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Sottomettiamoci lealmente all’ordine teocraticoLa Torre di Guardia 1982 | 1° novembre
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Sottomettiamoci lealmente all’ordine teocratico
“Ecco, come è buono e come è piacevole che i fratelli dimorino insieme in unità! È come la rugiada dell’Ermon che scende sui monti di Sion”. — Salmo 133:1, 3.
1. Come descrive la Parola di Dio la famiglia terrena dei dedicati servitori di Geova?
CHE egregia descrizione è questa della famiglia formata da coloro che, pur essendo sparsi in tutta la terra, hanno dedicato la loro vita al loro comune Genitore, Geova Dio! Ed Egli dirige in modo davvero eccellente questa famiglia mondiale. Amorevolmente provvede a tutte le nostre necessità. — Salmo 145:16.
2. Cosa significa sottomettersi all’ordine teocratico?
2 Tuttavia Geova esige fermamente pace e unità da parte di tutti i suoi devoti figli. (I Corinti 1:10) E questi buoni risultati derivano dalla leale sottomissione dei servitori di Dio all’ordine teocratico. Cosa significa? Dato che il governo di Dio è chiamato teocrazia (dominio di Dio), sottomettersi all’ordine teocratico significa ubbidire alle leggi, alle norme e ai princìpi che emanano da Dio — Isaia 33:22.
3. Quali sentimenti espresse Gesù in quanto a sottomettersi al dominio di Dio?
3 Il migliore esempio di leale sottomissione all’ordine teocratico è quello di Gesù Cristo. In cielo egli era “il primogenito di tutta la creazione”. (Colossesi 1:15) “Geova stesso mi produsse come il principio della sua via, la prima delle sue imprese di molto tempo fa. Da tempo indefinito fui insediata, dall’inizio, dai tempi anteriori alla terra. . . . io ero accanto a [Dio] come un artefice, ed ero colui del quale di giorno in giorno egli si deliziava, allietandomi io dinanzi a lui in ogni tempo”. (Proverbi 8:22, 23, 30) Il suo diletto nel sottomettersi al dominio di Dio fu evidente quando era sulla terra, allorché disse: “Sono sceso dal cielo per fare non la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato”. (Giovanni 6:38) Egli fece molta attenzione a insegnare i pensieri di Dio, non i propri, e questo è incluso nel fare la volontà di Dio. “Ciò che io insegno non è mio, ma appartiene a colui che mi ha mandato”, disse Gesù. (Giovanni 7:16) Tutti i servitori di Dio dovrebbero imitare questo ottimo spirito!
4. Descrivete l’odierna disposizione teocratica.
4 Per la sua leale sottomissione al dominio teocratico fino alla morte, Gesù fu ricompensato con la vita immortale nei cieli. Inoltre gli fu data “ogni autorità . . . in cielo e sulla terra”. (Matteo 28:18) A sua volta egli ha affidato “tutti i suoi averi” sulla terra (gli interessi terreni del suo regno) a fedeli unti cristiani, che egli stesso chiamò “lo schiavo fedele e discreto”. (Matteo 24:45-47) La loro ricompensa è quella di partecipare un giorno al dominio celeste con Cristo in qualità di “sacerdoti” e ‘re’ del suo regno. (Rivelazione 14:1, 4; 20:6) Un rimanente di questo “schiavo fedele” è ancora in vita oggi sulla terra. I loro compiti includono il ricevere e il trasmettere a tutti i servitori terreni di Geova cibo spirituale a suo tempo. Essi occupano una posizione simile a quella di Paolo e dei suoi collaboratori; con riferimento alle meravigliose verità che Dio dà al suo popolo, egli disse: “A noi Dio le ha rivelate per mezzo del suo spirito”. (I Corinti 2:9, 10) Essi prendono anche la direttiva nell’opera di predicare il Regno, opera che dev’essere compiuta “in tutta la terra abitata” prima che venga la fine di questo sistema di cose condannato. — Matteo 24:14.
Conseguenze della condotta errata
5, 6. (a) Cosa successe ad Adamo ed Eva per aver voluto essere indipendenti da Geova? (b) Come agisce Geova verso i ‘lupi in manto da pecore’?
5 È indispensabile che nella famiglia di Dio tutti si sottomettano lealmente agli insegnamenti e alle disposizioni del grande Teocrata, Geova, e del suo Figlio Re, Cristo Gesù, trasmessi mediante lo “schiavo fedele” sulla terra. Poiché l’ordine teocratico comincia con Geova stesso e si estende verso il basso, non vorremmo mai imitare Satana il Diavolo rendendoci indipendenti dal dominio teocratico. Ricordate le tristi conseguenze del fatto che Eva diede ascolto all’ingannevole esortazione di Satana a non essere sottomessa all’ordine teocratico. In pratica egli le disse: ‘Sii indipendente da Dio. Pensa col tuo cervello. Decidi da te il bene e il male. Allora sarai come Dio. Positivamente non morrai’. (Genesi 3:1-5) Questo poteva sembrare attraente, ma era una menzogna. (Giovanni 8:44) Quando il marito si unì a lei nell’abbandonare la sottomissione all’ordine teocratico, entrambi furono espulsi dal giardino di Eden e dalla leale famiglia di Dio. Col tempo, proprio come Geova aveva avvertito, furono entrambi raggiunti dalla condanna a morte. — Genesi 2:17.
6 In modo analogo, qualsiasi servitore di Geova cominciasse oggi a seguire insegnamenti indipendenti e diversi, non imiterebbe Dio, ma Satana il Diavolo. Comunque, Geova vede ciò che accade nella sua famiglia e ne tiene conto. (Proverbi 15:3) Egli non tollera persone simili a lupi che potrebbero divorare le sue pecorelle, ma a tempo debito interviene con decisione. (Matteo 7:15-23) Come un padre amorevole, egli protegge il benessere spirituale della sua famiglia. — Ezechiele 34:11-16.
7. (a) Di cosa non tennero conto Aaronne e Miriam? (b) Quali furono le conseguenze?
7 Ci sono anche altri esempi biblici che mettono in evidenza quanto sia pericoloso non sottomettersi lealmente all’ordine teocratico. Per esempio, Miriam e Aaronne approfittarono della loro parentela con Mosè e ne misero in dubbio la posizione nella congregazione dell’antico Israele. (Numeri 12:1, 2) Non tennero conto del fatto che Geova stesso aveva affidato a Mosè una speciale autorità, attestata da eventi miracolosi. Geova lo ricordò loro: ‘Al mio servitore Mosè è affidata tutta la mia casa. Gli parlo a bocca a bocca. . . . Perché, dunque, non avete temuto di parlare contro il mio servitore, contro Mosè?’ Allora “l’ira di Geova s’accese contro di loro”. Aaronne fu severamente rimproverato, e Miriam, da parte sua, fu colpita dalla lebbra ed espulsa per sette giorni dal campo d’Israele. — Numeri 12:7-15.
8. Cosa impariamo dall’esempio di Saul?
8 Ci fu poi il caso di Saul, antico re d’Israele, che rifiutò di aspettare Geova. Presuntuosamente offrì sacrifici, pur non essendo sacerdote. La sua debole scusa fu che c’era il pericolo che l’intero esercito disertasse. Ma di chi era l’esercito: di Saul o di Geova? Il profeta Samuele gli disse: “Hai agito stoltamente. Non hai osservato il comandamento di Geova tuo Dio . . . Ed ora il tuo regno non durerà”. (I Samuele 13:13, 14) Il regno fu tolto a Saul e dato a ‘un uomo secondo il cuore di Geova’. Così Saul pagò a caro prezzo la sua mancanza di sottomissione e di sincero pentimento quando il fatto fu portato alla sua attenzione. Questo mostra che Geova nota le tendenze presuntuose, indipendenti, non teocratiche fra il suo popolo. — Proverbi 11:2.
9. Perché Uzzia divenne un emarginato?
9 Un caso simile è quello di Uzzia, re di Giuda. Benché fosse re del popolo di Geova, non era autorizzato a svolgere funzioni sacerdotali. Eppure insisté nel voler fare da sacerdote. I sacerdoti protestarono vivacemente, e dichiararono: “Non è affar tuo, o Uzzia, bruciare incenso a Geova, ma è affare dei sacerdoti figli di Aaronne, i santificati, bruciare incenso. Esci dal santuario; poiché hai agito infedelmente”. Allora, rivelando la propria mancanza di pentimento, Uzzia si adirò contro i sacerdoti, aggravando così il suo peccato di presunzione. “Durante il suo furore contro i sacerdoti, la lebbra stessa rifulse sulla sua fronte . . . perché Geova lo aveva colpito”. Fino al giorno in cui morì, continuò a essere un lebbroso, un emarginato, “separato dalla casa di Geova”. — II Cronache 26:16-21.
10. Come descrisse Paolo quelli che mettevano in dubbio l’incarico affidatogli da Gesù?
10 L’apostolo Paolo parlò di certuni che mettevano in dubbio la sua speciale nomina da parte del Capo della congregazione cristiana, Gesù Cristo. (II Corinti 11:12) Paolo disse che tali uomini erano “apostoli falsi, operai ingannevoli, che si trasformano in apostoli di Cristo. E non c’è da meravigliarsene, poiché Satana stesso continua a trasformarsi in angelo di luce”. (II Corinti 11:13, 14) Quegli uomini volevano promuovere i loro fini egoistici. Paolo aveva messo in guardia contro tale tipo di persone, dicendo: “Fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli. Perciò siate svegli”. (Atti 20:30, 31) Paolo supplicò i fratelli, inclusi quei sedicenti apostoli, di non permettere che contese e disordini turbassero l’unità e la fruttuosità della congregazione cristiana. Chi non avesse ascoltato il consiglio ispirato sarebbe andato incontro a sicura rovina. — Galati 1:7-9.
11. In che modo Geova protegge l’armonia della sua famiglia terrena?
11 L’ispirato scrittore biblico Giovanni dichiarò: “Chiunque va avanti e non rimane nell’insegnamento del Cristo non ha Dio. . . . Se alcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non lo ricevete nella vostra casa e non gli rivolgete un saluto. Poiché chi gli rivolge un saluto partecipa alle sue opere malvage”. (II Giovanni 9-11) Sì, Geova proteggerà il buono spirito e l’armonia della sua famiglia.
Stiamo in guardia oggi
12. Dove sta radunando Geova tutti quelli che lo amano?
12 In questa “parte finale dei giorni” Geova sta radunando tutti quelli che lo amano in un’unica organizzazione unita e armoniosa. Persone di tutte le nazioni stanno accogliendo questo invito: “Venite, e saliamo al monte di Geova, alla casa dell’Iddio di Giacobbe; ed egli ci istruirà intorno alle sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri”. (Isaia 2:2, 3) Notate che Geova istruisce le persone nelle sue vie, affinché camminino nei suoi sentieri, non nelle loro vie e nei loro sentieri. — Geremia 10:23, 24.
13. (a) Perché oggi dobbiamo stare particolarmente in guardia? (b) Di cosa abbiamo bisogno per sventare le macchinazioni di Satana?
13 Satana però ha ora “grande ira”. Sa che gli rimane solo “un breve periodo di tempo” prima di essere messo fuori combattimento. Perciò “va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”. (Rivelazione 12:12; I Pietro 5:8) Abbiamo quindi bisogno di stare in guardia contro qualsiasi tentativo del dio di questo mondo, Satana il Diavolo, di introdurre contese e divisioni fra i componenti della famiglia di Geova. “Guardate dunque accortamente che il modo in cui camminate non sia da persone non sagge ma da saggi, riscattando per voi stessi il tempo opportuno, perché i giorni sono malvagi. Per questo motivo cessate di divenire irragionevoli, ma comprendete qual è la volontà di Geova”. (Efesini 5:15-17) Valendoci dei provvedimenti di Geova per il nostro benessere spirituale, saremo edificati, raffinati, opportunamente armati. In questo modo potremo sventare le malvage macchinazioni di Satana e impedirgli di raggiungere il suo obiettivo. — Efesini 6:10-13.
14. Perché è molto pericoloso avere un concetto troppo elevato di sé?
14 Un modo di pensare da cui dovremmo guardarci è quello di avere un concetto troppo elevato di noi stessi. (Romani 12:3) Questo potrebbe indurre un cristiano a credere di aver ricevuto da Dio una missione speciale, indipendentemente dal canale mediante cui Geova dispensa verità e istruzioni alla sua famiglia. Ciò in effetti lo porrebbe in una presunta speciale relazione con Geova non goduta da nessun altro dei suoi fratelli. Questo tipo di isolamento può portare solo a commettere azioni insensate: “Chi si isola cercherà la sua propria brama egoistica; irromperà contro ogni saggezza”. — Proverbi 18:1.
Aspettiamo Geova
15. (a) È lecito dare suggerimenti alla classe dello “schiavo” di Geova? (b) Fate un esempio di come fu seguito nel primo secolo il principio della sottomissione teocratica.
15 A volte alcuni portano all’attenzione della classe dello “schiavo” varie questioni dottrinali o organizzative che ritengono debbano essere rivedute. Certo è lecito proporre miglioramenti o fare domande per avere delle spiegazioni. Un esempio si ebbe quando Paolo, Barnaba e altri furono inviati “a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani” per presentare la questione della circoncisione. Quando quegli anziani di Gerusalemme, sotto la guida dello spirito santo, presero una decisione al riguardo, inviarono fratelli in varie città perché ‘trasmettessero a quelli che erano in esse, per osservarli, i decreti emessi dagli apostoli e dagli anziani in Gerusalemme’. La leale sottomissione a quei decreti recò la benedizione di Geova. Infatti “le congregazioni eran rese ferme nella fede e aumentavano di numero di giorno in giorno”. — Atti 15:1–16:5.
16. (a) Qual è il giusto spirito da manifestare quando si danno suggerimenti? (b) Come consigliò Paolo di trattare quelli che mostrano di avere uno spirito errato?
16 Dopo aver dato un suggerimento, il giusto spirito è quello di lasciare che la cosa sia considerata in preghiera dai maturi fratelli che dirigono l’opera nell’organizzazione di Geova. Ma se quelli che danno dei suggerimenti non si accontentano di questo e continuano a discutere dell’argomento nelle congregazioni nel tentativo di ottenere l’appoggio di altri, che accade? Questo crea divisioni e potrebbe sovvertire la fede di alcuni. Per questo Paolo consigliò: ‘Tenete d’occhio quelli che causano divisioni e occasioni d’inciampo contro l’insegnamento che avete imparato, ed evitateli’. Paolo consigliò inoltre a Tito di “riprendere quelli che contraddicono”, e aggiunse: “A questi è necessario chiudere la bocca, giacché questi stessi uomini continuano a sovvertire intere case, insegnando cose che non dovrebbero . . . Per questa stessa causa continua a riprenderli con severità”. — Romani 16:17, 18; Tito 1:9-13, Traduzione del Nuovo Mondo, ediz. inglese del 1971.
17. Come possiamo imitare l’eccellente spirito di Davide?
17 La Parola di Dio afferma: “La conoscenza gonfia, ma l’amore edifica”. (I Corinti 8:1) Quanto è meglio quindi essere occupati nella fondamentale opera di proclamare il meraviglioso regno di Dio, parlare di cose edificanti, rafforzare la fede nostra e altrui, aspettando pazientemente che Geova adempia la sua volontà mediante il canale da lui costituito! (Romani 14:19; Filippesi 4:8, 9) Imitate Davide quando disse: “Ho aspettato te, o Geova; tu stesso rispondevi, o Geova mio Dio”. (Salmo 38:15) Tenete sempre presente l’importante esortazione menzionata da Paolo, cioè quella di ‘parlare tutti concordemente, non avere fra voi divisioni, ma essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero’. (I Corinti 1:10) Oggi sono evidenti i meravigliosi risultati dell’applicazione di questo principio in tutta la famiglia mondiale di Geova. Davvero, “come è buono e come è piacevole che i fratelli dimorino insieme in unità!”— Salmo 133:1.
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“Ciascuno al suo posto”La Torre di Guardia 1982 | 1° novembre
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“Ciascuno al suo posto”
“Restarono fermi intorno all’accampamento ciascuno al suo posto”. — Giudici 7:21, “Garofalo”.
1, 2. Fate un confronto fra le opere di Dio e quelle dell’uomo.
COSA vi viene in mente osservando l’armonia delle opere di Dio in contrasto con il disordine della società umana? Non siete d’accordo con l’ispirato scrittore biblico che disse: “Dio è un Dio non di disordine, ma di pace”? (I Corinti 14:33) Queste parole scritte dall’apostolo Paolo indicano che Dio non può essere il responsabile del confuso stato di cose del mondo. Geova Dio sa come organizzare le cose in modo che tutto ciò che è governato dalle sue leggi abbia il suo giusto posto. Ne è una prova la creazione che ci circonda. Più l’uomo conosce l’universo, più si rende conto dell’ordine che vi regna. In qualsiasi direzione rivolga i suoi telescopi, l’uomo nota che ogni stella è al suo posto e percorre ordinatamente la sua orbita.
2 Che differenza notiamo quando rivolgiamo la nostra attenzione alle condizioni dell’umanità! Quanta confusione, disordine e rivalità omicide! L’umanità, divisa dal punto di vista politico, religioso, sociale e razziale, è stracarica di problemi insolubili. La criminalità dilaga a tal punto che è impossibile scoprire e assicurare alla giustizia ogni trasgressore. A volte perfino i militari, che dovrebbero osservare una rigida disciplina, infrangono di frequente le regole.
3. A cosa sono paragonati i cristiani, ma che tipo di combattimento è il loro?
3 Non sorprende quindi che, come per l’universo fisico, Geova Dio desideri che la pace e l’ordine regnino fra i suoi adoratori e rappresentanti terreni. Come suoi servitori, i singoli cristiani sono paragonati a soldati disciplinati di un esercito. L’apostolo Paolo scrisse che ciascuno dovrebbe essere un “eccellente soldato di Cristo Gesù”. (II Timoteo 2:3) Tutti noi dovremmo quindi voler continuare a “combattere l’eccellente guerra”. (I Timoteo 1:18) La nostra lotta, però, non dimentichiamolo, non è fisica. È spirituale. È contro gli invisibili “governanti mondiali di queste tenebre, contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti”. — Efesini 6:12.
4. Perché gli attacchi di Satana contro i servitori di Dio non avranno successo?
4 Le forze al comando dell’“iddio di questo sistema di cose” pensano di intimidire i servitori di Dio perché perdano coraggio e fuggano dinanzi al nemico. (II Corinti 4:4) Questa strategia è destinata a fallire miseramente, perché è Geova colui che dirige le cose e che ‘addestra le nostre mani alla guerra’. (Salmo 18:34) Siamo incoraggiati dall’assicurazione che ‘la battaglia non è nostra, ma di Dio’. (II Cronache 20:15) Tramite il suo potente Comandante in capo, Cristo Gesù, Geova guiderà la battaglia sino alla vittoria finale. Egli garantisce quindi ai suoi leali che non subiranno mai l’onta della sconfitta. Non saranno mai costretti a ritirarsi davanti agli attacchi nemici. — Salmo 18:25.
5. Perché Geova diede a Gedeone istruzioni contrarie ai criteri umani di strategia bellica?
5 Per mezzo di un emozionante racconto ispirato, che descrive una battaglia combattuta ai giorni dei giudici d’Israele, secoli prima dell’èra volgare, Geova richiama la nostra attenzione su alcuni criteri bellici che i ‘soldati di Cristo’ fanno bene a seguire. Ai tempi del giudice Gedeone, un esercito di adoratori pagani “numerosi come le locuste” invase il paese d’Israele. (Giudici 6:5) Geova diede istruzioni a Gedeone sul modo in cui l’esercito d’Israele avrebbe dovuto affrontare questa minaccia apparentemente insormontabile. Contrariamente a qualsiasi strategia umana, Gedeone ricevette l’ordine di ridurre il suo esercito prima da 32.000 a 10.000 uomini, e poi da 10.000 uomini a 300. ‘Mediante questi’, promise Geova, “vi salverò”. — Giudici 7:2-7.
6. Descrivete l’attacco di Gedeone e dei suoi trecento uomini contro l’accampamento madianita.
6 L’equipaggiamento dei trecento uomini consisteva di corni e grosse giare vuote contenenti torce. Nel cuore della notte Gedeone li fece appostare intorno all’accampamento dei madianiti e dei loro alleati. Ricevettero istruzioni di entrare in azione al segnale di Gedeone. La leale ubbidienza e la scrupolosa osservanza degli ordini di battaglia impartiti da Gedeone erano indispensabili. Quando tutti furono al loro posto, Gedeone diede il segnale. Allora i trecento “suonarono i corni e fracassarono le grosse giare [che nascondevano le torce] e riafferrarono le torce con la mano sinistra e i corni con la destra per suonarli, e gridavano: ‘La spada di Geova e di Gedeone!’ Intanto continuavano a stare ciascuno al suo [posto] tutto intorno al campo, e l’intero campo si mise a correre e a urlare e si diede alla fuga”. Il nemico fu annientato. — Giudici 7:19-22.
7. Quali domande fa sorgere questo episodio biblico?
7 Poniamoci ora alcune domande. Geova avrebbe concesso quello splendido trionfo se i trecento uomini non avessero preso sul serio gli ordini di battaglia o non avessero atteso il segnale di Gedeone o non avessero usato parte dell’equipaggiamento bellico fornito loro da Gedeone? Che dire se avessero deciso di loro propria iniziativa di appostarsi intorno al campo nemico in punti diversi da quelli assegnati, solo perché forse li ritenevano migliori? In tutto questo ci sono alcuni importanti princìpi che dovrebbero guidare anche noi, poiché ‘queste cose accadevano loro come esempio per nostro beneficio’. — I Corinti 10:11.
8. In chi dobbiamo confidare per riportare la vittoria nella nostra guerra?
8 Nella nostra guerra cristiana dovremmo riconoscere Geova in tutte le nostre vie, confidare in lui e guardare a lui per conseguire la vittoria. D’altra parte, l’abile strategia umana, i più brillanti pensieri umani, non possono garantire la vittoria. “Non mediante forza militare, né mediante potenza, ma mediante il mio spirito”, dice Geova. (Zaccaria 4:6) Perciò, nel quotidiano combattimento in difesa della verità e della giustizia, noi cristiani eviteremo di adottare idee e metodi mondani che contraddicono i princìpi provveduti da Dio per guidare il suo popolo. Chi è incline a seguire i consigli di quelli del mondo mostra di avere poca fede nella capacità di Dio di soccorrerci in tempo di bisogno. Dovremmo avere la stessa ferma convinzione dello scrittore biblico Giacomo (1:5), che disse: “Quindi, se alcuno di voi è privo di sapienza, continui a chiederla a Dio, poiché egli dà generosamente a tutti e senza biasimare; ed essa gli sarà data”.
‘Imparate guardando me’
9, 10. (a) Chi è oggi il nostro Capo e Comandante? (b) Come possiamo ‘guardarlo’ se è invisibile?
9 Gesù Cristo, il più grande Gedeone, ha ora il pieno comando delle sue forze visibili e invisibili. Mediante lui Geova rivela progressivamente i suoi propositi per il suo popolo e l’ordine degli eventi. Com’è emozionante sapere che Cristo Gesù è attivamente impegnato a dirigere tutte le attività dei suoi ‘soldati’ sulla terra, rendendone così certa la vittoria finale! Secondo la sua promessa egli è con loro “tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. — Matteo 28:20.
10 Poiché ora Gesù Cristo è l’intronizzato Capo e Comandante di tutti quelli che combattono per la verità e la giustizia, possiamo unitamente ‘imparare guardando lui’, come i trecento impararono guardando Gedeone. (Giudici 7:17) Ma come possiamo ‘guardare’ Cristo se è invisibile? Lo ‘guardiamo’ nel senso che discerniamo i segnali che egli dà tramite lo “schiavo” visibile che egli ha costituito su tutti gli interessi terreni del suo regno. (Matteo 24:45-47) Tramite questo canale costituito mediante lo spirito, vengono trasmesse a tutti i suoi ‘soldati’ la sua guida e la sua strategia. Essi non possono permettersi di avanzare di loro propria iniziativa o di diventare impazienti perché le cose non si realizzano nel modo in cui pensano loro. L’ordine degli eventi è stabilito dal nostro invisibile Comandante. Ciò che conta è quello che pensa lui, non quello che potremmo pensare noi.
Equipaggiamento provveduto da Dio
11. Che tipo di equipaggiamento è in dotazione oggi ai servitori di Dio?
11 Il più grande Gedeone sa di quale equipaggiamento hanno bisogno i suoi soldati sulla terra. Non hanno bisogno di un’armatura e di armi letterali, perché non combattono contro esseri umani. Il loro è un combattimento spirituale. Le loro armi sono “potenti mediante Dio per rovesciare cose fortemente trincerate. . . . [per rovesciare] i ragionamenti e ogni cosa alta innalzata contro la conoscenza di Dio . . . [conducendo] ogni pensiero in cattività per renderlo ubbidiente al Cristo”. (II Corinti 10:4, 5) Indipendentemente dall’opposizione a cui possono andare incontro, i fedeli guerrieri cristiani devono divenire esperti nell’uso dell’equipaggiamento provveduto da Dio così da poter fare ciò che fece l’apostolo Paolo, cioè trasmettere alle persone “tutto il consiglio di Dio”. — Atti 20:27.
12. (a) Perché la piccola schiera di Gedeone fu così efficiente? (b) A cosa è dovuta oggi l’efficienza dei servitori di Geova?
12 Per poter raggiungere il risultato voluto, gli uomini di Gedeone dovettero agire come un sol uomo e usare l’equipaggiamento in loro dotazione. Il rumore delle 300 giare di terracotta frantumate, la vista delle 300 torce innalzate tutto intorno al campo, l’allarmante suono dei 300 corni e l’urlo delle 300 voci che irruppe da ogni parte nel silenzio della notte produssero indubbiamente un terrificante effetto sui madianiti! Similmente, non è forse vero che anche oggi la concertata proclamazione del regno di Dio e della sua vendetta induce il nemico a sopravvalutare le dimensioni e il pericolo del messaggio proclamato? Perché questo? Perché l’intera organizzazione del popolo di Geova si conforma lietamente al tempo stabilito per dare al mondo i loro specifici messaggi sotto la direttiva del più grande Gedeone mediante il suo “schiavo” nominato. D’altra parte, se ciascun testimone di Geova agisse di testa propria, decidendo quando e come dichiarare il messaggio di Dio, come si potrebbe dare una testimonianza a livello mondiale? La volontà di Geova è perciò che ‘abbiamo fra di noi la medesima attitudine mentale che ebbe Cristo Gesù [il più grande Gedeone], affinché di comune accordo glorifichiamo con una sola bocca l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo’. — Romani 15:5, 6.
13, 14. Cosa dà forza oggi al messaggio dei testimoni di Geova?
13 La forza che ci unifica è costituita dallo spirito di Geova e dalla sua Parola, la Bibbia. È un bene che ciascuno di noi non vada insegnando le proprie idee sul messaggio biblico. Geova ha provveduto una gran quantità di mezzi per capire la Bibbia, sotto forma di pubblicazioni, affinché il nostro pensiero e il nostro insegnamento possano essere armonici. In tal modo evitiamo la distruttiva mancanza di unità e le molteplici dottrine contrastanti che si riscontrano nella cristianità e nel paganesimo. Né ci mostriamo esitanti o attenuiamo la serietà del messaggio di Dio per le nazioni, un messaggio di grande speranza, è vero, ma che preavverte pure della sua vendetta e retribuzione. Siamo ben consapevoli che il suono di tromba dev’essere forte e chiaro. — I Corinti 14:8.
14 Com’è dunque appropriato che tutti apprezziamo l’importanza dell’equipaggiamento fornitoci da Geova per la guerra cristiana! Egli ci addestra anche ad usarlo bene, affinché ai singoli e alle nazioni sia data la più efficace testimonianza. Non è una voce solitaria che grida nel deserto, ma un forte e penetrante avvertimento che vien fatto risuonare in tutto il mondo. In questo modo ‘Geova sta emettendo la sua voce dinanzi alle sue forze militari’. — Gioele 2:9, 11.
“Ciascuno al suo posto”
15. Quale atteggiamento sarebbe stato impensabile da parte di uno degli uomini di Gedeone?
15 Nel caso dei trecento uomini di Gedeone, sarebbe stato impensabile che uno di loro, una volta ricevuto l’ordine di appostarsi in un dato punto, avesse cominciato a far storie e a chiedere di cambiar posto con qualcun altro, oppure che addirittura si fosse scelto da solo il luogo in cui appostarsi. Una cosa del genere avrebbe significato mettere il proprio giudizio al di sopra di quello di Gedeone, colui che Geova stava usando per guidare l’attacco. Avrebbe rivelato mancanza di umiltà e di riguardo per il tempo stabilito da Geova per un eventuale cambiamento. Con un simile spirito, come avrebbe potuto partecipare sinceramente al grido “La spada di Geova e di Gedeone!”?
16. Nell’assolvimento dei nostri compiti, di che aiuto ci è l’umiltà?
16 Nella disposizione di cose di Geova, ciascuno di noi deve mettere al primo posto il proposito di Geova e gli interessi generali del suo Regno. Si richiede che assolviamo fedelmente il compito assegnatoci, qualunque sia il posto che occupiamo nell’organizzazione. (I Corinti 4:2) Un altro requisito è la dovuta umiltà, incompatibile con l’arrivismo. In ogni situazione si applica il principio insegnato da Cristo Gesù: “Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. (Matteo 23:12) E Giacomo ci esorta dicendo: “Umiliatevi [non semplicemente agli occhi degli uomini, ma] agli occhi di Geova, ed egli vi esalterà”. — Giacomo 4:10.
17. Si interessa Geova personalmente di ciascuno di noi?
17 Possiamo quindi capire l’importanza delle parole di Giudici 7:21: “Ciascuno al suo posto”. Prestando servizio nell’organizzazione di Geova, dobbiamo essere contenti di servire in qualsiasi posto egli ci assegni, e di assolvere fedelmente e scrupolosamente l’incarico. Possiamo essere certi che Colui che nota la caduta di un piccolo passero si interessa di noi in misura molto maggiore, mentre svolgiamo lealmente qualsiasi compito ci sia stato affidato. (Matteo 10:29-31) Egli sa di quale addestramento abbiamo bisogno e per quale lavoro siamo tagliati, e provvederà al riguardo. Possiamo essere certi che non ci trascura. — I Pietro 5:10.
18. Quale grande fiducia abbiamo in Geova?
18 Oggi tutti i servitori di Geova sono al comando del più grande Gedeone, Cristo Gesù. Vogliamo unitamente prestare servizio per la rivendicazione del nome di Geova, rimanendo umilmente sottoposti alle sue norme di battaglia, “ciascuno al suo posto”. Abbiamo fiducia che la strategia generale di Geova porterà certamente alla vittoria finale. E abbiamo anche fiducia che Geova vede la nostra leale ubbidienza e ci ricompenserà con la “vera vita” nel suo nuovo ordine, poiché la sua Parola dice: “Divenite saldi, incrollabili, avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana riguardo al Signore”. — I Timoteo 6:19; I Corinti 15:58.
Ricordate questi punti?
◼ Perché la strategia di Gedeone era completamente diversa dai criteri bellici del mondo?
◼ Cosa permise a Gedeone di riportare una schiacciante vittoria?
◼ In che modo Geova comunica oggi con i suoi servitori?
◼ Qual è il giusto atteggiamento che gli odierni ‘soldati di Cristo’ dovrebbero avere riguardo ai compiti loro assegnati?
[Testo in evidenza a pagina 23]
La leale ubbidienza e la scrupolosa osservanza degli ordini di Geova permisero a Gedeone e ai suoi uomini di riportare una splendida vittoria
[Immagine a pagina 25]
Geova ci ha provveduto l’indispensabile equipaggiamento di cui abbiamo bisogno oggi per combattere
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Einstein e la conoscenza umanaLa Torre di Guardia 1982 | 1° novembre
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Einstein e la conoscenza umana
“Di tutte le conquiste della scienza”, afferma il noto scrittore scientifico Lewis Thomas in un articolo apparso sul New York Times, “la maggiore è la scoperta che siamo profondamente ignoranti”. È un’esagerazione? Tutt’altro, come scrive Ely E. Pilchik in una lettera al Times: “In appoggio [all’affermazione di Lewis Thomas] vorrei citare alcune dichiarazioni fatte da una fonte piuttosto autorevole”. Egli afferma di aver rivolto il 20 maggio 1954 la seguente domanda al prof. Albert Einstein:
“Mi è stato riferito che il mese scorso ella ha avuto delle conversazioni con un ospite sul soggetto delle nostre conoscenze relative alle leggi dell’universo. Ella avrebbe detto che nonostante tutti i nostri recenti progressi la conoscenza che abbiamo continua a essere piuttosto scarsa, e per illustrarlo avrebbe fatto due esempi: primo, la nostra conoscenza aumenta in misura analoga a quella di un uomo che, volendo saperne di più sulla luna, si arrampica sul tetto di casa per guardarla più da vicino.
“Secondo quanto mi è stato riferito, la seconda illustrazione della scarsa conoscenza che abbiamo dell’universo riguardava il momento in cui ella completò la sua formula della teoria generale della relatività. In quell’attimo una normalissima mosca si sarebbe posata sul foglio di carta. La riflessione da lei fatta sarebbe stata che, pur avendo scritto su quel foglio tutte le principali leggi fisiche universali — come a dire: ecco la chiave di tutti i segreti dell’universo — in realtà non si sa molto nemmeno sulla natura di quella piccola mosca.
“Così mi e stato riferito. Desidererei, col suo permesso, poter citare queste parole, sempre che siano esatte. In caso contrario, le sarei profondamente grato se volesse rettificarle”.
La risposta, in data 21 maggio 1954, diceva: “La descrizione della conversazione da me avuta col suo informatore è sostanzialmente esatta ed ella può citarla in tale forma. Cordiali saluti. Suo (firmato) A. Einstein”. — New York Times, 1º settembre 1981.
Anche se la conoscenza che l’uomo ha dell’universo continua ad aumentare, è sempre relativamente scarsa, e questo fa venire in mente le parole di Giobbe riguardo a Dio e alla sua creazione: “Questo non è che un lembo delle opere sue e quanto lieve è il sussurro che noi percepiamo: ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?” — Giobbe 26:14, Nardoni.
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