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Il nostro meraviglioso tetto, il cieloSvegliatevi! 1970 | 22 settembre
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Generalmente l’aurora ondeggia, facendo pensare a un fuoco fiammeggiante di là del colle. Spesso lo splendore si ravviva, assumendo la forma di un enorme arco, o può prendere la forma di fasci di raggi come quelli della luce del sole che splende attraverso squarci in una nube. Questi raggi di luce possono essere bianco pallido, verde smeraldo, violetto o rosa. A volte l’aurora può avere l’aspetto di pieghe di un’enorme cortina o tenda di un palco. Può luccicare come le pieghe di un grande schermo che penda dal cielo, mosso da un vento silenzioso. O può essere animata da febbrile attività. Il giallo si tinge di rosso e di verde mentre i raggi balzano verso l’alto, si abbassano, per lanciarsi poi di nuovo in avanti.
Non c’è nulla di paragonabile alla delicata bellezza e alla colorazione dell’aurora causate da nubi di particelle cariche di elettricità che provengono dal sole ed entrano nel campo magnetico terrestre. Queste particelle si scontrano con le molecole d’aria, così che vibrano ed emettono le luci rosse, bianche, azzurre e verdi dei loro maestosi spettacoli. L’aurora polare è un altro meraviglioso dono di Dio all’uomo.
Il miracolo del fulmine
Si calcola che 9.000.000 di fulmini colpiscano ogni giorno il suolo. Circa nella metà dei casi, ciò che le persone vedono nel cielo come un solo lampo di fulmine è effettivamente composto di dieci successive scariche che colpiscono nella stessa scia della prima. Ci possono essere fino a quaranta scariche al secondo, che è pressappoco il tempo in cui resta aperto il percorso del fulmine. Sul percorso il calore aumenta così improvvisamente che la circostante aria supera la barriera del suono nello spostamento. Il risultato è il tuono. In tale tempo il cielo è ravvivato da fuoco e suono.
Ci sono varie specie di fulmini. I lampi di calore si verificano all’orizzonte e sono considerati il riflesso di scariche troppo lontane per essere direttamente viste o udite. I lampi diffusi avvengono all’interno delle nubi, avvolgendole di un’estesa, guizzante luce. Il lampo a nastro avviene quando un forte vento soffia da una parte il canale conduttore di una scarica multipla. Le successive scariche si scatenano verso l’alto a distanza di alcuni metri, dando l’impressione di nastri di luce.
Ma a che bene serve tutto questo fuoco che riempie il cielo? Ora si sa che il fulmine contribuisce notevolmente a fertilizzare il suolo. L’ottanta per cento dell’atmosfera o cielo è azoto, alimento essenziale per le piante. Circa 8.500.000 tonnellate di questo nutrimento sono sospese sopra ciascun chilometro quadrato della terra. Ma l’azoto, come esiste nell’atmosfera, non può essere utilizzato dalle piante. Prima che le piante possano trarne vita, deve subire una serie di cambiamenti chimici, in modo molto simile a come il cibo deve subire cambiamenti nel nostro apparato digerente. Il fulmine nel cielo dà inizio alla serie di cambiamenti. Le particelle d’aria sono rese incandescenti dal fulmine, poiché esso può riscaldare un condotto d’aria da cinque a venticinque centimetri a una temperatura superiore che sulla superficie del sole. Sotto questo intenso calore, l’azoto si combina con l’ossigeno dell’aria per formare ossidi d’azoto solubili in acqua. La pioggia dissolve gli ossidi e li trasporta giù alla terra sotto forma di acido nitrico diluito. Raggiungendo la terra, l’acido nitrico reagisce con i minerali della terra, per divenirvi nitrati di cui le piante possono nutrirsi. Giacché le piante possono nutrirsi e vivere, l’uomo e gli animali possono nutrirsi di piante e vivere!
Quale meraviglioso dono di Dio per l’uomo è il fulmine! Fa più che illuminare il cielo. I meteorologi calcolano che il fulmine bombardi la terra al ritmo di oltre cento volte al secondo, trasformando l’aria degli alti strati in fertilizzante per le piante!
Dio ci ha dato non solo un cielo pratico, ma uno stupendo “tetto” pieno di maestose, sempre mutevoli bellezze e meraviglie, un cielo che spinge gli uomini fedeli a lodare Geova, Colui che ha fatto tutte queste cose meravigliose. — Sal. 136:4.
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Fez, dove passato e presente s’incontranoSvegliatevi! 1970 | 22 settembre
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Fez, dove passato e presente s’incontrano
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nel Marocco
IN TUTTO il Marocco si possono notare contrasti nel modo di vivere della gente. Ma questo contrasto è particolarmente visibile nella città di Fez, antico centro di cultura islamica. Situata nell’Africa del Nord a quasi centosessanta chilometri dall’Oceano Atlantico e circa centotrentacinque chilometri a sud nel Mediterraneo, Fez è stata per secoli il punto d’incontro di numerose civiltà. Ha ora una popolazione di oltre 200.000 abitanti.
Seguendo la strada che arriva a Fez, entriamo prima in quella che viene chiamata la ‘città nuova’. Essa fu costruita principalmente dai Francesi al tempo in cui il Marocco fu protettorato francese tra il 1912 e il 1956. Somiglia a una città europea coi suoi caffè e negozi lungo i marciapiedi e la gente vestita con gli ultimi modelli di Parigi. Anche gli Arabi che abitano qui seguono molto il modo di vivere occidentale. Sarebbe facile dimenticare che solo a un chilometro e mezzo o poco più c’è la vecchia Fez, che è in netto contrasto con quanto vediamo qui.
La città vecchia
L’antica città di Fez fu fondata poco dopo l’800 E.V. da Moulay Idris I, discendente di Alì, genero di Maometto. Fez continuò ad essere la capitale di un regno indipendente per molti secoli e per lungo tempo è stata considerata da molti il centro della vita intellettuale e religiosa dell’Africa del Nord.
Questa antica località è separata dalla ‘città nuova’ da una valle, e il suo aspetto è molto attraente. Si vede una massa di case bianche e grige dal tetto a terrazza,
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