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SpiritoAusiliario per capire la Bibbia
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spirito afferrerà la gloria”. (Prov. 29:23) Conoscenza e discernimento permettono di essere ‘freddi di spirito’, controllando la propria lingua. (Prov. 17:27; 15:4) Geova “fa una stima degli spiriti” e giudica quelli che non ‘si guardano rispetto al proprio spirito’. — Prov. 16:2; Mal. 2:14-16.
Spirito mostrato collettivamente
Come un singolo individuo può manifestare un determinato spirito, così anche un gruppo di persone può collettivamente mostrare un determinato spirito. (Gal. 6:18; I Tess. 5:23) La congregazione cristiana doveva essere unita nello spirito, riflettendo lo spirito del proprio Capo, Cristo Gesù. — II Cor. 11:4; Filip. 1:27; confronta II Corinti 12:18; Filippesi 2:19-21.
Paolo menziona “lo spirito del mondo” in contrasto con lo spirito di Dio. (I Cor. 2:12) Dominato dall’avversario di Dio (I Giov. 5:19), il mondo mostra uno spirito che accarezza i desideri della carne decaduta, uno spirito di egoismo che causa inimicizia con Dio. (Efes. 2:1-3; Giac. 4:5) Come avvenne all’Israele infedele, l’impura motivazione del mondo produce fornicazione, sia fisica che spirituale, e idolatria. — Osea 4:12, 13; 5:4; Zacc. 13:2; confronta II Corinti 7:1.
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SpugnaAusiliario per capire la Bibbia
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Spugna
Scheletro elastico, resistente e assorbente di certi animali acquatici che si trovano in abbondanza nelle acque del Mediterraneo orientale e altrove. Probabilmente la pesca delle spugne (nel passato come tuttora) era effettuata da uomini che immergendosi le staccavano a mano dalle rocce sottomarine. Dopo che l’animale all’interno dello scheletro era morto e imputridito, la spugna veniva lavata accuratamente finché rimaneva solo lo scheletro.
La capacità della spugna di assorbire e cedere liquidi ha contribuito sin dall’antichità alla sua importanza commerciale per l’utilità che aveva in operazioni di pulitura e igiene personale. A Gesù Cristo sul palo di tortura venne offerta in cima a una canna una spugna imbevuta di aceto. — Matt. 27:48; Mar. 15:36; Giov. 19:29.
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SputareAusiliario per capire la Bibbia
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Sputare
Sputare la propria saliva addosso o in faccia a qualcuno era un atto molto umiliante di estremo disprezzo, inimicizia o indignazione. (Num. 12:14) Giobbe, nella sua avversità, fu oggetto di questa manifestazione di odio irriducibile. (Giob. 17:6; 30:10) In Israele, sotto la legge mosaica, per umiliare pubblicamente l’uomo che si rifiutava di contrarre il matrimonio del cognato, la vedova respinta doveva togliergli un sandalo dal piede e sputargli in faccia in presenza degli anziani della città. — Deut. 25:7-10.
Gesù Cristo venne sputacchiato quando comparve davanti al Sinedrio (Matt. 26:59-68; Mar. 14:65) e dai soldati romani dopo esser stato processato da Pilato. (Matt. 27:27-30; Mar. 15:19) Gesù aveva predetto che avrebbe subito questo trattamento oltraggioso (Mar. 10:32-34; Luca 18:31, 32), che adempiva le parole profetiche: “Non nascosi la mia faccia dagli insulti e dallo sputo”. — Isa. 50:6.
Invece, la Bibbia ricorda tre occasioni in cui Gesù Cristo usò la propria saliva nel compiere guarigioni miracolose. (Mar. 7:31-37; 8:22-26; Giov. 9:1-7) Poiché i risultati ottenuti da Gesù erano miracolosi e i suoi miracoli erano compiuti sotto l’influenza dello spirito di Dio, l’uso che fece in questi casi della propria saliva non era semplicemente un efficace rimedio terapeutico naturale.
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StacteAusiliario per capire la Bibbia
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Stacte
Uno degli ingredienti dell’incenso usato esclusivamente per scopi sacri. (Eso. 30:34-37) Le gocce di stacte forse erano il prodotto dello storace, alberello che dalle incisioni praticate nel fusto e nei rami trasuda una resina bruna, dal sapore di vaniglia. Un’altra possibile fonte poteva essere l’opobalsamo, arbusto sempreverde che produce una resina oleosa giallo-verdognola.
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StadioAusiliario per capire la Bibbia
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Stadio
Lo stàdion greco era una misura lineare pari a circa 185 m, cioè un ottavo del miglio romano (1.480 m). (Riv. 14:20; 21:16) Questa è la lunghezza approssimativa sia dello stadio attico che di quello romano. In I Corinti 9:24 il termine stàdion è reso “corsa, dato che in Grecia la pista era lunga uno stadio. Lo stadio olimpico però era lungo 192 m.
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StagnoAusiliario per capire la Bibbia
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Stagno
Il termine ebraico originale bedhìl significa ciò che è separato o allontanato dai metalli preziosi mediante fusione. Ricorre in Isaia 1:25: “Fonderò le tue schiumose scorie come col detersivo, e rimuoverò tutti i tuoi prodotti di rifiuto [bedhìl]”. La prima volta che viene menzionato, subito dopo l’Esodo, lo stagno è incluso nel prezioso bottino di guerra preso ai madianiti. (Num. 31:2, 22) In Palestina non c’erano miniere di stagno; il pesante, nerastro biossido di stagno chiamato “cassiterite” proveniva dalla sabbia dei fiumi di Tarsis e dell’Inghilterra. (Ezec. 27:12) Fra i sei prodotti degli antichi forni metallurgici lo stagno era quello che aveva il più basso punto di fusione, solo 232°C. (Ezec. 22:18, 20) Lo stagno, sembra, veniva usato per fare piombini; infatti in Zaccaria 4:10 (dove si parla del “piombino”) il testo masoretico ha “pietra [o peso], stagno”. In Amos 7:7, 8 il termine ebraico tradotto “piombino” può significare stagno o piombo. Comunque lo stagno veniva utilizzato più che altro per la sua proprietà di rendere più dura la lega con altri metalli: in antichi esemplari di bronzo si è riscontrato dal 2 al 18 per cento di stagno in Jega col rame.
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Stanza superioreAusiliario per capire la Bibbia
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Stanza superiore
Vedi CASA.
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StatereAusiliario per capire la Bibbia
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Statere
(statère).
Moneta d’argento con cui si pagò la tassa del tempio per Gesù e l’apostolo Pietro. Equivalente a quattro dramme, a quel tempo ammontava più o meno a quattro giorni di salario. (Matt. 17:24, 27) Secondo molti studiosi corrisponderebbe al tetradramma coniato ad Antiochia (Siria) o a Tiro. Il tetradramma di Tiro, poco più grande delle 100 lire italiane, aveva sul diritto la testa del dio Melqart, sul verso un’aquila appollaiata sul timone di una nave e l’iscrizione “Tiro la [città] santa e invincibile”. Un’effigie dell’imperatore Augusto appariva sul tetradramma di Antiochia.
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StatutoAusiliario per capire la Bibbia
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Statuto
Legge o regolamento scritto e formalmente stabilito, divino o umano. (Gen. 26:5; Sal. 89:30-32; Dan. 6:15) La Bibbia rivela che Geova Dio è il supremo Datore di statuti. — Isa. 33:22; vedi LEGGE; LEGISLATORE.
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StefanoAusiliario per capire la Bibbia
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Stefano
[corona, serto].
Primo martire cristiano. Pur avendo un nome greco, faceva parte del fedele rimanente ebraico che riconobbe e seguì il Messia. — Atti 7:2
IL SUO MINISTERO PARTICOLARE
Il nome di Stefano è menzionato per la prima volta nella Bibbia a proposito della nomina di uomini a cui affidare speciali incarichi di servizio nella congregazione cristiana di Gerusalemme. (Atti 6:1-4) Può darsi che fosse già un “anziano” o “sorvegliante”, insieme agli altri sei incaricati di occuparsi della distribuzione di viveri. Questi erano uomini “pieni di spirito e sapienza”, come richiedeva quella particolare emergenza; infatti non si trattava solo della meccanica distribuzione di viveri (forse cereali e altri generi alimentari di prima necessità), ma era anche una questione amministrativa. Può darsi che dovessero occuparsi degli acquisti, tenere la contabilità, ecc. Quindi anche se un lavoro del genere, in proporzioni più ridotte o in altre circostanze, poteva essere svolto da un diàkonos, da un “servitore di ministero” non da un “sorvegliante” o da un “anziano”, ora la situazione era delicata: nella congregazione c’erano già difficoltà e contrasti. Perciò ci volevano uomini dotati di notevole giudizio, discrezione, intendimento ed esperienza. La difesa di Stefano davanti al Sinedrio indica che era qualificato.
Pur occupandosi di queste mansioni ministeriali, Stefano continuava con vigore la predicazione cristiana. Lo storico Luca riferisce che “Stefano, pieno di grazia e potenza, compiva grandi portenti e segni fra il popolo”, suscitando l’aspra opposizione degli ebrei della cosiddetta Sinagoga dei Liberti e di altri provenienti dall’Asia e dall’Africa. Ma Stefano parlò con tale sapienza e spirito che non poterono tenergli testa. Come era avvenuto nel caso di Gesù, quei nemici si procurarono segretamente falsi testimoni per accusare Stefano di bestemmia davanti al Sinedrio.
LA SUA DIFESA DAVANTI AL SINEDRIO
Stefano riferì intrepidamente ciò che Dio aveva fatto per gli ebrei dal tempo del loro antenato Abraamo, e concluse con poderose accuse contro il suo stesso uditorio composto di capi religiosi. Mentre essi rimasero profondamente colpiti dalla verità delle accuse e cominciarono a digrignare i denti contro di lui, Stefano ebbe da Dio una visione della gloria di Dio e di Gesù in piedi alla Sua destra. Alla sua descrizione della visione, i presenti proruppero in grida, si precipitarono su di lui di comune accordo e lo trascinarono fuori della città. Poi, deposti i loro mantelli ai piedi di Saulo, lo lapidarono. Prima di ‘addormentarsi nella morte’ Stefano pregò: “Geova, non imputare loro questo peccato”. Alcuni uomini riverenti vennero a dargli sepoltura e a piangerne la morte. Allora scoppiò una grande persecuzione contro i cristiani, che si dispersero (gli apostoli però rimasero a Gerusalemme), e questo favorì la diffusione della buona notizia. — Atti 6:8-8:2; 11:19; 22:20.
Nel discorso pronunciato da Stefano davanti al Sinedrio sono inclusi diversi episodi della storia ebraica non menzionati nelle Scritture Ebraiche: la cultura egiziana di Mosè, il fatto che aveva quarant’anni quando fuggì dall’Egitto, e rimase quarant’anni in Madian prima di tornare in Egitto, e il ruolo degli angeli nel promulgare la legge mosaica. — Atti 7:22, 23, 30, 32, 38.
Stefano fu il primo a testimoniare di aver visto, in una visione speciale, Gesù tornato in cielo e alla destra di Dio, come profetizzato in Salmo 110:1. — Atti 7:55, 56.
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StellaAusiliario per capire la Bibbia
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Stella
[ebr. kohkhàv; gr. astèr, àstron].
Sia il termine ebraico che quelli greci si riferiscono genericamente a qualsiasi corpo luminoso nello spazio, tranne il sole e la luna, per i quali vengono usati altri nomi.
IL NUMERO DELLE STELLE
Rivolgendosi all’uomo, Dio ricorse alle stelle per indicare qualcosa di innumerevole, paragonabile ai granelli di sabbia sulla riva del mare. (Gen. 22:17; 15:5; Eso. 32:13; confronta Neemia 9:23; Naum 3:15, 16; Ebrei 11:12). Poiché le stelle ben visibili a occhio nudo sono solo poche migliaia, in passato questo paragone è stato considerato sproporzionato. Ma oggi è evidente che il numero delle stelle è davvero paragonabile a tutti i granelli di sabbia esistenti in tutta la terra.
È interessante notare che, per quanto Mosè abbia detto che Israele vide un indubbio adempimento di quella promessa abraamica, i censimenti della popolazione di cui parla la Bibbia non menzionavano mai il numero totale della popolazione. (Deut. 1:10; 10:22; 28:62) Viene poi menzionato che Davide si astenne espressamente dal calcolare il numero di quelli “dai vent’anni in giù, perché Geova aveva promesso di rendere Israele così numeroso come le stelle dei cieli”. (I Cron. 27:23) Questo concetto dell’innumerabilità dei corpi celesti distingue nettamente gli scritti biblici dai contemporanei concetti dei popoli antichi.
IL LORO ORDINE
Inoltre in diversi brani viene messo in risalto l’ordine della disposizione di questi corpi celesti, facendo riferimento a “statuti”, “regolamenti” e “orbite” (“corso”, VR). (Ger. 31:35-37; Giud. 5:20; confronta Giuda 13). L’enorme forza necessaria per tenere insieme certe costellazioni secondo le leggi fisiche è messa in risalto dalle domande rivolte da Dio a Giobbe: “Puoi tu attaccare i legami della costellazione di Chima, o puoi sciogliere le medesime corde della costellazione di Chesil? Puoi tu far apparire la costellazione di Mazzarot al suo tempo fissato? ... Hai conosciuto gli statuti dei cieli o ne potresti porre l’autorità sulla terra?” (Giob. 38:31-33; vedi AS; CHESIL; CHIMA; MAZZAROT). Infatti un dizionario biblico dice: “Affermiamo dunque che la Bibbia coerentemente presume un universo pienamente razionale, e di enormi dimensioni, a differenza della tipica idea secolare contemporanea, secondo la quale l’universo non era razionale, e non era più grande di quanto si potesse effettivamente constatare con i soli sensi”. — The New Bible Dictionary, a cura di J. D. Douglas, p. 1215.
L’osservazione dell’apostolo Paolo circa la diversità fra le singole stelle può essere ancor più apprezzata alla luce dell’astronomia odierna, che mostra il contrasto esistente in quanto a colore, grandezza, luminosità, temperatura e anche densità relativa delle stelle. — I Cor. 15:40, 41.
ADORAZIONE DELLE STELLE
Mentre l’adorazione delle stelle si diffondeva fra le antiche nazioni del Medio Oriente, il concetto scritturale condiviso dai fedeli servitori di Dio era che quegli astri fossero semplici corpi materiali soggetti alle leggi e al dominio di Dio, che non dominavano l’uomo, ma servivano come luminari e indicatori di tempo. (Gen. 1:14-18; Sal. 136:3, 7-9; 148:3) Nell’esortare Israele a non fare alcuna rappresentazione del vero Dio Geova, Mosè comandò di non lasciarsi indurre a adorare il sole, la luna e le stelle, “che Geova tuo Dio ha ripartiti a tutti i popoli sotto tutti i cieli”. (Deut. 4:15-20; confronta II Re 17:16; 21:5; 23:5; Sofonia 1:4, 5). Le nazioni pagane identificavano particolari dèi con alcune stelle e quindi avevano un concetto nazionalistico di quei corpi stellari. Saccut e Caivan, menzionati in Amos 5:26 come dèi adorati dall’Israele apostata, si ritiene siano nomi babilonesi del pianeta Saturno, chiamato Refan nella citazione del versetto da parte di Stefano. (Atti 7:42, 43) L’adorazione delle stelle era particolarmente rilevante a Babilonia, ma risultò vana al momento della sua distruzione. — Isa. 47:12-15; vedi ASTROLOGI.
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