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“Chi ha conosciuto la mente di Geova?”La Torre di Guardia 1984 | 1° novembre
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fu “salvato” perché fosse il seme del più grande Abraamo ed ereditasse la sua “promessa”, come era stato predetto in Isaia 10:22. In Romani 9:27 Paolo riporta questa profezia.
11. (a) Quando ebbe luogo la recisione di potenziali “rami”? (b) In che modo vennero poi innestati “rami” di ulivo selvatico, e in quale ulivo?
11 La recisione dei potenziali “rami” del “seme d’Abraamo” cominciò con la conversione dei circoncisi samaritani per divenire pienamente operante tre anni e mezzo dopo la morte e risurrezione di Gesù Cristo, il più grande Isacco. Allora i primi credenti incirconcisi non giudei — il centurione romano Cornelio, la sua famiglia e alcuni amici credenti — furono convertiti dall’apostolo Pietro e, dopo essere stati generati e unti dallo spirito di Geova, furono battezzati. (Atti, capitolo 10) Così i “rami” di un ulivo selvatico vennero innestati nell’ulivo spirituale del quale Geova Dio è la “radice” vitale.
12. (a) Cosa accadeva se “rami” recisi si pentivano? Illustrate. (b) Cosa dimostrava questo fatto? (c) Come Paolo, in che modo dovremmo reagire davanti a questa rivelazione della “mente” di Geova?
12 Tuttavia se qualsiasi giudeo naturale reciso avesse riconsiderato la cosa e si fosse pentito, come fecero Aquila e Priscilla, sarebbe stato reinnestato in quel privilegio spirituale che la nazione ebraica aveva perso per non aver creduto nel più grande Isacco, Gesù Cristo. (Atti 18:1-4, 26; Romani 16:3; I Corinti 16:19) Questo fatto ben dimostrava l’immeritata benignità di Geova Dio, il più grande Abraamo. Tale mirabile generosità mostrata da Geova Dio verso i giudei naturali, ancora amati da Dio a motivo dei loro antenati, fu ciò che fece esclamare all’apostolo: “O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio!” Questa rivelazione della “mente” di Geova suscita anche in noi un sincero senso di gratitudine?
Amare Dio con tutto il cuore e con tutta la mente
13, 14. (a) In che modo Geova provvide la Legge, e per quale scopo? (b) Cosa disse Gesù a proposito di quella Legge, e a quale “cuore” si riferisce qui? (c) Quali due comandamenti citò Gesù, e perché dovremmo osservarli?
13 Con il seme naturale del patriarca Abraamo, la nazione d’Israele, Geova Dio aveva fatto un patto, servendosi del profeta Mosè come mediatore. Questo avvenne nel 1513 a.E.V. al monte Sinai nel deserto della penisola sinaitica. Lì diede loro la sua Legge. Di questa Legge l’apostolo Paolo scrisse: “Quindi la Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, affinché fossimo dichiarati giusti a motivo della fede”. (Galati 3:24) Cosa disse quindi Cristo Gesù della Legge data tramite Mosè? Quando gli fu chiesto quale fosse “il più grande comandamento” del codice della Legge, Gesù rispose: “‘Devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore [gr. kardìa] e con tutta la tua anima [psykhè] e con tutta la tua mente [dianòia]’. Questo è il più grande e il primo comandamento. Il secondo, simile ad esso, è questo: ‘Devi amare il tuo prossimo come te stesso’. Da questi due comandamenti dipendono l’intera Legge e i Profeti”. (Matteo 22:35-40) Qui si parla del cuore mettendolo in relazione con la mente, il che rivela che si deve trattare del “cuore” in senso simbolico.
14 Gesù stava qui citando Deuteronomio 6:5: “E tu devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore [ebr. lebàb] e con tutta la tua anima [nèphesh] e con tutta la tua forza vitale”. E anche Levitico 19:18: “E devi amare il tuo prossimo come te stesso. Io sono Geova”. Così Gesù classificò questi due comandamenti del patto della Legge mosaica come il primo e il secondo in ordine d’importanza. Oggi noi non siamo più sotto la Legge mosaica, ma quelle esigenze fondamentali non sono passate di moda. Dovremmo osservarle.
15. (a) Cosa fa battere il cuore fisico, e come funziona? (b) Che relazione c’è fra il cuore fisico e il cervello e la mente?
15 Sappiamo che è lo “spirito di vita” che fa funzionare il cuore fisico. (Rivelazione 11:11; Genesi 7:22) Questa forza vitale fa battere il cuore dei viventi in modo che il sangue vitale è pompato in tutte le parti del corpo umano, cervello incluso. Geova Dio disse: “L’anima [nèphesh] d’ogni sorta di carne è il suo sangue mediante l’anima in esso. Di conseguenza ho detto ai figli d’Israele: ‘Non dovete mangiare il sangue di nessuna sorta di carne, perché l’anima d’ogni sorta di carne è il suo sangue’”. (Levitico 17:14) Perché l’intero corpo possa vivere, il cuore fisico deve sospingere in ogni sua parte il sangue che sostiene la vita, sia che questa circolazione sanguigna avvenga mediante il cuore naturale che Dio ha dato a ciascuno, mediante un cuore trapiantato dal corpo di qualcun altro, o mediante un insensibile cuore meccanico artificiale. In questo modo il sangue viene pompato al cervello, stimolandone le facoltà mentali e facendo funzionare la mente. È evidente quindi che il cuore fisico nutre il cervello rifornendolo del sangue che contiene l’attiva forza vitale, lo “spirito di vita”. Sia che una persona sia conscia o no, il cuore continua a pompare il sangue al cervello e a tutte le altre parti del corpo.
16. (a) Secondo la Bibbia cos’è il cuore simbolico? (b) Cos’è richiesto da noi per amare Geova con ‘tutto il cuore’? (c) In che modo lo amiamo con tutta la nostra “mente”?
16 Ma guardiamo più in là del cuore letterale, quello formato da tessuto vivente. Nel modo in cui è usato nella Bibbia il cuore rappresenta la sede dei motivi e anche dei sentimenti. Questo è il cuore simbolico, che in realtà rappresenta il nostro io più profondo. In I Pietro 3:4 viene descritto come “la persona segreta del cuore” (NM), “l’essere occulto del cuore” (Versione Riveduta), “l’intimo del cuore” (Garofalo). Così ci viene comandato di amare Geova Dio con ‘tutto il cuore’. Ci viene anche comandato di amare Geova Dio con tutta la nostra anima, con l’intero nostro essere. Questo richiede che amiamo l’unico vivente e vero Dio, l’Onnipotente, con tutta la nostra forza vitale, spendendo tutte le nostre energie per fare la rivelata volontà di Dio e per completare pienamente la sua opera in questo “termine del sistema di cose”. (Matteo 24:3) Inoltre è necessario amare l’Iddio della Bibbia con tutta la nostra “mente”, cioè le nostre facoltà mentali. — Marco 12:29-31.
17. (a) Se amiamo Geova con tutto il cuore e con tutta la mente, che certezza abbiamo? (b) Secondo Filippesi 4:7, in che modo la pace di Dio influirà sul nostro cuore e sulla nostra mente?
17 Non c’è bisogno di dire che se esprimiamo il nostro amore a Geova Dio con tutto il nostro cuore e con tutta la nostra mente egli si compiacerà di esaudire le nostre preghiere, e questa certezza ci manterrà liberi dalle ansietà. Proveremo una pace che questo mondo in agitazione non ha né può capire. Perché? Perché, come assicurò l’apostolo Paolo ai diletti fratelli cristiani dell’antica Filippi in Grecia, ‘la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero [gr. noùn] guarderà i nostri cuori [kardìas] e le nostre facoltà mentali [noèmata: “menti”, Garofalo] mediante Cristo Gesù’. (Filippesi 4:7) In questo modo il nostro cuore simbolico non diverrà ansioso a causa di avventati motivi errati e di apprensioni emotive, e le nostre facoltà mentali, la nostra mente, non saranno confuse o distorte. Il cristiano continuerà a comportarsi secondo la Bibbia ispirata da Dio, con l’aiuto di Gesù Cristo, il Condottiero.
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Conformiamoci alla “mente” di Geova come viene ora rivelataLa Torre di Guardia 1984 | 1° novembre
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Conformiamoci alla “mente” di Geova come viene ora rivelata
1. Quale nazione sostituì l’Israele naturale, e in quale patto?
IL FIGLIO di Dio ha preso il posto del profeta Mosè, il quale fu il mediatore del patto della legge tra Dio e l’Israele naturale. Gesù Cristo è divenuto il Mediatore nominato del predetto nuovo patto di Geova. Questo patto fu concluso con la nazione che sostituì l’antico Israele naturale ed è un Israele spirituale, l’“Israele di Dio”. (Galati 6:16) I Dieci Comandamenti e tutte le altre leggi ad essi collegate che formavano il patto che ebbe per mediatore l’uomo imperfetto Mosè furono riportati su manoscritti ma non furono realmente scritti sui cuori e nelle menti degli ebrei o israeliti circoncisi nella carne. Rilevando questo fallimento relativamente al patto della Legge mosaica Geova Dio, tramite il profeta Geremia, predisse che un nuovo patto sarebbe stato stipulato, come è scritto in Geremia 31:31-34.
2. (a) In che modo Gesù divenne Mediatore del patto? (b) Come e quando questo patto entrò in vigore?
2 Gesù Cristo suggellò quel promesso “nuovo patto” col proprio sangue quando il suo cuore cedette ed egli morì sul palo di tortura fuori di Gerusalemme. La sera precedente, celebrando in ubbidienza al patto della Legge mosaica la sua ultima cena pasquale con gli apostoli fedeli, Gesù passò loro il calice di vino dando ad esso un nuovo significato con le parole: “Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che sarà versato in vostro favore”. (Luca 22:20; I Corinti 11:23-26) In questo modo divenne il Mediatore di quel nuovo patto, che si rivelò un ‘patto migliore’ rispetto a quello della Legge mosaica. (Ebrei 8:6; 9:11-28) Così, da quando nel 33 E.V. presentò in cielo il valore del suo perfetto sangue vitale, svolge la funzione di Mediatore per quei discepoli che Geova Dio introduce nel nuovo patto. — I Timoteo 2:5, 6.
3. Secondo Ebrei 10:15, 16, dove scrive Geova le leggi di questo patto?
3 Prendendo in esame il nuovo patto, in Ebrei 10:15, 16 l’apostolo riporta la profezia di Geremia secondo la versione greca dei Settanta: “Inoltre, anche lo spirito santo ci rende testimonianza, poiché dopo aver detto: ‘“Questo è il patto che stipulerò con loro dopo quei giorni”, dice Geova. “Porrò le mie leggi nei loro cuori [kardìas] e le scriverò nelle loro menti [diànoian]”’”.
4. (a) Come differiscono il cuore simbolico e la mente? (b) In armonia con il Salmo 119, i cristiani nel nuovo patto come impiegano il cuore e la mente? (c) Quando Dio cominciò a scrivere le sue leggi su cuori e menti, e in che modo?
4 Coerentemente con le funzioni del cuore simbolico e della mente, i cristiani introdotti nel nuovo patto tramite il Mediatore Cristo amano le leggi di Geova con il loro cuore, essendo in tal modo spinti a ubbidire a quelle leggi, e inoltre ricordano di continuo le leggi divine. Il salmista si espresse così: “Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine [“la mia meditazione”, Versione Riveduta]”. (Salmo 119:97) Si cominciò a mettere le leggi di Geova nei cuori simbolici dei discepoli di Cristo e a scriverle nelle loro menti il giorno di Pentecoste del 33 E.V. Quel giorno lo spirito santo fu versato sui discepoli di Gesù Cristo in attesa e “visibili lingue come di fuoco” si posarono sulla testa dei 120 discepoli, i quali cominciarono a parlare in lingue straniere che non avevano studiato o conosciuto in precedenza. Un vero miracolo! Come risultato della testimonianza data in quell’occasione a coloro che assistettero a quello spettacolo, 3.000 persone furono battezzate per aver creduto in Gesù come il Cristo o il Messia e furono introdotte nel nuovo patto con lui come Mediatore. — Atti, capitolo 2; Gioele 2:28-32.
5. Chi sono coloro che oggi sono stati introdotti nel nuovo patto, e cosa li identifica come “rami”?
5 Oggi, 1.900 anni più tardi, c’è un rimanente dell’“Israele di Dio” i cui membri dimostrano di essere stati introdotti nel nuovo patto essendo stati battezzati mediante lo spirito santo. Questi dimostrano che le leggi di Geova Dio sono state messe nei loro cuori simbolici e scritte nelle loro menti. Adempiono la predizione fatta dal loro Mediatore riportata in Matteo 24:14 e Marco 13:10. Sono “rami” di quell’ulivo spirituale descritto dall’apostolo Paolo in Romani capitolo 11, e producono molto frutto.
6. (a) Quale altro aspetto della “mente” di Geova fu rivelato nel 1935? (b) In che modo le “altre pecore” danno convincente prova del loro amore per la “legge” di Dio relativa al nostro giorno?
6 Un altro aspetto della “mente” di Geova fu rivelato al congresso dei testimoni di Geova tenuto nella città di Washington nel 1935. Cosa c’era nella “mente” di Geova per quanto riguarda la
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