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  • Il meraviglioso orologio delle creature viventi
    Svegliatevi! 1971 | 22 dicembre
    • Manipolazione della luce

      Molti giardinieri usano ora con buon profitto questa conoscenza circa la reazione delle piante alla luce. Adattando la durata dell’esposizione alla luce, possono far fiorire una pianta quando vogliono. Così d’inverno hanno fiori che normalmente crescono solo d’estate, e quelli che normalmente fioriscono in autunno possono averli in altre stagioni.

      Il crisantemo, per esempio, è una pianta che di norma fiorisce in autunno. Ma si può far fiorire in estate. Solo copritelo con una scatola di cartone nel tardo pomeriggio, e togliete la scatola la mattina. Il prolungato periodo di oscurità farà reagire il crisantemo come se fosse autunno, e i suoi fiori sbocceranno in estate.

      D’altra parte, una persona può volere in inverno i fiori che di norma sbocciano solo d’estate. Dando loro dosi quotidiane di luce artificiale dopo che il giorno è finito, si può far reagire queste piante come se fossero arrivati i lunghi giorni estivi. Così fioriranno durante i brevi giorni invernali.

      Effetto sugli animali

      Dopo avere scoperto i rimarchevoli effetti della durata della luce diurna sulle piante, si fece ricerca per accertare se gli animali subissero un’influenza simile. Come risultato si riscontrò che anche molti animali calcolano la loro attività stagionale secondo la durata della luce diurna.

      I primi esperimenti sugli uccelli furono fatti con gli storni. Di norma gli storni si accoppiano a primavera, quando i giorni si allungano. Comunque, i brevi giorni di dicembre furono allungati artificialmente accendendo la luce agli uccelli dopo il tramonto del sole. In pochi giorni gli storni cominciarono a mutare le penne e ad assumere il piumaggio vivace della loro stagione primaverile dell’accoppiamento. Il loro tempo di accoppiamento fu affrettato di quattro mesi, aumentando la durata della loro quotidiana esposizione alla luce!

      Esperimenti simili si fecero con le mustele, che di norma si accoppiano in primavera o all’inizio dell’estate. Anche questi animaletti si accoppiarono d’inverno, dopo essere stati esposti a ore di luce in più. Sia gli storni che le mustele sono creature dei giorni lunghi. Sono fra quelle creature che rispondono sessualmente a lunghi periodi di luce.

      Comunque, molti altri animali, come capre, pecore e cervi, si accoppiano in autunno. La più breve durata della luce diurna influisce su di loro sessualmente. Così gli allevatori di pecore, che vogliono agnelli all’inizio della primavera, limitano l’esposizione dei loro animali alla luce diurna nella tarda estate. Portando le pecore in capannoni oscuri verso la fine del giorno in luglio e in agosto, il processo di riproduzione avrà inizio più presto.

      Molti interessanti esperimenti sono stati anche fatti sugli insetti, compreso il baco da seta. Le uova, deposte in autunno, passano l’inverno in uno stato di letargo. La larva, o il baco, si forma a primavera. Presto la larva si muta in crisalide, e quindi in farfalla adulta. Ma le uova deposte all’inizio dell’estate non passano per un periodo di letargo.

      Gli esperimenti rivelano che la durata della luce diurna è ciò che determina perché le uova deposte all’inizio dell’estate non cadono in uno stato di letargo, mentre quelle deposte in autunno sì. Regolando artificialmente la luce, le farfalle del baco da seta possono essere indotte a riprodurre una generazione dopo l’altra senza che le loro uova cadono in uno stato di letargo. Ma quando la durata dell’esposizione alla luce cambia, le farfalle depongono uova che cadono in letargo.

      Come per le piante, negli animali c’è ovviamente qualche meccanismo che fa scattare le loro varie reazioni alla durata della luce. Si crede che si tratti di un ormone. Ma si conoscono pochi particolari in quanto al modo in cui si ricevono o si trasmettono i messaggi della durata della luce.

      Nonostante che l’uomo abbia appreso molto intorno alle tante meraviglie della creazione, gli si rammenta di continuo quanto gli rimane un mistero. Lo studio degli effetti della luce sulle creature viventi lo illustra ancora una volta.

  • “Felici quelli che sono d’indole mite”
    Svegliatevi! 1971 | 22 dicembre
    • “La tua parola è verità”

      “Felici quelli che sono d’indole mite”

      IL POPOLARE autore americano Mark Twain una volta disse che l’Impero Britannico era menzionato nella Bibbia in Matteo 5:5. Qui leggiamo, secondo la Versione a cura di mons. S. Garofalo: “Beati i miti, perché possederanno la terra”. Nel suo giorno effettivamente sembrava che quell’Impero ereditasse la terra, poiché aveva colonie nei sei continenti e poteva vantare che il sole non tramontava mai sui domini britannici.

      Da queste parole di Gesù è stato pure tratto nel nostro giorno un irrispettoso responso. Un popolare complesso di musicisti “rock” canta in tono molto sarcastico intorno alla beatitudine dei mansueti i quali sono scherniti, ai quali sputano addosso.

      Apparentemente queste parole di Gesù pongono in effetti un problema per alcune persone; difatti, possono sembrare paradossali. I mansueti erediteranno la terra? Non sono forse gli aspri, gli spietati, i crudeli, gli aggressivi e i belligeranti quelli che han preso possesso della terra? Per lo più sono stati tali uomini, come Napoleone, Hitler e altri dittatori. Erano essi mansueti? Difficilmente!

      Ciò nondimeno, i critici che mettono in dubbio le parole di Gesù sbagliano sotto parecchi aspetti. Da una parte, essi fraintendono le parole di Gesù. La parola greca praús resa “mansueti” ha il basilare significato d’essere d’indole mite, gentili. Questo non significa qualche cosa di debole, di facile a dominarsi. Ma la parola greca è relativa al pensiero della forza; gli antichi Greci la usavano per descrivere il cavallo selvaggio che era stato domato e ora era mite, gentile, tuttavia ancora forte.

      E, inoltre, Gesù non disse che i mansueti si sarebbero impossessati della terra. No, disse che l’avrebbero ereditata. Da chi? Da Dio, naturalmente!

      Per giunta, quelli che criticano le parole di Gesù trascurano il fatto che egli non disse quando i miti avrebbero ereditato la terra. Geova Dio ha un tempo per ogni suo proposito. (Eccl. 3:1-8) Oggi questo sistema di cose ha come suo governante e dio Satana il Diavolo e non c’è dunque da aspettarsi che le cose siano fatte secondo i princìpi biblici. Ma le persone che hanno fede in Dio e nella sua Parola hanno fiducia che nel prossimo futuro la volontà di Dio si farà sulla terra come in cielo, e poi erediteranno la terra. — Matt. 6:10; 2 Cor. 4:4.

      Chi sono quelli d’indole mite che erediteranno la terra? Ebbene, chi fu l’uomo più mite che sia mai vissuto? Non fu Gesù Cristo il Figlio di Dio? Quando fu sulla terra poté dire: “Prendete su di voi il

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
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