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  • È una cosa seria
    La Torre di Guardia 1969 | 15 marzo
    • ALTRE CELEBRAZIONI

      Naturalmente, non vi sono soltanto le celebrazioni religiose. Alcune si tengono in onore delle nazioni e dei loro eroi. I testimoni di Geova come le considerano? Essi non si intromettono in ciò che altri possono voler fare, ma sono ben consapevoli che Gesù Cristo disse che i suoi veri seguaci “non sono parte del mondo”. (Giov. 17:16) Sanno pure che la Bibbia dice che, quando la persona si macchia partecipando alle attività del mondo, la sua adorazione non è pura e accettevole a Dio. (Giac. 1:27) Perché?

      Poiché, come mostro Gesù, “il governante del mondo” non è Geova Dio, ma Satana il Diavolo, il nemico di Dio. (Giov. 14:30) Il Diavolo è colui che offrì a Gesù tutti i regni del mondo in cambio della sua adorazione, e sino a questo giorno continua a esercitare un forte dominio sulle nazioni. (Matt. 4:8-10) Le condizioni odierne sulla terra confermano questo fatto scritturale. I testimoni di Geova credono a ciò che dice la Bibbia, e per questa ragione evitano di partecipare alle feste che tendono a glorificare qualsiasi parte del vecchio sistema di cose. Sanno che presto il regno di Dio farà sparire tutti i regni di questo mondo, ed esso stesso durerà per sempre. (Dan. 2:44) Anch’essi vogliono durare per sempre, e così ripongono tutta la loro fiducia nel provvedimento di Dio per benedire l’ubbidiente genere umano.

      Non possiamo evitarlo. Se vogliamo piacere a Geova Dio, se siamo decisi ad amarlo con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra anima, con tutta la nostra mente e con tutta la nostra forza, non possiamo considerare innocui i festeggiamenti di questo sistema di cose. Dobbiamo comprendere che evitarli è una cosa seria. I fedeli primi cristiani rifiutarono di cedere minimamente compiendo atti che sapevano di idolatria, neppure per salvarsi la vita. Coloro che vogliono piacere a Geova devono oggi seguire il loro esempio. In tutte queste cose i cristiani tengono a mente il principio: “Chi è fedele in ciò che è minimo è anche fedele nel molto, e chi è ingiusto in ciò che è minimo è anche ingiusto nel molto”. — Luca 16:10.

  • Scritture per aprile
    La Torre di Guardia 1969 | 15 marzo
    • Scritture per aprile

      16 Mosè . . . scannò [il montone d’insediamento] e ne prese del sangue e lo mise sul lobo dell’orecchio destro di Aaronne e sul pollice della sua mano destra e sull’alluce del suo piede destro. — Lev. 8:23. TG 15/12/68 24, 25

      17 I figli d’Israele che si trovavano in Gerusalemme tennero dunque la festa dei pani non fermentati per sette giorni con grande allegrezza. — 2 Cron. 30:21. TG 15/8/68 11, 12a

      18 Mostraci proprio come contare in tal modo i nostri giorni affinché induciamo il cuore alla saggezza. — Sal. 90:12. TG 15/9/68 10, 11a

      19 Siamo incalzati in ogni modo, ma non alle strette da non muoverci; siamo perplessi, ma non assolutamente senza via d’uscita; siamo perseguitati, ma non abbandonati. — 2 Cor. 4:8, 9. TG 1/1/69 4, 9a

      20 I piani son frustrati dove non si parla in maniera confidenziale, ma nella moltitudine dei consiglieri è la riuscita. — Prov. 15:22. TG 1/10/68 5a

      21 Padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova. — Efes. 6:4. TG 1/7/68 10, 11

      22 Secondo la sua grande misericordia ci ha rigenerati ad una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti. — 1 Piet. 1:3. TG 1/12/68 11

      23 Io l’ho eletto affinché insegni ai suoi figli ed alla sua famiglia, che verrà dopo di lui, ad osservare la via di Jahve, operando ciò che è giusto e retto. — Gen. 18:19, La Sacra Bibbia edita da Garzanti. TG 15/11/68 14

      24 Se i peccatori cercano di sedurti, non acconsentire. — Prov. 1:10. TG 1/7/68 23-25a

      25 Il medesimo dischiudersi delle tue parole dà luce, facendo comprendere agli inesperti. Il tuo detto è assai raffinato, e il tuo proprio servitore l’ama. — Sal. 119:130, 140. TG 1/3/69 18, 20, 21a

      26 Predica la parola e insisti a tempo e fuor di tempo. — 2 Tim. 4:2, PIB. TG 1/2/69 35, 36a

      27 I tuoi servitori son venuti da un paese molto lontano per riguardo verso il nome di Geova tuo Dio, perché abbiamo udito la sua fama e tutto ciò che fece in Egitto. — Gios. 9:9. TG 1/8/68 11, 12a

      28 Deve . . . tornare al suo proprio paese; e per certo lo farò cadere di spada nel suo proprio paese. — 2 Re 19:7. TG 1/9/68 25, 27

      29 I suoi discepoli si ricordarono che è scritto: “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”. — Giov. 2:17. TG 15/1/69 5, 6

      30 Si svelano facilmente le opere della carne, che sono: la fornicazione, l’impurità, la dissolutezza. — Gal. 5:19, Na. TG 15/2/69 9

      (Indicazione dei luoghi di ulteriori commenti su queste scritture: I numeri dopo la data de “La Torre di Guardia” si riferiscono ai paragrafi nel primo articolo di studio. Quando il numero del paragrafo è seguito da “a”, il commento è nel secondo articolo di studio; quando vi è “b”, si riferisce al terzo articolo di studio).

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    La Torre di Guardia 1969 | 15 marzo
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      MINISTERO DI CAMPO

      La vera adorazione è oggi sfidata più che mai. I veri adoratori, di fronte alla minaccia del nazionalismo che mette a dura prova la loro lealtà, si atterranno fermamente alle parole riportate in Atti 5:29: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. Anche nel mese di marzo i testimoni di Geova si impegneranno nella loro opera di predicazione di casa in casa, per aiutare altri a schierarsi dalla parte della vera adorazione, e offriranno a tutte le persone interessate un valido aiuto, la rivista quindicinale La Torre di Guardia, in abbonamento annuo. Se desiderate ricevere tale rivista, scrivete nel vostro Paese all’indirizzo indicato nella parte interna della copertina di questa rivista.

      STUDI “TORRE DI GUARDIA” PER LE SETTIMANE

      del 13 aprile: Mantenete il giusto equilibrio cristiano. Pagina 169.

      del 20 aprile: Manteniamo l’equilibrio nelle relazioni umane. Pagine 176.

  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia 1969 | 15 marzo
    • Domande dai lettori

      ● Perché la Traduzione del Nuovo Mondo dice in Matteo 5:5: “Felici quelli che sono d’indole mite”, mentre in Salmo 37:11 dice: “i mansueti”? — D. B., Stati Uniti.

      La ragione per cui Salmo 37:11 dice nella Traduzione del Nuovo Mondo “i mansueti” è che la parola ebraica ‘anáv, resa lì “mansueti”, ha l’idea di “povero, umile, mansueto”, anziché di indole mite. ‘Anáv è perciò coerentemente resa “mansueti” in tutte le Scritture Ebraiche della Traduzione del Nuovo Mondo. Secondo il Vocabolario della Lingua Italiana di N. Zingarelli, il mansueto è “buono e docile . . . umile . . . paziente”.

      Ora, in quanto a Matteo 5:5, si dovrebbe notare che Gesù non leggeva né citava direttamente un rotolo ebraico dei Salmi. In quanto alla versione della Traduzione del Nuovo Mondo, è vero che l’espressione “quelli che sono d’indole mite” poteva essere resa in un altro modo, come “mansueti”. Perché, allora, “quelli che sono d’indole mite”?

      Molte persone conoscono la Versione Riveduta de La Sacra Bibbia che dice in Matteo 5:5: “Beati i mansueti”. Molti si sono anche fatti l’idea che ciò che Gesù intese fosse ‘beati gli ammaestrabili’. Così è stato detto spesso che essere mansueto significhi essere ammaestrabile. È vero, chi è mansueto è ammaestrabile, ma l’essere ammaestrabile è solo una delle qualità della persona mansueta. Inoltre, il significato basilare dell’originale parola greca di Matteo 5:5 non è “ammaestrabile”. Secondo il Lexicon greco-inglese di Liddell e Scott la parola greca di Matteo 5:5 significa, rispetto alle persone, “mite, gentile, mansueto”, e la sua forma avverbiale significa “mitemente, gentilmente”. In modo interessante, The New English Bible, in Matteo 5:5, dice: “Beati quelli di spirito gentile”.

      Anche il Lexicon greco-inglese di Westcott e Hort dichiara riguardo a questa parola greca, praús o práos: “Indole mite, e, degli animali, docile, gentile. Matteo 5:5 (Lì Na e Ga la rendono con miti, ma le parole non hanno mai significato, in nessun tempo, né in alcun brano di alcun autore mansueto)”.

      Il Comitato della Traduzione del Nuovo Mondo, rendendo la parola greca “d’indole mite”, crede d’aver fatto una versione molto superiore a “mansueti”. La versione della Traduzione del Nuovo Mondo definisce la parola greca e non lascia a ciascun lettore di attribuire alla parola un significato arbitrario, come dicendo che “mansueti” significhi “ammaestrabili”.

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