Che cosa significherà realmente Armaghedon per il genere umano?
LA PAROLA “Armaghedon” continua a comparire nei giornali. Quando nel 1974 l’India fece esplodere il suo primo ordigno nucleare, la pagina dell’editoriale del Times di New York portava il titolo “Verso Armaghedon”. Negli ultimi mesi sono apparse anche espressioni come “Armaghedon del petrolio”, “Armaghedon economico”, “l’inverno prima di Armaghedon” e altre simili.
La catastrofe finale: ecco ciò che viene in mente alla maggioranza di coloro che odono la parola “Armaghedon”. Molti di loro immaginano che in seguito ad essa la terra sarà solo un residuo carbonizzato e radioattivo con pochi superstiti, se pure ce ne saranno.
Ma Armaghedon significa proprio questo? Comporta solo qualcosa di male per il futuro? La risposta vi sorprenderà.
CHE COSA SIGNIFICA?
La parola “Armaghedon” è tratta dal libro biblico di Rivelazione o Apocalisse. Vi ricorre solo una volta, nella descrizione di un grande radunamento di tutti i “re”, o governanti, della terra “per la guerra del gran giorno di Dio onnipotente”. La profezia comprende queste parole dense di significato: “Radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedon”. — Cap. 16, verss. 13-16, La Bibbia di Gerusalemme.
Non c’è nessun effettivo luogo geografico, del passato o del presente, che abbia lo specifico nome di Armaghedon. Pertanto, la Rivelazione deve descrivere qualcosa di assai più significativo di un luogo letterale. L’Encyclopædia Britannica (1974) suggerisce che “la città palestinese di Meghiddo fu probabilmente usata come simbolo” a motivo della sua posizione strategica quale “famoso campo di battaglia nella storia della Palestina”. Il re Tutmosi III dell’antico Egitto avrebbe dichiarato che la “conquista di Meghiddo equivale alla conquista di 1.000 città”.
Perciò, gli avvenimenti connessi a Meghiddo indicano che Armaghedon simboleggia uno scontro assai più significativo di qualsiasi altro avvenuto lì in Palestina nei tempi antichi. L’espressione ebraica intera è Har Meghiddohn, che significa “monte del convegno” o “monte dell’assemblea delle truppe”. Armaghedon deve dunque riferirsi alla situazione in cui tutti i re o governi del mondo “si danno convegno” contro un comune avversario.
Ma che cosa potrebbe rappresentare una minaccia per tutte le nazioni antagonistiche del presente così che si uniscano insieme per opporvisi?
PERCHÉ ARMAGHEDON?
Per che cosa combattono di solito i governi? Non è forse per mantenere la loro sovranità nazionale, il diritto di amministrare i propri affari senza ingerenza esterna? Per quanto le nazioni siano altrimenti divise, hanno in comune questo atteggiamento nazionalistico. Che cos’altro se non il nazionalismo potrebbe causare tale mancanza di cooperazione internazionale quando tale cooperazione è ovviamente così essenziale per la sopravvivenza umana nei difficili anni avvenire? Un’ostilità quasi universale accoglie ogni tentativo di creare un’autorità mondiale investita di vero potere per agire.
“L’incapacità di creare una vera base per la pace e la giustizia mondiale”, scrive Norman Cousins, redattore della rivista Saturday Review, “è da imputare direttamente al rifiuto delle nazioni . . . d’accettare un’autorità che dica loro che cosa fare nell’agone internazionale”. Qual è dunque il solo modo per recare “pace e giustizia mondiali”? Cousins dichiara:
“Questa, dunque, è oggi la sfida principale; come creare un’autorità mondiale per mantenere la pace che abbia la fiducia dei popoli del mondo”. — 3 maggio 1975, pag. 5.
Potete immaginare che le nazioni concedano alcuno dei loro poteri a una tale “autorità mondiale”? Anzi, sono sia pure avviate in tale direzione? La rivista Ceres dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle N.U. risponde: “Andiamo nella direzione sbagliata . . . siamo molto lungi dall’idea utopistica di prendere decisioni a livello mondiale”. Perché? “Le entità nazionali che pensano sempre a sé” rifiutano di cooperare. Si trovano a un punto morto.
Per tale ragione la guerra di Armaghedon dev’essere combattuta. Le nazioni politiche non riescono a uscire da tale punto morto. Inoltre, ora si trovano ad Armaghedon, schierate contro Dio a cui rifiutano di cedere la sovranità, mentre è venuto il tempo di esercitare il dominio del suo Regno per il bene comune di tutta l’umanità.
Per tale ragione la Bibbia dice che Dio l’Onnipotente agirà con decisione ad Armaghedon: “[Il suo regno] stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. Cristo Gesù predice che, per quelli che sono schierati contro il regno di Dio, questo significherà “grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”. — Dan. 2:44; Matt. 24:21; si veda anche Geremia 25:31-33.
I BENEFICI DI ARMAGHEDON
La guerra di Dio contro gli ostinati governanti causerà senz’altro perdita di vite e difficoltà estreme. Questo può sembrarvi spaventoso. Ma ciò che le nazioni hanno già fatto, e farebbero ancora alla terra se ne avessero l’occasione, non è assai peggio?
La politica imprevidente ed egocentrica dei governanti nazionalistici ha davvero rovinato le terra. Inquinamento, delinquenza e violenza crescenti, odii nazionalistici e razziali, sfruttamento e guerra spietata mostrano che non sono riusciti a governare in modo efficace. È chiaro che la sola base solida per recare vera pace e giustizia a tutta la popolazione terrestre è di eliminare prima tutti i cattivi sistemi che hanno promosso queste cose, insieme ai loro sostenitori.
Coloro che rabbrividiscono all’idea di un così spaventoso conflitto dovrebbero pensare alle raccapriccianti guerre degli ultimi anni, a cui tanti del genere umano hanno dato appoggio fisico o morale. Gli orrori della prima e della seconda guerra mondiale, ad esempio, purificarono il cattivo sistema di cose e provvidero il fondamento per un mondo giusto? La divina guerra di Armaghedon è la cosa migliore che possa accadere al nostro globo, perché servirà proprio a questo! Solo Armaghedon può preparare la strada a una giusta condizione terrena dove le cause di dolore, pena e morte originate dall’uomo saranno permanentemente tolte di mezzo. — Riv. 21:1-4.
La parola “Armaghedon” non deve dunque suscitare timore o paura, ma, piuttosto, aspettativa e speranza, sia in quanto ad esso che in quanto a ciò che accadrà dopo. Quelli che ne apprezzano il vero significato e l’imminenza si uniranno a quelli previsti nella profezia biblica che dicono con gratitudine: “Ti ringraziamo, Geova Dio, Onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso il tuo gran potere e hai cominciato a regnare. Ma le nazioni si adirarono, e venne l’ira tua, e il tempo fissato . . . di ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”. — Riv. 11:17, 18.