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  • Pronto soccorso a domicilio: Siete preparati?
    Svegliatevi! 1975 | 8 marzo
    • Nel caso di una distorsione a un ginocchio o a una caviglia, le prime cure da prestare consistono nel fare sdraiare la vittima e avvolgere la parte ferita in un cuscino e tenerla sollevata. (È bene tenere sollevata la parte ferita per almeno ventiquattro ore). In ogni caso si raccomanda di fare sulla parte dolorante impacchi d’acqua fredda o di mettervi sopra una piccola borsa di ghiaccio tritato (tenendo un panno tra il ghiaccio e il braccio o la gamba). Non immergete l’arto né in acqua calda né in acqua fredda.

      La miglior cura per una distorsione alla schiena è il riposo a letto, il caldo e una tavola sotto il materasso per stare sdraiati sul duro. Per altre distorsioni sono utili impacchi bagnati caldi e tiepidi.

      Nel prestare i primi soccorsi spesso si dimentica che anzitutto si dovrebbero dire alcune parole appropriate di incoraggiamento e conforto. Spesso quello di mantenere calma la persona cara che si è fatta male è uno dei modi migliori per aiutarla prima che arrivi il dottore.

  • Qual è il più grande guadagno?
    Svegliatevi! 1975 | 8 marzo
    • Qual è il più grande guadagno?

      NON molti anni fa era normale che gli uomini sposati delle province meridionali della Cina lasciassero la famiglia, sapendo benissimo che non avrebbero rivisto la moglie e i figli per dieci, venti o più anni. Andavano in un paese straniero e vi lavoravano giorno e notte come schiavi, vivendo frugalmente e risparmiando il più possibile per quando sarebbero tornati a casa. La loro grande meta era di mettersi a riposo. Questo voleva dire comprare un pezzo di terra per raccoglierne i frutti negli ultimi anni della loro vita. Il conseguimento di quella meta era da loro considerato una grande conquista.

      Che dire di quelli che non andavano a cercar fortuna all’estero, ma che rimanevano nel loro paese? Anch’essi perseguivano una simile meta nella vita. Lavoravano molto duramente, spesso sette giorni la settimana, dieci o dodici ore al giorno, guadagnando denaro e mettendolo da parte nella speranza di mettersi a riposo e vivere confortevolmente sino alla loro morte.

      Alla fine, queste persone che facevano della ricchezza la principale meta della loro vita erano felici e contente? Avevano dedicato al loro intento enormi quantità di tempo e di energie. Avevano avuto pochissimo tempo da trascorrere insieme agli altri familiari e per fare le cose insieme, e quindi avevano dedicato poca attenzione a stringere una calorosa e amorevole relazione familiare. Spesso la loro salute era danneggiata per aver lavorato troppe ore, anno dopo anno, senza concedersi l’adeguato riposo. Di frequente non mangiavano abbastanza, a motivo della loro frugalità. Di conseguenza, quando avevano ammassato abbastanza ricchezza per acquistare le comodità materiali desiderate, non avevano più la salute o la capacità di godere dei lussi che potevano comprarsi col loro denaro.

      Tale frenetica ricerca della ricchezza materiale non è affatto una cosa del passato. Oggi, a Hong Kong, molti giovani studiano accanitamente nelle scuole, spesso a discapito della loro salute, per avere buoni voti e diplomarsi con lode. Anche dopo essersi fatti un’istruzione fondamentale, e aver cominciato a lavorare per guadagnarsi da vivere, molti frequentano ancora scuole serali per migliorare la loro istruzione. No, non tanto per la conoscenza stessa che acquistano, ma trovare un lavoro più redditizio.

      Questa appassionata ricerca della ricchezza materiale come grande premio è un concetto che permea il pensiero e l’attività di moltissimi Cinesi. A sua volta, influisce sulla loro veduta di cose come le relazioni familiari. Per esempio, essi considerano l’allevamento dei figli in modo alquanto simile allo stipulare una polizza d’assicurazione. I genitori procurano ai figli piccoli le cose necessarie della vita e un’istruzione, così che quando saranno cresciuti pagheranno a loro volta il debito mantenendo i genitori, anche se i genitori sono pienamente in grado di lavorare.

      In un caso un ragazzo chiese ai suoi genitori: “Non mi avete allevato per amore?” Essi risposero: “No, per denaro!” In un altro caso, fu detto a un turista che viaggiava in Oriente: “Voi Americani avete la previdenza sociale che pensa a voi nella vecchiaia, ma noi abbiamo i figli!”

      Nessuno pensi che questa ricerca di beni materiali sia qualcosa che assilla solo gli Orientali. Niente affatto! È un male che si è esteso in tutto il globo e affligge in un modo o nell’altro la maggior parte della popolazione terrestre. Milioni di persone fanno del denaro il loro dio, il loro oggetto di adorazione, e così sono vittime di una falsa religione che rende schiavi i suoi seguaci. Come dice il proverbio: “Mammona è il più grande proprietario di schiavi del mondo”.

      Ne vale la pena?

      Non c’è dubbio che si paga a caro prezzo il disperato sforzo di accumulare ricchezze materiali. Questo suscita la domanda: Ne vale la pena? Si consegue un obiettivo veramente grande, o si viene meno in effetti al vero scopo della vita? Si è in realtà ingannati da un falso concetto di quello che è effettivamente il massimo guadagno? “È un grande sempliciotto”, scrisse una volta qualcuno, “colui che immagina che il principale potere della ricchezza sia quello di soddisfare i bisogni. In novantanove casi su cento essa crea più bisogni di quanti ne soddisfa”.

      C’è un detto cinese: ‘Gli uccelli moriranno per il cibo, ma gli uomini moriranno per il denaro’. Dai tempi antichi, quante volte gli uomini hanno rischiato la vita, o anche pagato con la vita, la ricerca di ricchezze materiali! Molti cercano di arricchire in fretta impegnandosi in attività illegali o pericolose, a causa delle quali sono presi dai tutori della legge o anche uccisi. Altri lavorano come schiavi per accumulare ricchezza, rovinandosi la salute e non avendo che poco tempo o nulla da trascorrere con i loro cari. Molti giovani pensano, e non senza giustificazione, che dando troppa importanza al materialismo in seno alla famiglia si indebolisce l’amore dei genitori per i figli nonché il rispetto dei figli per i genitori.

      Si deve dunque concludere che una veduta materialistica della vita, con la ricerca della ricchezza quale principale meta, è sia irragionevole che poco pratica. In contrasto con la squilibrata veduta che tanti manifestano verso la ricerca della ricchezza materiale, l’insegnamento della Parola di Dio, la Bibbia, a questo riguardo è del tutto logico e soddisfacente. Se seguìto, può far molto per aiutare a migliorare le relazioni familiari e a trovare la felicità nella vita.

      L’equilibrata veduta della Bibbia

      Contrariamente a ciò che pensano molti, la Bibbia non condanna il possesso della ricchezza materiale. Alcuni fedeli e approvati servitori di Dio del passato, come Abraamo e Giobbe, furono uomini molto ricchi. La Bibbia riconosce che il denaro può servire a un utile scopo, “per una protezione”,

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