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Parte XI: Restaurazione dell’organizzazione teocraticaLa Torre di Guardia 1956 | 15 gennaio
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testimoni continuarono ad esser attive durante quel cruciale anno 1925. In quell’anno fu registrato un massimo di 90.434 persone, che assistettero alla celebrazione primaverile del Memoriale.o
(Continua)
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Soddisfazione nel lavoroLa Torre di Guardia 1956 | 15 gennaio
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Soddisfazione nel lavoro
“Se uno mangia, beve e gode del benessere [o frutto] in mezzo a tutto il suo lavoro, è un dono di Dio”. — Eccl. 3:13.
1. Quale condotta è scelta da Geova, e che cosa ne risulta per lui?
GEOVA è supremo in tutto l’universo. Non c’è nessun capo su di lui. Egli non riceve ordini da nessuno. Non deve render conto a nessuno. Ha libertà assoluta di fare quel che gli piace, di far questo o quello o qualche altra cosa. Sceglie la condotta che lo rende felice ed è conosciuto come il Dio felice. La condotta soddisfacente ch’egli sceglie è quella di lavoro. Non si stanca di lavorare: “[Geova] è l’Iddio d’eternità, il creatore degli estremi confini della terra. Egli non s’affatica e non si stanca”. Quindi non poteva essere nel senso di dover ricuperare le forze ch’egli si riposò alla fine del sesto giorno creativo: “In sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, e il settimo giorno cessò di lavorare, e si riposò”. Geova non desistette o si riposò da ogni lavoro, ma solo da questa particolare opera creativa, e al completamento di essa la osservò e notò che era molto buona, all’altezza della sua misura di perfezione, e fu sollevato e soddisfatto dall’aver compiuto quest’opera di altissima qualità. Vedere compiuta questa bella opera fu una gioia, una soddisfazione e un sollievo per Geova il Creatore. — Isa. 40:28; Eso. 31:17.
2. Qual è la scelta di Gesù, e con quali risultati?
2 Come prova che Geova continua ad operare durante il sabato o settimo giorno della settimana creativa abbiamo le parole di Gesù: “Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora, e io continuo a operare”. Queste parole indicano pure che Gesù lavora. Egli compie il lavoro che Geova gli affida. Fa il lavoro di Dio prontamente e volenterosamente, ed esprime la sua contentezza nel fare la volontà di Geova. Egli trovò che questo è tanto nutriente, soddisfacente e delizioso quanto il cibo; anzi di più, perché in una circostanza quando i suoi discepoli lo esortarono a mangiare egli rispose: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera”. Alla fine dell’opera la gioia del successo l’avrebbe sollevato, dileguando ogni stanchezza e lasciandolo soddisfatto e rallegrato. — Giov. 5:17; 4:34, NM.
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