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“Sia fatta la tua volontà in terra” (Ventiquattresima puntata)La Torre di Guardia 1960 | 1° aprile
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l’angelo aveva detto a Daniele: “Son venuto a farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni: poiché questa visione riguarda ancora i giorni lontani”. — Dan. 10:13, 14, Na.
3. Chi aveva invisibile controllo delle passate potenze mondiali, e in che modo l’angelo lo rivelò a Daniele?
3 Proprio da un angelo di Geova Dio la settima potenza mondiale, la duplice potenza anglo-americana, doveva apprendere che le precedenti potenze mondiali avevano avuto invisibili principi demonici che le controllavano. L’angelo di Dio, giunto in risposta alla preghiera di Daniele, fu trattenuto per tre settimane da uno di quei principi demonici. Egli spiegò il suo ritardo dicendo a Daniele: “Il principe del regno di Persia mi ha fatto resistenza per ventun giorni; tuttavia Michele, uno dei primi principi, venne ad aiutarmi. Io lo lasciai là presso il re di Persia . . . Sai tu perché io son venuto a te? Ora torno di nuovo a lottare col capo di Persia: quando io avrò finito, ecco, verrà il capo di Grecia. Tuttavia ti indicherò ciò che è segnato nel libro di verità. Contro di loro non c’è nessuno che mi dia aiuto, fuorché Michele, vostro capo”. Daniele ebbe questa visione angelica il ventiquattresimo giorno di nisan, nel terzo anno di Ciro re di Persia. — Dan. 10:1-4, 10-14, 20, 21, Na.
4. A chi stava accanto per aiuto e protezione quest’angelo, nel primo anno di Dario il Medo, e che cosa dimostra l’effetto di ciò?
4 Dario il Medo, zio di Ciro e primo sovrano della potenza mondiale medo-persiana, era ora scomparso dalla scena. Ma l’angelo si riferì a lui nell’iniziare la sua meravigliosa profezia che riguardava il popolo di Daniele in giorni ancora futuri, fino agli “ultimi giorni”. Egli disse: “Anch’io nel primo anno di Dario, il Medo, [539-538 a.C.], stavo accanto a lui per aiuto e protezione”. (Dan. 11:1, Na) L’angelo di Geova non stava accanto a questo sovrano pagano, Dario il Medo, per aiuto e protezione, ma vicino a Michele. Infatti aveva appena detto che Michele aveva combattuto al suo fianco. Considerando i propositi di Geova che dovevano essere adempiuti nei confronti del popolo di Daniele, il cui celeste capo era Michele, il primo principe, l’angelo doveva aver offerto aiuto e protezione a Michele contro il principe demonico della potenza mondiale medo-persiana. Dario fu costretto ad agire secondo i propositi di Geova, come per esempio quando Geova inviò il suo angelo a ‘chiudere la bocca dei leoni’ perché non divorassero Daniele. Perciò Dario fu felice di far uscire Daniele dalla fossa dei leoni dove era stato costretto a gettarlo da nemici invidiosi. Il risultato di questa liberazione di Daniele, uno dei tre ministri del regno di Dario, fu che Dario il Medo spontaneamente emanò un decreto per tutti i suoi sudditi affinché “si tema e si tremi nel cospetto dell’Iddio di Daniele; poich’Egli è l’Iddio vivente, che sussiste in eterno; il suo regno non sarà mai distrutto, e il suo dominio durerà sino alla fine”. Fu così che “questo Daniele prosperò sotto il regno di Dario, e sotto il regno di Ciro, il Persiano”. — Dan. 6:21-28, VR.
5. A chi mancherebbero di rispetto gli studenti biblici considerando di scarsa importanza qualsiasi parte di questa visione finale, e perché è importante capirne la prima parte?
5 Quello che segue nella profezia di Daniele è tutto molto importante. È il messaggio di Dio per mezzo di un angelo associato al principe Michele, in adempimento della preghiera di Daniele per tre settimane. Non è soltanto una dettagliatissima profezia di lotte e intrighi politici fra antichi re rivali, che non meriti di sciupare tempo per studiarla ed esaminarla oggi. Poiché lo stesso angelo di Geova impiegò tempo e combatté per poter portare il messaggio profetico a Daniele, perché Dio l’aveva mandato con quel messaggio; e poiché Dio ispirò Daniele a scrivere la visione come l’aveva ricevuta dall’angelo, significherebbe quindi mancar di rispetto a Dio, al suo angelo e a Daniele, se trascurassimo una qualunque parte della profezia come non essenziale né importante per noi in questi giorni critici. Perché mai? Perché il nostro studio degli avvenimenti che corrispondono alla profezia indica l’accuratezza della preveggenza di Dio e lo rivendica come sommo Profeta. Quindi il nostro studio e la prova della prima parte accrescono la nostra fede e fiducia nel certo adempimento dell’ultima parte della profezia. Anzi rafforzano la nostra fede in tutte le profezie della Parola di Dio, che sono veraci e degne di fiducia.
6. Chi erano i tre re di Persia che dovevano ancora venire, e chi era il quarto predetto?
6 Dopo aver menzionato Dario il Medo, primo sovrano mondiale medo-persiano, l’angelo di Geova continuò dicendo: “Ed ora ti annunzierò la verità: ecco, vi saranno ancora tre re in Persia. Il quarto supererà in ricchezza tutti i precedenti, e quando sarà divenuto potente per le sue ricchezze, lancerà tutte le sue forze contro il regno di Grecia”. (Dan. 11:2, Na) I tre re di Persia che avrebbero assunto il potere mondiale erano (1) Ciro il Grande, (2) Cambise (530-522 a.C.), conquistatore dell’Egitto, e (3) Dario Istaspe (521-485 a.C.), genero di Ciro. Elencando questi tre non si tiene conto dell’usurpatore, il mago di nome Gaumata, che si fece passare per Smerdi Bardiya, fratello di Cambise. Questi regnò meno di otto mesi e, essendo stato scoperto il suo inganno, venne messo a morte da Dario I (Istaspe). Al comando di questo Dario ebbe inizio l’invasione della Grecia nel 499 a.C. Durante la seconda invasione i Persiani furono sbaragliati a Maratona, 28-29 settembre 490 a.C., e il loro esercito fu costretto a ritirarsi in Asia Minore. Cinque anni dopo Dario I morì e gli succedette il “quarto” re, Serse I.
7. Perché e come questo quarto e ricco re lanciò tutte le sue forze contro il regno di Grecia?
7 La sconfitta persiana di Maratona voleva una rivincita. Perciò Serse, divenuto forte per le sue ricchezze, fece i preparativi in tutto il suo impero per umiliare i Greci. Si ritiene che egli sia l’Assuero che prese in moglie l’ebrea Ester e governò su 127 province dall’India all’Etiopia. (Ester 1:1) Raccolto da tutte queste province il suo esercito comprendeva Indiani orientali ed Etiopi. I Fenici gli fornirono 1.200 navi da guerra con l’equipaggio, oltre alle quali vi erano 3.000 navi per il trasporto delle truppe. Lo storico Erodoto dice che vi erano 1.700.000 fanti, 100.000 cavalieri e 510.000 fra marinai e truppa da sbarco, per un totale di 2.310.000 uomini. Nella primavera del 480 a.C. quest’immensa macchina da guerra mosse contro la Grecia.
8. In che modo i Persiani invasori furono costretti ad abbandonare la Grecia?
8 L’eroica azione greca per ritardarne l’avanzata alle Termopili, in Grecia, costò ai Persiani grandi perdite. I Persiani saccheggiarono Atene, ma subirono una tremenda disfatta a Salamina, perché qui i Greci erano decisi ad opporre resistenza ad oltranza. Un’altra vittoria dei Greci a Platea l’anno seguente fu decisiva. La Grecia non era posto per i Persiani, e il re Serse si ritirò in Asia Minore. Anche Bisanzio, capitale della Tracia, fu strappata ai Persiani dai coraggiosi Spartani della Grecia meridionale.
9. Perché i critici dicono che l’angelo aveva sbagliato parlando dei re di Persia, ma perché l’angelo menzionò solo quattro re passando quindi alla successiva potenza mondiale?
9 Nonostante la sconfitta in Grecia, l’Impero Persiano continuò ad essere la quarta potenza mondiale per altri 150 anni. Quindi altri sette re persiani successero a Serse, cioè, Artaserse I, Serse II, Dario II (Oco), Artaserse II, Artaserse III, Arsace e Dario III. Per questa ragione i “critici” dicono che l’angelo sbagliò nel dire a Daniele: “Ora ti annunzierò la verità”. Ma non è così, perché l’angelo non disse che il “quarto” re persiano sarebbe stato l’ultimo o che Serse I sarebbe stato il quarto e ultimo sovrano dopo Ciro il Grande. Semplicemente si fermò a questo “quarto” re persiano che effettuò tale vendicativa campagna in massa contro la Grecia, ottenendo solo un’amara sconfitta e la perdita del proprio prestigio. Egli fu l’ultimo imperatore persiano che muovesse guerra alla Grecia. Perciò l’angelo riassunse la storia, sorvolando sui successivi regni degli altri sette re persiani e offrendo una profetica visione del re europeo che avrebbe rovesciato le carte in tavola e avrebbe mosso guerra alla Persia. L’angelo era dunque storicamente nel giusto quando disse:
10. Chi fu il “re forte” sorto in seguito, e dove sorse?
10 “Sorgerà poi un re forte, che dominerà con grande potenza e agirà a suo piacimento”. (Dan. 11:3, Na) Questo avvenne nel 336 a.C., nello stesso anno in cui fu incoronato l’undicesimo e ultimo sovrano persiano dopo Ciro il Grande. In tale anno ‘sorse’ Alessandro il Macedone, incoronato re di Macedonia come successore di suo padre, Filippo II, da cui prese nome la città di Filippi, famosa nella Bibbia. Questo sovrano ventenne dimostrò di essere “un re forte” e fu chiamato Alessandro Magno.
11. In che modo Alessandro giunse a ‘dominare con grande potenza’, e ad ‘agire a suo piacimento’?
11 Entusiasmato dal progetto originario di suo padre, egli si slanciò alla conquista dell’Asia ed incontrò rapido successo. Conquistò le province persiane del Medio Oriente e dell’Egitto, dove fondò Alessandria, città che esiste tutt’ora. Avanzando verso nord, attraversò l’Eufrate e il Tigri per affrontare Dario III sul campo di battaglia di Gaugamela, presso le rovine di Ninive, antica capitale dell’Assiria. Le falangi e la cavalleria di Alessandro, composte di 47.000 prodi, cozzarono contro l’armata di Dario, composta di 1.000.000 di guerrieri, disperdendola. Dario III fuggì, ma fu assassinato, e così ebbe fine il regno della dinastia degli Achemenidi iniziata con Dario I. Assoggettato l’Impero Persiano, Alessandro Magno ‘dominò con grande potenza’ ed effettivamente ‘agì a suo piacimento’. Egli sposò Rossana, figlia del vinto re di Battriana, ed anche Statira, figlia del re persiano Dario III. Da Rossana ebbe un figlio che fu chiamato Alessandro IV. Da una certa Barsine ebbe un figlio illegittimo chiamato Eracle (Ercole).
(Continua)
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Perché si celebra la cena del Signore?La Torre di Guardia 1960 | 1° aprile
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Perché si celebra la cena del Signore?
Geova Dio, per mezzo di suo Figlio, ha ordinato ai cristiani di celebrare la cena del Signore. Se ne comprenderemo le ragioni, queste ci sembreranno semplici, valide e convincenti.
ERA lunedì sera, il 23 marzo 1959. Una gran folla gremiva la Sala del Regno della Betel di Brooklyn, occupando non solo ogni posto a sedere, ma anche ogni posto in piedi. L’uditorio era composto di cristiani dedicati e dei loro amici che ascoltavano con vivo interesse un discorso scritturale. Che cosa li attirava, forse l’oratore? No, benché fosse un dirigente della Società Torre di Guardia. Li attirava piuttosto l’occasione, la celebrazione della cena del Signore. Ma che cos’è la cena del Signore e perché si deve celebrare?
Cena del Signore è il termine usato per indicare la celebrazione istituita da Gesù la notte del suo tradimento. Consiste, in breve, di una considerazione scritturale, del rendimento di grazie e della distribuzione del pane e del vino. Alcuni la chiamano
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