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Mansuetudine e padronanza di sé producono frutti pacificiLa Torre di Guardia 1960 | 1° agosto
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. . . Perciò . . . percuoto il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato ad altri, io stesso non sia in qualche modo disapprovato”. Paolo si rivolse a tutti i veri cristiani scrivendo ai “fedeli in unione con Cristo Gesù”, e disse: “Io . . . vi supplico di camminare in modo degno della chiamata con la quale foste chiamati, con completa modestia di mente e mansuetudine, con longanimità, sopportandovi l’un l’altro nell’amore, cercando ardentemente di osservare l’unità dello spirito nell’unificante vincolo della pace. V’è un solo corpo”. Tutti coloro che fanno parte della congregazione o corpo devono preservare la pace e l’unità cristiana. Quindi ciò che è richiesto dai sorveglianti in quanto a mansuetudine, pazienza, gentilezza, padronanza di sé, misericordia, umiltà, amore, eccetera, è richiesto anche da tutto il dedicato popolo di Geova. — Eso. 12:49; Lev. 24:22; 1 Cor. 9:25-27; Efes. 1:1; 4:1-4.
MANSUETUDINE E PADRONANZA DI SÉ IN CASA
12. Dove non esiste mansuetudine né padronanza di sé, e quale ne è il risultato?
12 Alcuni dei più ingarbugliati problemi della vita sono quelli domestici. Considerate il sorprendente numero di coniugi infelici, il prevalere della delinquenza di genitori e ragazzi, il terrificante numero di famiglie distrutte e la crescente percentuale di divorzi che sono l’evidenza del crollo e del declino morale dell’infelice società di questo vecchio mondo. Marito e moglie litigano e s’insultano sia in privato che in pubblico. La delinquenza minorile va dai capricci e dalle piccole collere infantili alla violenza e all’assassinio dei genitori. È fin troppo ovvio che pace e tranquillità non abitano in queste case rovinate, perché vi mancano completamente la mansuetudine cristiana e la padronanza di sé.
13. Quali felici condizioni domestiche prevalgono invece quando marito e moglie adempiono la volontà divina?
13 Quando marito e moglie sono felici testimoni di Geova non esistono queste deplorevoli condizioni. Perché no? Semplicemente perché gli stessi princìpi cristiani di pazienza, amore, gentilezza, misericordia, tolleranza e padronanza di sé, sviluppate e praticate nella congregazione, sono messe in pratica nella vita familiare. “Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come si conviene nel Signore. Mariti, continuate ad amare le vostre mogli e non siate amaramente in collera con loro”. E sia ai mariti che alle mogli sono date queste istruzioni: “Continuate a sopportarvi l’un l’altro e perdonatevi liberamente l’un l’altro se qualcuno ha motivo di lagnarsi contro l’altro”. Non vi sono scuse o ragioni, né perciò problemi tanto grandi o circostanze tanto critiche da giustificare che i coniugi perdano il controllo delle proprie emozioni e del proprio carattere. Se marito e moglie compiono la volontà divina, saranno dunque sempre mansueti, generosi, comprensivi e tolleranti fra loro e con i figli. — Col. 3:18, 19, 13.
14. In una famiglia divisa quale consiglio divino dovrebbe seguire il coniuge cristiano?
14 Questo va benissimo, qualcuno potrà dire, in una famiglia teocratica, dove sia il marito che la moglie sono dedicati servitori di Dio, ma che dire per esempio della famiglia in cui la moglie è cristiana e il marito non è nella verità? Oggi ci sono molte famiglie del genere, e quando il capo famiglia non è un vero cristiano immancabilmente andrà in collera, sarà irragionevole e a volte anche cattivo. Questo però non consente alla moglie di perdere la sua serenità e condividere l’infelice stato mentale del marito. In tali circostanze il coniuge dedicato dovrebbe seguire la volontà divina, cioè: “Voi, donne, siate soggette ai vostri mariti, affinché se alcuni di loro non ubbidissero al Vangelo, siano guadagnati, senza parole, dalla condotta delle loro mogli . . . ma l’ornamento [vostro sia] . . . il tesoro incorruttibile di uno spirito dolce e calmo, che è di grande valore davanti a Dio”. In questo modo le mansuete mogli dedicate avranno una felicità e serenità non condivisa dai loro irascibili mariti. — 1 Piet. 3:1-4, Na.
15. Quale consiglio scritturale devono seguire i genitori di figli minorenni se vogliono che in casa regni la pace e la serenità?
15 In una famiglia cristiana i genitori non devono avere un’indole dolce solo fra loro, ma devono avere lo stesso atteggiamento mentale verso i figli. “Voi, padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. La disciplina dei figli è assolutamente necessaria, poiché il consiglio di Geova è: “La verga e la correzione danno saggezza; ma il fanciullo abbandonato ai suoi capricci fa vergogna a sua madre. Educa tuo figlio e ti sarà di consolazione, sarà la delizia dell’anima tua”. È per un atto d’amore e non d’odio o di malevolenza che i genitori somministrano al figlio un castigo disciplinare. “Chi risparmia la verga odia il suo figliolo, chi lo ama ha premura di correggerlo”. — Efes. 6:4; Prov. 29:15, 17; 13:24, Ti.
16. Quale importanza ha la correzione dei genitori per voi ragazzi che volete vivere nel nuovo mondo di Dio?
16 E voi ragazzi, e questo include tutti gli adolescenti, ricordatevi che questa disciplina prescritta da Geova è una medicina per il vostro bene, perché la disubbidienza, l’ostinazione e la collera sono le vie del peccato e della morte, e sono legate al vostro cuore sin dalla nascita. Se volete vivere sotto il regno di Dio, dovete sradicare completamente queste diaboliche tendenze ereditarie e sostituirle con qualità divine, e la verga della correzione dei vostri genitori vi aiuterà a farlo. “La stoltezza è legata al cuore del ragazzo; la verga della disciplina l’allontanerà da lui”. — Prov. 22:15.
17. (a) Spiegate perché non esisteva la delinquenza minorile nell’antico Israele quando era in vigore la legge di Geova. (b) Perché il problema della delinquenza praticamente non esiste fra i testimoni di Geova d’oggi?
17 Vi possono essere rari casi in cui un ragazzo sia così cocciuto nella sua ostinazione che neanche la verga della correzione può eliminarla. Ai tempi d’Israele i genitori avevano ordine da Geova di portare il ribelle dai padri della città che, a loro volta, avrebbero portato fuori l’incorreggibile e l’avrebbero lapidato a morte. Non esisteva la delinquenza minorile con tale sistema. (Deut. 21:18-21) Anche oggi, la società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova non può e non vuole tollerare in mezzo a loro la delinquenza minorile. Quindi, per evitare il colpo mortale della disassociazione dalla congregazione, i saggi ragazzi teocratici daranno ascolto e seguiranno ciò che la Parola di Dio dice: “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori in unione col Signore, poiché questo è giusto”. “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori in ogni cosa [senza alcuna eccezione], poiché questo è accettevole al Signore”. “Ascolta tuo padre che ti ha dato la vita”, dice il Proverbio, “e non disprezzare tua madre solo perché è diventata vecchia”. — Efes. 6:1; Col. 3:20; Prov. 23:22.
18. Sotto quali aspetti l’organizzazione dei testimoni di Geova è simile al giardino di Eden coi suoi bei frutti, e in che modo ciò è possibile?
18 Quindi sia che siano sposati o no, sia adulti che ragazzi, del rimanente o delle “altre pecore”, sorveglianti o no, tutti i testimoni di Geova con l’aiuto dello spirito santo di Dio, e dimostrando mansuetudine e padronanza di sé, sono in grado di produrre un’abbondante ed infinita messe di pacifici frutti. Con l’amorevole cura di Geova la loro organizzazione è simile al giardino di Eden nella bellezza della pace e dell’unità. Questo avviene perché ognuno ha profondo rispetto e amore per le leggi e i comandamenti di Geova, insieme allo zelo e alla devozione nel compiere la volontà di Geova in ogni cosa. “Figlio mio, non dimenticare la mia legge, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, perché ti saranno aggiunti lunghi giorni e anni di vita e di pace”. “Gran pace hanno quelli che amano la tua legge, e non c’è nulla che possa farli cadere”. — Prov. 3:1, 2; Sal. 119:165, VR.
19. Soltanto in che modo coloro che amano la pace e la serenità possono essere certi di goderle per sempre?
19 Tutti voi di buona volontà ovunque siate, che amate la pace e l’unità, se desiderate condividere l’insuperabile felicità e vivere eternamente nella pace e felicità di un giardino paradisiaco sotto il regno di Dio, unitevi prontamente ai pacifici testimoni di Geova, e insieme a loro siate mansueti, calmi, amorevoli, pazienti ed equilibrati. Continuate ad ubbidire alla volontà divina, che include anche ciò che dice il Salmo 37: “Non t’infiammare a causa dei malfattori. . . . Perché come erba tosto seccheranno . . . Poiché i malfattori stessi saranno recisi, ma quelli che sperano in Geova possederanno la terra. Ancora un poco e l’empio non sarà più, e certamente tu farai attenzione al suo luogo ed egli non vi sarà. Ma i mansueti stessi possederanno la terra e realmente troveranno squisita delizia nell’abbondanza della pace”. — Sal. 37:1, 2, 8-11.
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Gli Apocrifi — da Dio o dagli uomini?La Torre di Guardia 1960 | 1° agosto
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Gli Apocrifi — da Dio o dagli uomini?
GLI Apocrifi ebbero origine da Dio o dagli uomini? Fanno parte di “tutta la Scrittura [che] è ispirata da Dio” e benefica affinché ognuno sia “pienamente capace, del tutto preparato per ogni opera buona”? O appartengono alla “tradizione degli uomini”, alle “cose elementari del mondo”, contro cui Paolo mise in guardia i cristiani? Qual è la realtà? — 2 Tim. 3:16, 17; Col. 2:8.
Il significato originale del termine “apocrifi” è reso chiaro dall’uso che ne fece Gesù: “Poiché non vi è nulla di nascosto che non sarà manifestato, né nulla di accuratamente celato che non sarà mai conosciuto”. Col tempo tuttavia il termine assunse il significato meno appropriato di “scritti o dichiarazioni di dubbio autore o autorità”. Secondo l’attuale uso più comune, con “Apocrifi” s’intendono gli undici scritti aggiunti dichiarati canonici dalla Chiesa Cattolica Romana nel suo Concilio di Trento (1546), ma che non sono riconosciuti da altri. — Luca 8:17.
Questi undici scritti aggiunti sono Tobia, Giuditta, Sapienza (di Salomone), Ecclesiastico, Baruc, 1 e 2 Maccabei, un’aggiunta al libro di Ester e tre aggiunte a quello di Daniele: Il cantico dei tre fanciulli, Susanna e gli anziani, La distruzione di Bel e del dragone. Gli scrittori cattolici chiamano questi libri deuterocanonici, che significa “del secondo (o successivo) canone”, per distinguerli da quelli protocanonici.
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