mentalità, il matrimonio legalizzato fra uomo e donna è ancora popolare. Ma invece di considerare il matrimonio come un impegno per tutta la vita, il divorzio è ora considerato un’alternativa logica, ‘se le cose vanno male’. Un recente sondaggio effettuato nella Germania Occidentale ha rivelato che il 26 per cento delle spose tedesche pensa al divorzio ancor prima di sposarsi. Ovviamente questo tipo di mentalità contribuisce ai divorzi.
I moderni movimenti di “liberazione” hanno incoraggiato a far carriera fuori di casa, o a intraprendere qualsiasi altra strada permetta all’individuo di “realizzarsi”. Pertanto oggi si dà meno importanza all’impegno e più all’appagamento individuale. Si è portati a pensare soprattutto alla propria soddisfazione e al proprio piacere, a ottenere dalla vita tutto quello che può dare ORA. Pare che questa mentalità sia la ragione per cui oggi vi sono tanti divorzi.
L’esempio dato dai capi del mondo non è stato certo d’aiuto, come fa notare Good Housekeeping del giugno 1977:
“Mentre l’indice nazionale dei divorzi saliva, le personalità politiche a quanto pare erano in testa nella corsa ai tribunali dei divorzi. Ministri, parlamentari, ambasciatori, alti funzionari della Casa Bianca scioglievano il proprio matrimonio con la stessa facilità degli altri cittadini, o ancor più facilmente, senza alcun apparente detrimento per la loro carriera o la loro immagine pubblica”.
Tali esempi hanno contribuito alla valanga di divorzi. La struttura stessa della famiglia, e della società in generale, ne ha risentito. C’è una soluzione? Si può trovare vera felicità, come singoli e come famiglie?
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Qual è la soluzione?Svegliatevi! 1978 | 8 maggio
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Qual è la soluzione?
OGNI anno milioni di persone si sposano perché credono che il matrimonio recherà loro la felicità desiderata. Tuttavia spesso le loro speranze vanno deluse. Così divorziano, nella speranza che questo risolva i loro problemi e apra la porta della felicità.
Ma il divorzio è l’unica soluzione? C’è qualche alternativa all’istituzione tradizionale del matrimonio?
L’origine del matrimonio
Nel caso delle invenzioni umane, sufficiente riflessione e sperimentazione portano quasi sempre al perfezionamento. Se dunque il matrimonio è di origine umana, la risposta è: “Sì, sarebbe appropriato fare esperimenti e cambiamenti per giungere forse a un’istituzione migliore”.
Che dire allora dell’origine del matrimonio?
L’Encyclopedia Americana del 1977, alla voce “Matrimonio, Storia del”, fa rilevare: “Alcuni studiosi vorrebbero fare risalire l’origine del matrimonio agli accoppiamenti di animali inferiori all’uomo. Gli studi rivelano che un’associazione più o meno permanente . . . caratterizza le scimmie antropomorfe, essendo
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