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  • Volete evitare il disonore? Evitate la presunzione
    La Torre di Guardia 1965 | 1° novembre
    • sarà privo di valore per proteggere la città presuntuosa. Le vostre immagini scolpite non possono salvarvi, poiché l’idolatria non impartisce sanità di mente a nessun popolo. Visioni spaventose saranno tutto ciò che potrete ottenere quando queste immagini vi verranno meno nell’improvvisa afflizione, finché sarete gettati nella pazzia’.

      BABILONIA DEV’ESSERE INFINE COMPLETAMENTE DESOLATA

      18. (a) Fino a che punto sarebbe stata punita Babilonia per aver avuto la presunzione di combattere contro Dio? (b) Quale spaventoso quadro fa Geova dei conquistatori di Babilonia?

      18 Per aver aggiunto al peccato di idolatria il peccato di aver avuto la presunzione di combattere Geova, la punizione di Babilonia avrebbe continuato ad essere inflitta finché non recasse la completa ed eterna distruzione alla sua organizzazione: “Come avvenne quando Dio sovvertì Sodoma, Gomorra, e le città loro vicine, . . . nessuno più abiterà quivi, non vi dimorerà più alcun figliuol d’uomo”. (Ger. 50:40, VR) Geova fa uno spaventoso quadro dei suoi conquistatori mentre la profezia continua:

      “Ecco, un popolo viene dal settentrione; una grande nazione e molti re sorgono dalle estremità della terra. Essi impugnano l’arco ed il dardo; son crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montan cavalli; son pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, o figliuola di Babilonia!” — Ger. 50:41, 42, VR.

      19. (a) Quando e come la piena forza della profezia di Geremia 50:43 colpì Baldassarre, e che effetto ebbe su di lui? (b) A che cosa Geova paragonò i Babilonesi e il loro conquistatore?

      19 I cittadini di Babilonia furono costretti a osservare la sconfitta di Nabonedo e dei suoi eserciti fuori di Babilonia, e la fuga di Nabonedo verso Borsippa. Gli eserciti di luoghi lontani, persino a settentrione di Babilonia, vennero con il solo proposito di prenderla. Ciò nonostante, i cittadini di Babilonia furono ancora così superbi da sentirsi sicuri. Ma in quanto al re Baldassarre, mentre festeggiava nel palazzo, la condanna di Babilonia fu per certo portata vigorosamente alla sua attenzione quando Daniele interpretò le parole della scrittura sulla parete. (Dan. 5:25-28) La piena forza della profezia di Geremia 50:43 deve a quel tempo averlo colpito: “Il re di Babilonia n’ode la fama, e le sue mani s’illanguidiscono; l’angoscia lo coglie, un dolore come di donna che partorisce”. (VR) Non è strano che quella notte le ginocchia di Baldassarre cominciassero a tremare quando apprese che la città era stata colta di sorpresa e vide i suoi potenti guerrieri divenire come donne e fuggire ubriachi. Babilonia aveva trattato crudelmente il popolo di Geova e perciò egli paragona il conquistatore da lui costituito, Ciro, a un leone giordano quando dice:

      “Ecco, egli sale come un leone dalle rive lussureggianti del Giordano contro la forte dimora; io ne farò fuggire ad un tratto gli abitanti e stabilirò su di essa colui che io ho scelto. Poiché chi è simile a me? chi m’ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che possa starmi a fronte? Perciò, ascoltate il disegno che l’Eterno ha concepito contro Babilonia, e i pensieri che medita contro il paese de’ Caldei! Certo, saran trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà devastata. Al rumore della presa di Babilonia trema la terra, e se n’ode il grido fra le nazioni”. — Ger. 50:44-46, VR.

      20. Come si adempì la profezia di Geremia 50:44-46?

      20 Poiché Ciro agì per conto di Geova, nulla poteva ostacolargli il cammino più di quanto avrebbe potuto ostacolare il cammino di Geova. Così quelli che erano a Babilonia erano stolti pensando di poter fermare il leone giordano che Geova aveva stabilito, e metterlo in fuga. Avrebbero dovuto ascoltare il consiglio di Geova: “Certo, saran trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà devastata”. (Ger. 50:45, VR)b Sì, i Babilonesi erano come agnelli davanti al simbolico leone giordano, trascinati alla distruzione. La loro capitale che sembrava così duratura sarebbe stata infine ridotta a una desolazione. La terra, particolarmente il paese dei Caldei, fu fatto tremare allo spaventoso rumore della caduta di Babilonia — ferita senza rimedio, come sarà considerato in successivi articoli. Il grido di stupore e di afflizione di Babilonia fu udito in tutte le nazioni fra le quali aveva dominato come Terza Potenza Mondiale — il tormentoso risultato della sua presunzione contro Dio.

      21. (a) Che ammonimento dovrebbe essere per noi la triste e vergognosa sorte di Babilonia? (b) Quale proverbiale dichiarazione è così profondamente impressa nella nostra mente?

      21 Questo dovrebbe essere un ammonimento per tutti coloro che asseriscono d’essere servitori di Dio di stare molto attenti a seguire i loro capi in qualsiasi condotta presuntuosa e a confidare nelle parole degli uomini e nelle loro tradizioni, che sono contrarie alla Parola di Dio o che dicono o indicano di non credervi. Dovrebbe anche farci capire che è un suicidio riporre fiducia nei vanti degli uomini, siano essi filosofi, scienziati o ecclesiastici, su ciò che l’uomo potrà fare per preservare questo presente malvagio sistema di cose, che è governato dal grande e falso impero religioso di Babilonia la Grande. Apprezziamo il punto indicato dal saggio scrittore di Proverbi:

      “Venuta la superbia, viene anche l’ignominia; ma la sapienza è con gli umili”. — Prov. 11:2, VR.

  • L’amore prova chi sono i veri discepoli di Cristo
    La Torre di Guardia 1965 | 1° novembre
    • L’amore prova chi sono i veri discepoli di Cristo

      ● Proviamo d’essere discepoli di Cristo mediante l’ospitalità e l’amore cristiano, come mostra la seguente esperienza. I Testimoni visitarono un uomo e sua moglie che erano membri della religione dei Cherubini e dei Serafini. Quando dopo parecchie visite ulteriori si cominciò uno studio biblico la moglie cominciò a opporsi. Ella disturbava lo studio e parecchie volte scacciò il proclamatore. In risposta ai tentativi di persuaderla, ella disse che non avrebbe mai acconsentito che suo marito continuasse coi testimoni di Geova. Dopo breve tempo scoppiò un grande tumulto nella città; molti furono uccisi e feriti, e tutti gli abitanti fuggirono in altri luoghi. L’uomo interessato e sua moglie fuggirono a Port Harcourt. Il marito cercò i testimoni di Geova e trovò alloggio presso di loro. Questo seccò profondamente la moglie contraria ed ella decise di cercare rifugio presso i membri della società dei Cherubini e dei Serafini di Port Harcourt. Con sua grande sorpresa essi rifiutarono di accoglierla. Immaginate la sua delusione! Trovandosi in un dilemma cominciò a cercare suo marito. Ora vergognosa, accettò con sottomissione di stare nella casa dei testimoni di Geova. I fratelli furono molto gentili e ospitali con entrambi i profughi, finché la polizia sedò il tumulto ed essi poterono tornare a casa. Questa donna fu colpita dal diverso trattamento riservatole dai suoi membri dei Cherubini e dei Serafini e dai testimoni di Geova, che prima aveva odiati. Ora raccolse le sue vesti ‘da angelo’ e andò dal capo della setta: “Da oggi in avanti non sono più membro dei Cherubini e dei Serafini”. Strappò la veste in due e disse: “Farò due vestiti per i miei figli, e da ora in poi tutta la famiglia deve servire Geova. Non sono più per voi ma per i Testimoni”. Lo intendeva veramente, poiché fino ad ora è attivissima. È stata immersa a una recente assemblea di circoscrizione. Il marito fu immerso qualche tempo prima. E che ne è stato del capo della setta? Oggi è l’assistente servitore di congregazione del paese in cui una volta vi fu il tumulto. — Giov. 13:35.

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