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  • Responsabilità familiari per mantenere pura l’adorazione di Geova
    La Torre di Guardia 1964 | 15 gennaio
    • non si deve più parlare con lui delle cose relative all’adorazione.

      Quindi, se la moglie è scomunicata, il marito continuerà a tenere lo studio biblico familiare coi figli, e in occasioni appropriate può guidare i figli nella preghiera. La moglie può sedere e udire la preghiera o seguire lo studio, apprendendo così preziose informazioni, ma non parteciperà alla conversazione.

      Se il marito è disassociato, la moglie e i figli sono sempre sottoposti al capo nelle cose familiari. Questo fatto non è annullato. La moglie non diviene capo della casa per adempiere le quotidiane occupazioni della vita. Ma se il marito desidera sinceramente fare ciò ch’è giusto, farà i passi necessari per riconciliarsi con Geova e la sua visibile organizzazione. Comprenderà che non è qualificato per guidare la famiglia nelle cose spirituali. Tuttavia, la moglie, in un momento appropriato quando il marito non è responsabile della situazione, disporrà di studiare la Bibbia coi figli.

      Si applica lo stesso principio all’ora dei pasti. Non vi può essere associazione spirituale. Il capofamiglia disassociato non è in grado di guidare la famiglia in preghiera, né sarebbe appropriato che invitasse qualcuno dei presenti a rappresentare la famiglia in preghiera, in modo che pregasse sotto la sua direttiva. Chiunque vuole pregare, può pregare in privato. Ma in sua assenza, i fedeli membri dedicati della famiglia possono unirsi nella preghiera.

      Se il marito scomunicato insiste nel dire la preghiera all’ora dei pasti, i membri dedicati della casa non diranno “Amen” alla preghiera, né si terranno per mano come alcuni ne hanno l’abitudine, perché ciò significherebbe avere associazione spirituale. Possono chinare il capo e dire silenziosamente la loro preghiera a Geova. Se egli insiste nell’esprimere le sue idee religiose, non gli si può impedire di far questo in casa sua; ma i fedeli membri cristiani della famiglia non sono obbligati a partecipare alla conversazione. Mostrano rispetto per il decreto che disassocia il malfattore dall’organizzazione di Dio. “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. — Atti 5:29.

      È una seria responsabilità per i cristiani mantenere pura l’adorazione di Geova. Per far questo il cristiano si conformerà alle giuste esigenze di Geova, anche quando membri della sua famiglia sono espulsi dalla visibile organizzazione di Dio. L’amore verso Dio viene prima. Il cristiano prende appropriate misure per mostrare che è in armonia con le vie di Geova, in modo da piacergli e preservare la pura adorazione.

  • Gloria a Dio?
    La Torre di Guardia 1964 | 15 gennaio
    • Gloria a Dio?

      Un’ingenua osservazione in The New Schaff-Herzog Encyclopedia of Religious Knowledge indica quanto sia inefficace la celebrazione del Natale della cristianità per recare gloria a Dio: “Il significato religioso del Natale è stato sminuito troppo comunemente tra i cristiani, in quanto tra gli adulti è degradato rendendolo un giorno solo per scambiarsi regali, spesso né fatti né ricevuti con affetto, ma con un senso di obbligo o di baratto. In troppe case ai bambini, per i quali è specialmente questo giorno, non è insegnato a mettere in relazione le loro feste di Natale col dono di Dio al mondo nella persona di suo Figlio Gesù Cristo. Benché alcune nostre denominazioni abbiano funzioni in questo giorno, la grande maggioranza dei protestanti non vi partecipano, e la maggioranza delle nostre denominazioni tengono le chiese chiuse”. — Volume III, pagina 48.

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